Adamo mi parli del brano Il primo giorno di primavera?
Il 45 giri uscì il 1 Settembre del 1969 ed era cantato dai Dik Dik.
L’autore della musica era Mario Lavezzi, il quale uscito dai Camaleonti
per adempiere agli obblighi di leva, aveva continuato a scrivere brani
musicali. Gli autori del testo erano Mogol e Cristiano Minellono
Tra questi appunto Il primo giorno di primavera…
Utilizzando una struttura musicale che ricordava molto da vicino "A whiter
shade of pale", precedente cover dei Dik Dik, Lavezzi affidò infelicemente
il brano ad una giovane torinese di nome Vanna Brosio, futura conduttrice
televisiva dal sorriso elegante. A parte qualche passaggio in radio nel
programma “Per voi giovani” di Renzo Arbore il brano viene sostanzialmente
ignorato dal pubblico.
Intanto i Dik Dik scalpitano…
Erano reduci dall’enorme successo di “Senza Luce” ed erano alla ricerca di
un brano simile che potesse ripetere quel successo commerciale. Tieni
conto che si erano lasciati sfuggire la versione italiana di "Homburg"
("L'ora dell'amore") per cui ascoltato il brano di Lavezzi decisero di
pubblicarlo nonostante fosse già uscita la versione di Vanna Brosio.
Come nasce il pezzo?
E' Mario Lavezzi a parlare: "Ero stato
costretto ad abbandonare i Camaleonti per il militare. Ero disperato. A
casa dei miei a Valganna in un pomeriggio di malinconia presi la chitarra
e buttai giù la musica, poi aiutato da Cristiano Minellono scrissi le
strofe. Stupidamente, la intitolai Giovedì 19. La feci ascoltare a Mogol,
che mi disse - Ma sei scemo? È appena uscita 29 settembre. Cosa facciamo,
canzoni o calendari? - Fu lui a cambiare il primo verso e cambiò la mia
vita. L'affidammo ai Dik Dik e balzammo al primo posto in classifica."
Di che parla il testo?
Una poesia metropolitana
sottolineata dagli assoli dell'organo Hamond. È un testo tipicamente
“mogoliano” e narra una storia quotidiana, di un uomo abbandonato dalla
sua donna che si perde in un paesaggio metropolitano fatto di autobus,
traffico e gente anonima, raccontata con un linguaggio moderno e senza
cadere nella retorica.
Chi erano i Dik Dik?
Un
gruppo musicale italiano formatosi a Milano nel 1965. I suoi componenti:
"Pietruccio" (Pietro Montalbetti) – voce, chitarra
"Pepe" (Erminio
Salvaderi) – voce, chitarra
"Mario" (Mario Totaro) – tastiere
"Lallo" (Giancarlo Sbriziolo) – voce, basso
"Sergio" (Sergio Panno) –
batteria
agli inizi si facevano chiamare Dreamers, poi Squali e grazie
ad una una segnalazione dell'allora arcivescovo di Milano Giovanni
Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, ottengono il loro primo contratto
discografico con la Dischi Ricordi, cambiando il nome in Dik Dik.
Curioso il nome!
Al tempo andava di moda per i gruppi
beat prendere il nome di animali. Comunque Dik Dik è il nome di
un'antilope africana. Venne scelto da Pietruccio Montalbetti per caso,
guardando un dizionario Inglese - Italiano).
Il debutto?
Debuttano nel 1965 ma il vero successo arriva l’anno dopo con
Sognando California. La cover di California Dreamin' dei The Mamas & the
Papas uscita l’anno prima negli Stati Uniti. La stesura del testo in
italiano viene affidata a Mogol, il quale si mantiene abbastanza fedele al
testo originale. È un successo enorme! Nella hit parade di Lelio Luttazzi
la canzone rimane stabile per settimane al secondo posto, superata solo da
Strangers in the Night di Frank Sinatra. Sul retro del 45 giri vi è Dolce
di giorno, scritta da Mogol e Lucio Battisti, che avevano iniziato a
collaborare.
Dopo?
L’anno successivo bissano il
successo con Senza luce (cover dei Procol Harum esempre con i testi di
Mogol, con la quale raggiungono il primo posto nella Hit Parade. Nel 1968
esce Il vento (ancora di Mogol e Battisti) mentre l'anno seguente Il primo
giorno di primavera, con Lucio Battisti alla chitarra acustica e Pino
Presti al basso elettrico, che arriva prima in classifica per due
settimane.
FINE