Adamo mi parli
del brano “Un'emozione da poco”?
È una
canzone del 1978 presentata a Festival di Sanremo da
Anna Oxa. Il 45 giri è stato pubblicato
dall'etichetta discografica RCA Italiana.
Fu un successo vero?
Il disco è
stato al vertice della hit parade italiana,
risultando il 14º più venduto nel 1978 preceduto da
mostri sacri tipo Stayin' alive dei The Bee Gees,
Una Donna per amico di Lucio Battisti, Sotto il
segno dei pesci di Antonello Venditti, Pensiero
stupendo di Patty Pravo, Tu di Umberto Tozzi,
Wuthering heights di Kate Bush, Figli delle stelle
di Alan Sorrenti per citarne alcuni.
Chi era l’autore?
Il brano fu
scritto da Ivano Fossati per il testo e da Guido
Guglielminetti per la musica. A Sanremo si
classificò al secondo posto al Festival di Sanremo
1978. Quell’edizione fu vinta dai Matia Bazar con il
brano “e dirsi ciao” e al terzo posto si classificò
Rino Gaetano con Gianna.
Fu
l’esordio di Anna Oxa vero?
Sì era una
debuttante e non aveva ancora compiuto 16 anni. La
sua esibizione colpì per le capacità vocali ed
interpretative nonché per la grande personalità
della cantante nata a Bari, ma anche per
l'interpretazione del brano e il look androgino
portato sul palco dell'Ariston. L’incontro con
Fossati avvenne durante un provino alla RCA nel
1977, dopo averla ascoltata il cantautore genovese
decise di farle questo dono immenso ovvero un
meraviglioso capolavoro che permise ad Anna di
vincere la gara delle Nuove Proposte e occupare la
piazza d’onore nella classifica generale.
Cover?
A parte qualche
riproposizione da parte della stessa Oxa, anche in
versioni spagnolo e tedesco per il mercato estero,
il brano venne utilizzato come colonna sonora del
film Lo chiamavano Jeeg Robot, cantata dallo
"Zingaro", il personaggio del film interpretato da
Luca Marinelli. Nel 2017 è stato interpretato da
Paola Turci nella serata dedicata alle cover e venne
inserito all'interno dell'album della cantante Il
secondo cuore. Nel 2020 fu riproposto da Le
Vibrazioni, nella serata dedicata ai successi
sanremesi.
Di cosa parla il testo?
Diciamo una sorta di scontro caratteriale
tra due persone che si amano, lui rappresenta la
razionalità e lei invece è una persona ipersensibile
che vive di emozioni, per la quale un'emozione che
per gli altri è "da poco" per lei diventa un
qualcosa di immenso e travolgente. A quel punto lei
si chiede che senso abbia amare tanto un uomo al
punto di annullarsi senza essere corrisposta
("...dimmi, dimmi, dimmi che senso ha dare amore a
un uomo senza pietà...) e dall'impossibilità di
questo amore prende all'improvviso coscienza: la
ragione prende il posto dell'incoscienza.
Chi è Anna Oxa?
Il suo nome
è Iliriana Hoxha ed è nata a Bari il 28 aprile del
1961 da padre albanese, originario di Kruja, e da
madre italiana. La Oxa trascorre l'infanzia e
l'adolescenza nel quartiere barese di San Pasquale e
si diploma al "Liceo artistico Giuseppe De Nittis"
di Bari. Già da bambina si esibisce nei pianobar
della sua città, con l'accompagnamento al pianoforte
del maestro barese Sabino Sciannelli. A 15 anni
incide il suo primo 45 giri, per una piccola
etichetta barese. Il 26 gennaio 1978 debutta a
Sanremo vestita da punk, con un look androgino
creato per lei da Ivan Cattaneo. Lo stesso anno
pubblica l'album d'esordio, Oxanna
Come andò il Festival di quell’anno?
Il ventottesimo Festival di Sanremo si
svolse al Teatro Ariston di Sanremo dal 26 al 28
gennaio 1978 e fu presentato da Maria Giovanna Elmi
con Stefania Casini, Beppe Grillo e Vittorio
Salvetti.
Chi vinse?
La
canzone vincitrice fu “...e dirsi ciao dei Matia
Bazar”, la seconda classificata fu appunto Anna Oxa
e la terza Gianna di Rino Gaetano (a cui si deve la
prima volta nella storia della manifestazione in cui
fu pronunciata e cantata la parola "sesso.
Chi furono i partecipanti?
Per
la categoria "complessi": Schola Cantorum, Matia
Bazar, Beans, Daniel Sentacruz Ensemble. Per la
categoria "cantautori": Ciro Sebastianelli, Marco
Ferradini, Rino Gaetano, Roberto Carrino, Anselmo
Genovese. Per la categoria "interpreti": Dora
Moroni, Anna Oxa, Laura Luca, Donato Ciletti,
Santino Rocchetti