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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Zazel
La prima donna cannone
La leggendaria storia della
giovanissima Zazel, al secolo Rosa Matilda Richter, donna
cannone alla fine dell'Ottocento
Madame le sue origini?
Il mio vero nome è Rosa Matilda Richter, ero una
ragazzina di quattordici anni quando in piena epoca
vittoriana ho iniziato il mestiere di donna proiettile.
Mestiere alquanto particolare…
Pensi che già nel 1865 Jules Verne nel romanzo “Dalla
Terra alla Luna”, narrava di un cannone capace di
sparare un proiettile con a bordo il primo astronauta
della storia in grado di raggiungere la Luna. Nella
realtà il primo uomo proiettile fu il canadese George
Hunt, noto come Great Farini, nel 1871. Lui era già
famoso per aver camminato su una corda sospeso sopra le
cascate del Niagara.
Poi?
Qualche anno dopo al Niblo’s Garden di New York fu la
volta di Lulu, in realtà era un uomo travestito da
donna. Poi ancora ci provò George Loyal e nel 1877 toccò
a me. In Italia la prima rappresentazione con un cannone
Krupp ebbe luogo al Teatro Guidi di Pavia nel 1882.
Quindi lei fu la prima donna… In
epoca vittoriana il Circo era un grande spettacolo e
attirava le masse che speravano di vedere meraviglie a
metà strada tra l’orrore e la favola. Il 2 aprile del
1877, quelli che andarono al Royal London Aquarium
videro, per la prima volta nella storia, una donna
proiettata dal lancio di un cannone.
Come
avvenne? Nonostante la mia giovanissima età
lavoravo nel circo già da tempo, ero funambola ed
acrobata. Nota per la mia forza e la mia bellezza
accentuavo la mia presenza scenica truccandomi
pesantemente e vestendomi al limite del consentito.
Dicevano che avevo una figura perfetta e sicuramente
adatta a svolgere quel numero. Quando mi fu proposto
accettai con entusiasmo. Fui lanciata in cielo da un
cannone a molla, inventato appunto dal canadese Hunt.
Fui la prima e la notizia si sparse per tutta
l’Inghilterra e divenni famosa con migliaia di
ammiratori, i quali si sobbarcavano viaggi interminabili
per il solo piacere di assistere ad un mio spettacolo.
Com’era questo cannone? Il
cannone inventato da Hunt con il quale venivo lanciata
non era un vero e proprio cannone, utilizzava delle
molle in gomma mentre quello inventato da Ildebrando
Zacchini con il quale lanciava suo figlio Hugo
utilizzava aria compressa per lanciare la palla di
cannone umana.
Come avveniva il numero?
C’era molto rumore e molto fumo, questo sì, molto utile
a sbalordire gli spettatori in cerca di emozioni forti,
ma in realtà era tutta finzione perché più che a un
cannone poteva essere paragonato ad una catapulta. Il
salto poi non raggiungeva i dieci metri di altezza per
poi ricadere su una rete posta a una ventina di metri di
distanza.
Poi cosa fece? Poi
divenni una stella del Circo Barnum e trovai decine di
imitatori tra cui gli italiani trapiantati in America
della dinastia Zacchini. Pensi che al tempo guadagnavo
200 sterline alla settimana esibendomi per le grandi
folle d’Inghilterra e degli Stati Uniti. Comparvi in
molte fotografie con un costume che per l’epoca era
piuttosto ridotto.
Hugo Zacchini amava
raccontare che l’idea di diventare un uomo-proiettile
era in realtà venuta in mente proprio a lui, durante la
Prima Guerra Mondiale… Sì, mentre era al
fronte, aveva proposto al proprio Generale di progettare
un cannone per lanciare soldati dotati di paracadute
oltre la trincea nemica, in modo da prendere i nemici
alle spalle.
Lei come finì la sua
carriera? Purtroppo finii la mia carriera
rompendomi una spalla e il mio posto fu preso da uomini.
Comunque mi posso considerata una fortunata perché di
circa cinquanta uomini e donne cannone, oltre trenta
morirono in carriera.
Immagino sia stato
estremamente pericoloso. Il circo è sempre
stato pieno di fenomeni da baraccone. L’ultimo degli
Zacchini è morto a Tampa nel 2000 all’età di 87 anni ed
è stato l’ultimo dei più celebri e storici “proiettili
umani”. Ora sono rimasti in pochi i veri testimoni
dell’antica tradizione circense: tra questi, dopo
l’andata in pensione nel 2008 del russo Astronov, è
rimasto forse solo l’americano David Smith, Jr, figlio
d’arte e recordman mondiale con 59,05 m, stabilito
durante la trasmissione televisiva “Lo show dei record”
a Milano, il 10 marzo 2011. Con un cannone lungo 8
metri, è stato calcolato che Smith ha raggiunto una
velocità di 120 km/h per una quota massima di 23 metri.
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L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATA
REALIZZATA GRAZIE A:
http://www.thelightcanvas.com/
https://zon.it/la-donna-cannone-
https://caffebook.it/2018/06/03/zazel
FOTO GOOGLE IMAGE
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