Adamo mi parli del brano Zingara?
È un brano
del 1969 composto da Enrico Riccardi e Luigi Albertelli. Vinse
l'edizione 1969 del Festival di Sanremo. Fu presentata al
Festival in doppia esecuzione da Bobby Solo e da Iva Zanicchi.
Quest'ultima versione è la più conosciuta, anche se quella di
Bobby Solo fu prima in classifica in Italia per due settimane.
Spesso il brano viene associato a Gianni
Morandi… perché?
In effetti il brano fu proposto
dapprima a Gianni Morandi, che lo registrò in occasione del
Cantagiro dell’anno prima, ma poi rifiutò di eseguirlo
preferendo cantare “Chimera”. Morandi partecipò comunque alla
realizzazione suonando la chitarra nell'arrangiamento di Bobby
Solo. Qualcuno affermò che Morandi fosse addirittura l’autore
del brano pur non comparendo tra gli autori. Morandi incise poi
Zingara su un suo album successivo.
Di cosa
parla?
Nulla di nuovo dal punto di vista musicale
mentre il testo ruota attorno alla classica e consueta figura
della zingara, alla quale il protagonista chiede, con il celebre
imperativo iniziale “Prendi questa mano zingara”, di leggere
nella sua mano la sorte del suo amore. Il testo è ispirato al
romanzo di David Herbert Lawrence, La vergine e lo zingaro.
Fu un successo vero?
Per Iva Zanicchi si
trattava della seconda vittoria al Festival di Sanremo, due anni
dopo la vittoria con il brano “Non pensare a me”. Bobby Solo
invece aveva vinto nel 1965 con il brano “Se piangi, se ridi”.
Il disco di Bobby Solo conquistò la prima posizione per due
settimane, ma nella classifica generale dei dischi più venduti
dell’anno Bobby Solo si classificò al 17esimo posto mentre la
Zanicchi al 43esimo.
Nonostante Sanremo, il
pubblico non gradì molto…
Tieni conto che da quella
edizione ci fu una evidente disaffezione del pubblico per le
canzoni sanremesi e il brano si scontrò con vere hit di successo
partorite lontano dalla costa ligure, tra le quali: le
battistiane: Mi ritorni in mente e Acqua azzurra acqua chiara,
Mamma mia cantata dai Camaleonti e Il Paradiso cantata da Patty
Pravo. Hit internazionali come: Eloise di Barry Ryan; Come
together e Ob-la-di, ob-la-da dei Beatles, Some velvet morning
dei Vanilla Fudge. Le sanremesi: Tu sei bella come sei di Mal,
Bada bambina di Little Tony, Un'Ora fa di Fausto Leali, Ma che
freddo fa di Nada e La Pioggia di Gigliola Cinquetti. Le Cover:
Scende la pioggia (Elenore) e Belinda (Pretty Belinda) di Gianni
Morandi, Tutta mia la città (Blackberry way) degli Equipe 84. E
poi Lo Straniero di Georges Moustaki; Storia d'amore di Adriano
Celentano; Non credere di Mina; Lisa dagli occhi blu di Mario
Tessuto; Pensiero d'amore di Mal; Rose rosse di Massimo Ranieri;
Viso d'angelo dei Camaleonti; Il Primo giorno di primavera dei
Dik Dik; Davanti agli occhi miei dei New Trolls.
“Zingara” fu anche oggetto di una querelle tra gli autori e
Francesco De Gregori, vero?
De Gregori nel 1996
aveva inciso un brano dal titolo “Prendi questa mano zingara”
nel quale utilizzava ripetutamente la prima strofa della
canzone: "Dimmi pure che destino avrò" sostituendo la parola
“destino” con “futuro”. Dopo una lunga battaglia legale la
Cassazione diede ragione a De Gregori adducendo che non si
trattava della riproposizione della canzone, ma solo del
significato.
Come andò il Festival del 1969?
Il diciannovesimo Festival si svolse al Salone delle
feste del Casinò di Sanremo dal 30 gennaio al 1º febbraio 1969 e
fu condotto da Nuccio Costa affiancato da Gabriella Farinon
(presentatrice tv). Dopo sette anni di gestione Ravera,
l’organizzazione del Festival tornò nelle mani di Ezio Radaelli.
Quell’edizione risentì del clima sessantottino e quello
internazionale della grande voglia di cambiamento pacifista,
libertaria e antimilitarista. Tieni conto che fu l’anno di
Woodstock e fu anche organizzato un Controfestival da Dario Fo e
Franca Rame che si tenne nei giardini di Villa Ormond con la
partecipazione di 16 attori del loro collettivo teatrale e il
sostegno del Partito Comunista Italiano
Chi
partecipò?
Le canzoni in gara furono 24, i cantanti
48. Dopo due partecipazioni consecutive come autore (Non prego
per te nel 1967 e La farfalla impazzita nel 1968), Lucio
Battisti esordì come interprete per quella che fu la sua prima
ed unica apparizione al Festival come cantante in gara, con la
canzone Un'avventura, eseguita in abbinamento con Wilson
Pickett. Davanti alla bolgia del Salone delle feste, a Battisti
scappò un «A ’nvedi dove so’ capitato!» Conquistò la finale,
nonostante fosse andato fuori tempo durante l’esecuzione del
brano.
Poi?
Tra gli esordienti la
diciottenne Rosanna Fratello, chiamata dalla casa discografica a
sostituire Anna Identici che aveva dato forfait pochi giorni
prima della manifestazione tentando il suicidio con i
barbiturici. Tra gli altri esordienti ci furono: i Dik Dik,
Gabriella Ferri, Mal, Mary Hopkin (prodotta da Paul Mc Cartney),
Nada, New Trolls, Riccardo Del Turco, Rita Pavone, Rocky
Roberts, Stevie Wonder, The Showmen.
La
classifica?
Dietro “Zingara” si piazzarono “Lontano
dagli occhi”, cantata da Sergio Endrigo e Mary Hopkin, e “Un
sorriso” interpretata da Don Backy e Milva. Insomma il trionfo
della canzone tradizionale.
Chi fu il vincitore
morale?
Il pezzo della 16enne Nada “Ma che freddo
fa” composto da Migliacci e Mattone fu la vera sorpresa del
Festival. Tra le altre ebbero un notevole seguito le canzoni
“Un'ora fa” di Fausto Leali, “La pioggia” di Gigliola Cinquetti,
“Tu sei bella come sei” di Mal, “Un'avventura” di Lucio
Battisti, “Cosa hai messo nel caffè?” di Riccardo Del Turco e
Antoine, “Se tu ragazzo mio” di Gabriella Ferri e Stevie Wonder.