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PROTAGONISTE DELL'ARTE
INTERVISTA IMPOSSIBILE

Dona Florípides Guimarães
Donna Flor
e i suoi due mariti
Donna Flor è una tranquilla donna benestante, insegnante d'arte culinaria. Suo marito Vadinho invece sperpera il suo denaro nel gioco d'azzardo, la lascia sola, torna a casa ubriaco, senza quattrini e frequenta tutte le case di piacere di Bahia
1966

 

 


Buongiorno Donna Flor come inizia la sua storia?
Trascorrevo le mie giornate lavorando come insegnante di arte culinaria. Ero sposata con Vadinho, il mio scapestrato marito, e la mia vita procedeva con alti e bassi e con i classici problemi di coppia.

Perché suo marito era uno scapestrato?
Pensi che mia madre non voleva che lo sposassi e si oppose in un tutti i modi perché avvenisse. Piano piano mi accorsi che aveva ragione, era davvero una persona sregolata.

Quindi una storia tormentata…
Passavo le notti in bianco ad aspettare il mio uomo di ritorno dai tavoli da gioco e dai bordelli. Mi tradiva spesso ed erano davvero rari i momenti di pace e di serenità tra noi ma, nonostante tutto, ero innamoratissima di lui.

Finché?
Finché ricevetti un colpo tremendo dal destino, ovvero il mio giovane sposo improvvisamente se ne andò nell’aldilà stroncato da un infarto. Crollò a terra mentre ballava a Carnevale vestito da donna per le strade di Bahia. Per me fu una mazzata terrificante e caddi nello sconforto più totale.

Quindi rimase vedova ed era ancora molto giovane…
Ero disperata senza più voglia di vivere il presente, dopo il periodo di lutto la mia vita divenne monotona e nostalgica, sempre afflitta dal passato. Il ricordo di mio marito e soprattutto dei nostri momenti passionali riaffioravano quotidianamente nei miei pensieri. L’unico mio conforto erano le amiche e le persone più vicine. Loro cercavano in tutti i modi di farmi stare serena e di farmi sorridere, ma io rimanevo sofferente nell’anima e inquieta nel corpo.

Le sue amiche ci riuscirono?
Loro non potevano sapere quanto mi mancasse Vadinho nelle ore notturne… Mi giravo nel letto aspettando di sentire i suoi passi che purtroppo non sarebbero mai più tornati! Addirittura rimpiangevo l'ansia che avevo mentre lo aspettavo sola in casa nel letto.

Fino a quando la sorte gira dalla sua parte….
Il destino mi mise davanti Teodoro Madureira, il farmacista del quartiere. Lui al contrario di mio marito era un uomo di sani principi, timido come un bambino, con una solida posizione economica, serio, morigerato e un carattere molto pacifico e addirittura molto religioso.

Persino il parroco, Don Venancio, si congratula con lei per questa nuova unione…
Mi manifestò la sua gioia nel vedere come avessi coronato il mio sogno con il dottor Teodoro descrivendola come fosse l’unione ideale tra un uomo e una donna: “Così come Nostro Signore vorrebbe che sempre fosse.” Mi disse.

E lei cosa rispose al parroco?
Le risposi che siamo esseri umani e il cuore di tutti noi è come un pozzo buio e profondo e nemmeno noi stessi riusciamo a vedervi fino in fondo. Comunque mi esortò a ringraziare la volontà divina o semplicemente il destino.

E lei cosa fece, ringraziò il destino?
Agli inizi della nostra storia non perdevo occasione di fare confronti. Lui era un tipo al limite dell’ordinario anche sessualmente e inevitabilmente rimpiangevo il temperamento focoso e la vitalità esuberante di mio marito, anche se mi aveva fatto soffrire e non poco.

Cosa l’attirava in particolare di Vadinho?
Vuole la verità? Nonostante tutto lo avevo amato perché aveva risvegliato in me la "sgualdrina" che in fondo avevo sempre covato nel mio intimo.

Comunque iniziò a frequentare Teodoro, vero?
Lui aveva mille attenzioni garbate nei miei confronti, mi riempiva di un affetto smisurato fino a che iniziai ad apprezzare le sue virtù, la sua serietà e il rispetto che mi portava.

Quindi?
Quindi, non potendo restare senza un uomo, decisi di cedere alle sue lusinghe e convolare di nuovo a nozze.

Tutto bene quindi…
Tutto bene sì, anche se nei nostri momenti intimi lui praticava il sesso come fosse un dovere, non era assolutamente coinvolgente ed inevitabilmente non riuscivo a non pensare al mio ex e focoso Vadinho.

A questo punto accadde qualcosa di incredibile ed imprevisto…
Durante quelle notti invocavo il nome del mio ex marito in modo di averlo al mio fianco, scomodai addirittura varie divinità e fattucchiere finché, cosa straordinaria, il Cielo mi accontentò restituendomi lo spettro di mio marito.

Mi faccia capire… Vadinho tornò sulla terra, come dire, in carne ed ossa?
Addirittura tornò trasformato. Era diventato un uomo virtuoso che elargiva saggi consigli e soprattutto non perdeva occasione di corteggiarmi.

Ma il suo ex marito viveva in casa sua?
Lui era invisibile a tutti tranne che a me. Era sempre nudo e mi stuzzicava continuamente… Aveva lo stesso temperamento di quando era vivo e sembrava non essere mai morto.

E lei?
Ebbi paura, perché temevo di cedere alle sue avances, facendo così un torto, completamente immeritato, al mio attuale marito Teodoro. Se avessi ceduto a quelle lusinghe, pur essendo mio marito, avrei comunque tradito l’altro.

Era di fronte ad un bivio madame...
Già, in una parte del mio cuore c’era Vadinho: giocatore d’azzardo, amante del ballo e della vita sregolata, traditore, vizioso, un vero Don Giovanni che però saziava le mie voglie più intime con la sua inesauribile sensualità…

E nell’altra parte del suo cuore?
Il mio pacato e dolce Teodoro, conciliante e rassicurante, noioso sì, ma un vero signore educato e fedele, anche se molto meno passionale nell’intimità. Mi capisce vero?

La capisco sì…
Ero in difficoltà, combattuta da sentimenti contrastanti e non riuscivo a prendere una decisione. La mia parte più femminile e passionale propendeva per il bello e dannato mentre la mia parte educata e saggia preferiva l’uomo rassicurante, acqua e sapone.

Direi un vero tormento…
Ecco sì, era tornato per tormentarmi, per provocarmi nelle mie voglie più intime, offrendomi di nuovo quell'amore appassionato e travolgente che razionalmente non riuscivo ad arginare, accendendomi nella carne e nel peccato.

Era divisa praticamente in due…
Mi rendevo conto che la decisione spettava solo a me. Di certo non potevo confidarmi con le mie amiche e confessare loro che avrei voluto rapporti con lo spirito di mio marito. Mi chiedevo spesso quale fosse l’ideale di uomo che potesse rendere felice una donna. L’uomo ardente e passionale, istintivo e selvaggio incline però, per natura, al tradimento e ai vizi, oppure l’uomo equilibrato e fedele, stimato e serio ma che, proprio a causa di queste caratteristiche, risultava noioso e fin troppo misurato…

Posso chiederle Madame cosa scelse alla fine?
Decisi di non decidere. Del resto chi mai un giorno aveva deciso che non si possono amare due persone allo stesso tempo anche se in modi differenti?


 




 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

http://www.psicoterapia.it/rubriche/print.asp?cod=13885
https://it.wikipedia.org/wiki/Dona_Flor_e_i_suoi_due_mariti
http://cultura.biografieonline.it/dona-flor-due-mariti/
http://www.albertorovidastudioarte.com/index.php?option=com_content&view=article&id=33:amado-flor&catid=16:saggi&Itemid=204
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