Adamo nel sessantasette esplodono i Camaleonti, chi erano costoro?
Erano un gruppo pop rock nato negli anni sessanta. Agli inizi si facevano
chiamare Mods e successivamente Beatnicks e le loro origini vanno
ricercate al Santa Tecla di Milano, nella band di Memo Remigi e nella
formazione Le Ombre di Augusto Righetti. Fu il chitarrista Riki Maiocchi
che, sul finire del 1963, mette insieme il giovane tastierista Tonino
Cripezzi, il chitarrista Gerry Manzoli, il batterista Paolo de Ceglie e il
bassista Livio Macchia, proponendo loro di creare un nuovo gruppo
musicale.
Il genere scelto è quello beat…
Musica nuova che, nata poco prima in Inghilterra, si stava diffondendo
rapidamente in tutta Europa. Agli inizi si specializzano nel confezionare
ed eseguire cover in lingua italiana di brani celebri, scovati nelle top
ten inglesi e americane.
Nel 1965 scelgono definitivamente
il nome del gruppo.
Con il nome Camaleonti il gruppo si
presenta al primo "Raduno Beat" milanese dove viene notato da Miki Del
Prete, collaboratore e paroliere di Adriano Celentano, che offre ai
Camaleonti un contratto con la l'etichetta Kansas, casa discografica che
gravita intorno al Clan Celentano.
Il successo arriva
l’anno dopo…
Esatto, la popolarità arriva con la cover Sha la
la la la (del gruppo messicano-statunitense The Blendells) bissato a ruota
da Portami tante rose, rifacimento della celebre canzone di epoca
fascista, che arriva all'11º posto in hit parade.
Sempre il
quell’anno vi è la defezione di Riki Maiocchi…
Riki abbandona
il gruppo preferendo dedicarsi alla carriera solista, lo sostituirà Mario
Lavezzi e i Camaleonti continuano la loro strepitosa carriera tanto che
nel 1968 raggiungono la vetta delle classifiche di vendita in Italia con
due brani.
Quali?
Il primo è la melodica L'ora
dell'amore che in poche settimane ottiene la testa della classifica.
In realtà la canzone era uscita nel 1967 ma esplode nel 68 diventando
l’inno dei giovani di allora. Pensa che rimane incollata al primo posto
per dieci settimane vendendo oltre un milione e seicento mila copie.
Ovviamente una cover vero?
È la versione italiana
di Homburg dei Procol Harum, un gruppo progressive inglese. Homburg
prendeva il nome dall'omonimo cappello di feltro, Borsalino, ed era il
secondo singolo dei Procol Harum dopo A Whiter Shade of Pale. Scritto da
Gary Brooker e Keith Reid, aveva raggiunto il quinto posto nelle
classifiche britanniche.
Questo brano fece conoscere i
Camaleonti al grande pubblico…
Il testo italiano scritto da
Daniele Pace non era la traduzione di quello inglese, ma una vera e
propria riscrittura, stessa musica quindi e parole differenti. Il testo
parla di un uomo che non riesce a rassegnarsi alla fine del suo rapporto
con la donna amata.
Lei non c'è più e lui è solo, ma un piccolo barlume
di speranza è ancora presente nel suo cuore, ovvero che lei possa tornare
e lui possa rimediare agli sbagli commessi perché ora è giunta l'ora
dell'amore.
Comunque fu un successo strepitoso…
Pensa che alla fine di quell’anno si classificò al settimo posto preceduta
da brani epici del calibro di:
Azzurro di Adriano Celentano, La Bambola
di Patty Pravo, La Nostra favola (Delilah) di Jimmy Fontana, Applausi di I
Camaleonti, La Tramontana di Antoine e Rain and tears degli Aphrodite's
Child.
Vedo che al quarto posto c’è Applausi.
Applausi rimase in classifica per ben dodici settimane vendendo
complessivamente quasi un milione di copie. Il brano è cantato da Livio
Macchia orientato a un pop più ruvido e ripropone alcune delle sonorità
tipiche del garage beat, anche grazie alla voce di Macchia, più energica e
nera dei gorgheggi melodici di Tonino Cripezzi.
FINE
TESTO L'ORA DELL'AMORE
Da molto tempo questa stanza
ha le
persiane chiuse.
non entra più luce qui dentro
il sole è uno straniero.
E' lei che mi manca,
E' lei che non c'è più.
L'orologio della
piazza
ha battuto la sua ora.
E' tempo di
aspettarti,
e' tempo che ritorni,
lo sento sei
vicina,
e' l'ora dell'amore.
Il vuoto
della vita
e' grande come il mare.
da quando
se n'è andata
io non l'ho vista più.
E'
lei che mi manca
e' lei che non c'è più.
L'orologio della piazza
ha perso la speranza.
Io no che non l'ho persa,
io aspetto che
ritorni,
ti sento sei vicina,
è l'ora
dell'amore
(Testo italiano di Pace e Carrera)
TESTO HOMBURG
Your multilingual business friend
has packed her
bags and fled
Leaving only ash-filled ashtrays
and the lipsticked unmade bed
The mirror on
reflection
has climbed back upon the wall
for
the floor she found descended
and the ceiling was
too tall
Your trouser cuffs are dirty
and your
shoes are laced up wrong
you'd better take off
your homburg
'cos your overcoat is too long
The town clock in the market square
stands
waiting for the hour
when its hands they both
turn backwards
and on meeting will devour
both
themselves and also any fool
who dares to tell
the time
And the sun and moon will shatter
and
the signposts cease to sign