Appartamento in Rue de Condé.
Sono le sette e mezza di
sera. Claire è arrivata da poco a casa, si toglie il soprabito, lascia
borsa e telefono in cucina e dopo aver salutato Serge, suo marito, si
dirige verso il bagno. Serge sta preparando la cena e mentre lei sta
facendo la doccia arriva un sms sul suo telefono.
SMS:
“Claire, oggi sei stata meravigliosa. A.”
Serge lo legge.
Claire esce dalla doccia e si reca in cucina in accappatoio.
Claire: Amore cosa mi stai preparando questa sera per
cena? Lui non risponde.
Claire: Sei
pensieroso? Come è andata la tua giornata?
Lui risponde alterato.
Serge: Non ho fatto nulla, Claire! Non faccio mai nulla!
Claire: Qualcosa non va Serge?
Serge:
Mi stavo semplicemente chiedendo quale fosse il nome del tizio che ti ha
scopata oggi: Alexander, Amadeus o Alain?
Il viso di Claire
cambia immediatamente espressione.
Claire: Tre
nomi decisamente interessanti… Dumas, Mozart o Delon…
Serge:
Mi complimento per la tua cultura, ma non mi hai risposto…
Lei
sbuffa.
Claire: Serge, dobbiamo per forza
parlarne ora? Sappi che sono molto stanca e quando sono stanca perdo
facilmente il controllo.
Serge: Fai tu, se non ritieni
necessario mettere al corrente tuo marito circa le tue scopate segrete
allora tengo per me la mia curiosità.
Claire: Mi
chiedo che importanza possa avere un banale nome… è ovvio che mi stai
provocando…
Serge: Fammi capire, sono io che sto
provocando te?
Serge sorride amaramente.
Claire: Tesoro, non mi sembra il caso parlarne, tutto qui.
Serge: Non chiamarmi tesoro! E comunque ero solo curioso
di sapere il nome, ma se con questo altero il precario equilibrio della
mia signora faccio scena muta.
Lei nervosa si stringe
nell’accappatoio, si accende una sigaretta, poi apre il frigo e si riempie
il calice di vino rosso.
Claire: E va bene, lo
hai voluto tu! La lettera A sta per Armando, è un ragazzo spagnolo.
Soddisfatto o vuoi sapere anche il numero di telefono o quanto porta di
scarpe?
Serge: Hai un amante con questo nome?
Claire: Di solito non scelgo un uomo dal nome. Vuoi
suggerirmene uno tu?
Serge: Non ci penso proprio.
Claire: Appunto uno o l’altro cosa vale?
Serge:
Era solo per farti sapere che so.
Claire: Avrai
sbirciato nel mio telefono…
Serge: Non ho sbirciato,
era qui ed ho letto… Se tu una buona volta ti decidessi ad inserire una
maledetta password io non potrei farmi i fatti tuoi…
Claire:
Quindi sei dispiaciuto perché hai letto o per quello che hai letto?
Serge: Smettila non mi incanti signora professoressa di
sofisma e retorica!
Claire: Comunque non capisco tutta
questa scenata, per me è semplicemente una cosa da nulla.
Serge:
Quel messaggio “Sei stata meravigliosa.” Non mi sembra affatto una cosa da
nulla.
Claire: Ma lo è! Cosa vuoi che conti per me?
Avrei potuto mentirti, dire che con quel messaggio Armando si riferiva
alla lezione di oggi, ma proprio perché non gli do alcuna importanza non
ci vedo nulla di male.
Serge: Fammi capire, tu oggi
hai scopato con un altro uomo ed io dovrei far finta di niente proprio
perché tu non lo reputi importante?
Claire: Non è un
uomo, è solo un ragazzo e per giunta mio allievo.
Serge:
Quello che sia sia, come supponevo mi stai confermando che ci sei andata a
letto.
Claire: Dai ti prego non usare parole da dramma
familiare, rendono la situazione più pesante e penosa di quanto lo sia
veramente.
Serge: Te lo sei scopato o no?
Claire: Serge, ti prego, non usare quelle parole…
Serge: E da dove esce questo pudore da ragazzina innocente?
Claire: Non è pudore, mi danno semplicemente fastidio…
Serge: Vuoi dire che certe cose si fanno, ma non si
dicono?
Claire: Sono le parole che usi che mi danno
fastidio.
Serge: Mia cara le cose vanno chiamate col
nome proprio, solo in questo modo ci si rende conto di ciò che si è fatto.
Forse per questo non vuoi sentirle?
Claire: Oh no, non
mi sento in colpa. È solo un piccolo diversivo sessuale e lui non è il mio
amante, ma solo un passatempo. Cosa mai c’è da chiarire?
Serge:
Tanto per sapere, da quanto tempo è che ti dai a questi piccole
distrazioni extraconiugali?
Claire: Ti sembra tanto
strano? Sono anni che viviamo come fratello e sorella… A parte qualche
rara eccezione tipo in vacanza o nelle feste comandate.
Serge:
Quindi mi devo sentire responsabile dei tuoi tradimenti?
Claire:
Non dico questo, ma almeno realista, è evidente che una donna ha bisogno
di certe attenzioni non credi?
Serge: Non credo a
nulla in questo momento, comunque non le definirei attenzioni ma vere e
proprie scopate!
Claire: Beh chiamale come vuoi, ora
sai che ogni tanto mi concedo qualche distrazione come penso faccia anche
tu.
Claire si siede e continua a fumare e a centellinare il suo
vino, Serge, di spalle, rivolto verso i fornelli continua a cucinare.
Rimangono per qualche minuto in silenzio, dalla stanza da pranzo
provengono le voci della tv accesa.
Serge: Sai
cosa mi lascia più sbalordito? Il fatto che tu lo dica con questa aria di
sufficienza, come se fosse una banalità. A volte sei disarmante.
Claire: Tesoro…
Serge: Non mi
chiamare tesoro…
Claire: Tesoro stiamo insieme da
venti anni, te ne rendi conto o no? Nessuna coppia resiste così tanti anni
senza qualche storiella extra! È la legge delle coppie che durano e noi
rispettiamo semplicemente la regola.
Serge: Ti ho
detto di non chiamarmi tesoro, non te lo permetto.
Claire:
Sei sempre il mio tesoro anche se scopo con un altro.
Serge:
E dove te lo scopi se posso sapere…
Claire: Al Motel
Bellavie in rue Maupassant. Tutti i venerdì dopo la lezione.
Serge: Immagino sia bravo e ti faccia godere…
Claire:
Non occorre essere esperti in amore, basta avere la giusta voglia e
un’ottima sintonia.
Serge: Parli da esperta.
Claire: Ci sono più di vent’anni di differenza tra me ed
Armando, vuoi che non lo sia?
Serge: Non intendevo
questo. E spiegami come avviene la cosa?
Claire: Vuoi
i dettagli? Ti eccitano?
Serge: Non scherzare!
Claire: Mi prende come mi prendevi tu quando nutrivi
ancora un po’ di passione. Abbiamo poco tempo per cui non ci dilunghiamo
in preliminari.
Serge: Quindi ti penetra
immediatamente?
Claire: Dai Serge, ma a che serve
tutto questo?
Serge: Godi?
Claire:
Che senso avrebbe avere una relazione extraconiugale se non godessi?
Sinceramente non trovo altre ragioni per andare con un ragazzo.
Serge: Nonostante l’età ci sa fare allora…
Claire: Il suo compito è solo uno, essere pronto al momento
giusto, per il resto faccio io…
Serge: Immagino non
abbia difficoltà in quel senso.
Claire: Le difficoltà
ci sono in una coppia collaudata come noi per l’età che avanza e per il
desiderio che manca… Di contro quale difficoltà immagini possa avere lui?
Del resto si fa la sua insegnante, vogliosa, disponibile, formosa e per
giunta sposata.
Serge: Adora le tue tette?
Claire: Tutti i ragazzi le adorano, sanno di madre.
Serge: E lui com’è alto, basso, moro, porta la barba, gli
occhiali?
Claire: Una volta lo hai anche conosciuto.
Ricordi lo scorso anno quando ospitai quei cinque ragazzi per festeggiare
la fine del corso?
Serge: Erano due ragazze e tre
ragazzi, sì.
Claire: Ecco uno dei tre ragazzi era
Armando, quello moro, durante la cena era seduto accanto a me.
Serge: E già ci scopavi?
Claire: Sì,
tu non ti sei accorto di nulla, ma ad un certo punto ha iniziato a
toccarmi sotto il tavolo.
Serge: Non ci posso credere.
Sei una donna disonesta! Mi hai coperto di ridicolo!
Claire:
Ma era una cosa gioiosa, di quelle che fanno i ragazzi. Io lo rifiutavo e
lui insisteva. Non so se ti ricordi, ma tutti quanti avevamo alzato un po’
il gomito.
Serge: Scommetto che non portavi le
mutande…
Claire: Non le metto mai in casa, dovresti
ricordartelo.
Serge: Ti ha fatto godere?
Claire: No, ma mi faceva sentire giovane. Poi però ci siamo
rifatti il giorno dopo.
Serge: Più che giovane io ti
definirei una squallida puttana, lo hai fatto anche in mia presenza! Non
ci posso credere!
Claire: Era un gioco Serge,
ovviamente non adatto ad un uomo adulto come te.
Serge:
Vuoi dire vecchio?
Claire: Non lo sei Serge, sei solo
diventato un essere pigro, mezzo uomo e mezzo divano. Ma non credo che tu
non abbia ancora desiderio. Piuttosto, ora che siamo in pieno dramma
familiare puoi benissimo confessarmi come e con chi sfoghi le tue
pulsioni. Hai 54 anni non credo che tu abbia abbandonato completamente la
tua attività intima.
Serge: Sbagli, contrariamente a
quanto tu possa pensare, mi rendo conto di essere un’eccezione. Anche
perché le feste comandate per me sono più che sufficienti.
Claire: Vuoi dire che non mi hai mai tradito? O ti fa fatica ad
ammetterlo per il solo gusto maschile di farmi sentire in colpa?
Serge: Odio questo tuo modo di ragionare, ossia pensare
che tutti facciano quello che fai tu e in questo modo lavarti la coscienza
e giustificarti ogni tua azione perché pensi che lo facciano anche altri.
Claire: Comunque non ci credo che non mi hai mai tradita.
Non puoi accontentarti di cinque sei volte l’anno. In caso andrai a
pagamento, ma ovviamente questo non me lo confesserai mai, signor “Tutto
d’un pezzo!”
Serge: E se ti dicessi che è la pura
verità?
Claire: Non ci crederei, stai mentendo! Serge
non stiamo facendo una gara e il palio non c’è alcun premio fedeltà…
Lui si siede e si versa del vino.
Serge:
Forse ho sposato la donna sbagliata tutto qua, forse non eri tu la mia
sposa ideale…
Claire: Perché avevi uno stuolo di
ragazze da sposare a quel tempo?
Serge: Qualcuna c’era
e mi amava anche, ma ho preferito te… e ora mi rendo conto di aver perso i
miei anni migliori per una donna bugiarda.
Claire: Dai
ti prego non litighiamo ora come una banale coppia che scopre un
tradimento…
Serge: Già noi non siamo normali e solo
ora mi rendo conto del motivo.
Claire: Dai non fare
così
Serge: Lasciami stare devo riflettere…
Claire: Io invece, ora che te l’ho detto, mi sento più
leggera
Serge: Non fare l’onesta, sono stato io a
chiedertelo dopo aver letto il messaggio… Tu non me lo avresti mai detto.
Claire: Vuoi sempre gareggiare… che importanza vuoi che
abbia?
Serge: Comunque disapprovo il tuo
comportamento, non ci vedo nulla di normale. Vorrei solo sapere quando mi
hai avvisato che in vecchiaia mi avresti tradito.
Claire:
Se insisti allora dobbiamo riflettere veramente.
Serge:
Fai pure, ma immagino che tra una riflessione e l’altra ti trastulli col
lo spagnolo.
Claire: Infatti non ho detto che non ci
farò più l’amore…
Serge: Non chiamarlo amore…
Claire: Hai ragione scusa, comunque intendo frequentarlo
ancora, nei modi e nei tempi in cui decido io, non voglio subire alcun
ricatto morale da parte tua. Soprattutto perché mi sento nel giusto e se
tu non fossi intervenuto con questi discorsi non lo avrei mai considerato
un tradimento. In questi anni non ti ho mai tolto nulla.
Serge:
Anni?
Claire: Serge siamo differenti quello che è
sufficiente per te, non basta a me.
Serge: Quindi ne
hai avuti altri…
Claire: Uno o cento che vuoi che
cambi?
Serge: Oh nulla, mi domando solo quale sia il
numero per considerarti una puttana.
Claire: Oh sì
anche io me lo sono chiesto e credo di essere ben sotto la soglia visto
che i miei incontri sono settimanali e non sono alla ricerca sfrenata di
piacere, ma semplicemente lo faccio per appagare i miei bisogni.
Serge: Non ti importa del mio giudizio vero?
Claire: Ripeto lui mi dà quello che non mi dai tu, ma tu non vuoi
capire che è una cosa meramente fisica. Non so… come chiamare un artigiano
per fare dei lavori in casa che tu non fai.
Serge:
Stai banalizzando per accaparrarti più spazi possibili ed avere
tacitamente il mio consenso.
Claire: Non ti tolgo
nulla, semplicemente è una cosa che tu fai raramente e con estrema
parsimonia.
Serge: E se fosse al contrario? Ci hai mai
pensato?
Claire: Capirei se a letto la sera mi
negassi… Ma per negarmi servirebbe qualcuno che facesse delle avance…
Serge: Ci sono vari modi per negarsi… E scusa tu cosa fai
per invogliarmi?
Claire: Se ogni tanto ti decidessi di
alzarmi la gonna… potresti scoprire che sono esattamente vestita come
piace a te.
Serge: La prossima volta lo farò.
Claire: Sì, ma tanto non lo fai.
Serge:
Fare sesso non dovrebbe essere un dovere.
Claire:
Tesoro, renditi conto è solo mancanza di passione e ci sta in una coppia
che vive insieme da venti anni.
Serge: Non mi chiamare
tesoro.
Claire: Ma perché ti ostini a mescolare i
sentimenti col sesso? Fai come me io li ho sempre tenuti nettamente
separati.
Serge: Comodo. Vai a letto con un altro
mentre il sottoscritto, visto che lavora in casa, ti prepara anche la
cena. Così hai due pappe pronte.
Claire: Alle volte mi
spaventi, mi chiedo davvero chi abbia mai sposato?
Serge:
Non sono moderno vero? Pensa che sono così antico che credo ancora nella
fedeltà di coppia. Che cretino che sono!
Claire: Non
so come dirtelo, ti prego non essere geloso, avete due funzioni diverse.
Serge: È una questione di dignità.
Claire:
Ma io non ti sto sminuendo. Tu sei e sarai sempre l’unico uomo della mia
vita.
I due si calmano. Ora parlano sottovoce.
Claire: Cosa vuoi fare ora che sai?
Serge:
Non lo so, mi hai messo alla strette.
Claire: Io la
soluzione ce l’ho. Comportati come se non lo sapessi, o meglio come hai
sempre fatto senza saperlo.
Serge: E se il venerdì
pomeriggio lo passassi con me non è una soluzione vero?
Claire:
E dove mi porti? A fare una passeggiata romantica lungo la Senna? Non
insistere dai, pensa piuttosto che esco con le amiche. Me lo proibiresti?
Serge: Ma con le amiche non ci scopi.
Claire:
No, ma ci raccontiamo tante cose intime…
Lui non parla…
Claire: Ascolta, impegna anche tu il venerdì
pomeriggio, esci, incontra qualcuna, se non sai chi posso aiutarti. Nella
mia facoltà c’è una mia collega molto desiderosa di attenzioni. È sposata,
ma suo marito ha un’amante e lei vorrebbe vendicarsi e mettergli dei
cornini fatti bene! È un po’ avanti con gli anni, ma potrebbe piacerti, ha
le tette grosse come lei mie. Che dici, ti piacerebbe conoscerla?
Serge: Il sesso mi piace farlo con te.
Claire:
Ma sarebbe un diversivo. Ovvio che non sarei io, ma ti giuro è una donna
molto calda e vendicativa, non aspetta altro.
Serge: E
tu mi manderesti con lei pur di scoparti il ragazzino spagnolo!
Claire: Tesoro…
Serge: Non mi
chiamare tesoro
Claire: Beh voglio solo dimostrarti
che col sesso non si tradisce quando nella coppia non c’è più desiderio. È
una questione fisica, tecnica, serve solo per tornare a casa più leggera e
amarti di più.
Serge: Sei singolare. Se fossimo in
scena ora mi diresti platealmente: “Ti tradisco perché ti amo!”
Claire: Non male come battuta teatrale.
Serge:
Peccato che non sia solo una battuta. Comunque con la tua collega non se
ne parla. Preferisco stare a casa ed aspettarti.
Claire:
Come vuoi. Ora che sai non dovresti più sentirti tradito. E sicuramente io
mi sento meglio.
Serge si alza e poi subito dopo si risiede. Ha
una sola curiosità in testa.
Serge: Dì la verità
quel telefono lasciato qui in bella mostra non è stato un caso vero?
Claire: Sapevo che mi avrebbe mandato quel messaggio. Lo
fa sempre.
Serge: Quindi?
Claire:
Del resto già sapevo di non fare nulla di male, ma mi dava tremendamente
fastidio il fatto che avessi un segreto con te. Non lo sopportavo perché
ti amo tanto e ti desidero ancora di più.
Serge:
Anch’io ti desidero tanto.
Claire apre il suo accappatoio, poi
prende la mano di Serge e la porta sul suo seno.
Serge:
Quindi lo hai fatto apposta per scaricarti la coscienza.
Claire:
Potrebbe esserci anche un altro motivo, no?
Lei inizia a
sospirare, i suoi gemiti diventano subito caldi.
Serge:
Inizio a capire quale possa essere.
Claire: Toccami
Serge… Un tempo ti piaceva molto farlo quando ero in accappatoio… Ti piace
ancora?
Serge: Hai dei dubbi? Hai sempre delle belle
tette Claire. Sono così rigogliose che fatico a credere che qualcuno oggi
pomeriggio possa averle strapazzate ben bene.
Claire:
Continua a pensarlo!
Serge: Sei tremendamente
perversa.
Claire: Continua a pensarlo!
Serge: Lo penso davvero.
Claire: Anche io lo
penso! Le mogli degli altri che tradiscono sono decisamente appetitose, ma
le proprie hanno decisamente un gusto perverso.
Serge:
Le migliori sono quelle perverse che lavorano di fantasia, e tu sei la
regina!
Lei si alza e lui la segue. L’accappatoio scivola sul
pavimento.
Claire: Dai andiamo in camera da letto
anche se oggi non è una vigilia di festa.
Serge: Tu
sai come prendermi…
Claire: Anche tu tra un po’ saprai
come prendermi.
Serge: Oh sì, sono tremendamente
eccitato. Ti desidero!
Claire: Non conosco migliore
afrodisiaco della gelosia…
Serge: Raccontami ancora la
scena sotto il tavolo quando non portavi le mutandine…
Claire:
Ti è piaciuta vero?
Serge: Sei magnifica.
Claire: Sei tu magnifico.
Serge: E se
pensassi che quel messaggio lo hai mandato dal tuo telefono di servizio
mentre eri in bagno? Penserei male?
Claire: Devo
necessariamente risponderti?
Serge: No, no, non
occorre.
FINE
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