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Adamo Bencivenga
Scena ordinaria di un addio
Photo Tatyana
Nevmerzhytska
Lei entra trafelata nel bar.
Marie: Scusa il ritardo
con questa pioggia il traffico è impazzito. Comunque posso stare poco
tempo, alle due ho la riunione di redazione.
Stefan:
Non fa niente, tranquilla, ma se avevi da fare potevamo vederci in un
altro momento…
Marie: No, no volevo oggi e poi è
questione di pochi minuti.
Stefan: Perché volevi
vedermi?
Marie: Perché penso che sia l’ora di
parlarci, non lo facciamo da tanto tempo…
Stefan:
Certo non rispondi più ai miei messaggi…
Marie: Beh
anche quello è un segnale, non credi?
Stefan: Quindi
dovrei trarne delle conclusioni?
Marie: Dopo che ti ho
parlato.
Stefan: Potevamo andare a cena e…
Marie: Ci ho pensato, ma non voglio perché sarebbe potuto
succedere altro.
Stefan: Donna integerrima, non ti
conoscevo così. Cosa dovrei dedurre?
Lei si accende una sigaretta,
ordina un succo di limone con ghiaccio. Lui sta bevendo il suo caffè ormai
freddo.
Marie: Fai un po’ tu
Stefan:
Non rispondi ai miei messaggi perché sei una giornalista impegnata e non
hai tempo?
Marie: Non è questione di tempo è questione
di logorio…
Stefan: Logorio? Che strana parola…
Marie: Tu sei sempre distratto, preso dal tuo lavoro, non
ti accorgi di niente… Mi fai sentire una nullità. Se mi togliessi il
cappello ora, sapresti di che colore sono i miei capelli?
Stefan: Ok questa è la premessa che ti sarai ripetuta strada
facendo, poi?
Marie: Ricordi il mio colore? Rispondi.
Stefan: Il colore no, ma penso di conoscerti
interiormente…
Marie: Dici? Ne dubito…
Stefan: Comunque se vivessimo insieme sarebbe diverso.
Marie: Sai da quanto tempo va avanti questa storia?
Stefan: Non mi ricordo…
Marie: Ecco
vedi così distratto che non ricordi il colore dei miei capelli e da quanto
tempo stiamo insieme.
Stefan: Non saprei… ma insieme è
troppo eccessivo, abbiamo una storia clandestina e frammentata… Pezzi di
appuntamenti, corse in metrò, avanzi di tempo… senza poi contare i tuoi
ritardi.
Marie: Allora te lo rammento io, sono 7 anni
precisamente! Ci siamo messi insieme quando ero incinta di mio figlio
Marc… Questo lo ricordi?
Stefan: Non lo avrei detto…
Comunque ricordo quel giorno, abbiamo fatto l’amore e tu eri già incinta…
Marie: Non lo sapevo… Ma ora non ha più importanza.
Stefan: Stai cercando di dirmi che è finita?
Marie: Un po’ più che cercando… nell’ultimo mese ci siamo visti
solo una volta… Mirelle, la padrona del motel, si starà ancora chiedendo
che fine abbiamo fatto!
Stefan: Era diventata la
nostra seconda casa, ma non è colpa mia se non ci siamo più stati…
Marie: Al tempo avevi voglia di fare l’amore con me…
Stefan: Adoro ancora le tue cosce.
Marie: Sì ma non
sono fatte solo per desiderarle o guardarle…
Stefan:
Servono anche ad altro, vero? Immagino che tu mi voglia rimproverare per
questo!
Lei sospira…
Marie: Ascolta Stefan
ormai è un dato di fatto, la differenza è che ora ce lo stiamo dicendo
chiaramente.
Stefan: Beh sei tu che lo dici, io avrei
aspettato…
Marie: Per fare cosa? Allungare l’agonia?
Stefan: Sai io credo nell’implicito, tu sai io so, non
c’è bisogno di impantanarsi in questo tipo di discorsi appiccicosi. Alle
volte si vive di sottintesi e si va avanti.
Marie:
Secondo te sono melodrammatica?
Stefan: Forse è solo
un momento, ti passerà, del resto non è il primo che viviamo…
Marie: Stavolta è diverso Stefan…
Stefan: Ti
vedo decisa…
Marie: Tu sei sempre stato un tipo
accomodante, ma sai benissimo che quell’accondiscendenza di cui ti vanti
nasce solo dalla tua pigrizia. Non vuoi mai affrontare le cose. Ti fa
fatica, credi che tutto abbia poca importanza tranne i tuoi grandi
progetti da architetto.
Stefan: Io la chiamerei
tolleranza…
Marie: Oh già conosco la tua filosofia
anche quando ti scopavi le altre e negavi l’evidenza per non affrontare il
problema…
Lui si alza, ordina un altro caffè, lei si toglie il
cappello.
Stefan: L’ultima volta che ti ho vista non
eri rossa ed avevi i capelli sulle spalle…
Marie:
Allora te lo ricordi!
Stefan: Comunque stai bene con
questo taglio. Ti fa più sbarazzina e meno signora.
Marie:
Senti Stefan, io ho una storia al di fuori della nostra relazione…
Stefan: Dici oltre tuo marito?
Marie:
Dico oltre… Non sei sorpreso?
Stefan: A giudicare dai
tuoi mancati appuntamenti, no.
Marie: Quindi lo
sospettavi?
Stefan: Era più di un sospetto. Poi quando
una donna cambia look così radicalmente significa che i giochi sono già
fatti.
Marie: Che approccio razionale! E non te ne
importa niente? Se fossi stato innamorato di me avresti fatto una
tragedia…
Stefan: Non sono il tipo, ho sempre espresso
i miei sentimenti in maniera dignitosa…
Marie: E non
ti fa soffrire che scopo con lui, non so che mi tocca il seno, che glielo
prendo in bocca…
Stefan: Dai ti prego non scendere nei
particolari che bisogno c’è? Se non si partecipa il sesso diventa
squallido.
Marie: Visto che a te non dà fastidio che
scopo con un altro consideralo solo un racconto tra due vecchi amici al
bar che si vantano delle loro performance…
Stefan:
Non ce n’è bisogno… Tu pensavi che non lo sospettassi?
Marie:
Non hai mai detto niente…
Stefan: E chi è il
fortunato, Laurent o David… Ovvero gli amici di tuo marito sempre
assatanati di fica…
Marie: Oh sei decisamente fuori
strada, vedi che l’implicito ha dei limiti…
Stefan:
Qualcuno che conosco?
Marie: Vuoi saperlo?
Stefan: La trovo una sottile perversione conoscere chi ti scopa.
Marie: Allora te lo dico… È Vincent…
Stefan:
Il tuo capo? Non ci posso credere… Lo hai sempre odiato…
Marie:
Ho detto a lui che oggi ti avrei lasciato.
Stefan: Te
lo ha chiesto lui?
Marie: Mi ha dato l’aut-aut o con
lui o con te.
Stefan: Quindi tu hai obbedito e ora
stai sbrigando la formalità…
Marie: Non è una
formalità, sono fredda perché tu non hai mai amato il mio lato passionale.
Stefan: Però ho amato il tuo lato b. Lui lo apprezza?
Marie: Smettila.
Stefan: Dura da
molto questa storia?
Marie: Circa un anno.
Stefan: Quindi tu sei stata con tre uomini contemporaneamente per
un anno intero…
Marie: Già.
Stefan:
E come hai fatto a districarti?
Marie: So cosa stai
pensando… Sono donna no? Non ho problemi di efficienza.
Stefan:
Ma di morale sì.
Marie: Ho sentito bene? Tu mi parli
di morale?
Stefan: Voglio solo sapere se è successo
nella stessa giornata?
Marie: Oh sì più di una volta
Stefan: Posso sapere se in quella giornata uno di quelli
ero io?
Marie: Ma tu prima mi hai detto che non vuoi
sapere i dettagli.
Stefan: Non ti sto chiedendo
particolari, ma solo se hai fatto l’amore in quelle giornate anche con me.
Marie: Sì.
Stefan: Prima o dopo?
Marie: Dai Stefan, non mi sembra il caso…
Stefan: Avverto un certo pudore, strano per una donna che si
scopa tre uomini nella stessa giornata, non credi?
Marie:
Non ho detto tre, in caso due.
Stefan: Che cambia?
Marie: Stai trascendendo…
Stefan: Hai
goduto tutte e due le volte?
Marie: Perché non avrei
dovuto?
Stefan: Magari hai detto ad entrambi “Ti amo.”
Marie: In amore si dicono tante cose…
Il cameriere
porta il caffè.
Stefan: Ascolta Marie… Quando sei
entrata in questo bar eri tutta trafelata. Hai scopato con lui prima?
Marie: Ti ho detto che ero in redazione… Poi c’era
traffico, piove…
Stefan: Quindi ci ha scopato al
giornale?
Marie: E se fosse? Ti scandalizzi? Con te ho
scopato dentro una toilette in uno squallido bar del porto, oddio non mi
ricordo neanche dove fossimo, forse in Croazia.
Stefan:
No mia cara, eravamo a Genova.
Marie: Vabbè sì.
Stefan: Quindi te lo ha detto lui di lasciarmi?
Marie: Mi ama.
Stefan: Ti ha
ricattato? Magari ti ha detto che non te lo dà più…
Marie:
Non essere volgare…
Stefan: Immagino che voglia
l’esclusiva… e con tuo marito come fai?
Marie: I miei
doveri coniugali li ho sempre rispettati anche quando stavo con te… Anzi
eri tu a dirmi di compiacerlo in modo che non sospettasse che il suo
migliore amico si faceva sua moglie.
Stefan: Parli già
al passato.
Marie: Ma tu è da tempo che non mi vuoi
più, non mi dire che ti manco solo perché ho deciso di lasciarti. Sarebbe
un classico e decisamente maschile.
Stefan: Non hai
deciso tu.
Marie: Mi consideri una cretina vero? Un
essere non pensante.
Stefan: Se stai con uno così… Mi
ricordo che a suo tempo non sopportavi neanche il suo profumo, cosa dovrei
pensare?
Marie: Potresti pensare che lui è stato
capace di sopperire alle tue mancanze.
Stefan: Ti
scopa bene?
Marie: Non è un fatto di tecnica, ma di
sintonia.
Stefan: Quindi ti fa godere…
Marie: Sono sempre stata una donna calda e tu lo sai.
Stefan: Mi piacerebbe sapere la prima volta che ci ha provato…
Cena e dopo cena immagino…
Marie: Anche con te è
successo così.
Stefan: Gli hai allargato le cosce
subito allora.
Marie: L’ho accolto dove tu ormai eri
un estraneo. E bada bene sto parlando di un anno fa!
Stefan:
Quindi questo è un addio?
Marie: Avrei voluto dirtelo
il giorno dopo, ma non ho avuto il coraggio.
Stefan:
Beh congratulazioni per la celerità. Ci hai messo un anno, però dai ora ci
sei riuscita.
Marie: Non mi fai ridere! Dimmi
piuttosto che effetto ti fa e come ti senti…
Stefan:
Come prima.
Marie: Saperlo o non saperlo per te non
cambia nulla allora.
Stefan: Tu sei sposata io no, per
forza di cose devi avere la pappa pronta, io invece mi godo la mia
libertà.
Marie: Perché non mi hai chiesto di restare?
Stefan: Sei libera di fare le tue scelte o di assecondare
qualcuno che ha scelto per te.
Marie: Ti odio.
Stefan: Anche quello ci sta in un addio.
Marie:
Sei cinico, ti disprezzo.
Stefan: Beh almeno fino
all’ultimo non ti sono stato indifferente.
Marie:
Stronzo! Dai dimmi che ti dispiace, dimmi che vorresti sbattermi, anche
nel cesso di questo bar.
Stefan: Lo farei solo per il
gusto di mettere un cornino al tuo amante. Magari lui ti crede una donna
fedele… ma non lo faccio perché non voglio soddisfare la tua vanità.
Marie: Sei un porco!
Stefan: Forse
per questo ti piacevo.
Lei si alza. Rimette il cappello.
Marie: Che strano, io ti sto lasciando, ma come vedi sono
solo io ad essere dispiaciuta.
Stefan: Lo hai detto tu
forse era quello che volevo.
Marie: Quindi non ho
obbedito a lui, ma a te!
Stefan: Direi ad entrambi.
Marie: Ok se la pensi così vado.
Stefan:
Non ti sto trattenendo.
Marie: Ok ciao.
Stefan: Ciao.
FINE |
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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