Adamo mi parli del brano
Tutt'al più?
È un singolo del 1970 cantato da Patty
Pravo. Pubblicato in 45 giri con il retro Chissà come finirò. È
il quattordicesimo 45 della cantante veneziana ed entrò nella in
Top Ten il 4 gennaio 1971, raggiungendo la 4° massima posizione
e risultando il 36° singolo più venduto dello stesso anno. Il
brano fu incluso nell'album Bravo Pravo.
Ebbe
successo vero?
Il singolo ebbe un grande successo
anche internazionale, grazie alla partecipazione al programma
Canzonissima 1970 e alla bellezza del brano, grazie al quale la
Pravo consolidò il proprio successo oltralpe.
Era
il 12 dicembre del 1970…
Si presentò a Canzonissima
in diretta televisiva con un look scarno: capelli raccolti
dietro la nuca, sopracciglia rasate, abito rigorosamente nero
per immedesimarsi nella tragicità del testo, ma fu davvero una
grande esibizione.
Come mai si piazzò solo alla
36esima posizione nella classifica annuale ?
Era un
testo triste e difficile dal sapore francese, diciamo non
popolare. Sicuramente un brano melodrammatico che prevedeva
delle parti recitate, alternate ad un cantato di grande impatto
melodico. Pensa che ai primi posti quell’anno si classificarono
pezzi da novanta come Pensieri e parole di Lucio Battisti, Tanta
voglia di lei dei Pooh, Amor mio di Mina, My sweet lord di
George Harrison, 4/3/1943 di Lucio Dalla ecc.
Di
cosa parla?
Dopo un inizio parlato, il brano
racconta di una donna che decide di tornare all'amore mai
dimenticato e delle possibilità nate dall'incontro. Con annesse
tutte le insicurezze: Lui sarà andato avanti con la sua vita?
Accanto a lui ci sarà una nuova compagna? Mi avrà dimenticata
oppure mi rincorrerà chiedendomi perdono?
Chi
erano gli autori?
Fu scritto da Franco Migliacci e
Piero Pintucci. L'arrangiamento era di Ruggero Cini e la sua
orchestra.
Cover?
Nel 1970 la
cantante Dalida ne realizzò una cover, in lingua francese dal
titolo Tout au plus.
Cosa aveva fatto finora
Patty Pravo?
Dopo gli anni del Piper di Roma, aveva
inciso il suo primo disco nel 1966 Ragazzo triste (la versione
italiana di But you're mine di Sonny & Cher). La canzone detiene
il primato di essere stato il primo brano pop trasmesso da Radio
Vaticana, mentre la Rai censura il verso: «scoprire insieme il
mondo che ci apparterrà» e successivamente cambiato in «scoprire
insieme il mondo che ci ospiterà». L’anno successivo pubblicò
Qui e là (cover dell'originale Holy Cow di Lee Dorsey) che
ammicca ancora all'immaginario della libertà giovanile, e la
romantica Se perdo te (versione italiana del brano The time has
come). Il successo vero e proprio arriva con La Bambola, la
presenta a Canzonissima il 28 settembre 1968. Il 45 giri
raggiunge la prima posizione per nove settimane e ottiene però
un successo planetario, con oltre nove milioni di copie vendute.
Con la versione in spagnolo entrerà fra le prime 10 nelle hit
parade dell'Argentina e della Spagna, con la versione italiana
in Austria, nei Paesi Bassi, in Finlandia con una versione in
finlandese (Pieni nukke).
Successivamente entrano in
classifica anche Sentimento e Tripoli 1969 (di Paolo Conte). Nel
1970 arriva al Festival di Sanremo con La spada nel cuore in
coppia con Little Tony, classificandosi al quinto posto. Incide
Per te, (scritta per lei da Lucio Battisti), con cui si esibisce
a Canzonissima il 17 ottobre. È l'anno dell'abbandono definitivo
del beat in favore di un repertorio più maturo e raffinato, con
una particolare attenzione verso la canzone d'autore italiana e
internazionale; la ragazza ribelle viene soppiantata nel look da
una figura severa ed enfatica, a tratti drammatica, coi capelli
tirati indietro in uno chignon. E con questo nuovo look si
esibisce sempre a Canzonissima con la canzone Non andare via
(adattamento italiano di Ne me quitte pas di Jacques Brel) e la
settimana successiva appunto con Tutt’al più.
Ascoltala su Youtube...
https://www.youtube.com/watch?v=mV-WlkzNcaI
https://www.youtube.com/watch?v=3b0BPhy59Ro