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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Marthe Richard
La spia venuta dal bordello
Ex prostituta, fu
attiva come spia durante la guerra. Successivamente,
come donna politica, si batté per la chiusura
delle case di tolleranza in Francia, risultato conseguito
con la legge del 1946 che porta il suo nome
(Blâmont, 15 aprile
1889 – Parigi, 9 febbraio 1982)
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Madame le sue origini?
Avevo quattordici anni quando iniziai a fare l’apprendista sarta
a Nancy.
Come finisce a fare la prostituta?
Lavoravo saltuariamente e guadagnavo poco per cui decisi di
cambiare mestiere.
A sedici anni viene
registrata dalla polizia come prostituta.
Non ero
affatto brutta e al tempo lavorare nelle case chiuse permetteva
un buon reddito e molte soddisfazioni. Comunque fui denunciata
da un soldato, che mi accusò di avergli trasmesso la sifilide e
quindi fui costretta a lasciare la città e ad esercitare la
prostituzione a Parigi, nel bordello di rue Godot-de-Mauroy.
A diciotto anni la svolta della sua vita…
In quel bordello nel 1907 conobbi e subito dopo sposai Henri
Richer, un ricco industriale che lavorava alle Halles, il
mercato all'ingrosso di prodotti alimentari. Il mio cognome da
nubile era Marthe Betenfeld e quello che porto ora deriva
dall'adattamento del cognome da sposata.
Era
molto ricco suo marito.
Tanto che nel 1912 ricevetti
in dono da lui un aeroplano. Ero così felice che l’anno
successivo presi il diploma di pilota.
È vero
che fu la prima donna più veloce a coprire il tratto aereo Le
Crotoy – Zurigo?
Dichiarai il falso, in realtà
atterrai in Borgogna, poi mi recai in treno a pochi chilometri
da Zurigo, dove ripresi il volo fino alla città svizzera e vi
atterai. Presi in giro tutto il mondo visto che il record fu
omologato.
Nel 1916, a ventisette anni rimase
vedova…
Persi mio marito in guerra. Una volta vedova
divenni amante di un giovane anarchico russo, che lavorava per
il Secondo Reparto della difesa francese, da cui dipendeva anche
la famosa Mata Hari.
Cosa successe?
Mi convinse a lavorare per i servizi segreti, e agli ordini di
Ladoux, un capitano dell'intelligence militare francese, mi
venne affidato il compito di andare a letto con l’addetto navale
tedesco a Madrid von Krohn e ovviamente carpirgli più
informazioni possibili. La missione andò a buon fine, ma poi al
mio ritorno in Francia scoprii che Ladoux era stato accusato di
doppio gioco con i tedeschi e arrestato.
Nel 1926
un secondo matrimonio…
Sposai Thomas Crompton, uomo
d'affari britannico, direttore finanziario della fondazione
Rockefeller. Ma il matrimonio durò pochissimo, mio marito morì
due anni dopo a Ginevra e a 39 anni rimasi vedova per la seconda
volta.
Dopo la morte del suo secondo marito si
trasferì a Bougival, nell'Île-de-France…
Avevo messo
da parte ingenti fortune per cui vissi una vita agiata.
Nel frattempo si dedicò alle sue memorie.
Nel 1935 scrissi la mia autobiografia: “Ma vie d'espionne au
service de la France” (La mia vita di spia al servizio della
Francia). Ebbe un grandissimo successo e attraverso quel libro
divenni un'eroina nazionale e mi venne conferita la Legion
d’Onore “per servizi prestati all’estero”. Più tardi, nel 1937,
il regista Raymond Bernard adattò il testo al cinema e ne trasse
Marthe Richard au service de la France
Durante
l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale lei riuscì a
rendersi invisibile alla Gestapo, come mai?
Sfruttai
l’amicizia con François Spirito, un gangster marsigliese molto
famoso negli ambienti politici parigini e collaborazionista dei
nazisti. Lui del resto voleva solo le mie attenzioni notturne…
Finita la guerra nel 1945 venne eletta al consiglio
del quarto arrondissement di Parigi…
Venni eletta
nella lista Resistenza Unita (un movimento contiguo al MRP,
Movimento Popolare Repubblicano). Feci una battaglia politica
per la chiusura delle case di tolleranza di quel distretto.
Riuscii a far approvare un’ordinanza municipale e circa una
settimana dopo il prefetto la rese esecutiva, diramando un
ordine di chiusura di tutte le case di tolleranza del distretto
entro tre mesi.
Confortata da questo risultato,
decise di proporre la legge a livello nazionale…
Il
13 aprile 1946, la mia proposta fu approvata e di conseguenza
venne abrogato il Registro Nazionale della Prostituzione e ne fu
ordinata la distruzione. Ovviamente non mancarono critiche e
ironie, motivate dal fatto che la Francia, appena uscita dalla
guerra, aveva problemi più seri da affrontare e soprattutto dal
fatto che ero un ex prostituta.
Cosa accadde
subito dopo?
Tutti i 180 bordelli di Parigi, molti
anche storici, furono chiusi e analoga sorte toccò a quelli
dell'intero Paese. Moltissime case furono riconvertite e le
tenutarie divennero proprietarie di alberghi e pensioni. La
legge non rese illegale la prostituzione, ma ne proibì
l'istigazione e soprattutto lo sfruttamento sulle donne.
Fu per lei un soddisfazione immensa…
Beh
la legge porta il mio nome e, nel suo impianto, è
sostanzialmente analoga a quella che dodici anni più tardi, su
iniziativa della senatrice socialista Lina Merlin, abolì in
Italia le case di tolleranza e penalizzò lo sfruttamento della
prostituzione.
Negli anni sessanta, una volta
intrapresa l'attività letteraria, fondò un premio di letteratura
erotica. In seguito Marthe Richards ammise di aver rivisto
parzialmente le sue posizioni sulla prostituzione. Fino alla sua
morte tenne conferenze e dibattiti pubblici sulla sua carriera
di agente segreto. Marthe morì a Parigi nel 1982 all'età di 93
anni.
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