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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Norma Desmond
Sunset Boulevard
Norma Desmond è
un personaggio immaginario del film di Billy
Wilder “Viale del tramonto” e in varie rappresentazioni
di Broadway. Negli anni è stata interpretata
da attrici come Gloria Swanson, Glenn Close,
Betty Buckley e Karen Mason. (1950)
"Siete Norma Desmond
si!, la famosa attrice del muto. Eravate
grande!"
"Io sono sempre
grande, è il cinema che è diventato piccolo!"
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Signora Norma qualche notizia
su di lei?
Sono una cinquantenne diva del cinema
muto. Con l'avvento del sonoro mi sono ritirata a vita privata
nella mia immensa villa gotica.
Qual è l’origine
del suo nome?
Fonte d'ispirazione per gli autori fu
la vicenda di un’attrice esistita realmente, al secolo Mabel
Normand, morta nel 1930, e che nel 1922 era stata travolta da
uno scandalo poiché sospettata dell'omicidio di un suo collega e
amante William Desmond Taylor. Dai nomi dei due personaggi ebbe
origine il nome Norma Desmond.
La scelta
dell’attrice protagonista per interpretarla fu molto ardua…
Molto difficile sì, il regista e il produttore per il mio ruolo
nel film Viale del tramonto volevano una vera diva del cinema
muto. Mae West fu la prima a declinare, in quanto si giudicava
troppo giovane per la parte. Poi contattarono Mary Pickford la
quale diede forfait dopo che la sua richiesta di apportare
alcune modifiche alla sceneggiatura, a tutela della propria
immagine, venne rifiutata. Successivamente Pola Negri, anch’essa
geniale e fantastica diva del muto, fu scartata a causa del suo
forte accento polacco, mentre Greta Garbo non prese neppure in
considerazione la proposta. Solo alla fine fu contattata Gloria
Swanson, diva del muto che negli ultimi quindici anni aveva
girato un solo film e la cui vita vissuta aveva molti
parallelismi con quella del mio personaggio, così come Erich von
Stroheim, nei panni del maggiordomo ed ex-regista Max.
Anche la scelta del protagonista maschile non fu facile…
Il ruolo di Joe Gillis fu affidato inizialmente a Montgomery
Clift, il quale ruppe il contratto due settimane prima
dell'inizio delle riprese; fu quindi proposto Marlon Brando, che
la produzione scartò in quanto non abbastanza conosciuto. Gene
Kelly firmò un pre-accordo ma la MGM, che aveva con lui un
contratto di esclusiva, oppose il veto. William Holden fu dunque
la classica scelta di ripiego, peraltro tenacemente contrastata
dal regista Wilder.
Come inizia il film?
Joe Gillis giovane soggettista di Hollywood, il cui cadavere
galleggia nella piscina della mia villa sul Sunset Boulevard, a
Los Angeles, narra la vicenda da morto… Ovvero quando mi
incontra per la prima volta entrando in casa mia.
Leggo che nella sua vita ha avuto tre mariti…
Sì, sono stata sposata tre volte, la prima delle quali con il
mio produttore e regista Max von Mayerling che ora è il mio
maggiordomo. Sono una donna angosciata dal mio passato di diva e
soffro di inevitabili depressioni.
Ha pensato di
togliersi la vita vero?
Più che pensato ho tentato
più volte di suicidarmi tanto che ora nella mia grande villa
sono state tolte tutte le maniglie dalle porte.
Rinchiusa nella sua gabbia dorata, non ha affetti.
Ho solo un grande, immenso, invadente affetto ovvero il mio
passato. Con me avevo una piccola scimmia alla quale ero molto
affezionata. La mia storia nel film inizia proprio quando sto
contattando un'agenzia di pompe funebri per organizzare il
funerale del mio povero cucciolo morto.
Ma quel
giorno c’è un altro grande evento nella sua vita…
Un
giovane scrittore di nome Joe Gills, per nascondere la propria
auto di lusso agli agenti del fisco che lo inseguono, si rifugia
nella mia residenza. Ovviamente lo confondo per un addetto alle
pompe funebri e inizio a parlare dei miei progetti per la
sepoltura della scimmia.
Quando chiarisce
l’equivoco, cosa succede?
Quando scopro che Joe non
è un becchino, bensì uno sceneggiatore squattrinato, la mia
reazione è dura urlandogli e ordinandogli di uscire
immediatamente dalla mia casa, ma poi ci ripenso, lo invito a
restare e gli propongo un mio copione per il film muto: Salomè.
Un copione?
Deve sapere che io vivo
in un mondo tutto mio fatto di ricordi ed attorniata da
centinaia di mie fotografie. Nutro un totale disprezzo per il
cinema moderno, che considero rovinato e corrotto dall'avvento
del sonoro e del Technicolor.
Con il tempo si
innamora di Joe…
Lo lusingo con numerosi regali
costosissimi, ma lui se ne guarda bene a contraccambiare.
Davanti al suo perentorio e reiterato rifiuto, mi crolla il
mondo addosso. Ormai per me non c’è più futuro neanche quello
che tramite lui avrebbe fatto rivivere i fasti del passato.
Joe come reagisce?
Scappa e si rifugia
in casa dell'amico Artie Green, durante la serata, telefona a
Max, il mio maggiordomo, per farsi spedire indietro i propri
effetti personali, ma Max lo avverte che poco prima ho tentato
il suicidio. Sconvolto Joe si precipita al mio capezzale,
promettendomi di non lasciarmi più.
Una mossa
arguta la sua…
Lui poverino a quel punto è costretto
a restare con me e soprattutto ed assecondare i miei cambi
repentini di umori, i miei desideri, vizi, manie e quant’altro.
Quindi tutto bene quello che finisce bene…
Assolutamente no. Lui sta recitando una commedia, prova
semplicemente compassione nei miei riguardi ed aspetta il
momento propizio per fuggire da me. In segreto inizia ad uscire
la sera, finché scopro il motivo. Joe ha un’altra donna di nome
Betty. Per me è un colpo tremendo. Al culmine della gelosia
telefono a Betty raccontandole della doppia vita di Joe e faccio
in modo che Betty lasci Joe.
Poi cosa succede?
Joe a quel punto sale in camera intenzionato a fare
i bagagli e andarsene. Non posso assolutamente sopportare l'idea
che mi lasci, allora lo inseguo in giardino e gli sparo tre
colpi di pistola uccidendolo all’istante e facendone precipitare
il corpo in piscina. Ovviamente la scena è ricca di simbolismi
perché in quel momento sto uccidendo il mio grande ritorno a
Hollywood, uccido la mia illusione di essere ancora una diva,
uccido un mondo per me ormai proibito, uccido il mio modo di
recitare ormai passato e antico. Gli sparo gridandoli contro che
“Nessuno può lasciare una Stella!”
Fantastica
l’ultima scena del film…
È notte e la mia casa è
illuminata a giorno e piena di poliziotti, giornalisti e
reporter. Quando vengo arrestata dalla polizia, io sono
completamente estraniata dalla situazione e non comprendo cosa
stia succedendo realmente. In preda ad un delirio mentale e di
onnipotenza, credo di essere sul set cinematografico e di
prepararmi a girare la scena in cui scendo dalle scale. Il mio
bagno è trasformato in un camerino, lì mi trucco e mi vesto, poi
faccio la mia comparsa sulle scale al primo piano quando i
poliziotti che io immagino pubblico che mi acclama sono ad
attendermi al pianterreno. A quel punto, dopo aver ringraziato
tutti i presenti e guardando dentro la cinepresa pronuncio la
mia famosa battuta "Eccomi, DeMille, sono pronta per il mio
primo piano!".
A Norma sono affidate alcune
battute divenute poi celebri:
« Noi non avevamo i dialoghi!
A noi bastavano le facce. »
« Le grandi stelle sono molto
orgogliose. »
« Nessuno lascia una stella! È per questo che
sono stelle. Le grandi stelle non hanno età… »
« Eccomi, De
Mille, sono pronta per il mio primo piano »
Apprezzato dalla critica fin dalle prime proiezioni, il film
ricevette 11 nomination agli Oscar, vincendo tre statuette.
Uscito il 4 agosto 1950 negli Stati Uniti è ancora oggi uno dei
film più noti e apprezzati del cinema americano. Nel 1989 è
stato scelto per la conservazione nel National Film Registry
della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998
l'American Film Institute l'ha inserito al dodicesimo posto
della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i
tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso
al sedicesimo posto.
Oltre alle citate Gloria Swanson,
Glenn Close, Betty Buckley e Karen Mason nel musical di Andrew
Lloyd Webber Sunset Boulevard, Norma è stata interpretata da
grandi attrici con una voce da mezzosoprano. La prima a calcarne
il ruolo sul palcoscenico londinese è stata Patti LuPone,
seguita da Rita Moreno, Elaine Paige e Kathryn Evans. Nei vari
tour statunitensi del musical sono spiccate per la loro
interpretazione Petula Clark, Stefanie Powers, Maureen Moore e
Linda Balgord. A Toronto Norma fu interpretata da Diahann
Carroll; a Melbourne da Debra Byrne.
Titolo originale Sunset Blvd. Lingua originale
inglese Paese di produzione Stati Uniti Anno
1950 Durata 110 min Dati tecnici B/N
rapporto: 1.37:1 Genere drammatico Regia Billy
Wilder Sceneggiatura Billy Wilder, Charles Brackett
Produttore Charles Brackett Casa di produzione
Paramount Pictures Distribuzione (Italia) Paramount
Fotografia John F. Seitz Montaggio Arthur P.
Schmidt Effetti speciali Gordon Jennings (effetti
fotografici) Scenografia Hans Dreier, John Meehan
Sam Comer e Ray Moyer (arredamento) Costumi Edith
Head Trucco Wally Westmore Interpreti e
personaggi William Holden: Joe Gillis Gloria Swanson:
Norma Desmond Erich von Stroheim: Max von Mayerling
Nancy Olson: Betty Schaefer Fred Clark: Sheldrake (il
produttore) Lloyd Gough: Morino (agente di Gillis)
Jack Webb: Artie Green Franklyn Farnum Larry J.
Blake Charles Dayton Cecil B. DeMille: se stesso
Hedda Hopper: se stessa Buster Keaton: se stesso
(partita a carte) Anna Q. Nilsson: se stessa (partita
a carte) H.B. Warner: se stesso (partita a carte)
Ray Evans: se stesso Jay Livingston: se stesso
Gertrude Astor: non accreditata Julia Faye: Hisham
(non accreditata) Creighton Hale: (non accreditato)
E. Mason Hopper: dottore (non accreditato)
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