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STORIE VERE
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Adamo Bencivenga
TRADIMENTO IN DIRETTA
"Sono le sei del pomeriggio di un
normale venerdì di Luglio. Il motivo per cui scrivo è semplice! A
quest’ora credo di far parte anche io di quella speciale categoria
degli uomini traditi."
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Sono le sei del pomeriggio
di un normale venerdì di Luglio. Il motivo per cui
scrivo è semplice! A quest’ora credo di far parte
anche io di quella speciale categoria degli uomini
traditi. Ho 52 anni e sono sposato da quasi 20 venti
anni. Un matrimonio felice e duraturo con i soliti
problemi di coppia, qualche litigio, ma subito con delle
meravigliose riappacificazione con tanto di mazzi di
rose rosse e inviti a cena in stupendi ristoranti.
Tutto bene finché non più di due settimane fa noto
in Giulia (ovvero mia moglie, ma nome inventato) alcuni
strani atteggiamenti o meglio dei cambiamenti che mi
insospettiscono. Il telefono per lei ad esempio, fino a
quel punto un fastidioso strumento di lavoro, è
diventato il suo compagno inseparabile, sempre in mano
anche per andare in bagno o cucinare, il suo rossetto
rosso ciliegia, lo stravagante nuovo taglio di capelli e
soprattutto le svariate notifiche vibrate di messaggi al
telefono anche di notte, mai ricevute fino allora. Forse
cose innocenti, ma il sospetto nella mia vita metodica
inizia a salire, tanto che nelle notti successive mi
trovo a svegliarmi di soprassalto con una forte
sudorazione. Ovvio inizio a pensare all’irreparabile per
cui decido per la tranquillità di entrambi di indagare a
mio modo senza dire nulla a lei.
Alla fine dopo
vari tentativi riesco a risalire alla sua password di
Facebook, trascritta in un’agendina. I primi quattro
giorni collegandomi dall’ufficio non succede nulla, ma
il lunedì seguente mi crolla il mondo addosso. Leggo una
conversazione, evidentemente ancora non cancellata, tra
mia moglie e un suo ex di quando ancora non eravamo
sposati, un certo Giacomo. Dai messaggi si capisce bene
che i due non si vedono da una vita e non si sono ancora
incontrati di nuovo. Lei gli chiede di mandarle una
foto, lui fa altrettanto. La conversazione diventa piena
di punti sospensivi, qualche ricordo dei bei tempi,
grandi falò sulla spiaggia, un viaggio a Londra insieme
e cose del genere. Comunque nulla per cui preoccuparmi
seriamente, ma il giorno seguente i messaggi prendono
tutt’altra piega, lui inizia a manifestare una certa
impazienza e lei addirittura si autoinvita: “Vivi solo?”
“Sì, lo sai che sono separato.” “Vogliamo vederci?” “Ho
tanta voglia di stare con te.” “Fai il bravo vero?” “Lo
sai che non lo faccio.” “Era per dire, lo so che non lo
fai e per questo vengo.” “Sarai mia.” “Tua quanto?” E
così via finché si danno appuntamento a casa di lui, per
il venerdì successivo ovvero per questo pomeriggio alle
sei dopo il lavoro.
Non riuscivo a crederci, mia
moglie mi avrebbe tradito! Esattamente tra soli tre
giorni! A quel punto mi assale un dubbio: “Come devo
comportarmi? Esco dall’ufficio con una sensazione da
cane bastonato, ripenso a quei messaggi! Una signora
cinquantenne, ovvero mia moglie, che parla in quel modo!
Che allude, provoca quell’uomo e addirittura vuole
essere sua.” Ripenso al nostro rapporto, direi
meraviglioso, certo il sesso non è quello dei primi
tempi, ma mi considero un uomo generoso ed altruista.
Lei è sempre stata gelosa delle sue amiche che mi
facevano i complimenti ed io altrettanto di lei. Ha
sempre sostenuto di essere una donna fortunata per
avermi incontrato. Non abbiamo figli e per questo motivo
viviamo una vita in simbiosi, sempre insieme! E allora?
Cosa succede? Perché ha voglia di un altro? Cos’è che
non va? Mi arrovello la mente senza trovare una
spiegazione convincente perché davvero non riesco
proprio a pensare cosa possa averla spinta ad accettare
quella conversazione e poi essere disponibile a quelle
avances.
Cammino come un fantasma, allungo il
tragitto verso casa e dopo una lunga riflessione decido
di rientrare senza dire nulla. A casa faccio finta di
niente nella indomita speranza che il venerdì successivo
non sarebbe successo niente e lei di sua spontanea
volontà avrebbe evitato l’ultimo passo. Passiamo la sera
come al solito, sdraiati sul divano vediamo la tv, lei
mi bacia, io le faccio le coccole finché finiamo per
fare l’amore. Non è diverso dal solito. È intenso
meraviglioso, lei si abbandona a me ed esplode in
ripetuti orgasmi veri. Penso come diavolo sia possibile
che lei riesca a nascondere così bene le sue emozioni.
Ma dopo l’amore sono felice! Ripeto a me stesso di stare
tranquillo, che non accadrà nulla perché mi ama e non
può fare a meno di me, convincendomi che sia solo un
gioco ed in effetti le donne a volte si lasciano andare
alla provocazione per il solo vezzo di sentirsi
desiderate.
Il giorno dopo, ovvero ieri l’altro,
rientro sulla sua pagina appena due secondi per
controllare. Nulla, nessuna conversazione, ovvio mi
viene il dubbio che lei possa avergli dato il suo numero
di telefono, ma qui non c’è traccia. Chissà. Magari
hanno individuato un altro canale, forse lei si è
accorta entrando, in quei due secondi, che qualcuno era
già connesso al suo posto. Comunque accedo nuovamente la
sera, ma niente. Tutto tace.
Ma ieri sera è
cambiato tutto! A cena mi dice che il giorno dopo ovvero
oggi avrebbe fatto tardi, in ufficio stanno ultimando un
progetto per una applicazione da consegnare entro
stasera. Lì ho capito che sarebbe andata fino in fondo,
ma io non dico niente, non faccio nulla, assolutamente
nulla, per impedirglielo. L’ho semplicemente guardata
negli occhi ed ho trattenuto il respiro, del resto non
dovevo essere io a fermala, ma avrebbe dovuto essere lei
a capire l’enorme sbaglio che avrebbe commesso. Così col
mio silenzio non ho impedito che portasse avanti il suo
progetto che non era ovviamente di lavoro bensì di pure
e semplici corna.
Questa mattina è uscita presto
di casa, io ero a letto ed ho fatto finta di dormire, ho
visto con quale accuratezza sceglieva i vestiti. Tra le
altre cose ha indossato un paio di stivali neri alti col
tacco che non indossava da chissà quanto tempo. Ho
passato tutto il giorno girando per casa come un automa
e finalmente alle sei, mezz’ora fa, l’ora in cui si
sarebbero incontrati, le ho fatto una telefonata. No,
no, non era per scongiurare alcunché, ma solo per
ribadire la mia presenza, per ricordarle che era
sposata, caso mai se lo fosse dimenticata. Lei non ha
risposto, il telefono era già staccato e allora ho
chiamato in ufficio. Mi ha risposto un suo collega, per
un attimo ho sperato che me la passasse e invece con una
voce annoiata mi ha detto che la collega era già uscita
e quindi di quei fantomatici straordinari neanche
l’ombra!
Ecco ora sono le sei e trenta, ovvero
l’ora esatta del tradimento in diretta, l’ora in cui
nella casa di lui si sta compiendo il misfatto, la
nefandezza degli istinti bestiali, il delitto di un
amore puro. Mi spaventa la mia reazione, la lucidità, la
freddezza con la quale sto affrontando il momento. Avrei
immaginato tutt’altro, scovare in qualche modo
l’indirizzo di lui, fare il pazzo sotto casa,
minacciarmi di suicidarmi, disperarmi, piangere davanti
a lei, oppure compiere qualche sciocchezza e invece
nulla, sono qui zitto e buono che mi interrogo e
sinceramente non so nemmeno cosa stia davvero provando.
Sì lo so, forse provo solo vergogna, retaggi di
una vecchia educazione, il maschio tradito e balle del
genere! Non lo so, so solo che voi ora state leggendo le
parole, le sensazioni di un uomo che in questo momento
sa di essere tradito, di un uomo la cui moglie ora, in
questo momento, si sta lasciando andare. Certo non
voglio scadere raccontando i particolari, ma sappiate
che mi vengono in mente tutti e dico tutti. Vedo lui sì,
ma soprattutto lei tra le braccia di un altro uomo che
accetta i suoi baci, il suo odore, le sue carezze
sconosciute e in quanto sconosciute eccitanti perché
hanno il sapore del tradimento e della trasgressione.
Chissà se lui le avrà già domandato di me e chissà se
lei gli avrà risposto che forse a letto non sono un
granché per giustificare quell’incontro. Lui di contro
si starà eccitando pensando che sta facendo l’amore con
una donna sposata e che ha preferito il suo sesso a
quello del marito.
Mi sto domandando cosa sia la
gelosia e perché ho voluto a tutti i costi provarla. Si
ho sperato che lei non lo facesse, ma in fondo in fondo
ho accettato che accadesse. Ora so che significa essere
tradito e vi confesso che il sapore amaro che sento in
bocca non deriva dal fatto che mia moglie stia facendo
l’amore con un altro che non sono io, anzi lo sento come
un elemento trascurabile in questo momento! Mi fa solo
tanta rabbia, che dopo tanti anni di matrimonio, lei non
mi abbia confessato questa trasgressione, ovvio che non
l’avrei presa a cuor leggero, ma di sicuro la
consapevolezza avrebbe cancellato almeno l’inganno.
Riesco a capire che in fin dei conti si è presa un
attimo di libertà, poteva succedere anche a me del
resto, forse lei non sta pensando al tradimento, ma solo
che si sta prendendo cura di se stessa, nella misura in
cui un altro uomo le sta dando quella considerazione e
quel tocco di trasgressione, che io gioco forza, essendo
suo marito, non potrei mai offrirle.
Ora mi pare
di sentire i suoi gemiti, sono le sei e mezza passate,
forse è proprio questo il momento, prima avranno
parlato, lui le avrà offerto qualcosa, poi adagiati sul
divano, l’avrà toccata, con la mano che scivola e sale
sotto la gonna, poi i classici preliminari, lui che la
conduce nella sua camera da letto, ed ora, in questo
istante mentre scrivo, nella penombra di quella stanza,
con il seno in libertà, lei lo starà accogliendo dentro
le sue grazie. Oddio ora vorrei dargli dei consigli, non
farlo subito, aspetta! Lei prima ha bisogno di essere
preparata, vorrei dirgli di baciarla sul collo, di
indugiare prima di affossare. Che stupido! Penso a lei,
al suo orgasmo, mi preme che ora goda! Ecco ora! Questo
è il momento.
Scuoto la testa. Mi sento confuso.
Io penso a queste cose mentre mia moglie in questo
momento sta infrangendo un tabu millenario ovvero quello
che gli uomini per secoli, ed io per primo, non hanno
mai accettato. E invece ora ne sono cosciente, mi pare
di vederla, sento che è questo il momento! Lei sta
godendo ed io incredibilmente ho incoscientemente voluto
che avvenisse. Lo sento che si sta lasciando andare, che
lo esorta a resistere, che lo implora a continuare
ancora, ancora, finché le sue urla invaderanno la stanza
e lei toccherà con un dito il soffitto come fa con me!
Non posso credere che mi stia immaginando tutto
questo, come fosse UN TRADIMENTO IN DIRETTA, come se ora
la vedessi, sudata, che spalanca gli occhi e chiede,
chiede. Ed io qui che non mi perdo alcun dettaglio, come
se provassi appagamento, soddisfazione che mia moglie mi
tradisca. Oppure no, perché la mia è solo la paura di
non provare altro dolore. Devo arrivare fino in fondo
alla mia umiliazione e non conosco altro modo! E allora
eccoli di nuovo lì, nella penombra si toccando
attendendo il momento di ricominciare. Mi vergogno a
dirlo ma sento una leggera eccitazione, ma è possibile?
Scaccio quei pensieri cattivi, ma so che il bello
dovrà ancora arrivare, perché ho deciso quando tornerà a
casa che farò ancora finta di nulla perché non voglio
svelare un suo segreto e non voglio che tra noi cambi,
anche di un minimo, il nostro rapporto. Del resto se lei
ha voluto mantenere il segreto è solo perché non vuole
che nel nostro rapporto cambi qualcosa e certamente, se
non mi avesse più amato, mi avrebbe sbattuto in faccia
il suo tradimento. Ed invece no, ha fatto tutto di
nascosto proteggendo i nostri sentimenti e il nostro
infinito legame. Che senso avrebbe dirle che so, cosa
mai potrebbe rispondermi? La costringerei a negare ed io
non voglio. Perderei la sua fiducia, come lei la mia,
visto che so quello che non dovrei sapere!
Da
parte mia sarebbe davvero stupido privarmi e privarla di
questo nostro meraviglioso rapporto. Che diritto avrei?
Del resto lei è andata a fare shopping, oppure dal
parrucchiere, oppure ha avuto un contrattempo con una
sua amica. No, no, non mi sto prendendo in giro e lei
non mi sta tradendo, non sta aprendo le sue gambe al
piacere con quei meravigliosi stivali a metà coscia che
sicuramente non avrà tolto. Lui non è sopra di lei e lei
insaziabile non gli sta baciando il suo piacere e
prepararlo nuovamente per essere ancora sua. Lei ora è
da sua madre, gli stivali sono nell’armadio, perché il
mio grande meraviglioso amore, stasera, dopo cena si
accoccolerà accanto a me sul divano, guarderemo come
ogni sera la tv adagiandoci sulla nostra tranquillità.
So che lei vorrà come lo vorrò io.
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Pur basato
sull'osservazione di temi sociali questo racconto
è opera di pura fantasia. Nomi, personaggi e
luoghi sono frutto dell’immaginazione
dell’autore e non sono da considerarsi reali.
Qualsiasi somiglianza con fatti, scenari e
persone è del tutto casuale.
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