HOME       CERCA NEL SITO       CONTATTI      COOKIE POLICY


IL PRESENTE RACCONTO E' ADATTO AD UN PUBBLICO ADULTO


1

AMORE IN CHAT

Ho paura che mio marito scopra
davvero quella che sono
"Oddio davvero ha fatto questo per noi? Questa notte ho pensato più volte a quella scena sulla riva di quel lago. La immaginavo bella, femmina e affascinante. Davvero si è fatta guardare?"








Photo Tancrède Szekely







CLICCA QUI PER LEGGERE I CAPITOLI PRECEDENTI



 

Oddio davvero ha fatto questo per noi? Questa notte ho pensato più volte a quella scena sulla riva di quel lago. La immaginavo bella, femmina e affascinante. Davvero si è fatta guardare? Davvero ha condotto il ragazzo verso il piacere? Le confesso che forse l’ho sottovalutata, che la sua immaginazione rimanesse solo fantasia tra le quattro mura. Ora mi devo ricredere. La ringrazio per le tante emozioni che mi procura. Ora però non smetta, ora vada avanti per la sua strada.
Forse nella fretta di leggere ho perso qualche dettaglio, oggi mi chiedevo dov’è finito il piacere del ragazzo? Sui suoi guanti, sulla gonna o sulla calza? E di che colore era la calza? È tornata a casa così imbrattata? Non mi lasci in sospeso è importante per me saperlo.
Perché come lei saprà quello che conta non è ciò che ha fatto e come lo abbia fatto, ma il contorno che gira intorno a questa nostra storia. Sappiamo entrambi che lei merita di essere la Regina, la Protagonista di ciò che gli altri, i miseri mortali, chiamano nefandezza. Non c’è sporco in quello che dice perché nessuna virtù al mondo potrebbe lavarlo! Lei è la Regina dei desideri e sono convinto che senza di me lei non avrebbe mai osato tanto! Non le nego che mi sento parte attiva e mai vorrei essere uno dei tanti come quel ragazzo ieri sera. Certo per un attimo l’ho invidiato, per un attimo ho pensato che il nostro incontro sia più vicino di quanto avevamo immaginato, ma non le nego che per lei avrei un occhio di riguardo e me lo consenta anche verso suo marito che ancora crede che quelle calze siano immacolate.

È vero che desideriamo entrambi che suo marito le chieda di quelle macchie? Ecco il contorno a cui mi riferivo. Non c’è trasgressione senza regola e la regola è suo marito che giudica e rappresenta la morale quella a cui lei si sta ribellando. Ed è proprio quella regola che l’ha portata in riva a quel lago! La vedo mentre si siede, mentre accavalla le gambe e gli confessa: "Sai caro, questo pomeriggio ho sollevato la gonna mentre guardavo l’acqua del lago ed ho fatto in modo che un ragazzo godesse alla mia vista. Ovvio senza andare oltre, senza dirgli che quei suoi guanti hanno afferrato il piacere. Sì la prego per ora rimanga distante, lo faccia dubitare senza dire, perché è decisamene quella la sua linfa, ovvero trasgredire la regola che suo marito rappresenta.
Ne sarà capace? Già immagino quel finto intrigante imbarazzo, quel finto rossore. Lei è donna e conosce l’arte di mentire, di dire e non dire. Forse dirà che non è stata sua la colpa, chiederà anche perdono, ma sappiamo entrambi che stamattina o domani lei sarà ancora su quella strada in cerca di uno studente o come dice lei di un angelo che la guidi. E sarà lì non per godere delle sue conquiste, ma per il gusto di sentirsi in quella terra di nessuno, dove non c’è regola e non c’è legge, dove il suo nome o suo marito potrà mai tutelarla.
Ecco sì ora vada, cerchi la sua preda, ma la prego non si accontenti di uno studente innocuo, vada oltre, cerchi tra gli avanzi un barbone, un poliziotto, un clandestino senza permesso di soggiorno, che mai ha immaginato nella sua vita di trovarsi di fronte una donna come lei. Faccia di lei la sorte insperata, una vincita al lotto, un rifugio per cani randagi, un’apparizione, una Madonna, faccia in modo che finito l’orgasmo credano di aver solo sognato, che lei non esista pur avendo toccato e goduto delle sue grazie.
La penserò mentre sfila quei tacchi, quando a casa si guarderà allo specchio e compiaciuta osserverà una macchia bianca sul nero della sua costosa calza velata. Un bacio mia cara.
Attendo sue notizie.



*****


Mio caro,
la mia anima è nuda ed io la sto guardando allo specchio e sono sempre più convinta che, come dice lei, non abbia bisogno di un banale sesso. Lei esiste perché fin quanto rimarrà immacolata sarà oggetto del nostro desiderio. L’ammiro e la sfioro tra i peli radi che non coprono nulla. Non rida, ma la sento vergine perché ha le labbra timide di rosa come quelle di una bambina al primo bacio d’amore.
Non rida la prego! Sapessero gli altri ai quali mostro le mie grazie che non fa l’amore da tempo immemorabile. La tocco e la stringo, il suo calore mi dice che ha bisogno di tante prime volte, la sua impudicizia di molte tentavi che non abbiano una fine, come quella di ieri per essere davvero la Regina Inarrivabile.
Sono sulla buona strada vero?
Questi sono percorsi dell'anima e la cosa più importante è la certezza dei passi che vado percorrendo. Non mi chieda quanto tempo ancora manchi al nostro incontro, mi dia piuttosto le istruzioni, cosa dovrò fare oggi o domani per essere pronta. Mi dica se i miei stivali di pelle sono adatti a questa giornata di sole, se sono troppo volgari e mi fanno donna lasciva, se lo stesso paio di guanti di raso darebbero un senso alla mia folle ricerca. Stamane vorrei uscire, ma ancora non conosco quale mondo farà da contorno alle mie intenzioni, cosa ci sarà che mi aspetta quando distrattamente o maliziosamente sollevo la gonna oltre qualsiasi orlo di buona creanza. Se lei conosce cosa vado cercando, la prego, me lo dica, mi faccia partecipe di questo mio cuore ribelle, di questo seno che faccio intravedere per sentirmi immorale al cospetto d’ogni donna che ora pensa unicamente a cosa farà oggi per pranzo o quell’altra che riempie l’assenza di suo marito sdraiata e supina sulla moquette d’una stanza d’albergo.

Se io avessi voluto solo un amante già da tempo ci saremmo visti e consumato nell’oblio il piacere della carne. Lei non s'immagina quanti uomini mi vorrebbero, quanti amici di mio marito mi sfiorano le gambe per la sola curiosità di sentire se porto gancetti e merletti e fiocchetti, e quanti ne porto e per quale motivo! Lei non immagina quanti si mettono in controluce per vedere le mie forme, per contare i battiti del mio sesso e se sono sincroni al mio cuore. Ogni momento è quello ideale per strapparmi un invito, per allungare una mano e sentir fibrillare merletti, orli e pizzi che urlano intatti.
Se davvero volessi potrei spalancare le gambe appoggiata contro un qualsiasi stipite di casa, quando il sabato sera invitiamo gente a cena. Sono uomini assatanati che tradirebbero le moglie sotto i loro occhi. Fanno finta di andare in bagno per il solo gusto di trovarmi da sola in cucina e rimanere un attimo persi nel vuoto di un abbandono insperato. S’accontenterebbero di una toilette di un ristorante per saggiare per un minuscolo secondo la morbidezza delle mie tette e magari di giurarmi che m’amano, che mi sognano di notte mentre dormono accanto a mogli ignare dei loro desideri.

Ma se davvero m’amassero, saprebbero dove mi porta il destino, cosa c’è dentro queste tette insolenti che per puro caso si trovano appiccicate dalle parti del cuore. Loro sognano la carne mentre io sogno l’oblio! Loro sognano di fare l’amore con me ed io con me stessa! No mio caro, non mi serve questo, mi serve altro, e lei mi ha capito dal primo istante.
Grazie per la email di oggi, non può che farmi immensamente piacere leggere esattamente le descrizioni che colano di bianco, che imprimono macchie indelebili sulle mie calze di seta. Adoro sentirmi chiamare in quel modo perché non lo sono, perché una donna di strada è un mero sfogo di uomini banali, un secchio riempito dalla pioggia. Io sono altro, sono ciò che si desidera per sempre, sono l’attesa che è pur sempre piacere, sono il viaggio e non la meta.
Grazie ancora, mi sento sempre più sua, anche se un po' sballottata, non so, forse avrei bisogno di chiarirmi con me stessa, magari una pausa di riflessione, non so, ho mille dubbi. Non so se ieri abbia fatto la cosa giusta, avrei voluto che quel ragazzo trovasse il suo piacere senza che io intervenissi ed invece ho ceduto alla compassione e l’ho aiutato confondendo il mio piacere con il suo.
Insomma mi sono fatta reale ed ora ho paura che mio marito scopra davvero quella che sono. Mi capisce vero? Io non sono un’amante, io non lo tradisco con un uomo, non sono una normale donna infedele, io sono altro, io sto cercando lo sporco nella purezza del sesso, il paradiso nella perdizione dell’inferno. Lei pensa che sia possibile? Oppure mi sto solo illudendo?
La prego, le ripeto, non mi tratti come una bambina che ha rubato la marmellata, forse sono soltanto una donna che ha bisogno di considerazione confondendo l’anima con il cuore.
Comunque grazie per quello che sta facendo per me, per come mi chiama, perché come dice lei io sono una signora, una grande .... signora,
La sua…










 
      CONTINUA...     


         ELENCO DEI RACCONTI        


 
 
 





Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale..
© All rights reserved
TUTTE LE STORIE








 







 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected  and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors. If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY



TORNA SU (TOP)


LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti