Adamo mi parli del brano "L'immensità"?
Fu presentato al festival di Sanremo del 1967 da Don
Backy e da Johnny Dorelli. Composto da Don Backy, Detto Mariano,
Mogol ottenne la nona posizione. In breve divenne il loro più
grande successo commerciale di entrami i cantanti e rimane
ancora oggi il loro brano più noto.
Don Backy e
Johnny Dorelli due stili diversi…
Due artisti
certamente diversi fra loro per stile e storia professionale che
sul palco del salone delle feste del Casinò sanremese, fornirono
due esecuzioni differenti. Tipicamente confidenziale e sensuale
quella di Dorelli, emotivamente più asciutta e vissuta quella di
Don Backy, ed essendo l’autore capace di dare un’anima al brano
vivendo la canzone in prima persona.
Cosa
rappresenta la canzone?
Sicuramente la speranza e in
parte di non essere dimenticato da Dio pur riconoscendosi
nullità dinnanzi all'immensità del cielo. Temi come la
solitudine, e l’infinito, di certo un testo originale rispetto
ai cuori spezzati e alle labbra da baciare, tipiche del tempo.
Fu insieme a Cuore matto la vincitrice morale di quell’edizione.
Fu accusata di plagio vero?
Diciamo
delle forti somiglianze a "Un giorno ti dirò" di Gorni Kramer e
a "I put a spell on you", un brano degli anni '50. Nonostante
tutto, Don Backy, ha sempre difeso l'originalità del brano e,
soprattutto, il maggiore apporto in fase di creazione rispetto a
Detto Mariano e a Mogol.
Come andò il Festival
di Sanremo del 1967?
Il diciassettesimo Festival di
Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo
dal 26 al 28 gennaio 1967 e fu condotto per la quinta volta
consecutiva da Mike Bongiorno, nell'occasione affiancato da
Renata Mauro.
La canzone vincitrice fu Non pensare a me
cantata da Claudio Villa ed Iva Zanicchi. Al secondo posto
arrivò il brano Quando dico che ti amo cantato dalla coppia
Annarita Spinaci - Les Surfs mentre al terzo si classificarono I
Giganti con Proposta.
Ma il festival venne
ricordato per un fatto tragico.
L’edizione passò
alla storia per il suicidio del cantautore Luigi Tenco, presente
alla gara con Ciao amore, ciao insieme alla cantante Dalida con
la quale era legato anche sentimentalmente. Il brano era stato
eliminato dopo la prima serata e Tenco lasciò un biglietto
accanto al suo corpo senza vita nel quale diceva che
quell’estremo gesto era legato alla sua eliminazione e di contro
l’accesso in finale di canzoni tipo “Io, tu e le rose” cantata
da Orietta Berti.
Le novità?
Tra i
cantanti stranieri in gara, da segnalare le americane Dionne
Warwick e Cher con suo marito Sonny Bono; e la britannica
Marianne Faithfull, all'epoca nota per essere impegnata in una
turbolenta relazione con il front-man dei Rolling Stones, Mick
Jagger. Ci fu anche l'esordio di Lucio Battisti come autore.
Chi partecipò?
Tra gli esordienti
c’erano: Annarita Spinaci, Carmen Villani, Antoine, Dalida, Don
Backy, Donatella Moretti, Gian Pieretti, Gianni Pettenati, I
Giganti, Los Marcellos Ferial, Memo Remigi, Mino Reitano, Nico
Fidenco, Riki Maiocchi, Peppino Di Capri, e The Rokes.
Canzoni degne di nota?
Sicuramente La musica
è finita di Ornella Vanoni, Bisogna saper perdere dei Rokes e
Dalla, L'immensità di Johnny Dorelli - Don Backy, Cuore matto di
Little Tony, La rivoluzione di Gianni Pettenati, Il cammino di
ogni speranza Caterina Caselli. I 45 giri più venduti
risultarono L'immensità e Cuore matto che andarono ben oltre il
milione di pezzi venduti.