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PERSONAGGI D'ARTE LE DONNE DI LEONARDO
Ginevra de' Benci
Ritratto di una fiorentina
La nobildonna
vissuta nel XV secolo fu costretta a sposare
un uomo più anziano di lei e non
l’ambasciatore di Venezia a Firenze, suo
amante epistolare per tutta la vita
(1474)
Adamo chi era Ginevra de'
Benci? La donna dipinta da Leonardo nel famoso ritratto?
Ginevra De’ Benci nacque nell'agosto 1457 ed era la figlia di un
ricco banchiere e collaboratore della famiglia De Medici, tale
Amerigo Benci di Firenze, amico del padre di Leonardo, Piero da
Vinci. Ancora sedicenne andò in sposa il 15 gennaio 1474 a Luigi
di Bernardo di Lapo Niccolini di quindici anni più anziano di
lei, portando in dote 1400 fiorini.
Dicono fosse
una donna molto colta.
La sua testimonianza è
arrivata a noi grazie a Lorenzo il Magnifico il quale la
descrisse come una delle donne più colte della Signoria
fiorentina dell'epoca. Lo stesso Lorenzo dedicò alla bella dama
due sonetti: "Segui, anima devota" e “Fuggendo Lot”, che
trattano entrambi il tema delle sue virtù (Io son quella
pecorella / che il pastor suo ha smarrito...). Vi è inoltre
un’altra testimonianza da parte di un suonatore di viola, un
romano che aveva conosciuto Ginevra durante una permanenza a
Firenze ed in seguito aveva mantenuto con lei una fitta
corrispondenza.
Che disse il suonatore di viola?
In una lettera datata 12 agosto 1490 racconta che in una
conversazione che aveva per oggetto “ciò che fa amare una donna”
con un gruppo di nobili dame, lui stesso aveva portato ad
esempio proprio Ginevra apprezzando le sue doti virtuose e
descrivendola come signora bella, attraente, notevolmente
istruita, amante della musica e della poesia.
Quando la ritrasse Leonardo?
Il quadro risale al
1474, lo stesso anno che la signora convolò a nozze. La donna è
stata identificata nel ritratto grazie alla presenza, sullo
sfondo, di fronde verdi di ginepro (iuniperus), che alludono al
suo nome per paronomasia. Il retro richiama invece l'emblema di
Bernardo Bembo, ambasciatore di Venezia a Firenze, con il quale
Ginevra ebbe uno scambio epistolare e una fortissima sintonia
intellettuale...
Chi commissionò la tela?
Lo stesso Bernardo Bembo identificato tramite il motto:
«Virtutem forma decorat», attraverso il quale vennero ricavati
cinquanta anagrammi, i quali, messi insieme, raccontano proprio
la storia di Ginevra.
Che cosa dicono, queste
cinquanta frasi?
Il Bembo è definito eruditus,
optimas, orator, poeta. Lo sposo Luigi Niccolini viene definito
ferus, rudis, usurpator». Insomma, da quelle frasi sappiamo che
la povera ragazza era stata data in sposa a un uomo che non
amava e dunque sottratta all'uomo che adorava appunto
l'ambasciatore veneziano Bernardo Bembo.
Quindi
l’opera nasconde una segreta storia di tradimento…
Beh questo non lo sappiamo, ma sappiamo che la giovane Ginevra
detesta l’uomo che ha sposato, molto più anziano di lei ed ama
un altro uomo, il quale è costretto ad essere un testimone
impotente, condannato a subire la conseguenza del contratto
matrimoniale. Ed in effetti nel testo ricorrono frasi anche di
repulsione della donna verso il marito, come ad esempio
"L'innocente si addossa il tormento attraverso il patto nuziale"
(Pura sumit torturam foedere), ed ancora: "Quindi a causa del
letto nuziale preferisce il sudario" (Tum e toro praefert
sudarium).
Parliamo del quadro?
La
donna è raffigurata a mezzo busto di tre quarti, girata verso
destra. Purtroppo il dipinto venne tagliato in epoca successiva
di almeno un terzo nella parte inferiore, tagliando via le mani
che probabilmente erano danneggiate. Ginevra indossa una veste
con scollatura chiusa da lacci e un camicia bianca e
sottilissima; dal collo pende una sciarpa nera che incornicia il
petto e le spalle. L'acconciatura è tipica dell'ultimo quarto
del Quattrocento a Firenze, con i capelli raccolti sulla nuca
lasciando liberi alcuni ricci a incorniciare la fronte.
Inconsueta è la mancanza di accessori e gioielli che
testimoniassero la ricchezza della famiglia. L'ombra scura del
ginepro esalta il chiarore del volto della donna e
l'ambientazione all'aperto è molto insolita, soprattutto per un
ritratto femminile.
Dov’è l’opera.
Originariamente era collocata nel Palazzo de' Benci,
successivamente nel 1733 circa la troviamo nelle collezioni dei
Principi del Liechtenstein, prima a Vienna e poi a Vaduz. Tale
possesso è testimoniato da un sigillo in cera rossa con le armi
del Liechtenstein sul retro e tale data. Il 10 febbraio 1967 la
galleria statunitense acquistò il quadro dal principe Francesco
Giuseppe II del Liechtenstein per una somma di oltre cinque
milioni di dollari, un vero record per quei tempi. Attualmente è
ubicata nella National Gallery of Art a Washington
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Autore
Leonardo da Vinci Data tra il 1474
ed il 1478 Tecnica Tempera e a olio
su tavola Dimensioni 38,8×36,7 cm
Ubicazione National Gallery of Art,
Washington
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.treccani.it/
https://www.dagospia.com/r
https://it.wikipedia.org/wiki/
https://www.repubblica.it/cultura/2017/09/16/news/
FOTO GOOGLE IMAGE
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