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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Olivia de Havilland
La dolce Melania
Sorella maggiore dell'attrice Joan Fontaine, è stata due
volte vincitrice del Premio Oscar ed entrambe hanno il loro nome
inscritto nella Hollywood Walk of Fame. Dame Olivia de Havilland,
nata Olivia Mary de Havilland (Tokyo, 1º luglio 1916 – Parigi, 25
luglio 2020), è stata un'attrice britannica naturalizzata
statunitense.
.Madame
le sue origini?
Sono nata a Tokyo il primo luglio del 1916. I miei amati
genitori erano Walter Augustus de Havilland, avvocato
inglese che aveva uno studio a Tokyo specializzato in
materia di brevetti, e Lilian Augusta Ruse, attrice nota
col nome d'arte di Lilian Fontaine.
Come
fu la sua infanzia? Purtroppo quando nacque
mia sorella minore Joan ed io avevo appena tre anni i
miei genitori divorziarono, io e mia sorella seguimmo
mia madre a Los Angeles.
La descrivono
come una ragazza dotata di eleganza e fascino delicato.
Frequentavo il Mills College di Oakland quando ebbi modo
di esibirmi come attrice nella parte di Hermia
nell’allestimento scolastico della commedia Sogno di una
notte di mezz’estate di William Shakespeare. Lì mi notò
il regista Max Reinhardt che mi propose di
reinterpretare il ruolo nella trasposizione
cinematografica. Avevo diciannove anni. Successivamente
venni scritturata dalla Warner Bros e presi poi parte ad
una serie di film avventurosi tutti diretti da Michael
Curtiz, al fianco dell'aitante Errol Flynn, come Capitan
Blood (1935), La carica dei seicento (1936) e La
leggenda di Robin Hood (1938).
Quando
avvenne la consacrazione nel firmamento delle stelle?
Senz’altro nel 1939 quando interpretai il personaggio
della dolce e coraggiosa Melania Hamilton in Via col
vento di Victor Fleming, tanto ingenua da non accorgersi
che la cugina Rossella le insidiava il marito. Recitai
accanto a Clark Gable, Vivien Leigh e Leslie Howard.
Quel ruolo resterà la mia interpretazione più celebre.
Solo dopo ovvero nel 1941 divenne cittadina
degli Stati Uniti d'America. Ero cittadina
inglese. Presi parte a numerosi film ma faticai ad
ottenere ruoli all'altezza del mio temperamento
drammatico. Tra gli altri recitai in “A ciascuno il suo
destino” del 1946 di Mitchell Leisen, per il quale vinsi
il mio premio Oscar. Recitavo la parte di una ragazza
madre che deve aspettare vent’anni prima di ritrovare
sua figlio, un ruolo che mi obbligò a invecchiare di
venticinque anni e interpretare la stessa donna in
quattro età differenti. L’altro film è “L'ereditiera”
del 1949 di William Wyler, in cui interpretai il ruolo
di una timida ereditiera corteggiata da un profittatore,
interpretato da un giovane Montgomery Clift, per il
quale vinsi il mio secondo Oscar.
Rimase
celebre la sua rivalità con sua sorella Joan Fontaine.
Sin dall'infanzia e per tutta la vita abbiamo avuto
rapporti molto difficili e di sicuro un acceso
antagonismo. Lei vinse prima di me l’Oscar nel 1942 per
Il sospetto di Alfred Hitchcock. Questo evento inasprì
ulteriormente i nostri già complicati. La rottura
definitiva avvenne nel 1975, in seguito ad una serie di
malintesi conseguenti alla malattia e alla morte di
nostra madre; dopo quell'evento non ci siamo più
parlate. Comunque diamo le uniche due sorelle nella
storia del cinema ad aver vinto entrambe un Oscar come
miglior attrice protagonista.
Ad
Hollywood si mormorava di vari suoi flirt.
Mi attribuirono varie relazioni sentimentali, alcune
vere altre completamente inventate, tra le quali quelle
con Howard Hughes, James Stewart e John Huston. Nel 1946
a trent’anni sposai lo scrittore Marcus Goodrich, da cui
divorziai nel 1953. Da quel matrimonio nacque nel 1949
mio figlio Benjamin.
Stanca dell’America
si trasferì in Europa. Nonostante i due
oscar l’America non mi ha mai amata, per obblighi
contrattuali negli anni sono stata obbligata a
interpretare ruoli artisticamente non validi, per non
dire della causa con la Warner Bros che mi costò due
anni di inattività e per non parlare degli screzi,
invidie e gelosie da parte delle colleghe tipo Batty
Davis. Alla fine decisi di salutare tutti e trasferirmi
in Francia. Presi casa a Parigi nel XVI arrondissement
vicino al Bois de Boulogne. Mi risposai nel 1955 con
Pierre Galante, un giornalista francese di Paris Match,
da cui nel 1956 ebbi mia figlia Gisèle, divenuta poi
giornalista. Dopo il divorzio nel 1979, mantenemmo
ottimi rapporti tanto che mi presi cura di lui quando
s'ammalò di cancro.
Olivia De Havilland è
morta per cause naturali a Parigi il 25 luglio 2020,
all'età di 104 anni.
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L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATA
REALIZZATA GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Olivia_de_Havilland
https://www.corriere.it/
https://www.ilfattoquotidiano.it/
FOTO GOOGLE IMAGE
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