Adamo chi vinse il Festival di Sanremo nel 1956?
Vinse il brano “Aprite le finestre” cantato da Franca
Raimondi. La canzone era stata composta da da Pinchi e Virgilio
Panzuti. Un allegro motivo dal sapore primaverile che riportò
all’ottimismo un’Italia coperta dalla famosa nevicata del ‘56.
Il brano infatti raccontava con l’avvento del clima mite il
risveglio degli ormoni delle fanciulle in cerca di una svolta
per la loro vita.
Vi fu una bella lotta con la
seconda arrivata Tonina Torrielli…
La canzone di
Franca Raimondi ottenne 171 voti, mentre la seconda “Amami se
vuoi” ne ottenne 163. Entrambi i brani partecipano
all'Eurovision Song Contest 1956, prima edizione della
manifestazione. Al terzo posto si classificò un’altra donna:
Luciana Gonzales con “La vita è un paradiso di bugie”.
Come andarono le vendite?
La canzone viene
pubblicata come primo 45 giri della Raimondi insieme a “Il
trenino del destino”, altro brano presentato a Sanremo
dall'artista, ma eliminato dopo l'esecuzione della prima serata.
Il disco arrivò decimo tra i venduti dell’anno. Tieni conto che
si dovette scontrare con Maruzzella di Renato Carosone,
Guaglione di Aurelio Fierro, Mambo italiano di Rosemary Clooney
e Io, mammeta e tu sempre di Renato Carosone, per citarne
alcuni…
La Raimondi diventò popolare…
Per la ventiquattrenne di Monopoli vennero organizzati
grandiosi festeggiamenti nel suo paese con tanto di banda e
comitato d’onore presieduto dal sindaco.
Come fu
in generale il festival del ’56?
La sesta edizione,
a causa della gelata del 1956, fu spostata a marzo e si svolse
dall’8 al 10 marzo, la sede era sempre la Sala delle Feste del
Casinò. Fu presentato da Fausto Tommei, noto attore di rivista,
e Maria Teresa Ruta, come l’anno precedente in TV venne
trasmesso dalle 22:45 le prime due serate e alle 22 la serata
finale in Eurovisione. Ormai la manifestazione, unica a quel
tempo nel mondo, era diventata così importante che anche i
prezzi dei biglietti lievitarono. Per seguire tutte e tre le
serate bisognava pagare 62 mila lire ovvero più del doppio del
salario medio di un operaio.
Chi partecipò?
Clara Vincenzi, Franca Raimondi, Gianni Marzocchi,
Luciana Gonzales, Tonina Torrielli e Ugo Molinari, tutti alla
prima partecipazione al Festival e furono selezionati tramite un
concorso nazionale al quale parteciparono ben 6.646 candidati.
La decisione di far partecipare solo debuttanti venne presa
dagli organizzatori per fare in modo che il festival tornasse ad
essere un "concorso di canzoni" e non una gara fra interpreti.
Immagino le polemiche…
Non poche!
Comunque fu organizzata una quarta serata fuori concorso durante
la quale si esibirono Nilla Pizzi, Achille Togliani, Teddy Reno,
Carla Boni, Gino Latilla, Claudio Villa, Katyna Ranieri, Giorgio
Consolini, Tullio Pane, Franco Ricci, Nuccia Bongiovanni e Bruno
Pallesi, accompagnati dall'orchestra di Cinico Angelini.
Il regolamento?
Furono scelte 20 canzoni
dalle 405 composizioni presentate. Contrariamente alle tre
edizioni precedenti, ogni canzone venne eseguita una sola volta.
Vennero presentate 10 canzoni per sera, per i primi due giorni.
Al termine di ogni serata i giurati decisero le 5 canzoni
finaliste. Durante la terza sera ebbe luogo la finale.
Come fu il livello delle canzoni?
Decisamente scarso. La maggior parte dei brani avevano un
carattere melodico e parlavano smaccatamente d’amore. L'unica
che ottenne un certo successo fu la ex operaia Tonina Torrielli,
soprannominata la caramellaia di Novi. Le canzoni, ad eccezione
di Musetto, l’autore era Domenico Modugno, ripresa in seguito
dal Quartetto Cetra, passarono presto nel dimenticatoio.
Note di colore?
Quell’anno non ci furono
scandali particolari se si esclude la vicenda personale di
Luciana Gonzales, la ventenne studentessa al conservatorio di
Genova, che si esibì al Festival nonostante il diktat del
fidanzato, il quale le chiese di rinunciare alla carriera di
cantante o di rinunciare a lui. La bella Luciana si presentò sul
palco per cui possiamo immaginare come sia andata.
Su Youtube
https://www.youtube.com/watch?v=F0qlLCL6MLE