Adamo perché è famosa Paula Jones?
Era una giornalista americana e diventò famosa per
aver intentato una causa civile per danni contro
l'ex-presidente degli Stati Uniti d'America Bill
Clinton.
Chi era Paula?
Il suo nome completo è Paula Rosalee Corbin ed era
nata a Lonoke in Arkansas, il 17 settembre del 1966.
Era la figlia di un ministro nella Chiesa del
Nazareno e cresciuta all'interno di quella
congregazione.
Qual era l’oggetto del
contendere?
Presunte molestie sessuali
subite da Paula l'8 maggio 1991, quando l'allora
Bill Clinton era governatore dell'Arkansas e
candidato alla presidenza. Secondo il racconto di
Paula, quel giorno il presidente e tutto il suo
entourage erano alloggiati all’Excelsior Hotel (ora
Little Rock Marriott). Bill mandò una sua guardia
del corpo, Danny Ferguson, a chiamare la giovane
donna, impiegata di un'agenzia di stato, quindi sua
dipendente, convocandola nella sua camera d'
albergo. Quando la ragazza si presentò, dopo qualche
secondo, Clinton si aprì la patta dei calzoni,
sguainò il suo sesso di fronte a Paula. Tieni conto
che il racconto di Paula fu molto dettagliato
descrivendo nei particolari anche i difetti
morfologici del pene di Clinton, definendolo in
aula: “eretto, ma storto!”
Lui come
si difese?
Fu chiesto esplicitamente a
Clinton: “Ma lei ha davvero sfoderato il suo membro
davanti alla signora Paola Jones in una stanza d'
albergo intimandole di "kiss it", ovvero di
baciarlo?” Bill a quel punto negò aggiungendo che se
davvero fosse successo qualcosa lui non lo
ricordava. Di contro la bella Paula Jones tenne a
precisare che non aveva fatto nulla per ricevere
quella richiesta oscena in quanto indossava un
castigatissimo tailleur pantalone beige, un golfino
in tinta con un’acconciatura sul castano-rossa
ovviamente soft.
Uno scandalo!
Beh sì, nonostante tutto si parlava di mutande, di
corna, di pantaloni sbottonati, di erezioni
consistenti e non era mai accaduto che un Presidente
americano in carica fosse chiamato a testimoniare in
una querela di parte e per giunta per molestie
sessuali e quindi trascinato, letteralmente e
metaforicamente, così in basso.
Poi
cosa accadde?
Bill fu costretto ad
ammettere di conoscere la donna ma, come detto, di
non aver fatto quello che l’accusa sosteneva. Poi il
classico corollario di tutte le difese nei casi di
violenza sessuale ovvero l'inversione dei ruoli,
dove la vittima diviene l'imputata facendola passare
per mitomane, cercatrice d’oro, arrivista,
seduttrice, femme fatale ecc.
Quale
fu la sentenza?
Il tribunale stabilì che
i comportamenti del governatore non costituirono
violenza sessuale, ma per evitare l’appello Bill
patteggiò un accordo stragiudiziale pagando alla
Jones e ai suoi avvocati la bellezza di 850.000
dollari.
Quindi era colpevole?
Tieni conto che la richiesta iniziale della Jones,
per ristabilire il suo onore, era di due milioni di
dollari. L'avvocato di Clinton affermò che il
presidente aveva concluso l'accordo solo per poter
porre fine alla causa e vivere serenamente la sua
vita e quella dei suoi famigliari, mentre la Jones e
i suoi avvocati affermarono che il pagamento fosse
la prova provata della colpa di Clinton. Quindi
ognuno rimase della sua opinione ovvero: la Jones
continuò a sostenere che Clinton l'aveva molestata
sessualmente mentre Clinton continuò a negarlo.
Ma scusa, se davvero fosse stato
innocente, perché pagò?
Perché Clinton
era in altre faccende affaccendato. Mentre lavorava
alle indagini di Paula Jones, il procuratore
indipendente Kenneth Starr aveva scoperto la
presunta relazione tra Clinton e la stagista della
Casa Bianca Monica Lewinsky. E su precisa richiesta
del procuratore il presidente aveva negato di aver
mai avuto rapporti sessuali con Monica, e di
conseguenza venne accusato di spergiuro dopo che
erano uscite le prove del contatto sessuale.
Immagino che il processo abbia avuto
rilevanti cadute sulla vita privata di Paula Jones…
Beh sì, a parte la pubblicità, divorziò dal marito
e, nonostante il risarcimento, ebbe gravi problemi
economici. Per poter pagare le tasse e garantire
l'educazione ai suoi due figli posò nuda per la
rivista Penthouse.
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