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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
Il fratello dello sposo



Photo Yannick Desmet

 



Clara vive in un piccolo paesino del Nord Italia, ha 23 anni e lavora come cassiera nel supermercato del paese. È sera, ha finito il suo turno. Esce ed incontra per caso Giulio, il fratello maggiore di Simone, il suo ragazzo e a breve suo marito.

Clara: Ciao Giulio, ma che sorpresa! Che ci fai da queste parti?
Giulio: Passavo di qui e mi sono ricordato che tu lavori in questo supermercato e allora ho deciso di aspettarti…
Clara: Scusa, ma tu non lavori vicino alla stazione di servizio della Q8 a qualche chilometro di distanza da qui?
Giulio: Beh sì diciamo che ho fatto un giro un po’ più lungo… in caso se vuoi ti do un passaggio…

Clara ride… ma non risponde, è alle prese col suo nuovo iPhone, regalo di nozze anticipato di un suo cugino che vive ad Hong Kong.
Giulio: Allora come vanno i preparativi per il matrimonio.
Clara: Beh ormai manca davvero poco, tre mesi e mezzo. Sto contando i giorni…
Giulio: Sei emozionata?
Clara: Emozionata è dire poco, ma soprattutto apprensiva. Voglio che sia tutto in ordine per quel giorno. Pensa che sto andando dalla sarta a fare l’ultima prova del vestito.
Giulio: Ti accompagno?
Clara: Non mi sembra il caso. E poi non so se il futuro cognato possa vedere il vestito prima del giorno del matrimonio… mi dovrei informare…
Giulio: Allora prendiamo qualcosa insieme, ti va?
Clara guarda l’orologio.
Clara: Beh sì dai è ancora presto, con questo freddo prendo volentieri qualcosa di forte…

Dopo qualche passo a piedi entrano in un bar, fa freddo, Giulio sceglie un tavolo in fondo alla sala, piuttosto riservato. Si siedono uno accanto all’altra con le spalle al muro.
Clara: Ancora più in là ed entravamo nella toilette!
Giulio: Qui non ci arrivano gli spifferi gelidi quando aprono la porta.
Clara: Speriamo che il cameriere ci veda fin quaggiù.
Giulio: Sai che sarò il testimone di nozze di Simone?
Clara: Certo che lo so e mi fa piacere, del resto sei il fratello maggiore e Simone non poteva fare una scelta migliore. Lo sai vero che stravede per te?
Giulio: E a te dispiace?
Clara: Perché dovrebbe? Io del resto come testimone ho scelto mia cugina.

Entrambi per riscaldarsi prendono una buona grappa barricata. Al secondo bicchiere Giulio le chiede.
Giulio: Ma sei sicura di volerti sposare con Simone?
Clara: Ma che razza di domanda mi fai? E poi perché mai non dovrei sposarmi con lui?
Giulio: Non so, lui ha quasi dieci anni più di te…
Clara: Non credo che la differenza di età sia un problema…
Giulio: Ma tu, da quanto so, non hai avuto molte esperienze in fatto di uomini.
Clara: Vedo che hai preso informazioni dettagliate sul mio conto…
Giulio: Ma che dici? Ci conosciamo da una vita!
Clara: Comunque Simone è un tipo affascinante, gentile e premuroso come piace a me.
Giulio: Certo che lo so, è mio fratello!
Clara: E poi lui è un uomo pieno di amore e sinceramente non potevo trovare di meglio, quando mi ha chiesto se avessi voluto sposarlo ho fatto i salti di gioia.
Giulio: Lo ami?
Clara: Questa è una parola grossa, diciamo che stiamo insieme da tempo e tra noi c’è un rapporto perfetto.
Giulio: Quindi non lo ami?
Clara: Se amore significa stare bene con una persona allora lo amo.
Giulio: Mi sembra un po’ pochino… Da quanto mi ha detto Giulio, lui è stato il tuo primo uomo, vero?
Clara: Cosa vuoi sapere se ero vergine la prima volta che abbiamo fatto sesso?
Giulio: Sì.
Clara: E che c’entra questo? Non capisco. Ma che fai? Ti preoccupi per tuo fratello?

Giulio dubbioso rimane per qualche secondo in silenzio. Poi chiama di nuovo il cameriere.
Giulio: Secondo me prima del matrimonio avresti dovuto avere qualche altra esperienza.
Clara: Senti Giulio se ti riferisci a quella cosa in particolare posso tranquillamente affermare che tra noi l’intesa sessuale va a gonfie vele…
Giulio: E come fai a dirlo se non hai mai provato altri…
Clara: Scusa se mi permetto, ma tra gli altri ci saresti tu?
Giulio: Perché no? Del resto non sei ancora sposata per cui saresti ancora in tempo…
Clara: Non capisco, spiegami un po’ questa teoria… Se si è fidanzati non si tradisce?

In quel momento arriva il cameriere, Clara sta centellinando ancora il suo primo bicchiere di grappa mentre Giulio ne ordina un terzo.
Clara: Comunque se il problema è l’età, tu sei ancora più vecchio di tuo fratello.
Giulio: Non mi riferivo a quello, ma al modo di fare l’amore… alla sintonia mentale e fisica, al giusto dosaggio… sì ok anche alle dimensioni, perché no? Alle volte si crede di avere il massimo, ma…”
Clara: Mi stai dicendo che tutto questo, prima del grande passo, dovrei provarlo con te?
Giulio: Che male c’è? In fin dei conti siamo quasi parenti e tutto rimarrebbe in famiglia…
Clara: E tua moglie cosa ne penserebbe? Glielo hai chiesto?
Giulio: Lei è più che soddisfatta delle mie performance… anche se ora come sai è incinta… Col nostro primo figlio ha avuto una gravidanza difficile ed ora non vuole assolutamente che la sfiori…
Clara: Poverino, ti capisco, l’astinenza è una brutta cosa… tanto che andresti a letto con la tua futura cognata. Tutto fa brodo vero?
Giulio: Non è un fatto solo di astinenza è che tu mi piaci e mi fai un effetto incredibile!
Clara: Giulio non mi dire… ma allora ci stai provando sul serio! Secondo me questa grappa non è genuina… ti ha dato alla testa! Ora capisco perché mi stavi aspettando all’uscita del supermercato.
Giulio: È un po’ che ci penso ed oggi mi sono deciso, che male c’è? Del resto è la mia ultima chance, come sai ti ho sempre desiderata e penso che dopo sposata posso tranquillamente mettere da parte ogni mia speranza…
Clara: Se è per questo non mi hai solo desiderata… ti ho conosciuto prima di Simone.
Giulio: È successo troppo tempo fa per ricordarmelo… eri davvero una ragazzina acerba e senza tette.
Clara: Ricordo quella sera, ancora non stavo con Simone, abbiamo ballato e poi tu mi ha baciata dentro quel locale, ma nulla di più. Avevo sempre avuto un debole per te. Eri davvero un bel ragazzo, atletico e possente…
Giulio: Perché ora non lo sono?
Clara: La mia amica Caterina mi aveva detto che eri il centravanti della squadra di pallanuoto del paese. Io non lo sapevo, insomma mi piacevi… ed io non ho fatto nulla per evitare quel bacio.
Giulio: Poi però quando ti ho rincontrata qualche mese dopo e ti ho chiesto di uscire tu mi hai dato buca.
Clara: Se non lo ricordi te lo dico io il motivo! Ti eri messo con Caterina ed avevi combinato il guaio e vi siete dovuti sposare in fretta.
Giulio: Ma questo è successo dopo…
Clara: No mio caro, ricordo bene come sono andati i fatti. Senti a proposito come va la gravidanza?
Giulio: Bene bene, ma Caterina non vede l’ora di partorire anche se è solo di tre mesi.

Giulio ordina la sua quarta grappa, poi fissa attentamente Clara negli occhi ed abbassa la voce.
Giulio: Vuoi sentire l’effetto che mi fai?
Clara: Ma tu sei matto!
Giulio: Non immagini quanto sia eccitato ed è tutto merito tuo…
Clara: In caso non sarebbe un merito, ma una colpa...
Giulio: Ti sottovaluti!
Clara: Comunque non ho fatto niente per provocarti…
Giulio: Dici? È da quando siamo entrati qui che ti guardo la scollatura. Ho sempre desiderato il seno morbido e abbondante…

Istintivamente Clara si copre.
Giulio: Non farlo ti prego.
Clara: Beh certo Caterina non è dotata da quelle parti, mi sono sempre chiesta come faccia ad allattare…
Giulio: Appunto, ora puoi capire benissimo l’effetto che mi fai… Dio che darei ora per vedere come sono i tuoi capezzoli. Grandi e scuri vero?
Clara: Smettila Giulio!
Giulio: Vuoi sentirlo?
Clara: Ma tu davvero sei fuori…
Giulio: Dai un attimo solo, così ti rendi conto…

A quel punto Giulio con un gesto veloce afferra con forza la mano di Clara e in meno di un secondo la porta sotto il tavolo appoggiandola sui suoi pantaloni.
Giulio: Stringilo dai, senti quanto è duro e quanto ti desidera…
Clara: Giulio ti prego, ci potrebbero vedere…
Giulio: Pensa a lui ora.
Clara: Sono imbarazzata ti prego lasciami la mano…
Giulio: Lo vorresti vedere vero?
Clara: Tu sei pazzo!
Giulio: Dai non ti distrarre, apri la lampo.
Clara: Guarda che il cameriere ci sta vedendo…
Giulio: Ma non c’è nessun cameriere… Allora davvero sei inesperta… Mi deludi.
Clara: Ma io sono paralizzata!
Giulio: Dai ti prego…
Clara: Giulio per favore lasciami la mano o mi metto ad urlare.
Giulio: Stringilo solo un attimo.
Clara: Cazzo Giulio, non qui!
Giulio: E dove?
Clara: Dove vuoi, ma non qui.

Giulio desiste e lascia la mano di Clara.
Giulio: Hai sentito quanto ti desidero?
Clara: Che situazione imbarazzante, pensa solo se qualcuno che conosciamo ci avesse visto…
Giulio: Tranquilla non ci ha visto nessuno, allora dove?
Clara: Dove vuoi, ad un patto però, visto che mi vuoi far vedere l’effetto che ti faccio, lo vedo soltanto ed a distanza. Non mi chiedere di fare altro, ok?
Giulio: E che gusto c’è?
Clara: Me lo hai detto tu che sono inesperta e che mi devo rendere conto di altre dimensioni… Se vuoi è così. Prendere o lasciare.

A quel punto Giulio non se lo fa ripetere due volte. Si alza, paga le cinque grappe e poi chiama Clara, rimasta seduta, ed escono dal bar.
Per il timore di essere visti camminano a distanza. Clara lo segue, Giulio per l’eccitazione e soprattutto per le quattro grappe barcolla vistosamente. Dopo un centinaio di metri, lui si ferma davanti ad una porta di una cantina all’apparenza in disuso. Aspetta Clara, si guarda intorno e poi la prende con forza per un braccio e la tira dentro.

Clara: Ma che cos’è questo posto?
Giulio: Tranquilla, è di un mio amico. Qui non ci disturba nessuno.
Clara: Ma questo è un posto penoso! È tutto sporco qui dentro!
Giulio: E cosa ti aspettavi una suite a cinque stelle? È solo un luogo di fortuna.
Clara: Senti io vado via.
Giulio: Aspetta, me lo hai promesso! Cazzo non riesco ad aprire la lampo, dai aiutami, non rimanere impalata, datti da fare! Lo vuoi vedere o no?

Clara vuole solo fare in fretta, posa la borsa sul pavimento sporco, si toglie il cappotto, si inginocchia e lo aiuta. Apre la lampo e poi si allontana a debita distanza.
Giulio: Che te ne pare?
Clara: Oddio Giulio, ma è enorme! Che strana la natura, chi tanto chi niente!
Giulio: Visto che non dicevo bugie?
Clara: Davvero ti ho fatto questo effetto? Eppure non ho niente di sexy, vestita praticamente da lavoro.
Giulio: Te lo avevo detto… è tutto merito tuo! Anzi delle tue tette! Ti gratifica vero?
Clara: Mi sembra tutto così strano, il bar, tu che ci provi con me, questo posto squallido ed ora che mi mostri il tuo coso…
Giulio: Dai vieni qui…
Clara: E no mio caro, i patti sono patti. Ora che l’ho visto possiamo andare.
Giulio: Dai un attimo ancora…
Clara: Mi fai fare tardi, devo andare dalla sarta. E comunque te l’ho già detto prima, non ti aspettare che faccia qualcosa con te. Se vuoi fai da solo.
Giulio: Sarebbe penoso farlo da solo davanti ad una bella donna come te. Dai almeno scopri le tette, fammi vedere…
Clara: Ecco vedi? Non dovevo venire, lo sapevo che sarebbe finita così…

Clara si volta prende la borsa, ma non fa in tempo a finire la frase. Giulio la prende da dietro e le stringe i fianchi. In un attimo le toglie camicetta e reggiseno.
Giulio: Dio che belle! Hai una quarta vero? Ecco vedi, ci avrei giurato! Hai i capezzoli grandi come piacciono a me!
Poi senza perdere tempo infila la sua mano sotto la gonna e le scosta le mutandine.
Giulio: Ma sei eccitata! Cavolo sei tutta bagnata!
Clara: Giulio sono sudata, lasciami stare ti prego!
Giulio: Ma quale sudore! Non sono un ragazzino, conosco la differenza! Questo è nettare!
Clara: Giulio per favore andiamo…

In meno di un attimo lui la sbatte contro la parete, le bacia avidamente il seno e poi scivolando con la lingua lungo i fianchi, la bacia tra le cosce.
Giulio: Oddio sai di buono! Altro che sudore!
Clara: Vabbé sì, mi sei sempre piaciuto e tu lo sai, altrimenti non ci avresti provato così sfacciatamente, ma ora per favore andiamo…

Ma Giulio non sente, anzi la prende per i fianchi e la solleva di penso. Lei è allibita non tanto per la passione travolgente di lui, ma perché in fondo non ha mosso un dito per sottrarsi.
Giulio: Dai, appoggia le gambe sui miei fianchi.
Un attimo dopo è già dentro di lei.
Giulio: Oddio, sei stupenda tesoro!
Clara: Praticamente mi stai violentando.
Giulio: E non ti piace? Senti come scivola bene? Sei bagnata al punto giusto!
Clara: Tu sei un porco.
Giulio: Oh sì dimmelo e dimmi che ti piace, urlalo.
Clara: Sì che mi piace, cavolo.
Giulio: Lo senti?
Clara: Si che ti sento!
Giulio: Ti sei bagnata al bar vero?
Clara: Sì, anche se ero imbarazzata.
Giulio: Morivi dalla voglia…
Clara: Ti prego, fai veloce, non fermarti…
Giulio: Urla ti prego! Fammi sentire che hai bisogno di me!
Clara: Ma ti rendi conto che sto scopando col fratello del mio fidanzato?
Giulio: Ed io mi sto facendo la sua futura sposa!
Clara: Ti prego non dirmelo, ma non smettere…
Giulio: E perché mai? È ancora più eccitante…
Clara: L’ho sempre saputo che fossi un porco, ma non credevo fino a questo punto.
Giulio: E tu invece sei una donna meravigliosa. Ti scoperei tutta la notte sai…
Clara: Sì dai concentrati…
Giulio: Non credevo davvero che fossi così calda. Non sono il solo vero?
Clara: Questo non te lo dirò mai!
Giulio: Ma ho fatto bene ad insistere vero?
Clara: Sarebbe stato un peccato se non lo avessi fatto.
Giulio: Dimmi la verità non aspettavi altro vero?
Clara: Non lo so, ma ora sono in Paradiso.
Giulio: Ti scoperò ogni volta che vorrai…
Clara: Una volta provato è difficile rinunciarci…
Giulio: Sarai sempre la mia troia vero?
Clara: Sarò sempre tua, anche dopo sposata…
Giulio: Dai ora, sto per venire… Ecco ci sono!
Clara: Giulio per l’amor del Cielo non venirmi dentro, ti prego. Non prendo la pillola!

Un frammento di secondo dopo esplodono contemporaneamente. Giulio caccia un urlo simile ad un rantolo di liberazione. Clara è stravolta chiude gli occhi, il cuore le batte forte. Le loro labbra si incollano come calamite. Poi lui si inginocchia.

Giulio: Fatti pulire, voglio che ritorni vergine, bella e candida per mio fratello.
Clara: Ma hai fatto il bravo? Sei venuto fuori?
Giulio: Tesoro quando me lo hai detto sono uscito immediatamente…
Clara: Ok speriamo bene, alzati ora, devo andare dalla sarta.
Giulio: Dimmi che ti è piaciuto.
Clara: Non mi hai sentita?
Giulio: Voglio che tu me lo dica a parole. Ho bisogno di certezze.
Clara: Allora ti dico che sei uno stronzo, praticamente mi ha violentata, ma non posso rimproverarti di nulla, sei stato magnifico!
Giulio: Grazie tesoro.


*****


Dopo quel giorno Clara e Giulio si rivedono in gran segreto in quella cantina che è diventata la loro alcova d’amore. Stravolti da quella passione ogni volta fanno sesso sempre più intenso ed appagante…

Clara: Tesoro dobbiamo darci un taglio, lo sai vero…
Giulio: Credi sia possibile, sei diventata la mia droga…
Clara: Anche tu, oggi quando ero al lavoro guardavo sempre l’ora…
Giulio: Eri impaziente vero? Dimmi quanto ti piace?
Clara: Si dai dai, spingi ti prego, voglio sentirti fino in pancia…
Giulio: Amore mio, sei diventata avida…
Clara: Te lo avevo detto, una volta provato è difficile rinunciare…
Giulio: Non mi lascerai vero?
Clara: Non ho nessuna intenzione, ma dobbiamo essere più accorti, non possiamo vederci praticamente ogni giorno…
Giulio: Io non posso fare a meno di te.
Clara: E Caterina che dice, sospetta?
Giulio: Ma no, lei ha altro a cui pensare.
Clara: Ci fai l’amore?
Giulio: Ma che dici? In quelle condizioni…
Clara: Sì, ma ci sono tanti modi per farlo… Te lo prende in bocca?
Giulio: Tu pensi che dopo che sono stato con te abbia ancora voglia?
Clara: Sto pensando a dopo… Non ti voglio spartire con nessuna, ok?
Giulio: E Simone?
Clara: Non vede l’ora che venga il giorno delle nozze.
Giulio: Senti a proposito, voglio fare l’amore il giorno prima…
Clara: Ma sei pazzo? Verranno tutti i miei parenti da fuori, sarò impegnata…
Giulio: Non me ne frega nulla, dobbiamo farlo a tutti i costi, inventati una scusa, lascia il vestito dalla sarta… ritagliati almeno un quarto d’ora per me… Voglio prenderti come non ti ho presa finora, quello sarà il mio regalo di nozze.
Clara: Ma avrò il parrucchiere, come faccio?
Giulio: Non lo so, ricordati che poi non ti vedrò per due settimane… ma devi per forza fare il viaggio di nozze?
Clara: Dai tesoro passerà in fretta. Adesso prendimi ancora ti va?
Giulio: Sei incredibile…

Il loro rapporto segreto prosegue finché dopo circa due mesi e tre settimane di ritardo Clara decide di prendersi qualche ora di permesso e fare il test: è incinta! Non sa cosa fare, chiama Giulio.
Clara: Giulio devo assolutamente vederti!
Giulio: Puttanella non resisti più vero? Purtroppo ora sono al lavoro, se alle cinque ti fai trovare dove sai, ti do la giusta razione…
Clara: Cazzo Giulio! Non scherzare, non è per questo che ti chiamo, purtroppo è una cosa seria.
Giulio: Non posso ora venire da te, te l’ho detto, sono al lavoro. Cosa succede? Dimmelo ora.
Clara: Sono incinta!

Un attimo di silenzio, poi Giulio esplode in una grassa risata.
Giulio: Tutto qui? Credevo che Simone ci avesse scoperti! Che paura mi hai fatto prendere!
Clara: Ma come? Giulio forse non hai capito: sono incinta di te!
Giulio: E allora? Che problema c’è? Di cosa ti preoccupi?
Clara: Ma hai capito bene quello che ti ho detto?
Giulio: Certo, mi sembra una bellissima notizia!
Clara: Tu sei tutto scemo! Perché ridi?
Giulio: Scusa, ma il mese scorso avrai fatto l’amore con Simone, no?
Clara: Sì certo…
Giulio: Quante volte?
Clara: Due credo.
Giulio: Lo avete fatto completo e senza protezione?
Clara: Sì, ma lui non è venuto dentro.
Giulio: E allora? Tutto è possibile, no? Tranquilla tesoro… c’è sempre un rimedio come vedi…
Clara: Ma il figlio è tuo!
Giulio: Lascia stare, tu pensa che sia suo.
Clara: Ma non è vero!
Giulio: Pensi che i tempi possano coincidere?
Clara: Credo di sì.
Giulio: Te lo avevo detto, rimane tutto in famiglia… Io e Simone ci assomigliamo come due gocce d’acqua e neanche l’esame del DNA scoprirebbe l’arcano!
Clara: Ma tu sei pazzo! Dobbiamo dirglielo!
Giulio: Mi sa che la pazza sei tu! Vuoi mandare a monte il matrimonio?
Clara: Certo che no!
Giulio: Vuoi rovinare questa nostra relazione?
Clara: Mai e poi mai.
Giulio: E allora non fare la cretina, comunque se lo desideri accomodati pure. Spiffera ai quattro venti che ti fai tuo cognato.
Clara: Non sono cretina, sono solo onesta.
Giulio: Beh, forse vuoi solo scaricarti la coscienza e mettere in crisi più di duecento persone, compresi i miei genitori, i tuoi, quelli di Caterina, gli amici, tutto il parentato e soprattutto Simone. Pensaci bene a quello che fai!
Clara: Ma io ho l’obbligo di dirlo a Simone.
Giulio: Ok, se le cose stanno così, ovviamente io non sono il padre e chissà tu da chi ti sei fatta scopare!
Clara: Stronzo! È successo la prima volta ricordi? Io non volevo che venissi dentro. Anzi me lo avevi giurato e come una stupida ci ho creduto.
Giulio: Non sapevo che non prendessi la pillola e poi me lo hai detto troppo tardi.
Clara: Non mi dovevo fidare…
Giulio: Tesoro bello, ma credi davvero che l’abbia fatto apposta? È successo tutto qui ed ora da persone responsabili dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco.
Clara: Non mi lasciare da sola.
Giulio: Amore mio non sarai mai sola. Lo sai che ti amo vero? Purtroppo il destino ci ha fatto rincontrare a tempo scaduto ed ora non possiamo mandare tutto all’aria.
Clara: Non sono d’accordo, se si vuole c’è sempre tempo!

Clara a quel punto scoppia in un pianto a dirotto e interrompe la comunicazione. Quel pianto non si arresterà più neanche il giorno del matrimonio. Eccola ora vestita di bianco con suo padre che la sta portando all’altare, la chiesa è gremita, lei vede da lontano, in completo bianco, il suo Simone. È davvero uno sposo perfetto anche se ancora non sa che la sua futura sposa porta in grembo una nuova vita.

Mentre si avvicina all’altare Clara cammina lentamente, ha ancora dei dubbi, pensa di essere ancora in tempo e che potrebbe confessare tutto e far saltare il matrimonio. Quando scorge il suo amante in completo nero poco distante dallo sposo ha un attimo di sbandamento, dice a suo padre di fermarsi. L’organo suona la marcia nuziale. Lei è impietrita, non riesce a fare un altro passo. Il padre la sorregge. Lei guarda entrambi i suoi uomini, davvero si somigliano e si convince che nessuno mai potrebbe scoprire il suo segreto. Alla fine va, cammina con fatica, ma cammina verso l’altare tra due file di invitati decisa a pronunciare quel fatidico sì.

Mille pensieri le frullano in testa. Fissa Giulio poi guarda Caterina con la pancia grossa. Si chiede se le due dolci creature, che portano entrambe in grembo, sapranno mai di essere sorelle. Ma i suoi occhi sono solo per Giulio. Si chiede come lo dovrà considerare, padre oppure zio di sua figlia, cognato o semplicemente amante. Ecco ora sta pronunciando quel fatidico sì. Si fa forza. Di certo non sa quello che succederà al ritorno dal viaggio di nozze, anzi forse lo sa… Del resto ora vorrebbe essere lì, abbracciata al suo amante, in quella cantina squallida e sporca come il loro amore, ma ora deve sbrigare quella pratica e subito dopo comunicare a suo marito di essere incinta e che a breve sarà padre, in modo che tutto torni al proprio posto.





FINE

 












Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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