Adamo qual è questa storia di
John Wayne che ha disertato l’esercito americano.
È
strano vero? Eppure è andata proprio così. L’eroe senza macchia
e senza paura, il colonnello tutto d’un pezzo in «Berretti
verdi», il comandante del battaglione aereo tutto d’un pezzo dei
parà che sbarca in Normandia, il sergente che muore su una
spiaggia giapponese, ebbene sì, il caro John fece oltre 150
film, ma fu un combattente solo sul grande schermo, nella realtà
invece fece del tutto per non arruolarsi nell’esercito
americano.
Come andò?
A 35 anni,
allo scoppio della seconda guerra mondiale, lo chiamarono alle
armi e lui su consiglio del suo amico regista John Ford rispose
che non poteva accettare. Nonostante avesse già quattro figli e
la legge fosse dalla sua parte lui non si fidò e rincarò la dose
scrivendo che era l’unico sostegno della famiglia e non poteva
allontanarsi. Omise però il fatto che stava per divorziare. Mise
anche la scusa di una ferita alla spalla che lo esonerava dal
prestare servizio, ma non gli impediva di lavorare come stuntman
e cowboy.,
Ci riuscì?
Certo che ci
riuscì. Non fece il soldato neppure per un giorno ed evitò
l’uniforme dopo che i giapponesi avevano bombardato Pearl Harbor
e tutta l’America era in lacrime. Per questo molti lo hanno
accusato di essere un imbroglione.
Perché lo
fece?
La verità? Evitò la guerra non perché fosse un
codardo, ma per continuare la sua relazione con Marlene
Dietrich, allora quarantenne. Lei aveva cinque anni più di lui e
lui era follemente innamorato della diva tedesca e voleva starle
assolutamente accanto, nonostante fosse sposato. Insomma fece
del tutto e per nessuna ragione avrebbe rinunciato a quella
passione.
Quanto durò quella relazione.
Da quello che sappiamo almeno tre anni, all’incirca quelli della
guerra, tra il ‘41 e il 44. Poi «l’Angelo Azzurro» diede il
benservito al «Duke» avviando una storia con Jean Gabin e Wayne,
devastato, si trasferì a vivere in Messico. Lì prese la sua
seconda moglie, Chata, definita “un grosso errore”.
Com’era iniziata tra Wayne e la Dietrich?
Si
erano incontrati nel 1940, sul set del film “La taverna dei
sette peccati”, e lui se ne era innamorato subito. Durante una
pausa del film lei lo chiamò in camerino, chiuse a chiave la
porta, si appoggiò alla parte e fumando si alzò la gonna. Poi
guardò l’orologio attaccato alla giarrettiera e disse: «Abbiamo
molto tempo per noi». Come Jimmy Stewart e Gary Cooper prima di
lui, Wayne cadde nella rete della bionda che trasudava
sensualità.
Era pazzo della Dietrich…
Lui era sposato con una donna piuttosto ordinaria e stava per
divorziare. Sin dalla prima volta che andarono a letto e per i
successivi tre anni lei rappresentava per lui la cattiva ragazza
che non aveva mai conosciuto, il frutto proibito che non aveva
mai assaggiato, la vera essenza di femmina. Angelo azzurro e
donna dai sette peccati sia nella finzione che nella realtà.
Quindi una storia di sesso e passione…
Wayne la bramava. Non gli importava che venissero visti in
pubblico, nei ristoranti, nei locali. Non passava giorno che non
le facesse un regalo costosissimo. Fecero insieme delle vacanza
da sogno attraendosi come calamite. Marlene era la selvaggia e
disinibita donna europea, John era il rozzo ragazzone americano.
Ma chi era John Wayne?
In realtà lui si
chiamava Marion Michael Morrison ed aveva cominciato la carriera
d’attore con il cinema muto diventando poi fra gli anni quaranta
e gli anni settanta uno degli attori più famosi del mondo,
celebre soprattutto per i suoi film western. l'American Film
Institute l'ha inserito al tredicesimo posto tra le più grandi
star della storia del cinema.
Con il regista John
Ford fece almeno venti film…
Sotto la sua direzione
l'attore interpretò i suoi ruoli più celebri, a partire da
quello di Ringo Kid in Ombre rosse nel 1939, il western che
diede la svolta decisiva alla sua carriera, proseguendo con la
trilogia sulla Cavalleria, comprendente Il massacro di Fort
Apache del 1948, I cavalieri del Nord Ovest del 1949 e Rio Bravo
del 1950, e ancora in Un uomo tranquillo nel 1952, Sentieri
selvaggi del 1956 e L'uomo che uccise Liberty Valance del 1962.
La sua vita privata?
Si sposò tre
volte: con Josephine Alicia Saenz, Esperanza Baur e Pilar
Palette, figlia di un senatore, che aveva incontrato durante la
lavorazione del film La battaglia di Alamo. Ma la sua relazione
più famosa e più passionale rimane senz’altro quella con la diva
tedesca.