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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Ida Lupino
La stella che brillò nell'ombra
Attrice, regista, sceneggiatrice, produttrice
cinematografica, cantante e scrittrice
inglese. Nella sua carriera ha interpretato
circa 60 e diretto 8 film e più di cento
episodi televisivi
Ha detto: - "Mi piacerebbe vedere più donne
che lavorano come registi e produttori. Oggi
è quasi impossibile farlo, a meno che non si
è legati al potere oscuro di Hollywood.".
(Londra, 4 febbraio
1918 – Burbank, 3 agosto 1995)
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Le sue origini madame?
Nasco a Herne Hill, vicino Londra da una famiglia inglese dedita
da generazioni all'arte dello spettacolo. I miei genitori erano
gli attori Connie Emerald e Stanley Lupino.
Il
suo nome ha origini italiano però…
Discendo da un
certo Giorgio Luppino, bolognese, rifugiatosi per motivi
politici in Inghilterra a Plymouth, all'incirca nel 1612. Qui
fece il burattinaio rendendo noto al pubblico inglese il
personaggio italiano della Commedia dell'arte Pulcinella che,
trasformato in inglese, divenne Punchinello o Punch.
Da quel famoso avo nacquero generazioni di artisti…
Attori, ballerini, clown, acrobati, la mia Lupino ebbe
importanti protagonisti nello spettacolo come il figlio di
Giorgio, il mimo George William, come Thomas William un acrobata
che si esibì al Covent Garden e all'Astley's Circus. Nel 1850,
col matrimonio di Louisa Lane con John Drew, i Lupino si
imparentarono con un'altra famosa famiglia teatrale, i Drew.
Lei continuò la tradizione di famiglia…
Veramente volevo fare la scrittrice ma incoraggiata dai miei
stessi genitori frequentai la Royal Academy of Dramatic Art di
Londra fino all'esordio da giovanissima in teatro e nel cinema
ad appena quattordici anni nel film Altalena d'amore di Allan
Dwan nel 1932.
Dicono che il suo esordio fu molto
casuale.
Beh sì in effetti avevo accompagnato mia
madre che avrebbe dovuto sostenere un provino per una parte nel
film di Dwan, ed invece fui scelta io! L’esordio andò bene tanto
che interpretai in Inghilterra altre cinque pellicole.
Poi fu chiamata ad Hollywood…
Mi trasferii
negli USA nel 1934 e firmai immediatamente un contratto per
cinque anni con la Paramount. Dapprima interpretai parti
secondarie, come in Sogno di prigioniero del 1935 di Henry
Hathaway e Artisti e modelle di Raoul Walsh del 1937. Raggiunsi
la notorietà con il primo successo di pubblico con La luce che
si spense del 1939 di William A. Wellman, dopo una prova
apprezzabile anche nella commedia brillante in.
Dopo quel film fu chiamata dalla Warner Bros…
Iniziai una collaborazione artistica con Raoul Walsh grazie alla
quale negli anni quaranta recitai in Strada maestra e in altri
diversi film divenendo la protagonista di numerose pellicole
noir come Una pallottola per Roy del 1941 con Humphrey Bogart;
un gangster movie con toni introspettivi, intriso di malinconia.
Dicono che riuscì a tenere testa alla
recitazione incisiva di Bogart.
Non sfigurai accanto
a Bogart anzi riuscii a stargli alla pari e talvolta a metterlo
in ombra!
Poi ancora grandi registi.
Recitai con Michael Curtiz nel film Il lupo dei mari e nel
194e ottenni il premio della critica cinematografica newyorkese
con The Hard Way di Vincent Sherman
Perché decise
di mettersi dietro la macchina da presa?
Avevo
rifiutato ruoli di spalla a Bette Davis e fondamentalmente mi
ero stancata di ruoli da comprimaria. Diventai così una regista
per caso, nel 1949 casualmente ottenni di sostituire il regista
Elmer Clifton, che si era ammalato durante le riprese del film
Non abbandonarmi. Quell’esperienza andò molto bene e con Oliver
Jang creammo la Emerald Productions, che produsse film con temi
molto delicati per l'epoca, affidandone l'interpretazione a
giovani attori di talento.
Che temi madame?
Con io mio secondo marito fondai lo studios Filmakers e
cominciai ad operare per mio conto con le prime regie e
produzioni. Mi dedicai soprattutto alla sceneggiatura di film
con personaggi femminili inseriti in situazioni violente e
drammatiche (tradimenti, gravidanze indesiderate, abusi
familiari, stupro, ecc.). Argomenti spesso volutamente
trascurati dal grande pubblico che preferiva temi più leggeri.
Il primo film in cui venne accreditata ufficialmente
come regista fu Never Fear del 1950.
Un film
drammatico che racconta la vita di una ballerina colpita dalla
poliomielite. Sempre del 1950 diressi il film La preda della
belva, incentrato sulla storia di una giovane stuprata poco
prima delle nozze. Nel 1951 fu la volta di Hard, Fast and
Beautiful, film in cui una madre ambiziosa riversa sulla figlia
le sue delusioni costringendola a intraprendere la carriera di
tennista. Nel 1953 girai La belva dell'autostrada, un thriller
con protagonisti due uomini d'affari che durante un viaggio
danno un passaggio in auto a un criminale psicopatico, che si
servirà di loro come ostaggi per la sua fuga. Nello stesso anno,
diressi e interpretai La grande nebbia, dove affrontai
apertamente il delicato tema della bigamia.
Poi
alternò la recitazione con la regia…
Interpretai nel
1955 Il grande coltello di Robert Aldrich e in Quando la città
dorme di Fritz Lang. Come regista diressi Rosalind Russell in
Guai con gli angeli.
Poi solo tv…
Mi
impegnai in regie televisive si serial come Vita da strega, Ai
confini della realtà, Alfred Hitchcock presenta, Gli
intoccabili, Boris Karloff's Thriller, Il fuggiasco, Il fantasma
e la signora Muir.
La sua vita privata madame?
Mi sono sposata tre volte con altrettanti divorzi. Ho sposato
l'attore Louis Hayward nel novembre del 1938. Quell’unione durò
sei anni, ci separammo nel maggio 1944. Il secondo matrimonio fu
con il produttore Collier Young, Ci sposammo nel 1945, quando
divorziammo nel 1951 ero già incinta del mio futuro marito
Howard Duff. La bambina nacque di sette mesi e le misi nome
Bridget. Con Duff divorziai nel 1983.
Morì a 77 anni
nella sua abitazione di Burbank a causa di un ictus dovuto alle
cure per un cancro al colon.
Le sue memorie, Ida Lupino:
Beyond the Camera , sono state pubblicate dopo la sua morte e
pubblicate da Mary Ann Anderson.
Era diventata cittadina
americana nel 1948.
Cattolica romana e democratica convinta
fu sostenitrice della presidenza di John F. Kennedy. Ida Lupino
può essere considerata come una delle prime donne filmakers ad
imporsi in un universo cinematografico prevalentemente maschile,
tanto che è stata vista come una femminista ante litteram e
forse, come si è scritto, «per questo la sua stella ha sempre
brillato nell'ombra».
Tra i vari matrimoni, è stata amante
degli attori Cary Grant, Errol Flynn, Paul Henreid, Tom Brown,
Steve Cochran, Tom Brown, Buster Crabbe, Jack La Rue, Jackie
Coogan, Dane Clark, del magnate dell'aviazione nonché produttore
Howard Hughes, del broadcaster radiofonico Courtney Edison e del
press agent Pat DiCiccio. Ha una stella sulla Walk Fame al 6821
di Hollywood Blvd.
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