|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
REPORTAGE GIALLO PASSIONE STORIE DI ROMA
Il Caso Estermann
Delitto in Vaticano
Amore,
passione, tradimenti, inganni, servizi
segreti, risentimenti sono alla base di quel
tragico fatto avvenuto nella notte del 4 maggio
1998 all’ombra del Cupolone
Adamo di cosa stiamo parlando?
Il caso Estermann, secondo la ricostruzione fornita
dalle autorità vaticane, è un duplice omicidio
commesso il 4 maggio 1998 nella Città del Vaticano
che causò la morte del comandante della Guardia
Svizzera Pontificia Alois Estermann, fresco di
nomina, e di sua moglie Gladys Meza Romero uccisi
dal vicecaporale Cédric Tornay che poi si suicidò.
Questa ricostruzione è ancora oggi contestata dalla
madre di Cédric Tornay e nel tempo si sono
sviluppate varie teorie su come siano andati
realmente i fatti.
L’antefatto?
Dopo oltre un anno dalle dimissioni di Roland Buchs,
l’esercito pontificio aveva un nuovo un comandante.
La scelta era caduta su Alois Estermann, conosciuto
dai più come l'uomo che quindici anni prima aveva
rischiato la vita nell'attentato a Giovanni Paolo II
e salvato nel contempo la stessa al papa. Quel
giorno le emittenti vaticane snocciolarono la sua
biografia in tutte le salse, dall’infanzia tra le
montagne svizzere alla fulminante carriera.
Ma quella notte del 4 maggio 1998 cosa
accadde realmente?
Era un lunedì quando
in uno storico palazzo all’ombra del Cupolone Suor
Maria Lina Meier scoprì i corpi senza vita di tre
persone: i due coniugi, apparentemente uccisi e
Tornay apparentemente suicidato in quanto presentava
un foro da proiettile nella parte posteriore del
cranio.
Chi erano?
Alois
Estermann aveva 44 anni e come detto, dopo un anno
di reggenza, da poche ore era stato nominato
ufficialmente Comandante del Corpo delle Guardie
Svizzere. Era sposato con la venezuelana Gladys Meza
Romero, laureata in teologia, di quattro anni più
vecchia del marito, giunta in Italia nell'81 per
specializzarsi, trovando lavoro all'ambasciata
venezuelana come addetto culturale.
E Cédric Tornay?
Secondo il giudice
vaticano il giovane militare si trovava in una
situazione di stress. Nelle ore precedenti
all’omicidio era andato tre volte dal sarto e, in
mattinata, si era recato al Consolato delle
Mauritius. Aveva trascorso due notti fuori dal
Vaticano bevendo più del solito e addormentandosi
per strada. Tra gli altri comportamenti che
testimonierebbero lo stato di ansia di Tornay, la
telefonata delle 20.30 alla ragazza conosciuta da
poche settimane, la quale aveva sentito il vice
caporale non solo deluso, ma anche affannato e
agitato. Secondo i periti vaticani Tornay fumava
spinelli, infatti tracce di cannabis sono state
trovate nelle sue urine, e 24 mozziconi di sigarette
contenenti cannabis sono stati rinvenuti sul tavolo
dell'appartamento del vicecaporale. L'istruttoria
inoltre descriveva Tornay come una personalità
instabile e sovraeccitata.
Chi fu a
scoprire i corpi?
Come detto fu una
suora di nome Lina la quale sconvolta diede
l’allarme. Le prime due persone che sopraggiunsero
furono il cardinale Re e Raoul Bonarelli, un uomo
della Vigilanza vaticana, indagato per il sequestro
di Mirella Gregori (la ragazza scomparsa insieme a
Emanuela Orlandi). Secondo la madre, Mirella avrebbe
frequentato negli ultimi tempi un tizio che lei
riconobbe appunto in Raoul Bonarelli due anni dopo
in occasione di una visita del Papa alla parrocchia
di San Giuseppe.
Perché Cédric Tornay
avrebbe ucciso i due coniugi? Qual è il movente?
Secondo la magistratura vaticana, nella persona del
giudice Gianluigi Marrone, Cédric Tornay non sarebbe
stato in buoni rapporti con Estermann in quanto più
volte sarebbe venuto meno alla rigida disciplina
vigente nel Corpo delle Guardie Svizzere. Avrebbe
quindi rivolto la pistola di ordinanza, una Sig
Sauer calibro 9, contro il suo superiore, perché
frustrato dalla scarsa considerazione che godeva
all'interno del corpo e quindi avrebbe commesso il
duplice omicidio in preda ad un vero e proprio
raputs, causato appunto dal rifiuto della
promozione. Tesi accreditata dall’autopsia che
rivelò una cisti nel cervello del giovane, la quale
avrebbe compromesso e deformato la parte anteriore
del lobo frontale cerebrale di sinistra, e potrebbe
essere la causa di quel tipo di comportamento. Poi,
secondo sempre le autorità della Santa Sede, il
giovane si sarebbe suicidato sparandosi in bocca con
la conseguente fuoriuscita del proiettile nella
parte posteriore del cranio.
Poi
cosa accadde?
Durante la notte
l'appartamento venne subito sgomberato e i panni
sporchi furono lavati rapidamente dai fidi prelati
di Giovanni Paolo II. Il luogo della strage fu
immediatamente sigillato e le forze dell'ordine
italiane furono tenute alla larga. Il giorno
successivo la Santa Sede avvisò dell’accaduto la
madre di Tornay, Muguette Baudat tramite il parroco
del paese in cui la signora risiedeva. Appresa la
notizia, la madre si recò immediatamente a Roma,
seppur sconsigliata dal Vaticano, per vedere il
corpo del figlio. A Roma la donna si trovò davanti
una verità già scritta e durante quel soggiorno le
venne consegnata la lettera d'addio scritta da suo
figlio ovvero la prova “regina” della sua
colpevolezza.
Quella lettera è ancora
oggi oggetto di molte controversie, vero?
“Spero che tu possa perdonarmi perché sono stati
loro a costringermi a fare quello che ho fatto.
Quest'anno dovevo avere l'onorificenza e il
colonnello me l'ha negata." Scrive Cédric alla
madre, sbagliando grossolanamente le date
importanti, omettendo la firma e nel mittente
indicando la donna con il cognome dell'ex marito! Ma
la signora Baudat era ufficialmente separata da
tempo. È possibile che suo figlio non lo sapesse? E
poi la presenza di diversi errori grammaticali
insoliti per una persona di madrelingua francese.
Per quanto concerne l’errore del cognome l’autore
della lettera, se non fosse stato Cédric Tornay,
avrebbe trovato il cognome paterno negli archivi
delle Guardie Svizzere che effettivamente risalivano
ai tempi del primo matrimonio della signora Baudat.
Secondo le perizie condotte su commissione della
madre del vice-caporale, la lettera è un falso
poiché ci sono incoerenze di forma, oltre che di
fondo. La perizia calligrafica inoltre escluse che
la lettera fosse stata scritta dal vice-caporale.
Mi viene una domanda, ma come si può
conciliare un raptus di follia con una lettera
scritta almeno due ore prima dello stesso raptus?
Infatti, una persona priva di lucidità
non scrive con largo anticipo una lettera in cui
spiega il suo gesto folle. Solo uno schizofrenico
dalla nascita può comportarsi così, ma l'accurata
visita di leva delle guardie svizzere avrebbe potuto
accertarlo in largo anticipo.
Altre
imprecisioni dell’inchiesta?
Il giovane
secondo le autorità fu trovato cadavere in ginocchio
con la testa in avanti, tesi alquanto improbabile
per uno sparo in bocca. A quel punto Muguette
Baudat, che vuole conoscere la vera verità circa la
morte di sua figlio, tornata in Svizzera, fa
sottoporre il corpo a una seconda autopsia. Gli
esiti sono a dir poco sconcertanti. La bocca del
giovane presenta due incisivi rotti, segno che la
pistola che ha ucciso Cédric, è stata introdotta a
forza nella bocca del ragazzo. E poi ad ucciderlo è
stata pistola di calibro diverso da quello della sua
arma di ordinanza di calibro 9. Infatti il foro
nella nuca del giovane risulta di una calibro 7!
Quindi c’è un’altra verità?
Per questo e per altre contraddizioni il legale
della donna sposa la teoria di un’inchiesta
ufficiale volta a nascondere la verità dei fatti
ovvero quella che tutti e tre i morti sono stati
vittime di una messa in scena orchestrata per
eliminare Estermann appena nominato capo e di lì
avere un capro espiatorio ovvero il giovane pazzo.
Questa tesi, a detta della signora Baudat, le fu
confermata durante il suo soggiorno a Roma da un
misterioso individuo, tale Yvon Bertorello, un
diacono che si spacciava per giornalista di un
periodico francese, in quale rivelò alla donna di
avere le prove dell'omicidio di suo figlio Cedric,
senza aggiungere altro a riguardo.
Allora quale sarebbe il vero movente?
Tra le piste alternative venne fuori quella
passionale ossia di una presunta e tormentata
relazione omosessuale tra il capo e il suo
sottoposto, oppure quella ben più peccaminosa di un
triangolo amoroso con la partecipazione della moglie
di Estermann, oppure dell’opposizione alla nomina di
Estermann da parte della loggia massonica vaticana,
o infine il possibile coinvolgimento di servizi
segreti tra cui la Stasi scalzati da quella nomina.
La Stasi vale a dire la polizia
segreta della DDR?
Esatto! L'ex giudice
Imposimato ha sempre sostenuto che Alois Estermann
fosse una spia della Stasi, il quale, dopo avere
subito un furto in casa di dossier riservati, temeva
per la sua vita, tanto da contattare appunto
l'agente di Gladio Antonino Arconte per ottenere
asilo politico negli Usa. I due si erano dati
appuntamento il giorno 6 maggio 1998 ad Ajaccio, ma,
come sappiamo, Estermann morì due giorni prima,
ossia il 4 maggio. La tesi che Estermann fosse un
agente segreto venne successivamente confermata dal
quotidiano tedesco Berliner Kurier rivelando anche
il suo codice: ‘Werder', infiltrato nella Santa Sede
per carpire i segreti del papa polacco e dei
finanziamenti occulti a Solidarnosc.
Dopo questo bel viaggio nella Casa di Dio,
come possiamo concludere?
La madre di
Cedric è convinta suo figlio sia stato vittima di un
complotto per coprire l'omicidio di Estermann e
quindi da 22 anni sta provando a riaprire il caso,
ma la Santa Sede, come per Emanuela Orlandi e
Mirella Gregori, è reticente ed ammette solo la
propria verità: i fatti sono andati come sono
andati. Punto! E nella casa di Dio, come dici tu,
non c'è possibilità di contraddittorio, neanche se
le prove raccontano una storia diversa dalla
versione ufficiale.
Ma non è
possibile appellarsi ad organismi di giustizia
internazionale almeno per riaprire il caso?
No, poiché lo Stato della Città del Vaticano non ha
mai firmato l'articolo 6 della Convenzione Europea
sul principio dell'equo processo. Questo comporta
che davanti al Vaticano non si può ricorrere alle
disposizioni della Convenzione Europea, quindi non
si può contestare in nessuna sede una decisione
della giustizia vaticana. Dunque la Santa Sede si è
messa al riparo da qualsiasi critica giudiziaria che
venga dall'esterno. Tutto questo mi sembra in
contraddizione con quanto il Vaticano va predicando
nel mondo: giustizia, equità, trasparenza, verità.
Siamo all’epilogo…
Le
esequie di Alois Estermann e di sua moglie Glady
Moza Romero si tennero la mattina del 6 maggio nella
chiesa dei santi Martino e Sebastiano. Il giorno
dopo, per il rito funebre del vice-caporale, il
colonnello Roland Buchs, fatto tornare in Vaticano
per assumere ad interim il comando delle Guardie
Svizzere, ordinò che la salma fosse vestita con
l'alta uniforme e che le fossero resi gli onori
militari da un picchetto di quaranta alabardieri. Le
tre bare finirono poi per ritrovarsi nella stessa
camera ardente, accomunati da un unico tragico
destino. |
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Estermann
https://www.fanpage.it/attualita/caso-estermann-la-famiglia-chiede-riapertura-indagini-la-sua-morte-e-un-mistero-voluto/
https://www.fanpage.it/attualita/sangue-in-vaticano-lo-strano-omicidio-di-alois-estermann-luomo-che-salvo-il-papa/
https://www.repubblica.it/online/fatti/vatkill/inchiesta/inchiesta.html
http://win.storiain.net/arret/num128/artic4.asp
FOTO GOOGLE IMAGE
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|