Madame le sue
origini?
Il mio vero nome è María
Guadalupe Villalobos Vélez. Sono figlia di Jacobo
Villalobos Reyes, un colonnello delle forze armate
del dittatore Porfirio Diaz e Josefina Vélez una
cantante d'opera. Avevo tre sorelle Mercedes, Reina
e Josefina e un fratello, Emigdio. Eravamo
benestanti e vivevamo in una grande villa a San Luis
Potosí.
La sua adolescenza?
A tredici anni venni mandata da mia madre a studiare
in un collegio di monache a San Antonio in Texas.
Qui imparai l’inglese ma poi, purtroppo, scoppiò la
rivoluzione messicana ed i miei si ritrovarono senza
risorse economiche per cui, per sostenere la
famiglia, dovetti abbandonare gli studi e andai a
lavorare come commessa in un grande magazzino.
Poi tornò a Città del Messico…
Iniziai la mia carriera come artista nel
vaudeville messicano. Inizialmente mi esibivo con il
cognome di mio padre, ma, quando mio padre tornò a
casa dalla guerra si indignò rimproverandomi di aver
usato il suo cognome per esibirmi sul palcoscenico.
Quindi gioco forza scelsi il cognome materno.
Poi cosa accadde?
Partecipai
come cantante e ballerina a molte riviste messicane.
Il mio canto suggestivo e la mia danza provocatoria
furono un successo e mi affermai come una delle
principali star messicane del vaudeville.
Poi arrivò negli Stati Uniti…
Nel 1926 Frank A. Woodyard, un americano che mi
aveva visto esibirmi Vélez mi raccomandò al regista
Richard Bennett. Bennett stava cercando un'attrice
per interpretare un cantante messicana nella sua
commedia The Dove . Mi mandò un telegramma che mi
invitava a Los Angeles. Ovviamente mi precipitai a
Los Angeles, ma appena arrivata scoprii di essere
stata sostituita nel dramma da un'altra attrice.
Quindi come iniziò la sua carriera di
attrice?
Feci un provino con la
Metro-Goldwyn-Mayer e durante l’esibizione mi vide
il regista Hal Roach, lo scopritore di Oliver Hardy
e Stan Laurel, lui mi ingaggiò immediatamente e mi
fece debuttare nel cortometraggio muto Marinai in
guardia proprio con Laurel e Hardy.
Nel 1928 vinse il primo premio…
Vinsi
l'edizione di quell'anno del premio WAMPAS Baby
Stars, un'iniziativa pubblicitaria promossa negli
Stati Uniti dalla Western Association of Motion
Picture Advertisers, che premiava ogni anno tredici
ragazze giudicate pronte ad iniziare una brillante
carriera nel cinema.
Entrò nel
cinema dalla porta principale…
Interpretai ruoli drammatici per cinque anni, per
passare poi alle commedie. Nel 1933 fui la
protagonista di Tutto pepe, film che mi fece
conoscere come attrice brillante e che mise in
risalto la mia femminilità. Tra le altre lavorai con
la diva del muto Mary Pickford.
In
quel periodo l'industria cinematografica stava
passando dai muti ai film sonori…
Diverse stelle dell'epoca videro le loro carriere
terminare bruscamente a causa del loro inglese
fortemente accentato oppure delle loro voci non
idonee. Io invece, nonostante il mio accento, ma
grazie alle mie doti canore, non ebbi problemi
Fu una delle prime attrici
latinoamericane a diventare famosa negli Stati
Uniti.
Negli anni '30 interpretai una
serie di film di successo come Hot Pepper del 1933,
Strictly Dynamite e Hollywood Party entrambi del
1934). Ma fu negli anni '40 che raggiunsi il picco
della popolarità dopo essere apparsa nei film di
Spitfire messicani, una serie creata per mettere in
risalto la mia figura e la mia esuberante
personalità. Pensi che quando tornai a Città del
Messico per recitare nel mio primo film messicano La
Zandunga fui accolta da diecimila fan.
Dicono fosse un’attrice selvaggia e vivace…
La mia personalità e la mia esuberanza era la stessa
sia davanti che lontano dalla macchina da presa.
Attribuisco il mio successo al fatto che ero
naturale, sincera e spontanea. Ero felice quando
ballavo e cantavo come quando piangevo, e la gente
se ne sarebbe accorta se fossi stata troppo
drammatica come Norma Talmadge, oppure troppo
aristocratica come Corinne Griffith, oppure dolce e
gentile come Mary Pickford. Io volevo essere solo
Lupe Velez.
Venne anche definita
esibizionista e lussuriosa…
Non mi
curavo del giudizio della gente. Ero fatta così. A
volte nel bel mezzo di una festa capitava che mi
alzassi la gonna e la gente si stupiva perché non
indossavo biancheria intima.
Fu
amante di Gary Cooper…
Gary fu un altro
dei miei amori, lo avevo incontrato sul set del film
La canzone dei lupi del 1929. Il nostro rapporto fu
appassionato ma alquanto tempestoso. Anche lui mi
lasciò, per volere di sua madre Alice, perché stanco
della mia impulsività e della mia irritabilità.
La tradiva?
Avevo forti
dubbi che lo facesse ed una volta lo inseguii
brandendo un coltello, un’altra ebbe bisogno delle
cure del medico per ricucire una ferita. Durante la
nostra relazione Gary perse 45 chili e iniziò a
soffrire di esaurimento nervoso. Allora mi lasciò e
per recuperare la Paramount Pictures gli ordinò di
fare una vacanza. Io seppure la cosa e lo raggiunsi
alla stazione e mentre saliva sul treno, tentai di
ucciderlo sparando vari colpi con una pistola.
Comunque i giornali di gossip parlavano
spesso delle sue relazioni amorose…
Beh
quando arrivai a Los Angeles mi legai prima
all’attore Tom Mix e poi a Charlie Chaplin e Clark
Gable. Ma come detto il mio primo vero rapporto di
lunga durata fu con Gary Cooper. Dopo Gary iniziai
una relazione di breve durata con l'attore John
Gilbert . Lui era separato dalla sua terza moglie,
anche questa volte fu lui a troncare la relazione
tentando di riconciliarsi con sua moglie Ina Claire.
Una vita privata molto tormentata…
Mi sposai una sola volta, l'8 ottobre 1933, a Las
Vegas, con l'attore Johnny Weissmuller. Lo avevo
incontrato a New York, in quel periodo frequentavo
Errol Flynn e lui mi fece una corte spietata. Il
matrimonio durato cinque anni, come le altre mie
relazioni finì a causa del mio carattere aggressivo
e della mia incompatibilità nei riguardi del
rapporto di coppia. Ero troppo gelosa e capitava
spesso che lo aggredissi non solo verbalmente a
anche con pugni e calci. Una volta mandai il povero
Johnny in giro con la faccia piena di graffi, lividi
e morsi. Per tre volte intraprendemmo la causa di
divorzio per poi riappacificarci.
E
dopo il divorzio?
Frequentai l'attore
Guinn Williams e a fine ’41 mi legai allo scrittore
Erich Maria Remarque. Poi i pugili Jack Johnson e
Jack Dempsey . Nel 1943 iniziai una relazione con
l’attore messicano Arturo de Córdova e poi con un
giovane attore austriaco Harald Maresch.
Madame cosa successe il 13 dicembre 1944?
Nonostante i tanti amore ero depressa e pensavo
continuamente al suicidio. Quando scoprii di essere
incinta Harald Ramond si rifiutò di riconoscere il
bimbo che avevo in grembo. Per cui quella sera
fatidica invitai le mie migliori amiche ovvero:
Estelle Taylor, l'ex del pugile Jack Dempsey e
Benita Oakie, la moglie dell'attore Jack Oakie.
Avevo intenzione di dividere con loro quella che
sarebbe stata la mia “ultima cena".
Cosa successe?
Dopo la cena alla
messicana con fumo e alcool, mi ritirai confessando
la mia lacerante inquietudine. Dissi alle mie
amiche: “Sono stufa della vita. Devo lottare per
tutto. E sono così stanca. È da quando ero bambina,
nel Messico, che lotto. È mio figlio. Non potrei mai
ucciderlo e vivere in pace con me stessa. Piuttosto
mi uccido io”.
E le sue amiche come
reagirono?
Credendo che scherzassi non
mi diedero retta. Quando mi ritrovai sola nella mia
grande villa alle tre del mattino, per l'ultima
volta salii lo scalone dalla balaustra di ferro
battuto. Con indosso il mio più bel vestito da sera
di lamé d'argento raggiunsi la mia camera che avevo
adornato con fiori e candele. Poi scrissi un
biglietto d'addio lasciandolo sul comodino e ingerii
settantacinque pasticche di sonnifero Seconal e un
bicchiere di brandy.
Venne ritrovata
morta l'indomani. Aveva trentasei anni. Quando la
cameriera Juanita, aprì la porta della camera da
letto l'indomani alle nove, trovò il letto vuoto,
circondato da fiori e candele come la diva aveva
previsto per il suo suicidio. Seguendo delle tracce
di vomito, la donna arrivò al bagno, dove trovò la
padrona con la testa incastrata nella tazza del
water.
Fu trovato un messaggio diretto ad Harald:
“Dio ti perdoni e perdoni anche me, ma preferisco
togliermi la vita e il nostro bambino prima che lo
porti con vergogna o ucciderlo. - Lupe.”
L'attrice Estelle Taylor, presente quella sera,
dichiarò alla stampa che Lupe Vélez l’aveva messa al
corrente della sua gravidanza e del rifiuto di
Harald, precisando che avrebbe preferito suicidarsi
piuttosto che abortire.
Il 22 dicembre si svolse
il primo funerale presso l'obitorio del Forest Lawn
Memorial Park a Los Angeles dove era presente l'ex
marito Johnny Weissmuller. Dopo la funzione il corpo
fu spedito in treno a Città del Messico dove si
tenne il secondo funerale. Il suo corpo fu poi
sepolto nel cimitero di Panteón Civil de Dolores.
Per il suo contributo all'industria
cinematografica, Lupe Vélez ha una stella sulla
Hollywood Walk of Fame al 6927 Hollywood Boulevard .