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MUSE ISPIRATRICI
Flaminia Triunfi
(La Musa di
Diego Velázquez)
La Venere Rokeby
La modella
Flaminia Triunfi si prestò a posare per La
Venere Rokeby. Flaminia era una 23enne
romana amante di Velázquez. Si erano
conosciuti durante il soggiorno in Italia
del pittore spagnolo.
(1648)
Adamo chi è la
modella del dipinto “La Venere Rokeby” di Diego
Velázquez?
Si tratta di Flaminia
Triunfi, 23enne romana, anch'essa pittrice ed amante
di Velázquez. La ragazza seguiva il fratello nella
sua carriera itinerante e in quegli anni erano
attivi nell’Emilia dove Velazquez passò varie volte
durante il suo soggiorno in Italia alla ricerca di
opere da acquistare. Durante una di quelle soste
fece appunto la conoscenza di Flaminia. Da cosa
nacque cosa e pensa che in alcuni documenti emersi
recentemente si è scoperto che dalla loro relazione
sia nato un figlio maschio di nome Antonio De Silva.
Che fine ha fatto quel bimbo?
Il pittore, dovendo ritornare in Spagna richiamato
da Filippo IV, lasciò la custodia del figlio al suo
caro amico Juan de Córdoba il quale qualche tempo
dopo riuscì ad adottarlo.
Cosa
rappresenta il dipinto?
Raffigura la dea
completamente nuda, di spalle, sdraiata su un letto
disfatto dalle lenzuola di raso, intenta ad ammirare
la sua immagine riflessa in un specchio, retto da
suo figlio, Cupido.
Cosa ci vuole
dire Velázquez con quel dipinto?
Oggetto
del dipinto, non è la rappresentazione della figura
mitologica, ma il tema della vanità, della bellezza
che appassisce con il trascorrere del tempo. Lo
sfondo scuro poi esalta la pelle chiara della dea,
mettendo in evidenza la morbidezza e le forme
sinuose del corpo.
A chi si ispirò
Velázquez?
La sua posizione della Venere
non differisce da quella dei dipinti precedenti,
anche se l’artista spagnolo rappresenta la donna di
spalle. Molto probabilmente si ispirò ai quadri del
Tintoretto, Rubens ma anche del Tiziano e di
Giorgione, autori di diversi dipinti raffiguranti la
Venere. Fra questi i più celebri furono la Venere di
Urbino per il primo e La Venere dormiente per il
secondo. Tiziano tra l’altro aveva molti rapporti
con la corte spagnola e quindi le sue tele non
devono essere passate inosservate a Velázquez,
meritevole però di aver dato vita a una «fanciulla
con un punto vita stretto e un'anca sporgente» assai
diversa dalle rotonde donne italiane.
Quando venne realizzato?
Probabilmente nel 1648 durante il soggiorno italiano
dell’artista spagnolo. Fu uno dei suoi ultimi
dipinti. Pare che Velázquez avesse realizzato altri
nudi andati perduti, del resto era assai pericoloso
nella Spagna del Seicento, fortemente cattolica,
dipingere quel tipo di soggetto. Infatti gli unici
nudi noti di tutta l'arte spagnola antica sono oggi
la Venere, appunto, e la Maja desnuda di Goya. La
Venere Rokeby ora è conservata nella National
Gallery di Londra.
Chi fu il
committente?
Per via del soggetto
l’opera era probabilmente destinata ad una fruizione
privata e si pensa che ad ordinare il quadro fu
Gaspar Méndez de Haro, marchese del Carpio e potente
politico e collezionista d’arte spagnolo che «amava
i dipinti quasi quanto amava le donne!»
Dal buon marchese Gaspar come finì alla
National Gallery di Londra?
Passò in
molte mani tra le quali quelle di sua figlia
Catalina e di suo genero Francisco Álvarez de
Toledo. Nel 1802 Carlo IV ordinò alla famiglia
Alvarez di vendere l’opera a Manuel Godoy, il nuovo
favorito della corte di Spagna, già possessore della
Maja vestida e della Maja desnuda di Francisco Goya.
Certamente è grazie al potere di Godoy che il
dipinto venne sottratto alla distruzione. Poi nel
1813 la tela venne portata in Inghilterra,
acquistata per cinquecento sterline da John Morritt,
che la inserì nella propria collezione privata a
Rokeby Park, nello Yorkshire, da qui il celebre
soprannome del dipinto.
L’opera subì
anche un atto di vandalismo vero?
Il 10
marzo del 1914 fu sfregiata dalla suffragetta Mary
Richardson, la quale, con un coltello da macellaio,
produsse numerosi squarci, per fortuna tutti
riparati grazie al restauro condotto da Helmut
Ruhemann. La suffragetta venne condannata a sei mesi
di prigionia. La Mary Richardson avrebbe compiuto
quel gesto per protestare conto l’arresto di
Emmeline Pankhurst, avvenuto la sera prima alla St.
Andrew Hall di Glasgow; la Pankhurst era la
fondatrice della Women's Social and Political Union,
movimento che rivendicava i diritti delle donne e si
batteva per il suffragio femminile.
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Venere Rokeby Autore
Diego Velázquez Data 1648 ca.
Tecnica olio su tela
Dimensioni 122,5×175 cm Ubicazione
National Gallery, Londra
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Venere_Rokeby
http://www.aletes.it/venere-rokeby/
FOTO GOOGLE IMAGE
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