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INTERVISTA IMPOSSIBILE
LE MUSE AMANTI DI PICASSO RITRATTE NEI SUOI
QUADRI
“Per me ci sono solo due tipi di donne: dee e
zerbini”. Pablo Picasso adorava le donne, le
condizionava, le manipolava, le tradiva, le
costringeva a confrontarsi una con l’altra,
le disprezzava, le distruggeva, le disegnava, le
dipingeva, le ritraeva. Erano decine,
giovanissime e bellissime, modelle, ballerine,
pittrici. Russe, francesi, spagnole. Ebbe un
impatto impressionante sulla vita di molte donne
che rimasero stregate dalla sua intensità. Noi
di LiberaEva le abbiamo intervistate
Olga Khokhlova
L’elegante madame Picasso
Ol'ga Stepanovna
Khochlova è stata una ballerina russo-ucraina,
meglio conosciuta come la prima moglie di
Pablo Picasso e madre di Paulo, il loro
primogenito. Per lei Picasso si allontanò dal
Cubismo abbracciando il “neoclassico”. Il loro
amore durò 10 anni dal 1917 al 1927 (Nižyn,
Ucraina, 17 Giugno 1891 – Cannes, 11 Febbraio
1955)
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Madame le sue
origini?
Appartengo ad una famiglia
aristocratica e sono figlia di un colonnello
ucraino, nata nel 1891 a Nizhyn, una città
dell’Impero russo.
Come andò la sua
adolescenza?
Volevo diventare una
ballerina e per questo motivo avevo lasciato il mio
paese l’Ucraina e successivamente visitato la
Francia. A Parigi vidi uno spettacolo di danza di
Madame Shroessont e dopo anni di studio e di lavoro
nel 1912 coronai il mio sogno entrando nel
prestigioso corpo di ballo di Sergej Djagilev.
Conobbe Picasso a Roma, in quali
circostanze?
Dopo la morte di Eva e la
rottura con Gaby, Pablo nel 1917 aveva lasciato
Parigi per trasferirsi a Roma. Ci incontrammo
proprio lì e nacque tra noi una storia importante.
Come andò?
Dopo aver
debuttato nello spettacolo Parade al Théâtre du
Châtelet lasciai temporaneamente il gruppo per
convivere con Pablo a Barcellona. Pensi che la mia
futura suocera era molto allarmata dall'idea che suo
figlio potesse sposare una straniera, così Pablo le
donò un dipinto in cui ero rappresentata con il
tradizionale scialle spagnolo: Ol'ga Chochlova in
Mantilla. Più tardi tornammo a Parigi dove iniziammo
a vivere insieme alla Rue La Boétie. Nella capitale
francese conducevamo una vita molto agiata,
partecipando ad ogni evento mondano.
Poi?
Le mie buone maniere conquistarono
Pablo poi però fu Diaghilev a riferire a Picasso che
con le donne russe è buona usanza chiedere loro la
mano relativamente presto. E così lui si decise a
sposarmi.
Fu un legame felice vero?
Nonostante le continue infedeltà di Pablo fu davvero
un legame importante. Ci sposammo il 18 giugno 1918,
in una chiesa russo-ortodossa di Rue Daru, Jean
Cocteau, Guillaume Apollinaire e Max Jacob furono i
testimoni del nostro matrimonio. Tre anni dopo il 4
febbraio 1921 diedi alla luce nostro figlio che
chiamammo Paulo.
Fu un matrimonio
relativamente lungo…
Il matrimonio durò
10 anni, durante i quali lo stile di Picasso passò
dall’astrattismo dei ritratti di Eva al
neoclassicismo dei miei ritratti, da tutti
considerati dei capolavori tipo “Portrait of Olga in
an Armchair del 1918 e Olga in a Mantilla del 1917.
Insomma per amore mio lui si allontanò dal Cubismo.
Questo periodo della sua produzione artistica è
stato definito “neoclassico”: ciò dipese dal fatto
che nei suoi ritratti desideravo essere
riconoscibile e fedele alla realtà. Del resto anche
io rinunciai per lui al grande amore della mia vita
ovvero la danza, infatti abbandonai definitivamente
la danza e rinunciai a diverse tournée con le
Stagioni Russe.
In molti ritratti lei
appare malinconica, triste e affranta.
Infatti lo ero, in Russia era scoppiata la
Rivoluzione e la guerra civile. Avevo perso ogni
contatto con la mia famiglia. Dovetti attendere tre
anni prima di ricevere notizie che purtroppo non
furono buone: mio padre era scomparso, un fratello
era morto, un altro fratello era fuggito dal paese,
mentre mia madre e mia sorella vivevano in
condizioni disperate.
Dopo la
nascita di Paulo la vostra relazione cominciò a
deteriorarsi.
Ripeto fu un matrimonio
felice, ma Pablo era attratto visceralmente dal
fascino femminile. Nel periodo in cui ero incinta
cominciò a frequentare di nascosto altre donne
tradendomi costantemente. Qui nacquero i primi
dissapori. Lui si lamentava per quello stile di vita
e della eccessiva mondanità delle varie feste
parigine, e man mano, forse a causa anche della mia
eccessiva gelosia, si chiuse nel suo personale
mondo, nella sua solitudine interiore fatta solo di
arte, lasciandomi irrimediabilmente fuori.
Quando lasciò definitivamente Picasso.
Nel 1927 quando Pablo iniziò una storia con una
ragazza diciassettenne spagnola, che sarà poi la
madre della sua prima figlia femmina. Pensi che
Marie-Thérèse Walter, aveva 17 anni e Pablo 46.
Purtroppo scoprii la storia molto tardi, nel 1935
quando un amico mi informò che la Walter era
incinta. Immediatamente, insieme a mio figlio Paulo,
lasciai il tetto coniugale e viaggiai verso il sud
della Francia, presentando successivamente istanza
di divorzio.
Come andò il divorzio?
In realtà non divorziai mai e rimasi sempre
legalmente sposata con lui, perché Pablo rifiutò di
dividere equamente le nostre proprietà, come
richiesto dalla legge francese.
I due
non si incontreranno mai più. Ol'ga però rimane
Madame Picasso fino alla morte avvenuta per cancro a
Cannes nel 1955.
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