Oddio davvero ha fatto questo per noi? Questa notte ho pensato più
volte a quella scena sulla riva di quel lago. La immaginavo bella, femmina
e affascinante. Davvero si è fatta guardare? Davvero ha condotto il
ragazzo verso il piacere? Le confesso che forse l’ho sottovalutata, che la
sua immaginazione rimanesse solo fantasia tra le quattro mura. Ora mi devo
ricredere. La ringrazio per le tante emozioni che mi procura. Ora però non
smetta, ora vada avanti per la sua strada.
Forse nella fretta di
leggere ho perso qualche dettaglio, oggi mi chiedevo dov’è finito il
piacere del ragazzo? Sui suoi guanti, sulla gonna o sulla calza? E di che
colore era la calza? È tornata a casa così imbrattata? Non mi lasci in
sospeso è importante per me saperlo.
Perché come lei saprà quello che
conta non è ciò che ha fatto e come lo abbia fatto, ma il contorno che
gira intorno a questa nostra storia. Sappiamo entrambi che lei merita di
essere la Regina, la Protagonista di ciò che gli altri, i miseri mortali,
chiamano nefandezza. Non c’è sporco in quello che dice perché nessuna
virtù al mondo potrebbe lavarlo! Lei è la Regina dei desideri e sono
convinto che senza di me lei non avrebbe mai osato tanto! Non le nego che
mi sento parte attiva e mai vorrei essere uno dei tanti come quel ragazzo
ieri sera. Certo per un attimo l’ho invidiato, per un attimo ho pensato
che il nostro incontro sia più vicino di quanto avevamo immaginato, ma non
le nego che per lei avrei un occhio di riguardo e me lo consenta anche
verso suo marito che ancora crede che quelle calze siano immacolate.
È vero che desideriamo entrambi che suo marito le chieda di quelle
macchie? Ecco il contorno a cui mi riferivo. Non c’è trasgressione senza
regola e la regola è suo marito che giudica e rappresenta la morale quella
a cui lei si sta ribellando. Ed è proprio quella regola che l’ha portata
in riva a quel lago! La vedo mentre si siede, mentre accavalla le gambe e
gli confessa: "Sai caro, questo pomeriggio ho sollevato la gonna mentre
guardavo l’acqua del lago ed ho fatto in modo che un ragazzo godesse alla
mia vista. Ovvio senza andare oltre, senza dirgli che quei suoi guanti
hanno afferrato il piacere. Sì la prego per ora rimanga distante, lo
faccia dubitare senza dire, perché è decisamene quella la sua linfa,
ovvero trasgredire la regola che suo marito rappresenta.
Ne sarà
capace? Già immagino quel finto intrigante imbarazzo, quel finto rossore.
Lei è donna e conosce l’arte di mentire, di dire e non dire. Forse dirà
che non è stata sua la colpa, chiederà anche perdono, ma sappiamo entrambi
che stamattina o domani lei sarà ancora su quella strada in cerca di uno
studente o come dice lei di un angelo che la guidi. E sarà lì non per
godere delle sue conquiste, ma per il gusto di sentirsi in quella terra di
nessuno, dove non c’è regola e non c’è legge, dove il suo nome o suo
marito potrà mai tutelarla.
Ecco sì ora vada, cerchi la sua preda, ma
la prego non si accontenti di uno studente innocuo, vada oltre, cerchi tra
gli avanzi un barbone, un poliziotto, un clandestino senza permesso di
soggiorno, che mai ha immaginato nella sua vita di trovarsi di fronte una
donna come lei. Faccia di lei la sorte insperata, una vincita al lotto, un
rifugio per cani randagi, un’apparizione, una Madonna, faccia in modo che
finito l’orgasmo credano di aver solo sognato, che lei non esista pur
avendo toccato e goduto delle sue grazie.
La penserò mentre sfila quei
tacchi, quando a casa si guarderà allo specchio e compiaciuta osserverà
una macchia bianca sul nero della sua costosa calza velata. Un bacio mia
cara.
Attendo sue notizie.
*****
Mio caro,
la mia anima è nuda ed io la sto guardando allo specchio e sono sempre più
convinta che, come dice lei, non abbia bisogno di un banale sesso. Lei
esiste perché fin quanto rimarrà immacolata sarà oggetto del nostro
desiderio. L’ammiro e la sfioro tra i peli radi che non coprono nulla. Non
rida, ma la sento vergine perché ha le labbra timide di rosa come quelle
di una bambina al primo bacio d’amore.
Non rida la prego! Sapessero
gli altri ai quali mostro le mie grazie che non fa l’amore da tempo
immemorabile. La tocco e la stringo, il suo calore mi dice che ha bisogno
di tante prime volte, la sua impudicizia di molte tentavi che non abbiano
una fine, come quella di ieri per essere davvero la Regina Inarrivabile.
Sono sulla buona strada vero?
Questi sono percorsi dell'anima e la
cosa più importante è la certezza dei passi che vado percorrendo. Non mi
chieda quanto tempo ancora manchi al nostro incontro, mi dia piuttosto le
istruzioni, cosa dovrò fare oggi o domani per essere pronta. Mi dica se i
miei stivali di pelle sono adatti a questa giornata di sole, se sono
troppo volgari e mi fanno donna lasciva, se lo stesso paio di guanti di
raso darebbero un senso alla mia folle ricerca. Stamane vorrei uscire, ma
ancora non conosco quale mondo farà da contorno alle mie intenzioni, cosa
ci sarà che mi aspetta quando distrattamente o maliziosamente sollevo la
gonna oltre qualsiasi orlo di buona creanza. Se lei conosce cosa vado
cercando, la prego, me lo dica, mi faccia partecipe di questo mio cuore
ribelle, di questo seno che faccio intravedere per sentirmi immorale al
cospetto d’ogni donna che ora pensa unicamente a cosa farà oggi per pranzo
o quell’altra che riempie l’assenza di suo marito sdraiata e supina sulla
moquette d’una stanza d’albergo.
Se io avessi voluto solo un amante
già da tempo ci saremmo visti e consumato nell’oblio il piacere della
carne. Lei non s'immagina quanti uomini mi vorrebbero, quanti amici di mio
marito mi sfiorano le gambe per la sola curiosità di sentire se porto
gancetti e merletti e fiocchetti, e quanti ne porto e per quale motivo!
Lei non immagina quanti si mettono in controluce per vedere le mie forme,
per contare i battiti del mio sesso e se sono sincroni al mio cuore. Ogni
momento è quello ideale per strapparmi un invito, per allungare una mano e
sentir fibrillare merletti, orli e pizzi che urlano intatti.
Se
davvero volessi potrei spalancare le gambe appoggiata contro un qualsiasi
stipite di casa, quando il sabato sera invitiamo gente a cena. Sono uomini
assatanati che tradirebbero le moglie sotto i loro occhi. Fanno finta di
andare in bagno per il solo gusto di trovarmi da sola in cucina e rimanere
un attimo persi nel vuoto di un abbandono insperato. S’accontenterebbero
di una toilette di un ristorante per saggiare per un minuscolo secondo la
morbidezza delle mie tette e magari di giurarmi che m’amano, che mi
sognano di notte mentre dormono accanto a mogli ignare dei loro desideri.
Ma se davvero m’amassero, saprebbero dove mi porta il destino, cosa
c’è dentro queste tette insolenti che per puro caso si trovano appiccicate
dalle parti del cuore. Loro sognano la carne mentre io sogno l’oblio! Loro
sognano di fare l’amore con me ed io con me stessa! No mio caro, non mi
serve questo, mi serve altro, e lei mi ha capito dal primo istante.
Grazie per la email di oggi, non può che farmi immensamente piacere
leggere esattamente le descrizioni che colano di bianco, che imprimono
macchie indelebili sulle mie calze di seta. Adoro sentirmi chiamare in
quel modo perché non lo sono, perché una donna di strada è un mero sfogo
di uomini banali, un secchio riempito dalla pioggia. Io sono altro, sono
ciò che si desidera per sempre, sono l’attesa che è pur sempre piacere,
sono il viaggio e non la meta.
Grazie ancora, mi sento sempre più sua,
anche se un po' sballottata, non so, forse avrei bisogno di chiarirmi con
me stessa, magari una pausa di riflessione, non so, ho mille dubbi. Non so
se ieri abbia fatto la cosa giusta, avrei voluto che quel ragazzo trovasse
il suo piacere senza che io intervenissi ed invece ho ceduto alla
compassione e l’ho aiutato confondendo il mio piacere con il suo.
Insomma mi sono fatta reale ed ora ho paura che mio marito scopra davvero
quella che sono. Mi capisce vero? Io non sono un’amante, io non lo
tradisco con un uomo, non sono una normale donna infedele, io sono altro,
io sto cercando lo sporco nella purezza del sesso, il paradiso nella
perdizione dell’inferno. Lei pensa che sia possibile? Oppure mi sto solo
illudendo?
La prego, le ripeto, non mi tratti come una bambina che ha
rubato la marmellata, forse sono soltanto una donna che ha bisogno di
considerazione confondendo l’anima con il cuore.
Comunque grazie per
quello che sta facendo per me, per come mi chiama, perché come dice lei io
sono una signora, una grande .... signora,
La sua…
CONTINUA...
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