Madame le sue
origini?
Il mio nome è Grace Dalrymple
Elliot. Sono di origini scozzesi. Sono nata nella
casa dei nonni materni ad Edimburgo. Ero la figlia
più giovane dell'avvocato e poeta Hew Dalrymple e di
Grisel Craw. I miei genitori si separarono quando
ero una bambina ed io crebbi in un convento
francese.
Tornò in Scozia già
adolescente…
Al mio ritorno, mio padre
mi introdusse nella società di Edimburgo. Dicevano
che ero molto bella e veniva spesso invitata nei
migliori salotti dell’epoca. Venivo elogiata per il
mio bel viso e per la figura snella oltre alla mia
intelligenza e la mia dote istintiva di saper
dialogare e di intrattenere sfoggiando la mia
cultura.
Tutte queste
caratteristiche, divennero ben presto un valido
aiuto che la portarono a conquistare il re…
Oh sì, ma prima mi unii in matrimonio con il
ricchissimo medico John Elliott, di 20 anni più
vecchio di me. Era il 1771 ed io avevo poco più di
tredici anni.
Come andò il
matrimonio.
Ripeto ero molto giovane e
lui troppo anziano per me. Dopo due anni mi
innamorai di Lord Valentia. Mio marito mi fece
seguire e scoprendo la nostra relazione. A quel
punto fuggii con Lord Valentia lasciando Edimburgo e
provocando un enorme scandalo. Mio marito nel
frattempo fu nominato baronetto ed anche per la sua
influenza ci fece causa ricevendo 12.000 sterline di
risarcimento. Il successivo divorziò non placò i
pettegolezzi e l’ira della mia famiglia e visto che
ero sulla bocca di tutti mio fratello mi rapì e mi
confinò in un altro convento francese.
A salvarla questa volta fu un suo
benefattore…
Fu Lord Cholmondeley, il
quale mi condusse di nuovo a Londra. Ci unimmo
sentimentalmente per tre anni poi iniziai la mia
brillante vita di cortigiana e divenni amica,
confidente ed amante di diversi uomini importanti e
ricchi.
A ventiquattro anni ebbe una
relazione con il principe di Galles…
Era
il 1782, nacque tra noi una vera e propria passione.
Il principe che divenne successivamente Giorgio IV
mi diede in dono una figlia: Georgina Seymour, ma
venne battezzata a St Marylebone come 'Georgina
Frederica Augusta Elliott, figlia di Sua Altezza
Reale, il Principe di Galles George & Grace Elliott'
Ci sono molti dubbi su quella paternità,
vero?
Dapprima il futuro re ammise la
sua responsabilità, ma visto che la bambina era
scura in carnagione, quando gli fu mostrata per la
prima volta, il principe osservò: "Per convincermi
che questa è mia figlia, devono prima dimostrare che
il nero è bianco".
E lei?
Da che mondo è mondo una madre è sicura di chi sia
il padre della propria figlia anche se a corte si
diceva che il padre di mia figlia fosse lo stesso
Lord Cholmondeley. Poi ci fu il principe Guglielmo
che rivendicò la paternità sostenendo che Georgina
gli assomigliasse. Altri ancora pensavano che il
padre potesse essere George Selwyn.
Il principe di Galles però si stancò di lei…
La nostra fu una passione bruciante e finì presto.
Fu proprio Giorgio, due anni dopo, a presentarmi al
duca d'Orléans nel 1784. Dopo i suoi pressanti
corteggiamenti iniziammo una relazione e nel 1786 ci
stabilimmo definitivamente a Parigi, dove restammo
per tutta la rivoluzione.
Divenne
una delle amanti riconosciute di Orleans.
In cambio della mia compagnia, il duca mi
concesse una casa in Rue Miromesnil e una proprietà
a Meudon, a sud di Parigi, ma non gli giurai mai la
fedeltà assoluta per cui in quel periodo frequentai
anche il Duca di Fitz-James e il Principe di Conde.
Tra voi ci furono dei dissidi per
così dire politici…
Il duca si schierò
con i rivoluzionari, prese il nome di Philippe
Égalité, votando persino per l'esecuzione di suo
cugino, il re. Mentre io parteggiai per la monarchia
e divenni una devota sostenitrice di Luigi XVI e
della sua famiglia. La loro esecuzione nel 1793 mi
devastò anima e mente.
Immagino che
fu un periodo drammatico…
Il mio cuore
era legato alla Francia anche se in quel periodo era
immersa in un regno di terrore e la paranoia pervase
tutto il popolo, al punto che nonostante il suo
sostegno alla rivoluzione, il duca venne
perseguitato in quanto di sangue reale.
La storia col duca finì inesorabilmente…
Dal mio canto impegnai tutta la mia capacità di
persuasione per aprire gli occhi al duca di Orléans,
e gli palesò tutto il suo orrore per la viltà e lo
spergiuro del suo voto contro il re. Ma soffrii per
lui quando lo vidi perduto. Ancora una volta, mi
supplicò di abbandonarlo e di andare a mettermi in
salvo. Gli dissi chiaramente che non l’avrei mai
fatto, a nessun prezzo: avevo deciso di salvarlo, o
sarei morta con lui.
Lei venne
imprigionata, vero?
Pensi che,
nonostante le mie idee offrii ospitalità ai patrioti
della Rivoluzione per salvargli la vita ed a rischio
della mia nascosi nella mia casa tanti amici nobili
che stavano tendando di fuggire in Inghilterra.
Venni arrestata per una lettera sospetta in cui si
affermava che avevo aiutato il marchese de
Champcenetz, a sfuggire alla condanna a morte a
Parigi. Condivisi la cella con Madame du Barry, che
un tempo era stata l'amante del re Luigi XV.
Come ne uscì?
Anche se molti dei
miei amici trovarono la morte, tra cui Madame du
Barry, io riuscii a salvarmi nonostante fossi stata
arrestata quattro volte. Comunque riuscii ad evitare
la ghigliottina e venni rilasciata dopo il periodo
del Terrore e la morte di Robespierre.
Cosa fece?
Rimasi a Parigi e
lentamente ricominciai la mia vita di sempre,
frequentando salotti conobbi Napoleone Bonaparte,
lui si innamorò di me, ne divenni l’amante, ma
respinsi la sua proposta di matrimonio.
Morì da donna ricca presso Ville-d'Avray, l'odierna
Hauts-de-Seine, nel 1823. È sepolta nel cimitero di
Père Lachaise