Madame le sue origini?
Sono nata nel 1833 da una
ricca e nobile famiglia russa. Orfana dalla nascita avevo ereditato una
rendita favolosa e vissi sotto l’occhio indulgente di mia nonna. Vissi la
mia adolescenza come pianta rara circondata da attenzioni e premure.
La sua educazione?
Ricevetti un’ottima educazione,
amavo il ricamo, la lettura, la musica e il canto.
Dicono
che fosse talmente bella da essere chiamata la Venere Tartara per
identificare la sua bellezza caucasica.
Ero una seducente
ragazza slava, bella, giovane, slanciata e con occhi magnetici ma anche
indipendente e ribelle. Sono stata la regina dei balli e sicuramente
l'oggetto di molte invidie e ammirazioni.
Cosa successe
quando iniziò a frequentare la società russa?
Appena iniziai a
frequentare le feste di Mosca, ebbi subito molti pretendenti sicuramente
colpiti dalla mia procacità e dalla mia esuberanza. Queste attenzioni mi
resero consapevole della mia avvenenza.
Le piacevano
quelle feste?
Ero attratta dalla mondanità e mi sentivo a mio
agio tanto da essere anche un po’ sprovveduta incurante delle invidie e
delle malevolenze. Seducevo inconsapevolmente e generavo sconforto, ma
riuscivo sempre a stare in equilibrio tra la mia intemperanza e i limiti
che la società mi imponeva.
Lì ha conosciuto suo marito…
Mi sposai con l’ussaro Nikolaj Sergeevic. Avevo 16 anni, mio marito ne
aveva venti. Abbiamo avuto tre figli ma, forse per il mio carattere
indipendente, anche tanti dissapori. Il nostro rapporto non ebbe fortuna e
alla fine ci separammo, lui rimase in Russia mentre io preferii
trasferirmi a Parigi con il mio amante.
Cosa successe a
Parigi?
Quando decisi di andare via dentro di me il gran salto
si era già compiuto. Avevo bisogno di evadere, di sentirmi completamente
libera. Divenni la regina dei balli di Parigi e col mio carattere non ci
misi molto ad essere apprezzata ed impormi alla frivola e lussuosa corte
di Luigi Napoleone III. Parigi era congeniale per il mio temperamento:
dissacrante, frivola, irriverente: “a Parigi si rideva di tutto, degli
dei, dei re, dell’amore, della sofferenza e quello che non si accettava
era la serietà anche se tutti avevano la pretesa di averla.”
Dicono che fece ingelosire anche la bella e avvenente Eugenia de
Montijo la sovrana di allora e moglie di Luigi Napoleone III.
Divenni amica della sovrana, lei mi introdusse a corte, ovviamente tenendo
d’occhio suo marito, noto fedifrago e amante di belle donne.
Lei
è zia del compositore Nikolai Andreevich Rimsky-Korsakov vero?
Lui è noto per la partitura di Scheherazade e in Italia per il "Volo del
Calabrone".
Parliamo del quadro?
Venni
ritratta dal famoso pittore tedesco Franz Winterhalter, lo stesso che
nello stesso anno fece il ritratto a Sissi (Elisabetta d'Austria).
Immortalata nel mio boudoir con i capelli sciolti e una camicia da notte
trasparente con una audace spalla nuda. Decisamente non è un ritratto di
bellezza ideale ma di sicuro originale per il tempo.
Nonostante le tante amicizie la descrivono come amante di se stessa…
Sono stata libera e indipendente. I miei errori sono stati i miei errori.
Il mio successo è stato il mio successo. Credevo in me e in quello che
facevo. Se ho fatto degli errori non ne ho mai fatto una tragedia.
Andrea Biscàro
L’amante di se stessa
Vita di
Madame Rimsky-Korsakov
pagine 178, euro 15
(anche in eBook: euro 7,49)
Graphe.it edizioni,
Perugia 2018
booktrailer da visionare a questo
link: https://youtu.be/fVWdlhOAWW0
Andrea
Biscàro, L’Amante di se stessa – Vita di Madame
Rimsky-Korsakov, edito da Graphe.it Edizioni