Adamo mi parli
del brano La mia banda suona il rock?
È una canzone di
Ivano Fossati pubblicata dalla RCA Italiana
nell’agosto del 1979 come 45 giri e poi inserita
nell’album omonimo uscito un mese dopo e interamente
registrato nei celebri Criteria Studios di Miami e
suonato da musicisti americani. Probabilmente è il
brano più noto e sicuramente uno dei più importanti
dal punto di vista commerciale di Ivano Fossati.
Fu un successo quindi…
Pur
sfiorando la Top Ten, raggiunse la 12ª posizione
nella classifica delle vendite dei singoli italiani
tra il 1979 e il 1980, fu un vero successo nelle
discoteche e trasmesso ripetutamente nelle radio
libere del tempo.
Ma è vero che
Fossati l’ha rinnegata?
Beh di certo non
è il suo stile, forse non fu entusiasta che quel
brano fosse diventato materia per karaoke e pianobar
considerandolo non più che un simpatico e divertente
esperimento giovanile. Ovviamente, la stesura
testuale del brano non ha molto del Fossati che oggi
tutti conosciamo per cui la rese orfana smettendone
ben presto di eseguirla nei concerti e parlandone
sempre poco volentieri.
Il disco
segna l’esordio di Fossati come cantautore…
Veramente aveva già pubblicato due dischi
raffinati, ma di scarso successo commerciale. Lui
era nato come Delirium, un gruppo rock progressive
degli anni settanta (noti per l’inno hippie
“Jesahel”), poi nel 1978 come autore aveva scritto
"Un'emozione da poco" per Anna Oxa, "Pensiero
stupendo" per Patty Pravo, “Dedicato” per Loredana
Bertè e “E non finisce mica il cielo” per Mia
Martini. Quindi nel 1979 il cantautore genovese
pensò che fosse giunto ormai il momento di mettere a
frutto le esperienze acquisite, e di unire in modo
originale il suo background rock e la sua
sensibilità di autore mettendosi in proprio.
Di cosa parla il testo?
È una
vera e propria esaltazione della forza della musica
come mezzo di comunicazione universale e la sua
capacità di abbattere frontiere e pregiudizi. Un
messaggio simile a quelli che poi saranno riportati
in veri capolavori del suo repertorio come "La
musica che gira intorno" e "Panama". Nel testo non
risparmia qualche frecciatina al provincialismo di
certa musica italiana.
Musicalmente?
Il sound è una miscela di
rock e innesti latineggianti dal vago sapore
pop/reggae, gradevole all’ascolto ed insolito per
una produzione italiana. Tieni conto che a Miami
Fossati fu accompagnato da musicisti dell’entourage
di Eric Clapton e Stephen Stills e il risultato è
davvero interessante sfoggiando in effetti sonorità
difficilmente riscontrabili nelle canzonette
italiane dell’epoca.
Cover?
Molte, sia in italiano che in spagnolo.
Fortunatamente il brano è sopravvissuto all’odio del
suo autore, e si può annoverare tra i maggiori
successi della musica italiana di tutti i tempi,
come dimostrano anche le cover che ne sono state
fatte tra cui quella eccellente di Laura Pausini del
2006, che la incise con successo anche in spagnolo.
Prima di lei si erano cimentati nel 1988 il gruppo
Ciao Fellini in un singolo, che raggiunse la quarta
posizione nella classifica dei 45 giri più venduti
in Italia e nel 1992 i Ricchi e Poveri, con una
versione in chiave vocale inserita nella raccolta di
cover Allegro italiano. Laura Pausini ne fece anche
una versione spagnola col singolo intitolato “Y mi
banda toca el rock” sia in versione studio che live.