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REPORTAGE




UNA NOTTE INDIMINTICABILE A LIMASSOL
Cipro, l'isola dei russi
Reportage sulla vita notturna

 




 
Mi trovo a Limassol, in compagnia di Sharon, una graziosa ragazza di 23 anni, conosciuta tramite internet. Lei è un’ex prostituta di origini russe, dopo la laurea a Mosca in economia ha deciso di vivere la sua vita in quest’isola del mediterraneo. Ora fa la guida turistica e altre attività sempre legate al turismo dei suoi ex connazionali.

Stiamo gustando un drink coloratissimo al Da Vinci, un suggestivo locale tutto in pietra nella parte vecchia della città. Sharon mi dice che da queste parti sono decine di migliaia i russi che cercano belle spiagge, ville con piscina e, soprattutto, una normativa fiscale molto favorevole: “Ad appena quattro ore di volo da Mosca e con la guerra che incombe, negli ultimi tempi più di 50 mila russi, per lo più uomini di affari e donne in cerca di facili guadagni, si sono stabiliti in questa bellissima isola del Mediterraneo preferendo perlopiù questa graziosa città portuale con un pittoresco centro storico e un castello risalente all'epoca delle crociate.” Poi mi domanda se ho avuto modo di fare un giro per la città e alla mia risposta che finora ho avuto modo di conoscere solo la mia stanza d’albergo, mi dice: “Pensa che qui vi sono giornali, radio e scuole esclusivamente in lingua russa e i menù dei ristoranti e bar sono scritti in cirillico. Non c'è bisogno di conoscere l'inglese, perché qui tutti parlano il russo.”

Le chiedo come mai sia finita da queste parti.
Lei mi dice che a Mosca, nonostante la laurea non aveva prospettive, per cui un bel giorno ha deciso di mettersi in gioco e tramite un'amica è finita qui a Limassol: "Certo all'inizio è stato molto difficile, avevo appena diciotto anni e l'unico modo per rendermi indipendente dai miei genitori è stato quello di accettare qualche compromesso. Però ora faccio altro, accompagno turisti per l'isola e il lavoro mi diverte."

A quel punto le dico che sono qui, inviato dal mio giornale, per un reportage sulla prostituzione. Lei mi guarda con i suoi grandi occhioni blu e sorridendo mi dice: “Italiano sei nel posto giusto!” Poi aggiunge: “A Cipro, secondo il modello dell’Europa del Nord, la prostituzione è tollerata, nel senso che è legale la pratica, ma non lo è l’acquisto di servizi sessuali a pagamento.”
Le rispondo sorpreso: “Fammi capire… una prostituta può venire con me, ma io non posso pagarla?” Lei sorride: “Esattamente così, la legislazione è piuttosto contorta e va da sé che quello che conta non è quello che è scritto, ma l’interpretazione. Comunque questo modello punta il dito contro i clienti, che possono essere puniti con sanzioni anche molto salate. Pertanto, le case chiuse restano illegali, ma le prostitute possono girare tranquillamente per locali.”

“Oltre le case chiuse?”
“Il mestiere antico si esercita tranquillamente nei locali notturni. Basta solo pensare che Cipro è un Paese con 600mila abitanti, ma con oltre 100 night club. L'ingresso nei locali è gratis, previa mancia al cameriere di turno. All’interno si paga di solito un drink ogni dieci minuti, alla scadenza del tempo si avvicina il cameriere e chiede se si è interessati a prolungare la conversazione o meno. Fino all'ingresso di Cipro nell'Unione Europea era possibile "consumare" all'interno dei locali, qui chiamati Cabaret, ma ora la legge è più severa. Nei locali si può solo prenotare la prestazione. L’approccio consiste nel chiamare il cameriere e informarsi, se la ragazza è libera sarà il cameriere stesso a favorire o meno l’approccio, ovviamente dipende dalla mancia ricevuta. Dopo le due chiacchiere di rito è possibile che la donna chieda di bere champagne o ballare al piano di sopra, ovviamente tutto a pagamento extra.”

“Scusa, ma per la consumazione effettiva?”
“Occorre andare in case private o negli alberghi di solito molto tolleranti dove si trascorre insieme tutta la notte! Nulla a che vedere col tipo di prostituzione che si esercita in Europa. Qui non esistono prestazioni di pochi minuti, di solito il rapporto dura dalla notte fino a mattino inoltrato al costo di una tariffa tutto sommato accettabile, equivalente ad una prestazione di 15 minuti in Italia o poco più.”

“Visti i prezzi capisco il grande turismo di massa nel periodo estivo…”
“Eh già, belle ragazze a prezzi scontati. Ma non è tutto, tieni conto che, per chi è solo ed ha bisogno di compagnia, ci sono sempre, ad un prezzo ancora più abbordabile, le ragazze ucraine, moldave e bielorusse, che puoi facilmente trovare sedute nei bar sul lungomare in attesa di clienti. Sono molto appariscenti e non rischi di fare brutte figure, a volte sono loro che ti sorridono e ti chiedono se sei disponibile.”

A quel punto le squilla il telefono, Sharon si alza e risponde. Poi quando torna mi dice dispiaciuta che deve andare per un impegno di lavoro, un gruppo di russi la sta aspettando dall'altra parte della città. Ci diamo appuntamento per la sera stessa sempre qui al Da Vinci: “So che voi italiani non siete mai puntuali, ma non darmi buca, ok?” Ride, mi bacia, prende la sua borsa e scompare per le vie del centro.

Rimango al tavolo a pensare cosa mi riserverà la serata ed a gustarmi il drink coloratissimo. Intanto mi informo e leggo un po’ di storia: Cipro è nota per essere uno dei paesi di transito dove organizzazioni internazionali parcheggiano le prostitute alle prime armi. Qui vengono iniziate finché non saranno “pronte” per uno scenario più importante e da grande business. Le porte d'accesso al mercato della prostituzione sono agenzie turistiche e di collocamento, le quali predispongo i necessari documenti che attestano la frequenza di corsi da artista indispensabili per ottenere i visti di ingresso.

Cipro, per ragioni politiche, è divisa in due parti, una greca e l’altra turca. La parte greca di Cipro è un piccolo paradiso, dove il tempo sembra essersi fermato a qualche decennio fa, dove il mare è cristallino, la natura è incontaminata e la popolazione locale vive prevalentemente di turismo. Ayia Napa ad esempio è una località poco a sud di Famagusta famosa per le vacanze libertine e per chi vuole solo divertirsi. Qui è possibile trovare persone disponibili e disinibite, senza troppi problemi. Le più disponibili, secondo i bene informati, pare siano appunto le russe. Qui è facile trovare giovani e meno giovani che si “accoppiano” nei bagni o addirittura sui divani dei locali.

Nella Repubblica turca di Cipro del Nord, non riconosciuta dalla comunità internazionale, la prostituzione è illegale, ma in una quarantina di stabilimenti con nomi inequivocabili: Sexy Lady, Harem, Kiss Me, è facile trovare sesso a pagamento. Questi locali, controllati dalle autorità turco-cipriote, hanno a “libro paga” centinaia di ragazze straniere con il visto di sei mesi da “hostess o artiste di vario genere”. Anche se vengono sottoposte regolarmente al test per l’AIDS, le ragazze non riconoscono mai di essere prostitute e ancor meno che molte di loro sono vittime della tratta di esseri umani. Secondo i dati ufficiali, in poco meno di un anno sono stati rilasciati oltre 1.200 visti per hostess, metà per moldave, il resto per ucraine e bielorusse. Di solito sono in possesso del permesso di soggiorno temporaneo e il loro passaporto viene trattenuto dalla polizia per tutto il periodo. La maggior parte di loro non ha uno stipendio, ma riceve una parte del guadagno solo alla fine del soggiorno, a volte solo la metà di quanto concordato. Ovviamente devono mantenersi a spese proprie compresi vestiti, medicine, vitto e alloggio.

Chiudo il mio tablet e mi godo questo splendido panorama al tramonto, guardo l'orologio, sono quasi le sette di sera e non voglio fare tardi. Decido di tornare nel mio albergo e rendermi presentabile per la meravigliosa serata che mi aspetta in compagnia della bella Sharon.

Alle nove in punto scendo, Sharon mi sta aspettando davanti al Da Vinci e mi accoglie con un sorriso. La guardo è meravigliosa. Indossa un vestito leggero che si muove con la brezza serale. Mi dice: "Andiamo verso il lungomare, c’è un posto speciale che voglio mostrarti."
Camminiamo lungo le stradine acciottolate della vecchia Limassol, tra il profumo di gelsomino nell’aria e le luci colorate dei locali. Sharon mi racconta qualche aneddoto sulla città. I russi che affollano le spiagge d’estate, le ville lussuose nascoste tra le colline e qualche curiosità sui turisti che ha accompagnato negli anni. Ha un modo di parlare vivace, con quel leggero accento che rende le sue parole ancora più intriganti.

Arriviamo a un ristorante sul mare, un piccolo locale con tavoli di legno e candele che tremolano al vento. "Qui fanno il miglior pesce dell’isola, conosco il titolare e vedrai che ci tratterà benissimo!" Dice Sharon mentre ci sediamo.

Il menu è ricco di piatti di pesce, non ci resta che scegliere. Lei mi consiglia una grigliata di mare con gamberi, polpo e un’orata fresca accompagnata da un vino bianco locale, frizzante e leggero. Il sole è ormai scomparso all’orizzonte, lasciando il cielo striato di arancione e viola, e il suono delle onde si mescola alle risate dei pochi altri avventori.
Sharon si apre un po’ di più mentre il vino scorre e il tono della sua voce si fa più confidenziale. Mi racconta di come Limassol le abbia dato una seconda possibilità di vita, di come si sia innamorata del Mediterraneo e della libertà che ha trovato qui.

"A Mosca mi sentivo in gabbia," dice, giocherellando con un gambero. "Qui, dopo un inizio non poco cristallino e con tanti sacrifici, ho potuto scegliere chi essere." Le chiedo del suo lavoro di guida turistica, e lei ride: "Oh, i miei connazionali sono esigenti! Vogliono ville con piscina, champagne e foto perfette per Instagram. Ma mi piace, mi diverte e mi tiene attiva."

La cena scivola via tra chiacchiere e sapori intensi. Dopo il dessert, un dolce al miele e pistacchio che Sharon insiste per farmi provare, decidiamo di fare una passeggiata lungo la spiaggia. Vicino ad una staccionata togliamo le scarpe e lasciamo che la sabbia fresca ci accarezzi i piedi. Il mare è calmo e la luna si riflette sull’acqua come un sentiero argentato. A un certo punto Sharon si ferma e guarda il cielo stellato: "Sai, a volte penso che tutto quello che ho passato mi abbia portato esattamente dove dovevo essere."

Lo dice con un sussurro di voce e con un sottofondo di melodie greche che proviene da un locale vicino. Spinta da quella musica si allontana leggermente ed accenna a qualche passo di danza. La osservo pensando che sto vivendo una di quelle serate che sembrano sospese nel tempo, un mix di leggerezza e profondità, con il rumore del mare e la bellezza di Sharon che non smette di ammaliarmi.

La notte è ormai scesa completamente e la spiaggia si è svuotata, lasciando solo il fruscio delle onde e il Zorba lontano che si spegne nell’aria. Sharon si siede sulla sabbia fresca ed io faccio altrettanto. L’atmosfera è carica di una tensione dolce, quasi palpabile, fatta di sguardi e parole non dette. Lei si volta verso di me, i suoi occhi chiari brillano sotto la luce della luna, e un sorriso appena accennato le curva le labbra. "Sai," sussurra, "qui è tutto più semplice. Nessuna fretta, nessun peso, nessuna condizione o il timore di essere giudicata." La sua voce è morbida, come se si fondesse con il suono del mare. Mi avvicino leggermente, attratto dal calore che emana, e lei non si ritrae. Anzi, inclina il capo, lasciando che una ciocca di capelli le sfiori il viso.

Le nostre mani si sfiorano sulla sabbia, un contatto casuale che però ci concede il permesso di osare. Lei alza lo sguardo e in quel preciso istante penso che non ci sia più bisogno di parole. Mi sporgo verso di lei, lentamente, dando ad entrambi il tempo di assaporare l’attesa. Le sue labbra si socchiudono appena, e quando finalmente si incontrano con le mie, è come se il mondo intorno si dissolvesse.

Il bacio è lento, profondo, un’esplorazione sensuale che sa di sale e vino. Le sue labbra sono morbide, calde che si muovono contro le mie con una delicatezza disarmante. Sento il suo respiro accelerare, il suo cuore battere mentre le mie mani trovano il suo viso, sfiorano le sue guance, per poi scivolare tra i suoi capelli, morbidi e leggermente spettinati dal vento. Lei risponde con un piccolo gemito, un sussurro quasi impercettibile, che vibra in un equilibrio perfetto tra dolcezza e desiderio, un momento che sembra durare all’infinito.

Quando ci separiamo, i nostri respiri sono intrecciati, i volti ancora vicini. Sharon mi guarda con un sorriso malizioso, gli occhi che brillano: "Non male per una serata sulla spiaggia, vero?" Poi sorride e si lascia cadere indietro sulla sabbia. Mi distendo accanto a lei, il cuore batte ancora forte consapevole che questo istante rimarrà impresso nella mia memoria, molto oltre il reportage.

"Rimani qui con me…" Lei sussurra, la voce bassa, quasi un segreto condiviso, come se ci conoscessimo da sempre, come se ci fossimo già incontrati in un’altra vita. Mi avvicino senza più esitazione. Sento il sangue scorrere veloce nelle mie vene, la passione cresce, il fuoco dei sensi si accende piano, ma inesorabilmente.
Le sue mani scivolano sul tuo petto, mi esplorano con una curiosità delicata. I nostri corpi si intrecciano, i nostri respiri si fanno più veloci e intermittenti, ogni movimento sembra sincronizzato con il ritmo del mare. Le mie mani scendono e risalgono sfiorandole il seno e sentendo ogni piega, ogni curva del suo vestito leggerissimo.

C’è una dolcezza selvaggia in ogni suo gesto, un misto di tenerezza e desiderio che rende tutto più reale, più vivo. Mi sussurra qualcosa in russo, parole che non capisco ma che vibrano di emozione, ed io rispondo con un bacio profondo con le mani che la stringono come se non volessi mai lasciarla andare.
È un dialogo silenzioso fatto di carezze, sospiri e sguardi che dicono più di quanto io possa scrivere nei miei racconti. La sabbia cede sotto di noi, morbida e accogliente, lei si lascia andare ed io travolto da quella sensualità mi abbandono in lei. È un amore improvviso, intenso, che nasce dalla connessione di questa serata e si consuma qui, su questa spiaggia, sotto un cielo che sembra infinito.

Quando tutto si quieta, rimaniamo abbracciati, il suono delle onde ci culla, il silenzio della notte ci avvolge. Sharon appoggia la testa sul tuo petto, il suo respiro si calma lentamente: "Non pensavo che una serata potesse essere così…” Non finisce la frase, ma non ce n’è bisogno. Entrambi sappiamo che questo momento, per quanto fugace, è qualcosa di unico, scolpito nella sabbia e nella memoria, come un’impronta che il mare non potrà cancellare.

Tornando verso il mio albergo, raccogliamo le nostre scarpe e camminiamo in silenzio mano per mano. Il nostro dialogo è tutto lì. Arrivati, mi saluta con un sorriso, poi mi dice: "Ci vediamo domani, no? Hai ancora tanto da vedere per il tuo reportage." Ed io: “Il mio racconto l’ho già scritto stasera, il resto saranno solo dettagli.” Mi bacia di nuovo lasciandomi con la sensazione che questa non sia una storia chiusa tra due parentesi, ma un momento di vita che difficilmente avrà una fine.



FINE

 





INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.ansamed.info/ansamed/it/
notizie/stati/cipro/2013/03/18
https://siviaggia.it/viaggi/cipro-ayia-
https://it.sport.basket.narkive.com/
http://viverescienzepolitiche.it/wp-content/
FOTO GOOGLE IMAGE

 





 
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