Adamo chi era Manon Balletti?
In realtà si
chiamava Maria Maddalena Balletti ed era nata da una coppia di
celebri attori attivi a Parigi alla Comédie Italienne: Giovanna
Rosa Benozzi in arte Silvia e Giuseppe Balletti detto Mario.
Come conobbe Giacomo Casanova?
Lo
incontrò per la prima volta all'età di dieci anni. Casanova dopo
la fuga dai “Piombi di Venezia”, il carcere in cui venne
rinchiuso con l’accusa di “disprezzo pubblico della Santa
Religione”, venne accolto nel 1757 a Parigi dalla famiglia
Balletti. Casanova era intimo amico del fratello di lei,
Antonio, e soggiornò per molto tempo in casa dei Balletti e la
frequentazione con la giovane Manon, allora diciassettenne,
portò a un fidanzamento.
Sembra che quel rapporto
fosse solo di tipo platonico vero?
A dispetto della
meritata fama di seduttore, Casanova, per i primi tempi
intrattenne con Manon una relazione soltanto platonica,
probabilmente per rispetto dei genitori e del fratello che lo
ospitavano generosamente.
Quel rapporto durò a
lungo…
Quasi tre anni e nonostante la rinomata
incostanza di Casanova sappiamo certamente che le sue intenzioni
fossero davvero serie. Lo documentano le carte per convolare a
nozze datate 1759. Ma alle intenzioni non seguirono i fatti e il
fidanzamento fu interrotto.
Manon scrisse diverse
lettere al suo amato Giacomo…
La giovane era molto
presa dal suo fidanzato ed arrivò persino a scrivergli tre
lettere al giorno. Dal 1757 al 1760 gli scrisse 41 lettere. Il
tono è costante e contengono frasi affettuose, dichiarazioni
d'amore e di fedeltà, ma anche piccoli fatti quotidiani. Tranne
l’ultima in cui Manon, forse stanca di aspettare e già prossima
alle nozze con l'attempato architetto Blondel prega l'ormai ex
fidanzato di far finta di non conoscerla se mai avessero avuto
occasione di incontrarsi in società.
Il bel
Giacomo quindi ne era innamorato?
Non saprei dirti
se fu amore vero perché spesso nelle lettere Manon assumeva toni
offesi e passionali per la presunta indifferenza ed assenza del
fidanzato. Questo è il testo dell’ultima lettera scritta dalla
fanciulla: “Dio mio! Perché il mio cuore è tanto sensibile?
Vi scongiuro… scrivete a casa mia, fatemi sapere che avete
ricevuto la mia lettera, liberatemi dal dubbio. Addio, mio solo
amico; addio, amatemi sempre. Sappiate che non cambierò mai e
che solo il vostro ritorno potrà farmi felice. Mi pare di non
avervi visto, ormai, da un intero mese (magari). Addio, trattate
bene il vostro piccolo compagno; coccolatelo sempre. E proprio
vostro. Manon”
Esiste anche un ritratto di
Manon vero?
Nel 1757 Manon fu ritratta dal pittore
Jean-Marc Nattier. Non sappiamo le ragioni per cui Manon fu
raffigurata dal celebre artista che era, all'epoca, al vertice
della fama ed eseguiva ritratti dei personaggi più eminenti
della nobiltà e più influenti a corte. Vista la notorietà di cui
godeva la madre di Manon, si deve ipotizzare un legame di
amicizia tra il pittore e la famiglia Balletti. Si è sostenuto
che il ritratto sia denso di significati simbolici, ad esempio
la rosa presente sul bordo della scollatura sembra sia un
riferimento, neanche troppo velato, alla bellezza di Manon ma
anche al suo carattere piuttosto “spinoso”.
Dopo
la rottura con Casanova, Manon cosa fece?
Il 16
settembre 1758 perse la madre Silvia e due anni dopo sposò,
all'età di vent'anni, l'architetto e teorico di scienze
architettoniche Jacques-François Blondel, all'epoca
cinquantacinquenne e all'apice di una carriera che lo aveva
portato a diventare architetto del re.
Vissero
felici e contenti?
Dal matrimonio nacquero due
figli: il primo morì il giorno successivo alla nascita e il
secondo, Jean Baptiste, diventò anch'egli architetto,
continuando con successo la tradizione di famiglia. Manon morì a
soli 36 anni, probabilmente a causa di una ipertensione
polmonare e Casanova osservò che la sua morte era con certezza
da imputarsi al suo carattere troppo sensibile e passionale.