Correva l’anno 1934,
era Agosto ed a Venezia facevamo molto caldo. Un’annata insolita
disse qualcuno seduto tra il pubblico della Mostra del Cinema.
C’era tanta gente, molti invitati erano rimasti in piedi. Tutti
volevano assistere alla proiezione del film Estasi di un anonimo
regista cecoslovacco, un certo Gustav Machatý. Il film era
arrivato alla Mostra niente meno che con la sponsorizzazione di
Benito Mussolini ed era stato censurato in Germania.
La protagonista era la splendida Hedy Lamarr
all’epoca ancora Hedwig Eva Maria Kiesler, una diciannovenne
austriaca agli esordi come attrice. Avrebbe cambiato il suo nome
molti anni dopo per dissimulare le sue origini. Ma per ora era
una brillante studentessa di Ingegneria, non ancora la
scienziata che brevetterà anni dopo un sistema di guida a
distanza per siluri, la cui applicazione fa parte oggi del
nostro quotidiano come ad esempio il WIFI. Insomma una donna
affascinante, mora dagli occhi verdi, in contrasto con le algide
dive americane. Una donna bellissima, raffinata, femmina e
spregiudicata che anche nella sua vita privata non si è mai
sottratta ai colpi di scena e scelte coraggiose.
Ebbene, tornando a quell’estate del ’34, non
era certo la trama ad attirare tutta quella curiosità. In
effetti si trattava del solito triangolo amoroso in cui Eva
sposa Emile, molto più grande di lei, ma la bella sposina la
notte di nozze rimane delusa perché scopre che il marito è
impotente. Emile non si congiunge a lei per cui Eva rattristata,
dopo altri tentativi andati a vuoto, decide di lasciarlo e
ritornare dalla sua famiglia di origine. Una mattina Eva decide
di fare una cavalcata. Arrivata nei pressi di uno stagno, lascia
il cavallo, si spoglia e fa il bagno nuda. Ma perde sia il
cavallo che il vestito. Adam, un ingegnere che costruisce una
linea ferroviaria nei pressi, cattura il cavallo e lo conduce a
lei. La sua gentilezza impressiona Eva, i due si innamorano.
Quella notte Eva raggiunge Adam nella sua abitazione e può
finalmente conoscere la passione amorosa. Nonostante i tentativi
di riappacificazione del marito Eva è irremovibile, a quel punto
Emile saputo del tradimento si suicida.
Eva si rende conto
di essere la causa del suicidio e mentre Adam ed Eva stanno per
prendere il treno per Berlino per una vita insieme, Eva,
sconfitta dal rimorso, decide di partire da sola. Adam torna al
suo lavoro, ma non dimenticherà mai la ragazza.
Un film scandaloso perché per tutta la narrazione non
si condanna la donna traditrice e il finale, rispetto alla
morale dell'epoca, risultava decisamente ambiguo. Una donna
infedele che la fa franca! Mai visto! Inoltre la donna,
nonostante avesse abbandonato l’amate, risultava ambigua, il suo
pentimento non era sufficiente! E scandalo sullo scandalo non si
poteva ignorare la scena in cui lei fa il bagno nuda nuotando
nel fiume! Ed in effetti per la prima volta nella storia del
cinema assistiamo al primo nudo integrale. Scandalo sì, ma
planetario!
Hedy al tempo era sposata con il
mercante d’armi Fritz Mandl, chiamato il re delle
munizioni, lui aveva ben 14 anni più di lei, era un ebreo che si
era convertito al cattolicesimo per essere più libero nei suoi
affari. Vendeva armi senza fare troppe distinzioni sia ai
franchisti che agli antifranchisti. Comunque dopo aver visto il
film, il marito dell’attrice, spinto dalla gelosia, provò a
comprare tutte le copie circolanti del film, pur di toglierlo
dalla circolazione. Inutilmente!
Del resto una copia, senza
tagli, era custodita dallo stesso Duce, che la mostrava, fiero,
a politici, alti ufficiali e imprenditori. Perfino Goebbels ne
teneva una copia in cassaforte, in versione integrale,
nonostante il Führer avesse imposto pesanti tagli al film.
Negli Stati Uniti, dove vigeva il famoso codice Hays,
molto severo in fatto di morale, fu trovato un compromesso
ovvero la produzione inserì una voce narrante in cui rivelava
che Eva, prima dell’accoppiamento con l’amante, aveva divorziato
dal marito. E dunque era una donna libera e dunque poteva
consumare!
Preceduto da questa fama il
film arrivò a Venezia. Seduto tra il pubblico un giovane
Michelangelo Antonioni annotava sul suo taccuino: “Nel giardino
dell’Excelsior si udì un brivido correre per tutta la platea”. A
furor di pubblico, Estasi fu giudicato il miglior film straniero
e Gustav Machatý il miglior regista. Dopo 85 anni lo scandaloso
film di Gustav Machatý, che tanto fece sospirare gli spettatori
dell’epoca, torna in laguna come film di pre-apertura del
Festival di Venezia 2019, in una nuova versione restaurata.