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FASCINO E TENDENZA
"Io sono il Rossetto"
Rosso come il mio nome
Intramontabile simbolo di seduzione e fascino, il rossetto rosso da sempre
considerato un oggetto di culto per le donne.




Rosso come il fuoco, come l’amore e la passione.
Era solita dire Coco Chanel: “Se siete tristi, se avete un problema d’amore,
truccatevi, mettevi il rossetto rosso e attaccate”.





Io sono il rossetto, rosso come il mio nome, diffidate dalle tante imitazioni,
perché il rossetto, pur nella miriade di sfumature, è solo di colore rosso!
Sì proprio quello, il rossetto rosso, l’intramontabile simbolo di culto,
seduzione e fascino, sì proprio io, il rossetto rosso, quello da sempre considerato
l’oggetto must di culto per le donne. Sì, rosso come il fuoco,
come l’amore e la passione che travolge, la sensualità
immaginata ed anelata nell’atto del bacio voluttuoso.







Ricordo quando Coco Chanel parlava di me:
“Se siete tristi, se avete un problema d’amore, truccatevi, mettevi il rossetto rosso!”
Oggi nel mondo sette donne su dieci non escono di casa senza di me
e mediamente ne «posseggono» almeno otto di differenti sfumature.
Come d'altronde era già successo negli anni della Grande Depressione,
fra il '29 e il '33. E poi nel Dopoguerra, quando non c'era nulla e tutto da ricostruire.









Non vi sto dicendo nulla di nuovo, da sempre, le donne usano abbellirsi
colorandosi le labbra, già 5000 anni venivo usato come cosmetico
dalle donne dell'antica civiltà della Mesopotamia e successivamente
da quelle della valle dell’Indo. La prima testimonianza certa risale alla
regina sumera Pu-Abi, sovrana della città di Ur intorno al 2500 a.C.
Fui ritrovato nella sua tomba sotto forma di una piccola scatola d’oro
contenente una pasta fatta di polvere rossa, olio di sesamo ed essenza
di rosa, con tanto di pennellino. Gli antichi egiziani avevano una loro
particolare composizione di rossetto e Cleopatra utilizzava
un rossetto ricavato dai pigmenti dei coleotteri e delle formiche.










Ci sono da sempre! Sono passato dalla età dell’oro
a quella del ferro, nell’antica Grecia, quando da simbolo delle classi
più agiate, vengo ricondotto a cosmetico destinato ad uso unico delle
prostitute. Realizzato con sudore di pecora, saliva umana, escrementi di
coccodrillo, questa terribile mistura diventa addirittura un obbligo per le
puttane sacre e non. Venivano addirittura accusate di oltraggio
qualora si fossero fatte vedere per strada
senza di me e sarebbero state arrestate.








Ci sono da sempre! Anche nella Roma Imperiale,
quando venivo utilizzato per abbellire le statue degli
Dei durante le celebrazioni religiose. Nella stessa
Roma finii sulle labbra dell’imperatrice romana Poppea,
composto da ocra, minerali di ferro e quercia marina.








Anche nel MedioEvo quando, considerato simbolo di lussuria,
fui proibito dai perbenisti ecclesiasti poiché le labbra rosse erano
considerate simbolo di dissoluzione e nel 1770 il
Parlamento britannico approvò una legge che
condannava per stregoneria le donne che ne
facevano uso per sedurre gli uomini sposati.








Ci sono da sempre! Nel sedicesimo secolo, durante il regno di Elisabetta I
d'Inghilterra, risalii la china iniziando di nuovo a tinteggiare le labbra di
tutte le donne, all’epoca ricavato dalla cera delle api.
Fu la stessa regina vergine a trasformare la passione per il rossetto
rosso in autentico fanatismo. Al tempo ero considerato un cosmetico
dai poteri magici e lei scelse di indossarmi ogni giorno, anche nel
periodo che la condusse al letto di morte.
Alla sua sepoltura, soltanto metà bocca della regina venne truccata di rosso.









Nel XVII secolo divento un “bastoncino” ossia una pasta semisolida a
base di terra rossa seccata al sole sopra un legnetto
e fu proprio in quel periodo che la moda mi glorificò, grazie alla mia funzione estetica.
Fu allora, proprio grazie alla forma, che venni usato per la prima volta come
modificatore della forma della bocca secondo i dettami della moda;
allora andava la bocca piccolissima e imbronciata, col labbro inferiore più
carnoso del superiore. Nel ‘700 dame e cicisbei sfoggiavano labbra minuscole
e tinte col carminio; ma nell’800 vi fu un improvviso ritorno alla morigeratezza
feudale: le donne dabbene erano solo quelle che mostravano
labbra rigorosamente esangui, lucidate con grasso di balena.









Insomma sì, ho attraversato secoli sempre in bilico sul filo del proibizionismo,
finché nel 1910 mi affermai definitivamente per opera di Roger & Gallet,
che produsse il primo stick da labbra. Da quel momento iniziarono le
innovazioni grazie a Elizabeth Arden, che introdusse nuance più delicate.
Negli anni 20 e 30 mi presento in gradazioni più scure e con bocche
a forma di cuore; negli anni 40 con tonalità rosso
sangue e labbra notevolmente arrotondate.






 



Durante la seconda guerra mondiale, divento particolarmente celebre,
in seguito al mio largo utilizzo nell'industria cinematografica.
Considerato l’apoteosi del make up per la mia forza espressiva legata
a sentimenti di passione, conquisto le labbra delle star degli anni cinquanta e sessanta.
Marilyn Monroe dedicava molte ore al trucco, il suo segno distintivo
erano le labbra che valorizzavo con un rosso scarlatto.












  




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CREDITS
A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI
Mitì Vigliero http://www.placidasignora.com/2008/03/12/storia-del-rossetto/
Stefania Chiaramoni https://ilbuongiorno.it/it/articles/curiosita/item/5062-rossetto-rosso-storia-del-cosmetico-piu-amato-dalle-donne
GIOIA CORAZZA http://www.grazia.it/bellezza/Make-up/rossetto-rosso-storia
http://it.wikipedia.org/wiki/Rossetto
https://www.elle.com/it/bellezza-beauty/makeup/a27556269/rossetto-rosso-storia/

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