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AMARSI? CHE CASINO!




 
 


CONFESSIONE DI UNA SCAMBISTA
 Mi chiamo Rosa e vi racconto come sono diventata una swinger
Più 2 milioni di italiani hanno provato almeno una volta nella vita lo Swinging, mezzo milione lo pratica con regolarità. Non si tratta di gente strana, ma di persone d'età compresa tra i 40 e i 60 anni con livello di cultura, condizione sociale e professionale medio-alta






Foto di Heiner Seemann



 
 


 
Mi chiamo Rosa, ho 47 anni e dicono sia una bella donna per via delle mie forme e dei miei capelli lunghi e mori. Adoro curare il mio aspetto e mi considero una donna di carattere molto socievole con una componente esibizionista che non fa mai male anche se detesto essere troppo evidente perché credo che in amore l’arte dello scoprirsi lentamente sia la premessa di qualsiasi seduzione.

Da tempo pratico lo Swinging o se volete lo scambismo. Non c’è stato un quando preciso, un momento in cui a tavolino ho deciso di praticarlo. È venuto tutto così estremamente naturale e non c’è stata nessuna svolta nella mia vita. Del resto con mio marito il sesso andava a gonfie vele, avevamo una sintonia pazzesca sia come frequenza che come intensità e devo dire che quando è accaduto nessuno dei due ha prevaricato l’altro. Ci siamo semplicemente trovati e quando l’amore è diventato adulto, dopo anni di sesso in silenzio, abbiamo deciso di farlo parlando a voce alta. Lì a mano a mano sono venute fuori tutte le nostre fantasie. La più ricorrente, almeno da parte mia, è stata quella di fare sesso con un altro uomo.

Ovvio che all’inizio ho provato disagio a confessare a mio marito quell’insolito desiderio, perché credo che, in certe circostanze serva la completa fiducia e disponibilità del partner. Spesso in effetti si rischia di innescare nell’altro una sorte di difesa dovuta ovviamente alla gelosia, ma tra noi non è stato così. Abbiamo parlato e ci siamo informati ed insieme abbiamo constatato che lo scambio di coppia è una delle fantasie erotiche più comuni e più di due milioni di italiani lo hanno provato almeno una volta nella vita e più di mezzo milione lo pratica con regolarità!

Comunque dopo quella confessione durante i nostri rapporti abbiamo cominciato a fantasticare ed insieme costruivamo le storie e i personaggi che sempre più frequentemente popolavano le nostre fantasie. Ed ecco lì che nel bel mezzo del nostro rapporto interveniva un uomo alle volte biondo, altre moro, muscoloso o meno, ma comunque sempre con un fisico ben definito che si metteva tra di noi e completava magnificamente il mio desiderio. Quelle sono state le prime volte che ho visto mio marito masturbarsi e raggiungere l’orgasmo con quella pratica. Tra noi si stava sviluppando una sintonia perfetta oliando quel meccanismo di dettagli e sensazioni sempre più profonde. In quel momento ancora non c’era nulla di razionale, i personaggi che ci venivano a trovare nel nostro letto non erano mai reali ed ogni volta avvertivo una forte tensione mista a curiosità e piacere. In effetti entrambi eravamo del parere che quella pratica fosse un modo per uscire dalle consuetudini trasgredendo le nostre regole intime e le nostre menti benpensanti.

Sinceramente non so se sia stata io a decidere che quelle nostre fantasie, dopo settimane e settimane, dovessero diventare più concrete. Certo il timore era forte anche perché la realtà purtroppo è ben differente dai desideri della propria mente ed a dirla tutta avevo dei forti dubbi in quanto ero convinta che una situazione eccitante, prodotta dalla fantasia, non sempre mantiene la sua potenzialità erotica quando viene resa reale.

Dicevo, non so se sia stata io a spingere mio marito e ad accendere la miccia, ma posso dire che lui si è guardato bene di spegnerla! Insomma è stata come la ciliegina sulla torta e lui confessandomi che il suo desiderio sarebbe stato quello di vedermi fare l’amore reale con un altro uomo, una sera anziché rimanere nella penombra della nostra camera da letto, ci siamo messi davanti al computer ed eccitati come non mai abbiamo cercato informazioni tramite internet sullo scambismo e quella ricerca, tramite una chat, di cui non ricordo il nome, ci ha portato a conoscere alcune persone che già praticavano lo swinging.

Timorosi ed ansiosi abbiamo iniziato a parlare con Umberto 72, lui, molto disponibile, ci ha aperto un mondo a noi sconosciuto e insieme ci siamo sorpresi a rispondere in maniera così disinvolta tanto da non provare alcuna vergogna a confessare il nostro profondo desiderio all’anonimo amante virtuale. Quella sera siamo stati benissimo, ma finito il momento magico con mio marito abbiamo stabilito che per iniziare sarebbe stato meglio una coppia che un uomo singolo, ovvero una situazione paritaria con cena e dopocena, come due normali coppie di amici, in modo da stabilire una minima sintonia, una forte complicità e nel contempo armonizzare la parte più imbarazzante ovvero il momento in cui saremmo dovuti passare al dunque.

Certo, ci rendevamo conto che in quattro, sarebbe stato ancora più difficile ricercare la totale armonia, ma oramai eravamo decisi a fare il primo passo. Sempre tramite chat abbiamo conosciuto una coppia di Latina, loro erano inesperti quanto noi, forse quella è stata la fortuna che ci ha convinti a lasciarci andare. Avevano avuto una sola esperienza. Lei era molto carina e formosa, lui un tipo simpatico, ma niente a che vedere con i maschi che frequentavano le mie fantasie. Durante la cena abbiamo parlato di tutto tranne che di sesso, ma si sentiva nell’aria che tutti e quattro non aspettavamo altro che quel famoso dunque. Dopo cena, per non dare nell’occhio abbiamo preso due stanze in un albergo vicino al ristorante. Ovviamente una è rimasta vuota, mentre nell’altra, senza renderci conto del tempo che passava, abbiamo visto l’alba. Come ho detto i dubbi c’erano, ma incredibilmente sono evaporati quasi subito perché fare l’amore con un altro uomo fondendomi negli occhi di mio marito mi ha fatto letteralmente esplodere ripetutamente. Non so come dire, si approda in un’altra dimensione difficilmente spiegabile, nel senso che oltre al piacere del sesso si è coinvolti cerebralmente e totalmente. Durante l’atto pensavo solo che mio marito era partecipe e coinvolto nel mio stesso piacere ed avevo la sensazione di essere così libera che ogni affondo dell’altro uomo provocava in me il crollo di ogni tipo di barriera. Insomma avrei potuto fare qualsiasi cosa con l’approvazione totale e indiscriminata di mio marito.

È stato tutto meraviglioso tranne la nota dolente di mio marito o se si vuole la più eccitante. Dopo il terzo incontro con una coppia di Firenze, ho notato che lui preferiva guardare me e il mio partner anziché lasciarsi andare con la donna. Ne abbiamo parlato ovviamente e lui mi ha confessato che nell’apice del suo piacere l’altra donna era di troppo. Insomma si eccitava nel vedermi unicamente posseduta perché, secondo lui, il sesso con un'altra donna spegneva le potenzialità trasgressive di quell'atto unilaterale. Insomma quella confessione non era altro che un aspetto del suo piacere che conoscendoci meglio, anche attraverso altre persone, ci ha permesso di affinare la nostra pratica. Del resto sapevamo che comunque fosse andata, il fine comune era la totale soddisfazione di entrambi. Insomma sessualmente siamo cresciuti e nei nostri momenti intimi a due parlavamo con chiarezza e senza più tabù delle nostre passioni e come procurarci nuove emozioni.

Io ero e sono molto gelosa ed anche mio marito lo è! Non accetterebbe mai di essere ingannato da me. Le cose si fanno insieme, questa è la regola primaria! E soprattutto nella reciproca soddisfazione, se uno di noi due non vuole fare qualcosa, l’altro automaticamente non trova giusto e gusto farla. Quando si pratica lo scambismo non esiste il tradizionale concetto di tradimento, perché la coppia fa sesso con altri consensualmente e senza nascondersi dal partner. In caso, vista l’eccitazione che crea l’infedeltà, possiamo parlare di tradimento consapevole e concordato volontariamente da entrambi, senza gelosia o rancore, che altrimenti rovinerebbero la relazione sentimentale. Sono assolutamente convinta di quello che dico perché credo che questa pratica rafforzi ancor più la coppia, dove ovviamente c’è già sintonia e amore vero. Al contrario chi pensa possa essere una terapia per coppie in crisi si sbaglia di grosso. In tal senso lo scambismo allontana le persone.

Come dicevo la realtà non è perfettamente uguale alla fantasia per cui è possibile anche incontrare persone che non siano, per usare un eufemismo, carine, gentili, di grande cultura e pulite. E chiaramente è capitato anche a noi. A quel punto io e mio marito ci siamo trovati immediatamente d’accordo. Insomma la pensiamo allo stesso modo circa le situazioni e le persone e posso dire che questa è la vera forza della coppia!

Ovvio non sono qui a dipingere tutto di rosa e affermare che lo scambismo è una cosa meravigliosa adatta a tutti. Dico solo che lo è nella misura in cui vi è un forte desiderio condiviso e che comunque è relegato al gioco, al momento, al divertimento e al rispetto reciproco. Dopo ci si saluta e la coppia rimane sola. Per me lo scambismo non è lo scambio di partner, ma lo scambio di piacere tra me e mio marito e soprattutto quanto lui possa provare piacere nel vedermi con un altro. Perché in fin dei conti con lo scambismo si intende la volontà dei partner di giocare con la sessualità, utilizzando una modalità non usuale che prevede il conoscere, frequentare, quindi scambiare l'esperienza erotico sessuale con un'altra coppia o con un singolo. Oggi come oggi sono ancora più convinta che il sesso e la conseguente ricerca del piacere non hanno regole né limiti se non il completo accordo di tutte le parti in gioco, una, due, tre e quante concorrono al piacere.

Per me è puro divertimento misto a piacere infinito, ovvio che occorre avere una forte componente esibizionista che a mio parere è basilare. Adoro essere corteggiata, attirare a me gli occhi del possibile partner, provocare, e lo faccio non trascurando alcun dettaglio che mi contraddistingua come femmina giocosa, seducente e disponibile. Ed ogni luogo può essere quello giusto. Non so, un ricevimento, un ristorante, un vernissage, una mostra, un locale, ma anche il supermercato o un matrimonio di amici.

Di regola io e mio marito non prendiamo mai l’iniziativa perché non vogliamo urtare la sensibilità delle persone, però è chiaro se ci si trova a parlare e vediamo il tizio piacente e disponibile alla confidenza allora sono io ad affondare il colpo, dopo ovviamente un’occhiata complice con mio marito. È sufficiente ripeto un certo atteggiamento, ma anche un rossetto fresco, un bordo di una calza, un tacco che dondola, una gamba accavallata, un merletto del mio reggiseno che si vede e non si vede, una parola al posto giusto...

Insomma tutto concorre… e a quel punto il gioco è quasi fatto quando mio marito da attore consumato mostra la sua partecipazione consenziente tessendo le lodi della mia bellezza e della mia sensualità di femmina. Si finisce sempre con un invito a cena a casa nostra oppure al ristorante se non siamo ancora totalmente sicuri del tizio. Non c’è bisogno di concordare nulla o essere spiacevolmente più chiari visto che l’assenza di accenno ad una eventuale partner del tizio chiarisce ogni cosa. Poi a mio parere non deve essere mai trascurato il lato romantico e soprattutto non si deve dare nulla per scontato. L’approccio e la seduzione sono due momenti importanti che definiscono contemporaneamente il limite ed anche l’immenso spazio del gioco. Del resto io ho bisogno di eleganza, etichetta, cultura, corteggiamento, sensualità, lume di candela, un buon piatto afrodisiaco, un buon vino stimolante, della buona musica soft. Odio tutto ciò che sa di consumo immediato, di fast-food e pappa pronta, l’amore è come un piatto e va servito caldo e gustato lentamente assaporando ogni minimo dettaglio.




Rosa

 






















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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:

Foto di Heiner Seemann


 






 







 
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