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INTERVISTA IMPOSSIBILE

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Lucia Bosé
Passione e tradimento



La travolgente storia tra l’attrice italiana e Luis Dominquin, il torero spagnolo. Si conobbero a Madrid durante una cena, lei non sapeva chi fosse e non sapeva nulla di corride e tori. Rimasero insieme dodici lunghi anni

 



Madame quando conobbe Dominguin?
Nel 1954, io avevo 23 anni e Luis era più vecchio di cinque anni. Ci incontrammo la prima volta a Madrid durante una cena, non sapevo chi fosse e non sapevo nulla di corride e tori.

Fu un colpo di fulmine?
Beh a sedici anni avevo vinto il concorso di Miss Italia e non passavo certo indifferente. A quel concorso a Stresa avevo battuto concorrenti come: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano ed Eleonora Rossi Drago. Provenivo da un lungo fidanzamento con Walter Chiari, ma non ci pensai due volte a scambiare due parole con quell’uomo così affascinante dal corpo atletico.

Lui era un famoso tombeur de femmes…
Seppi poi che era famosissimo in Spagna e fuori, al tempo si contendeva il titolo di primo matador di Spagna con Antonio Ordóñez Araujo, ma sulle donne non c’era gara. Luis aveva avuto le più belle del mondo. Rita Hayworth, Lauren Bacall, Lara Turner erano solo alcune delle star di cui vantava conoscenze intime.

E lei?
A quei tempi mi chiamavo ancora Lucia Borloni. Da commessa di pasticceria, nel 1947, ero diventata per caso Miss Italia. Poi erano venuti i film che mi avevano resa famosa, ma non mi sentivo una diva. Avevo recitato in diversi film da Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni a Cronache di una morte annunciata di Mauro Bolognini passando per Le ragazze di piazza di Spagna di Luciano Emmer alla Signora senza camelie, ancora di Antonioni.

Come andò l’approccio?
Lui al tempo flirtava con Ava Gardner, ma quando mi vide a quel tavolo iniziò a farmi una corte spietata. Sinceramente stavo al gioco ma non mi piaceva quel rubacuori dalle movenze di un ballerino e che recitava più di tutti gli attori che avevo incontrato fino ad allora. Uscimmo qualche volta insieme e nel giro di un mese mi conquistò. La sa una cosa? Io ero ancora vergine ed ingenua, solo inseguito ebbi modo di scoprire la mia femminilità.

Vi incontraste tempo dopo a Madrid…
Lui nonostante la fama di rubacuori si mostrò posato, premuroso e di una eleganza estrema. Pochi giorni dopo persi la mia verginità e rimasi a letto con il matador per tre giorni.

Vi sposaste quasi subito…
L’anno dopo nel 1955 a Las Vegas col rito civile, complice Luchino Visconti che fece da testimone. Poi fummo costretti a sposarci in chiesa in quanto in Spagna, paese cattolicissimo, nessuno mi riconosceva come la signora Dominguin. Pensi che anche il generale Franco durante una battuta di caccia disse a Dominguin: “Finché non ti sposi in chiesa, non è tua moglie”. Così ci sposammo in una chiesetta di campagna con appena dieci invitati.

Lei lasciò il cinema…
Seguii il desiderio di suo marito, ma anche se avessi voluto continuare nel mondo del cinema sarebbe stato impossibile in quanto ero praticamente sempre incinta. Ebbi tre figli: Miguel, Lucia e Paola e quattro li persi per aborti spontanei.

Una vita a dir poco sfarzosa…
Andammo ad abitare in una casa enorme a Madrid, ed avevamo due tenute a Cuenca e in Andalusia. Viaggi da sogno, ricevimenti sfarzosi e amici splendidi per casa: tipo Picasso, Salvador Dalì, Ernest Hemingway, Luchino Visconti ecc. Pensi che al tempo ero seguita costantemente da una corte composta da quattordici persone di servizio.

Ma lei era a conoscenza che il bel torero fosse un Dongiovanni?
Altroché, ma accettai di rischiare, sperando ovviamente che lui cambiasse ed ad ogni nuova conquista speravo fosse l’ultima, ma non fu così. Pensi che innumerevoli amanti persero il sogno di sposare il torero e una di loro, l’attrice cecoslovacca Miroslava Stern, venne trovata morta, suicida, con la foto di mio marito in mano.

Quindi?
Vivere con un torero era estremamente complicato e me ne accorsi in fretta. Lui tornava a casa e mi raccontava che si era trovato le donne negli armadi e sotto il letto e che non si era potuto sottrarre. Nella maestosa tenuta andalusa dove mio marito si era messo ad allevare tori passavo le giornate in solitudine fino a che mi resi conto di vivere in una prigione dorata.

Andò avanti per anni ma poi lei, stanca, lo piantò in asso.
Lo lasciai quando venni a sapere che aveva sedotto e si era portato a letto la maggior parte delle mie amiche e quando lo scoprii in intimità con una cugina che viveva nella nostra casa. Ovvio c’erano anche altre incomprensioni tra noi. Tra le quali il fatto che a me non piacesse la corrida e questo si rivelò un crimine più insopportabile di qualunque altro litigio. Divorziammo nel 1967, dopo dodici anni di matrimonio.

Lei non vide mai suo marito in azione?
Sì lo vidi, ma dopo sposata. Ma ugualmente non mi piacque. Rispettavo i toreri e gli spagnoli comprendendo la vera essenza della corrida ovvero quella di affrontare la sfida con la morte.

Perché ci mise molto a lasciarlo?
Perché lui rispettava il talamo coniugale ed era gelosissimo. Non potevo uscire, se non accompagnata, vietandomi comunque i vestiti scollati. In fin dei conti ero stata insieme a Silvana Pampanini e Gina Lollobrigida la prima maggiorata del cinema italiano.

Lei ci rimase male vero?
Fui costretta a chiedere il divorzio ma non volli mai concedergli l’annullamento della Sacra Rota perché ho sempre ritenuto il matrimonio indissolubile e poi ero stata costretta da lui a giurare sui sacramenti, cosa che non avrei mai fatto di mia iniziativa.

Lui si risposò, lei no.
Tornai a lavorare, ma all’inizio fu davvero dura. Per il bene dei figli, restai a vivere in Spagna, ma al tempo ad una donna divorziata chiudevano porte e finestre.




 

 
 
 


L'INTEVISTA E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
REALIZZATA GRAZIE A:

https://www.iodonna.it/personaggi/2016/01/27/lucia-bose-lasciai-dominguin-quando-mi-tradi-con-una-cugina-che-viveva-con-noi/?refresh_ce-cp
https://it.wikipedia.org/wiki/Lucia_Bos%C3%A8
http://www.sanfrancescopatronoditalia.it
http://www.minimaetmoralia.it/wp/lucia-bose-e-luis-miguel-dominguin/
https://www.grazia.it/magazine/lucia-bose-intervista





















 
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