Adamo chi erano Victor Hugo e
Juliette Drouet?
Lui era uno scrittore, poeta e
drammaturgo considerato il padre del Romanticismo in Francia.
Lei un’attrice francese nata a Fougères in Bretagna.
Fu un grande amore vero?
Furono amanti per
cinquanta lunghi anni, dal 1833 al 1883, quando lei morì.
Certamente un grande amore, nonostante lui fosse sposato con
Adèle Foucher, da cui non si separò mai e che gli diede cinque
figli.
Ma è vero che Juliette gli scrisse oltre
20.000 lettere?
Certo! Ne scriveva anche ben otto al
giorno, ma perlopiù erano pagine del suo diario personale visto
che Victor dopo l’iniziale entusiasmo si limitava ad inviarle
striminziti biglietti di auguri. In quelle lettere lei
raccontava le sue preoccupazioni, il suo stato d’animo e la sua
gelosia. Le lettere cessavano di essere spedite solo nei periodi
in cui i due amanti viaggiavano insieme. Grazie a questo immenso
materiale epistolare è stato possibile ricostruire non solo la
loro vita sentimentale, ma anche i retroscena dell’opera
dell’autore.
Chi era Juliette Drouet?
Nata nel 1806, il suo vero nome era Julienne Josephine Gauvain,
suo padre era un sarto e sua madre una filatrice, perse i
genitori a due anni e visse con gli zii fino all’età di dieci
anni quando fu mandata a vivere in un convento a Parigi per
cinque anni. A 19 anni diventò prima modella, poi musa e infine
l’amante dello scultore James Pradier. Su consiglio dell’amante
iniziò la carriera di attrice e debuttò al Théâtre du Parc di
Bruxelles nel 1828. Bellissima, ma non talentuosa, fu proprio a
teatro, mentre interpretava Lucrezia Borgia a Parigi, che
conobbe Victor Hugo e nonostante fosse molto corteggiata ed
avesse altre relazioni non riuscì a resistere al grande autore.
Esiste un biglietto che sancisce l’inizio della
storia vero?
È il famoso biglietto inviato il giorno
precedente alla loro prima notte in cui Juliette scrisse:
“Vieni a trovarmi stasera da Madame K. e stasera, oh! Stasera
sarà tutto! Mi donerò a te tutta intera. J.” Era il 16
febbraio 1833
E come andò quella notte?
Dalle parole di Juliette sembra che andò benissimo: “Sono le
undici della sera. Ti aspetto con impazienza, ti aspetto sempre,
mi sembra sia un secolo che non ti vedo, che non contemplo i
tuoi tratti. Se sapessi quanto ti desidero, come il ricordo di
quella notte mi rende pazza e impaziente di felicità, quanto
desidero inebriarmi del tuo respiro e dei tuoi baci.”
Celebrarono anche un matrimonio simbolico vero?
Nel novembre del 1838 ovvero cinque anni dopo il loro incontro i
due si unirono in un legame indissolubile stabilendo un patto:
Juliette rinunciò per sempre alla sua carriera di attrice,
dietro la rassicurazione di non essere mai lasciata da sola.
Così che lei si ritirò nella sua casa parigina vivendo una vita
monastica da reclusa, aspettando solo le visite del suo amante e
uscendo rare volte solo in compagnia di Hugo.
Ottenuta la totale devozione lui iniziò ad allontanarsi…
Nel 1841 fu eletto all’Académie Française ed iniziò a condurre
una vita mondana molto intensa. I pochi incontri, i rari viaggi
e i piccoli spazi di intimità che ogni tanto riuscivano a
concedersi insieme rappresentavano per lei dei periodi di pura
gioia.
Nel 1843 un fatto tragico colpì lo
scrittore…
La morte della figlia Leopoldine, che lui
apprese dai giornali mentre si trovava in viaggio con l’amante
sui Pirenei. A seguito di quella tragedia il rapporto tra i due
entrò in crisi e Victor Hugo incontrò un’altra donna, Léonie
d'Aunet, scrittrice ed esploratrice e moglie del pittore
François-Auguste Biard. Con lei intrattenne una lunga relazione
per circa sette anni. Il legame fu burrascoso, perché gli amanti
furono scoperti e Léonie fu imprigionata per molti mesi.
Un’altra donna molto passionale vero?
La
Biard voleva l’esclusiva per cui aveva intimato a Hugo di
lasciare Juliette. Lui si era rifiutato di lasciare la sua
amante storica ovvero Juliette per cui la Biard pensò bene di
inviare alla sua rivale tutte le lettere d’amore che lui le
aveva inviato. Juliette, a quel punto cadde in depressione. Non
riusciva a capire come, seppur la rivale fosse più giovane, più
bella e più brillante, avesse fatto Victor a preferire un’altra
donna.
Poi però arrivò il perdono…
“Mio amato Victor, amatissimo, amatissimo, non devi soffrire
per i nostri mali. Non sei fatto per questo e non lo sarai mai.
Per preservarti da qualsiasi tentazione a riguardo, ti regalo
questo piccolo ramo di bosso benedetto dalle mie preghiere e dai
miei baci. Ogni sua foglia contiene il perdono di quei sette
anni che tu hai rubato al mio amore.”
Nel
1868 morì la moglie di Hugo…
L’aveva sposata il 12
ottobre del 1822 nella chiesa di Saint-Sulpice di Parigi, si
chiamava Adèle Foucher ed era stata una sua amica d'infanzia.
Tra moglie ed amante non c’era mai stata rivalità, anche perché
Madame Hugo, sin dai primi tempi del matrimonio, aveva pensato
bene di divagarsi con un amico di famiglia, un certo
Sainte-Beuve. Addirittura nel testamento la moglie dello
scrittore chiese ai figli di non abbandonare Juliette. Dopo la
sua morte Juliette cominciò a vivere a fianco di Hugo,
assistendolo anche nei suoi impegni pubblici.
Nonostante le continue infedeltà dell'amante lei continuò a
stargli accanto…
Victor Hugo nella sua vita era
praticamente un dipendente del sesso, al punto di frequentare
assiduamente i bordelli e di tormentare le domestiche affinché
gli mostrassero i seni. Ingannava Juliette un giorno sì e
l’altro pure e in particolare in quel periodo con l'attrice
Alice Ozy. Nel 1878 ebbe una relazione con la giovane Blanche
Lanvin, figlia adottiva di alcuni amici, che lavorava nella sua
casa come aiutante domestica. È possibile che Hugo abbia avuto
anche una figlia segreta di nome Victorine, nata fuori dal
matrimonio, dalla relazione con l'anarchica Louise Michel, con
cui Hugo ebbe una breve storia. Victorine fu affidata ad una
famiglia adottiva.
Juliette come reagì?
Come al solito. Il suo amore era più grande di ogni scappatella
più o meno importante del suo amante. Continuò ad amarlo fino
alla fine e a scrivere parole tenere per lui. “Non so fare
altro che amarti con tutta la forza del mio cuore e della mia
anima”. Nella sua ultima lettera, datata 1 gennaio 1883,
gli scrisse: "Non so dove sarò l'anno prossimo in questo
momento, ma sono felice e orgoglioso di firmarti il mio
certificato di vita con questa sola parola: ti amo."
Straziata dal dolore fisico e mentale, Juliette morì
nella sua casa in 124 Avenue Victor Hugo (ex 130 Avenue d'Eylau)
a Parigi l’11 maggio 1883, per un cancro allo stomaco di cui
soffriva da anni. I suoi amici impedirono a Hugo di partecipare
al funerale. Fu sepolta nel cimitero di Saint-Mandé vicino a sua
figlia Claire avuta dal primo amante James Pradier. La morte del
grande scrittore avvenne solo due anni più tardi, il 22 maggio
1885.