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GIALLO PASSIONE
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Stupro al Central Park
L’omicidio di Jennifer Levin
Il giallo che negli anni ’80 scosse New York. Jennifer Levin, 18 anni, venne ritrovata morta e mezza nuda al Central Park. A ucciderla fu Robert Chambers, giovane, bello e con le mani sporche di sangue che si giustificò dicendo che lei voleva fare sesso violento’


 

Adamo cosa successe il 26 agosto del 1986 al Central Park di New York City?
Alle 6 e mezza della mattino un ciclista, mentre attraversava il parco dalla parte della Fifth Avenue, dietro al Metropolitan Museum of Art, scoprì il cadavere seminudo di Jennifer Levin disteso nell’erba.

Come si presentava il corpo della poveretta?
Era coperto di tagli e presentava varie contusioni, lividi e diversi morsi sul collo. Era a seno nudo con la gonna arrotolata ai fianchi. Il medico legale, intervenuto immediatamente, stabilì che la povera ragazza era stata strangolata. La biancheria intima di Jennifer fu trovata a circa 50 metri di distanza.

Immagino che partirono subito le indagini…
Per la polizia fu un gioco da ragazzi identificare il presunto assassino. Furono ricostruiti gli ultimi momenti della ragazza quella notte e venne fuori il nome di Robert Chambers dalle testimonianze dei titolari ed alcuni avventori del Dorrian’s Red Hand nell’Upper East Side, un locale alla moda per ricchi americani dove i due avevano trascorso la serata insieme.

Cosa era successo in quel locale?
Robert Chambers e la sua fidanzata Alexandra avevano deciso di passare la serata in quel locale, poi però, forse per il troppo alcol, avevano litigato e lei gli aveva fatto una scenata davanti a tutti sbattendogli alla fine un pacchetto di preservativi in faccia e urlandogli che avrebbe potuto benissimo usarlo con altre.

Poi?
Lui rimase lì seduto e poco dopo si avvicinò la povera Jennifer. I due si conoscevano da tempo ed erano già stati insieme. Lei ne era innamorata, o quasi, per cui quella sera decise di accettare le avances di lui. Parlarono, scherzarono e all’alba uscirono insieme da quel locale.

La polizia rintracciò Chambers immediatamente quindi…
Lo trovarono a casa, si era fatto una doccia e si era messo a dormire. Poche ore dopo bussarono alla sua porta gli investigatori, i quali avrebbero voluto semplicemente ascoltarlo essendo stata l’ultima persona ad aver visto la ragazza viva. Lui era un ragazzo di buona famiglia per cui non si aspettavano di trovarsi davanti un omicida.

Invece?
Invece la polizia si insospettì perché il viso e le braccia del ragazzo presentavano degli evidenti graffi. Si giustificò con gli agenti affermando che era stato il suo gatto. Poi confuso cambiò più volte versione. Disse che era stato aggredito la notte in strada da dei malviventi dopo aver salutato la povera Jennifer Levin.

Beh immagino che la polizia non credette a questa versione…
Incalzato dagli agenti disse di non sapere cosa avesse fatto Jennifer quella notte perché si era separata da lui per comprare delle sigarette, ma poi venne fuori che Jennifer non aveva mai fumato in vita sua. Per cui messo alle strette cambiò di nuovo versione e disse che all’uscita del bar Jennifer gli aveva chiesto “sesso violento”. Lui aveva accettato e lei gli aveva legato le mani con le sue mutandine. Durante il rapporto però lei era stata così violenta da ferirlo ai genitali e provocandogli forte dolore. A quel punto lui, poverino, per difendersi e liberarsi da lei l’aveva spinta con forza uccidendola accidentalmente.

Fammi capire, si giustificò dicendo che era stata lui la vittima e la vittima l’aggressore?
Esattamente così. Durante la confessione ripeteva che Jennifer era pazza. Che lui poverino le chiedeva di fermarsi mentre lei invasata di sesso, chiedeva “rough sex” e continuava a torturarlo. Secondo la sua versione si accorse che la ragazza non respirava più solo quando le chiese di rivestirsi ed andare via.

Immagino i titoli dei giornali il giorno dopo…
Lo soprannominarono The Preppy Murder, ovvero Il Fighetto Assassino. Dalle interviste degli amici uscì fuori che essendo Robert perennemente sballato era difficile stabilire se quel tipo di atteggiamento violento fosse dovuto alla sua personalità o all’effetto della droga!

Chi era Robert Chambers?
Un ragazzo difficile buttato fuori da tutti gli istituti. Aveva cominciato a fare uso di cocaina a 14 anni. Era cresciuto con sua madre, un'infermiera emigrata dall’Irlanda. Rispetto ai suoi compagni di scuola non era ricco e si manteneva con piccoli furti visto che sua madre non poteva permettersi di pagare le tasse scolastiche private. Aveva frequentato la Boston University, ma dopo sei mesi era stato costretto a lasciare a causa di una carta di credito rubata. Quell’estate era scappato da un centro di disintossicazione in Minnesota

Quindi venne arrestato…
Prima di condurlo in carcere gli fu permesso di incontrare il padre al quale disse: “Quella fottuta stronza… perché non mi ha lasciato in pace?” Poi arrivò trafelata la sua ragazza Alexandra, non riusciva a credere che il suo fidanzato fosse un assassino. Appena entrata nella stanza, osservò sulla scrivania pile di giornali con le foto di lui in prima pagina. Gli disse: «Beh, almeno hai ottenuto quello che hai sempre voluto: adesso sei famoso». Poi se ne andò senza mai voltarsi indietro.

Il processo?
Il caso arrivò in tribunale nell’autunno del 1987. La difesa cercò di rappresentare la ragazza come una donna promiscua che teneva un "diario del sesso", ma in realtà non esisteva nessun diario. Jennifer teneva un piccolo quaderno che conteneva i nomi e i numeri di telefono dei suoi amici e le annotazioni degli appuntamenti ordinari. Ma la strategia era chiara: infangare Jennifer, il suo passato, la sua vita sessuale, la sua presunta “disinvoltura” con il sesso.

Come andò a finire?
La giuria rimase bloccata per nove giorni. Nonostante le prove evidenti, i giurati rimasero in camera di consiglio senza riuscire a scegliere tra incidente e omicidio volontario. Temendo che il processo venisse annullato, la procuratrice si consultò con la famiglia di Jennifer e cedette al patteggiamento. Robert Chambers si dichiarò colpevole di omicidio colposo di primo grado: ovvero del crimine minore e gli venne inflitta una pena di soli 15 anni.

Quindi Robert Chambers, ora ha scontato la pena…
È uscito dalla prigione di Auburn il 14 febbraio 2003, ha scontato l’intera la pena a causa del comportamento indisciplinato tenuto durante la detenzione. Ci è tornato 5 anni dopo, nel 2008, per spaccio di cocaina. Pensa che in quell’occasione gli fu inflitta una condanna più severa, 19 anni, di quella ricevuta per aver ucciso quella povera ragazza.
 

 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:
hhttps://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Chambers_(criminal)
Paolo Beltramin per “Sette – Corriere della Sera”
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/giovane-bello-mani-sporche-sangue-ndash-giallo-che-222612.htm
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