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INTERVISTA IMPOSSIBILE
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Rosalie Duthé
La bionda stupida




Celebre cortigiana francese. Amante e favorita di re francesi e della nobiltà europea, è stata definita "la prima bionda stupida". Rosalie fece anche la modella richiestissima per ritratti anche nudi parziali e completi
(1748 – 1830)

 

Madame le sue origini?
Trascorsi la mia adolescenza in un convento, poi, all'età di quindici anni, fui affidata a mia zia Madame Duval, una donna molto ricca, la quale si spacciava per modista ma in realtà faceva la sensale di matrimoni di lusso. Fu lei a introdurmi in società e a presentarmi alle signorine Verrières, Marie e Géneviève, famose cortigiane dell'epoca di Luigi XV ed ex amanti del maresciallo di Saxe. Le due signorine mi presero a ben volere e sotto la loro ala protettiva mi insegnarono canto, recitazione e galanteria e tutto ciò che era necessario per una ragazza dell’epoca che aspirasse ad essere corteggiata da aristocratici e uomini di potere.

Poi cosa fece?
A diciassette anni, fui notata da Richard Artur Dillon, arcivescovo di Narbonne che mi prese per amante e divenne il mio protettore. Per completare la mia educazione mi fece imparare il canto e la danza. Finito quel periodo divenni l’amante di un ricco finanziere inglese: George Wyndham III, conte di Egremont. Lui si innamorò follemente di me e alcune malelingue dicono che finì sul lastrico a causa mia.

Beh dicono di lei che nella casa delle signorine di Verrières avesse imparato l’arte di spolpare i suoi amanti.
Scelsi sempre amanti generosi e guadagnai ingenti somme di denaro. Presi alloggio in un elegante hotel in rue Saint-Pierre de Montmartre. Saltuariamente mi venivano a trovare molti letterati, come Diderot, Gentil-Bernard, Marmontel, ecc.

Poi però finì in un bordello.
Quello di Madame de Saint-Étienne era una casa di lusso frequentata dall’alta società francese, non lo definirei propriamente un bordello. Lì venni notata per la prima volta dal generale Hocquart de Montfermeil che mi ammise ai cori dell'Opera dove debuttai sotto il nome di Mademoiselle Rosalie.

Quella vita non faceva per lei…
Ero ancora molto giovane, adoravo danzare e divenni ballerina al Balletto dell'Opera di Parigi, ma la paga non era un granché e per mantenere il mio tenore di vita accettai la corte di vari nobili divenendo la loro compagna. Tra questi vi era il duca di Durfort, il marchese de Genlis e il giovane conte d'Artois, ovvero il futuro Carlo X di Francia.

Ci parli del conte d’Artois…
Nel 1775 mi feci fare un ritratto da Drouais, il quadro era molto bello e il giovane conte d'Artois, futuro Carlo X, notò per caso il ritratto. Sedotto dalla tela, si affrettò a corteggiarmi. Finii nel suo letto pochi giorni dopo. La nostra relazione durò poco più di sei mesi. Il conte spese ingenti somme per conquistarmi e organizzò in mio onore una festa notturna chiamata "scena pastorale semi-acquatica."

Si era innamorato vero?
Altroché! Ogni sera mi seguiva nei vicoli del Palais-Royal, manifestando così pubblicamente una passione che avrebbe dovuto nascondere per il suo rango anche perché era sposato con una principessa di Savoia, Marie-Thérèse, che era molto brutta e aveva i baffi. La corte rise di questa vicenda e disse ad alta voce: "Il principe, avendo avuto un'indigestione con la torta di Savoia, vieni a prendere il tè a Parigi.”

Comunque lei madame aveva un debole per la famiglia reale…
Intrattenni una relazione segreta e duratura col duca d'Orléans, poi evidentemente sazio della mia bellezza, nel 1788 mi presentò a suo figlio, il futuro re Luigi Filippo, allora quindicenne, in modo che "imparasse alcuni fatti della vita" e quindi iniziarlo nelle pratiche amorose.

A tale proposito c’è un episodio che la riguarda…
Venni vista in compagnia del principe guidare sugli Champs-Élysées la carrozza reale. Poiché in genere solo i principi guidavano quel mezzo, alcuni giovani mi offesero cantando con le note di una famosa canzone popolare dell'epoca le parole "La Duthé a dû téter", tradotto approssimativamente come "La Duthé deve aver allattato regalmente."

Comunque questa avventura le permise di guadagnare molti soldi e diversi amanti!
Poiché si sapeva che ero diventata l'amante di un principe di sangue, tutti gli uomini si affrettarono a corteggiarmi tra i quali ricordo il duca di La Trémoille, il conte di Durfort, il cavaliere di Clermont, M. de Blagny. Pensi che il re di Danimarca, Cristiano IV, allora in visita a Parigi, non poté fare a meno di incontrarmi. Più collezionavo amanti e più diventavo ricca. Andai a vivere in un albergo ancora più sontuoso in rue Neuve Saint-Eustache, nel quartiere di Halles. Dopo l’avventura con il re danese, ebbi relazioni sporadiche con il marchese de Genlis, il conte de Matowsky, Lannus e il principe de Conti.

Tra le sue conquiste si parla anche del principe di Lamballe…
Il principe mi fece una corte spietata, non riusciva a resistere al mio fascino. Il problema era che il principe di Lamballe, divorato dalla malattia, era in condizione pietose e nei suoi ultimi giorni di vita.

Cosa fece?
Spaventata cercai una scappatoia per declinare il pressante invito senza però offendere la sensibilità di Sua Altezza Reale.

Di cosa era affetto il principe di Lamballe?
Sifilide. Il principe era sposato da circa sei mesi quando lasciò l’hotel de Toulose, la sua residenza, per andare ad abitare in casa della signorina La Cour, molto conosciuta dalla Polizia di Parigi come prostituta abituale sotto il doppio nome di “La Rousse” (la Rossa)” a causa della tinta dei suoi capelli e sotto quello di “Palais d’or” (palato d’oro), dato che aveva perso il suo palato a causa di un incidente di lavoro e si era fatta innestare una protesi tutta d’oro. Il libertino Lamballe sprezzante della differenza di rango continuò la sua relazione quando una brutta caduta da cavallo lo costrinse immobile nel letto nella casa della sua amante. Purtroppo la ferita non si cicatrizzava, la febbre saliva e il medico non poté che diagnosticare la malattia della vergogna ovvero la sifilide.

Negli ambienti aristocratici di Parigi si vociferava che lei fosse una “Bionda Stupida”
Sapevo stare al mio posto ed avevo l'abitudine di stare zitta a lungo prima di parlare. Alle volte facevo letteralmente scena muta, per questa caratteristica purtroppo mi affibbiarono quel fastidioso nomignolo. Pensi che mi dedicarono anche una satira in un atto intitolata "Les Curiosités de la Foire" che fece ridere tutta Parigi per intere settimane.

Lei era una bellissima donna e fu molto richiesta come modella vero?
I pittori facevano a gara per ritrarmi anche per nudi parziali e completi. Venni dipinta da François-Hubert Drouais nel 1768, dalla miniaturista Salbreux-Perin che mi fece cinque ritratti inclusi due nudi, uno sdraiato sul divano e uno dentro la vasca. Poi fu la volta del pittore Antoine Vestier anche lui mi dipinse nuda. Ma il mio artista preferito rimase Henri-Pierre Danloux, che mi dipinse n una serie di ritratti.

Rosalie Duthé morì il 24 settembre 1830, probabilmente intorno all'età di 82 anni, nella sua casa in in rue Basse du Rempart e lasciando una fortuna di 600.000 franchi. Fu sepolta nel cimitero di Père-Lachaise e sulla sua tomba fu piantato un albero secondo i suoi ultimi desideri.

 





 
 
 





L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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FONTI
https://en.wikipedia.org/wiki/Rosalie_Duth%C3%A9
https://ladyreading.forumfree.it/?t=34114011&st=45
https://ladyreading.forumfree.it/?t=50109005





















 
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