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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
La partita a tennis
Dialogo tra il marito e l’amante della moglie



Photo Hellen Photographer






Tennis Club Canottieri. È una bella mattinata di sole di fine luglio. Le donne indossano i loro cappellini alla moda variopinti e i loro vestiti leggeri colorati, gli uomini le loro t-shirt bianche. L’occasione è la finale del torneo maschile over 40. La partita si è conclusa da poco. Luca e Matteo stanno tornando negli spogliatoi. Sono sudati e stanchi.

Luca: Mi ha davvero stracciato oggi! È evidente che non ero in forma.
Matteo: 6-2 6-4 6-1, non c’è male devo dire.
Luca: Beh non te la cavi così, la prossima settimana voglio la rivincita.
Matteo: Volentieri Dottor Luca Grimaldi, sono sempre a sua disposizione
Luca: Dai facciamoci la doccia e ritroviamoci al bar tra 15 minuti.
Matteo: Oh di sicuro, dopo questo trionfo una buona birra ghiacciata me la sono meritata no?
Luca: Non cantare vittoria non finisce qui.
Matteo: Per ora me la godo e alla grande!

I due ridono, si danno reciprocamente una pacca sulla spalla, vanno negli spogliatoi, poi si ritrovano dopo circa un quarto d’ora all’ombra dei pini secolari seduti ai tavolini del bar. Ordinano due birre, ovviamente è Luca a pagare.
Matteo: Ti sei ripreso?
Luca: Sarà dura dimenticare, non avevo mai perso con un risultato così netto!
Matteo: Come va?
Luca: Come vuoi che vada…
Matteo: Come sta Elisa?
Luca: Non me ne parlare.
Matteo: Sei sempre deciso a salvare il tuo matrimonio?
Luca: Ci sto provando, ma lei ultimamente è diventata rabbiosa e si irrita facilmente. Beh poi tu la conosci e sai come si comporta in questi casi.
Matteo: Altro che!
Luca: È diventata una situazione insostenibile e tu purtroppo ne sei la causa, ma non posso importi nulla.
Matteo: Ti capisco.
Luca: Tu sai che la mia storia non è diversa dalle altre, perché non può essere originale una moglie che tradisce il marito, come non può essere originale un marito che sa e fa finta di non sapere.
Matteo: Sei stato bravissimo a non farti mai scoprire da lei.
Luca: Non è stato facile Matteo, ma pensa come è bizzarra la situazione. Tu sei l’amante di mia moglie ed io sto parlando segretamente con te.
Matteo: Vuoi dire che io so che tu sai, mentre Elisa no?
Luca: Esatto, con lei finora ho fatto finta di nulla perché la amo e non vorrei mai perderla.
Matteo: Dici che se sapesse che tu sai cambierebbero le cose tra voi?
Luca: Credo proprio di sì. Anche lei del resto è stata travolta dal piacere della trasgressione.
Matteo: Ormai sono passati tre anni… Se non sbaglio era Maggio…
Luca: Te lo ricordi vero? Lì ho avuto la certezza della vostra intesa.
Matteo: Avevi anticipato il tuo rientro da Milano senza dire nulla ad Elisa. Ci hai fatto una bella sorpresona!
Luca: Beh, non più di tanto. Eravate nel vano caldaia del garage ed io vi ho illuminato con i fari della mia macchina. Vi stavate baciando, ma io imperterrito, come se non avessi visto nulla, ho parcheggiato, ho preso la valigia e sono salito in casa tramite la scala interna.
Matteo: Sì me lo ricordo, Elisa era spaventata a morte. Pensa che tu hai illuminato il nostro primo bacio.
Luca: Infatti ho sempre pensato che fosse la prima volta. Perché altrimenti non avrebbe avuto senso farlo lì con tutti i rischi connessi.
Matteo: Infatti ero salito in casa tua per prendere quei documenti che mi avevi indicato per telefono, poi lei mi aveva accompagnato nel garage e lì, non so perché, è successo.
Luca: Non ti devi giustificare so come vanno queste cose.
Matteo: Beh sì, indossava un vestito con una meravigliosa scollatura, ricordo ancora quel vezzoso merletto che spuntava dal reggiseno. Una mise troppo accattivante per ricevere il commercialista del proprio marito. Diciamo che ho fatto uno più uno due! E lei ovviamente non ha fatto nulla per respingermi.
Luca: Chissà da quanto tempo covava…
Matteo: Mi ha confessato successivamente che erano mesi che cercava di farsi notare da me rimproverandomi di essere stato a dir poco cieco.
Luca: Pensa che quando è salita in casa, come se nulla fosse successo, mi ha prima baciato, poi mi ha chiesto come fosse andato il viaggio e subito dopo è andata in cucina a preparare qualcosa per la cena. Sembrava davvero tutto normale...
Matteo: E tu non eri incazzato?
Luca: Diciamo che è stata proprio quella normalità, quel calore di casa che mi ha dato la certezza che fosse comunque mia nonostante l’avessi vista abbracciata a te.
Matteo: La ami tanto vero?
Luca: Da allora nulla è cambiato, neanche il bene e l’amore che mi lega a lei. Pensa che il mio primo e unico pensiero è stato quello di non farmi accorgere che avevo visto e anche oggi ho paura che lei si accorga che io so. Ti rendi conto?
Matteo: Tranquillo Luca, lei non sa e non sospetta nulla.
Luca: Dicevo, ma tu ti rendi conto della stranezza della situazione? Insomma sono io a sentirmi in difetto e faccio del tutto per essere vago e non fare domande che in qualche modo abbiano il sapore dell’indagine e possano farla sentire lontanamente a disagio.
Matteo: Una storia al limite dell’assurdo credo. Se non l’avessi vissuta e se me l’avessero semplicemente raccontata non ci crederei.
Luca: Diciamo che l’amore a volte è più forte della gelosia. All’inizio è stato davvero difficile. Sapevo dove facevate l’amore, praticamente ogni giorno, nella stanza 311 in quel Motel sulla Cassia, mentre il sabato mattina nel tuo studio.
Matteo: Ma ci hai spiato?
Luca: È successo sì, una volta lo avete fatto addirittura in macchina, a pochi passi da qui. Hai presente la via sterrata lungo la siepe che finisce al Tevere? Ecco proprio lì. Era lei che ti stringeva e ti baciava, tu eri fermo e impassibile. Poi lei ha abbassato la testa ed è scomparsa dalla mia visuale, ma era evidente ciò che ti stava facendo.
Matteo: Scusa ma non ti facevo nessun effetto?
Luca: Altro che, ma non ci crederai, in quel momento facevo il tifo per lei e speravo fosse brava e calda con te.
Matteo: Elisa come saprai è una donna molto calda.
Luca: Beh non lo so più da tempo, a me ora riserva solo le sue tristezze.
Matteo: Mi spiace, era così solare e bella…
Luca: Dici solo bella? Io direi meravigliosamente femmina, era così sensuale quando si preparava per te. Quando vestita come una Dea dell’Amore usciva di fretta fingendo improbabili impegni. Era così tenera quando mi inventava quelle scuse.
Matteo: Una donna innamorata fa questo ed altro.
Luca: Esatto aveva l’aria di chi doveva sempre recuperare, come se non fosse mai in ordine. Pensa che mi chiedeva consigli sul vestito, sul trucco, sulla scarpa e sulle calze senza sapere che io sapevo che sarebbe venuta da te. Addirittura mi immedesimavo in te, la guardavo con i tuoi occhi, cercando di capire se avesse esagerato o meno.
Matteo: Devo confessarti che agli inizi mi aveva preso molto. Un uomo conosce bene quel tipo di dinamiche, una donna sposata è quanto di meglio ti possa capitare nella vita e ti senti travolto da quella passione e ne diventi complice. Anch’io mi immedesimavo in te e mi chiedevo come fosse possibile avere accanto una bomba erotica e non riuscire a soddisfarla!
Luca: La tua schiettezza ti fa onore, ma un marito per definizione non potrà mai essere un’amante e saziare mentalmente la propria donna.
Matteo: Anche questo è vero!

Ordinano altre due birre. I tavolini sono tutti occupati, si respira aria di vacanza. I due si guardano intorno.
Luca: Purtroppo ora ti sento distaccato, ne parli come se non ne fossi più coinvolto. Vi vedete ormai raramente, lei ne soffre e le mie giornate sono diventate un inferno!
Matteo: Tu conosci la mia situazione. Da quando ho incontrato Rachele non ho molto più tempo per lei. Rachele ha solo venticinque anni e sai come sono totalizzanti le giovani donne, piene di entusiasmo e voglia di ottenere sempre il meglio.
Luca: Matteo ci conosciamo da una vita e so che ti stai separando. Ovvio che con Elisa non avresti futuro, del resto non te lo permetterei, ed è giusto che tu ti faccia una vita tua, ma per favore non dirlo a mia moglie, la distruggeresti!
Matteo: No, no questo è un altro segreto che sappiamo solo io e te. Pensa che Rachele vorrebbe venire a vivere con me, ma per ora sono riuscito a rimandare.
Luca: Prima di essere l’amante di mia moglie sei stato il mio consulente fiscale. Sai però, se devo dirla tutta, mi fa male pensarla tradita, mi fa male pensare che tu preferisca altre a lei, più di quanto, specialmente agli inizi, io abbia sofferto per la vostra relazione.
Matteo: Non ci vediamo come una volta, ma ogni due tre giorni la chiamo.
Luca: No alle volte salti, questa settimana ad esempio non ti sei fatto sentire per niente! So che è assurdo, ma io ci sto male davvero vederla così perché conosco mia moglie e immagino quanta cura possa metterci per donarti le sue intimità, quanta dedizione per essere unica ai tuoi occhi, ignorando di non essere la prima e la sola donna nella tua vita o quanto meno la seconda visto che sei ancora sposato.
Matteo: Sto per divorziare e comunque, se è per questo, ho anche un lavoro e due figli e ti giuro trovare tempo non è mai facile.
Luca: Matteo per favore non prendiamoci in giro, potrei dirti che il tempo prima lo avevi sempre trovato, ma sarebbe sciocco da parte mia. Tu ora hai di fronte un marito disperato e non esagero! Del resto non mi avresti stracciato così a tennis!
Matteo: Mi spiace e me ne prendo tutte le colpe.
Luca: E’ da circa un mese che io ed Elisa abbiamo perso ogni tranquillità e il benessere che regnava in quella casa è un ricordo che si perde nella notte dei tempi. Io non so cosa sia successo tra voi e per quale motivo non vi sentiate. Vedi la posizione di marito tradito è scomoda anche per questo! Non so e non mi è dato di sapere. Ma, non credo che la ragione sia solo un’altra donna seppur giovane e carina, credo che tu abbia perso interesse nei suoi confronti. Dimmi la verità ti sei stancato di lei? Ne hai parlato con lei?
Matteo: Certo che ne abbiamo parlato! Elisa è una bellissima quarantasettenne, nel pieno della sua femminilità, disponibile se amata, potrebbe davvero avere decine di uomini ai suoi piedi. Credi che non gliel’abbia detto?
Luca: Ma io non ti chiedo di non tradirla, ovviamente a sua insaputa, ti chiedo solo di essere più disponibile. Sai ha perso ogni minimo entusiasmo, è sempre in casa, non esce, gira con il suo secondo cellulare stretto in mano, ma non chiama, non scrive e non riceve messaggi. Semplicemente aspetta. Aspetta te! Io le sono vicino, la copro di tenerezze, cerco di distrarla, ma so di essere inutile.
Matteo: Mi spiace…
Luca: È nervosa, intrattabile, alle volte depressa. Non riesco a vederla così, mi fa pena, ma soprattutto rimpiango la sua leggerezza quando tornava a casa dopo aver fatto l'amore con te, la serenità che era alla base del nostro rapporto.
Matteo: Dovresti farla uscire, creare nuovi entusiasmi in fin dei conti ti ama e non ti lascerebbe mai. Questo lo sapevo sin da quando ho iniziato la relazione con lei.
Luca: Ci ho provato Matteo, non è servito e non servirebbe, te lo assicuro.
Matteo: Non so cosa dirti…
Luca: Ascolta, hai da fare ora? Ti chiedo soltanto, se puoi, di fare il primo passo e chiamarla adesso. Se la chiamassi… la renderesti felice. In questo momento sarà distesa sul letto col cellulare stretto nella mano, ci impiegherebbe circa 7 minuti per prepararsi, truccarsi, vestirsi, mettere il tuo profumo preferito, uscire e chiamarmi inventandosi una scusa che io berrei…
Matteo: Beh sì, un po’ di tempo l’avrei, ho appuntamento con Rachele nel pomeriggio.
Luca: E allora cosa aspetti? Chiamala, falla sentire ancora una donna viva, considerata da te, gli altri non le interessano men che meno io. Fallo ti prego, invitala per una passeggiata, per un caffè, per un pranzo, per un chiarimento se necessario, anche se io e te conosciamo benissimo il posto più adatto nel quale due amanti possano chiarirsi.
Matteo: Beh sì…
Luca: E allora invitala, fallo ora se puoi, lei non aspetta altro che un tuo segnale… Tornerà da me leggera e serena... tornerà di nuovo con il sorriso sulle labbra e la voglia di vivere… Orgogliosa di essere mia moglie. Fallo ti prego! Oggi sei in forma e vincerai anche questa partita che non sarà a tennis, ma non credo che per te sia un problema. Chiamala dai e quella stanza numero 311 del Motel sulla Cassia diventerà una suite a cinque stelle o se vuoi la vostra alcova d’amore e la mia ritrovata tranquillità.



 

FINE

 












Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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