Salve madame, le sue
origini?
Il mio nome vero è Esther Loretta Ray, sono
figlia di un barbiere di Kansas City nel Missouri e provengo da
una famiglia di origini irlandesi.
La sua
adolescenza?
Nel 1919, all'età di 5 anni mi
trasferii con l'intera famiglia a Chicago e nel 1931 i miei
genitori si separarono e mio padre fece ritorno a Kansas City.
Da quel momento la nostra situazione finanziaria peggiorò ed io
fui costretta ad abbandonare il college per aiutare
economicamente mia madre e mio fratello.
A 19
anni però accadde qualcosa che le cambiò la vita.
Nel 1934 lavoravo come commessa a Englewood e il direttore del
centro commerciale mi convinse a partecipare al concorso locale
di bellezza Miss Englewood. Inaspettatamente lo vinsi e
incoraggiata dagli amici e da mia madre cominciai a nutrire il
sogno di diventare una star del cinema, come la mia diva
preferita Margaret Sullavan.
In effetti la
descrivono di gran bellezza al naturale, non alta ma con un
sorriso davvero affascinante… Un sogno che la porterà ad
Hollywood…
Approfittando di un passaggio in macchina
con due amici andai a Los Angeles. Ovviamente non fu facile
entrare nel mondo dello star system. Le difficoltà erano enormi
per cui mi accontentai di lavorare come commessa,
commercialista, venditrice di gelati, poi infine ancora commessa
al Brown's Confectionery Shop, un locale vicino al popolare
Grauman's Chinese Theatre, molto frequentato dai lavoranti e
dagli attori dei vicini Studios.
Sperava in
qualche conoscenza immagino?
Fu lì che conobbi Fred
Wallace, un giovane truccatore cinematografico. Iniziammo a
frequentarci e ben presto ci mettemmo insieme. Tramite Fred
conobbi l'attore William Demarest, il quale tentò in ogni modo
di convincermi a fare un provino per un'importante casa
cinematografica. Io rifiutati perché temevo di incrinare il mio
rapporto sentimentale con Fred.
Lo sposò vero?
Mi sposai un anno dopo, nel 1935, all’età di venti anni e subito
dopo il matrimonio nacque mio figlio, David. A questo punto con
un matrimonio consolidato alle spalle decisi di accettare
l'offerta di un provino. Quindi mi licenziai da commessa con
l'intenzione di trovare una occupazione che mi avrebbe permesso
di avere maggior tempo da dedicare a mio figlio.
Come andò?
Nel 1936 firmai un contratto con
la Paramount Pictures. Inspiegabilmente mi cambiarono la data di
nascita, anticipandola di quattro anni, mi assegnò il nome
d'arte di Terry Ray e mi impose di non rivelare in nessun modo
che fossi sposata e per giunta avessi un figlio.
Fece una sostanziosa gavetta…
Per i primi due anni
lavorai in piccole parti poi la grande occasione: il produttore
della Paramount Wesley Ruggles, rimase colpito dalla mia
bellezza e mi ritenne adatta al ruolo di protagonista femminile
per il musical Sing You Sinners al fianco di Bing Crosby,
diretto dallo stesso Ruggles.
Cosa lo aveva
colpito?
Era convinto che la mia bellezza acqua e
sapone ben si adattava al personaggio della ragazza di campagna
protagonista del musical. Cambiai nuovamente nome e nacque con
il favore della critica e del pubblico la nuova stella Ellen
Drew. Immediatamente dopo mi offrirono la parte della bella
Hugette nel film storico Un vagabondo alla corte di Francia,
diretto da Roger Corman e recitato al fianco di Ronald Colman,
Basil Rathbone e Frances Dee. Questo film fu a tutti gli effetti
il mio trampolino di lancio.
La popolarità non è
sempre positiva…
I giornali scandalistici non mi
diedero tregua. Mi affibbiarono il nomignolo di The Candy Store
Cinderella ovvero La Cenerentola del negozio di dolciumi,
enfatizzando la casualità del mio ingresso nel cinema da
semplice ragazza di provincia. E soprattutto scavarono sulla mia
vita privata e sul mio passato.
Risultato?
Fui costretta vivere da sola in una piccola ed anonima casa di
tre stanze a nord di Hollywood, mantenendo un tenore di vita
decisamente basso. Nelle poche uscite pubbliche presentavo mio
marito come zio e mio figlio come cugino. Tutto questo perché la
major mirava a lanciare una campagna pubblicitaria basata sulla
mia bellezza acqua e sapone.
Ormai era entrata
nel firmamento della celebrità…
Nella primavera del
1939 volai con mio marito in Inghilterra per girare la pellicola
Il francese senza lacrime al fianco di Ray Milland. Per quel
film vinsi la concorrenza di Marlene Dietrich e Claudette
Colbert. Nel 1940, insieme a Lillian Cornell e Virginia Dale
interpretai la canzone Say It, con l'accompagnamento di Glenn
Miller, arrivando settima nella classifica nazionale dei dischi
più venduti.
Il grande successo mise in crisi il
suo matrimonio.
Beh diciamo che fu una concausa. Lui
comunque soffriva la mia popolarità e decise di abbandonare il
tetto coniugale. Tempo dopo durante una vacanza a Palm Springs
conobbi Sidney "Sy" Bartlett. Bartlett, sceneggiatore e
produttore. Lui aveva 39 anni e veniva fuori da un matrimonio
fallimentare con l'attrice Alice White. Il 16 agosto 1941 ci
sposammo sul lago Tahoe, appena in tempo prima che lui partisse
per la guerra. Sy fu uno dei primi a schierarsi contro le forze
dell'Asse e venne assegnato con il grado di capitano nelle forze
dell'USAF.
Riuscivate a vedervi?
Poco
e niente finchè non fu promosso maggiore e trasferito a
Washington. Ovviamente lo raggiunsi immediatamente scatenando le
ire della Paramount. Mi voleva a Hollywood ma io volevo stare
accanto a mio marito.
Il contrasto tra lei e la
Paramount si aggravò ulteriormente quando, nel 1942, suo marito
viene assegnato in Inghilterra al servizio della Eighth Air
Force.
Partii per l'Inghilterra ed a quel punto la
Paramount decise di sacrificarmi e di concentrare le forze sul
lancio di una nuova giovane stella, Veronica Lake relegandomi a
spalla della cantante Ann Miller in uno dei suoi musical.
Il 27 marzo 1942, suo marito Bartlett fece parte
dell'equipaggio del primo bombaridere a sorvolare i cieli di
Berlino.
Ero orgogliosa di lui. Mentre lui era al
fronte io aiutai la causa partecipando a spettacoli di
intrattenimento per le truppe alleate in Europa. Poi tornai
negli USA ma mi trovai completamente emarginata dalla Paramount,
senza contratto e senza fissa dimora.
Cercò
altre strade…
Ottenni un colloquio con Darryl F.
Zanuck, il potente magnate della 20th Century Fox, ma fui
costretta a rifiutare la proposta di un lungo e generoso
contratto a causa delle eccessive lusinghe troppo audaci del
produttore. Per cui trascorsi un intero anno senza recitare con
sporadiche apparizioni radiofoniche.
Finalmente
ottenne un contratto con la RKO
Durante le riprese
del film horror Il vampiro dell'isola del 1944, mi procurai una
grave lesione alla schiena che mi tenne immobile a letto per
quattro mesi.
Nel 1945 suo marito tornò dal
fronte.
Ormai eravamo diventati due estranei e ci
separammo nel gennaio del 1946. Il 19 luglio 1949 divorziammo
definitivamente restando tuttavia in ottimi rapporti.
Poi con la Columbia Pictures…
Nel 1947
interpretai il ruolo di femme fatale nella pellicola A sangue
freddo. Per ottenere questa parte dovetti convincere la
produzione la quale si era dimostrata alquanto scettica sulle
mie capacità di uscire dal personaggio di attrice ingenua nel
quale ero stata relegata dalla Paramount. Il film fu un successo
e la mia interpretazione risultò estremamente convincente.
Nel 1951 incontra un nuovo amore…
Mi
sposai con William T. Walker, un industriale di Detroit che
aveva fatto fortuna nel campo delle automobili. William era un
amante dei viaggi e cercò di convincermi ad abbandonare la
carriera cinematografica per seguirlo intorno al mondo. Rescissi
il contratto con la Columbia accettando di partecipare come
ospite sporadicamente in alcune trasmissioni televisive.
Nel settembre 1967 divorzia dal secondo marito e si
risposa con il manager della Motorola James Edward Herbert, dal
quale divorzierà nel 1976.
Nel 1996 si ritira in una casa di
riposo, continuando tuttavia a ricevere numerosi tributi per la
sua carriera. A lei attribuite due relazioni sentimentali, mai
verificate e probabilmente neppure consumate, con l'attore
William Damarest e il produttore Darryl Zanuck.
Muore il 3
dicembre 2003 di cirrosi epatica.