|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
STORIE
L’Amore ai tempi del CoronaVirus
Photo
Vincenzo Montuori
Mi chiamo Simone e sono un uomo di 42 anni, per certi versi
affascinante, vivo nella provincia di Pavia e ho un mio lavoro
indipendente che mi permette di avere una vita piuttosto agiata. Sono
sposato con una mia coetanea conosciuta ai tempi scuola. A parte i primi
due tre anni di vera passione, poi la noia matrimoniale ha preso il
sopravvento riducendo all’osso il dovere coniugale finché, tacitamente e
senza nessun problema per la coppia, da più di cinque anni a questa parte,
abbiamo deciso di interrompere i nostri incontri amorosi.
Non ho
mai avuto un’amante fissa o qualsivoglia legame sentimentale deciso a non
confondere mai l’amore col sesso nel senso che per fare sesso sano e
coinvolgente non ho mai creduto che ci fosse bisogno del sentimento tra i
partner o peggio farlo sempre con la stessa persona. Anzi a dirla tutta, a
giudicare dalla mia esperienza con mia moglie, pensavo che fosse l’amore
stesso la causa della morte dell’attrazione che smussa i punti più alti
della complicità e relega la pratica sessuale a ciò che definirei un mero
scambio reciproco di affetto.
Normalmente sono solito calmare i
miei istinti sessuali facendo liberamente l’amore dietro compenso, insomma
il classico sesso a pagamento. No, no, niente bordelli privati, case di
appuntamento o a domicilio con escort di lusso e rifatte che di
femminilità hanno poco e niente. Io adoro le donne vere, quelle che hanno
un passato vissuto, un presente disagiato e un futuro tutto da inventare.
Ecco sì proprio quelle, quelle che durante i miei lunghi viaggi di
rappresentanza in auto incontravo ai bordi delle strade, nei parcheggi,
nelle piazzole di servizio sedute su dei bidoni arrugginiti. Truccate in
malo modo e dai vestiti appariscenti e così esagerati che non facevo
fatica a riconoscere. La maggior parte parlavano lingue straniere, russo,
rumeno, polacco, conoscevano poche parole di italiano, ma sapevano tutte
quelle che bisognava usare in quei momenti. Se offrivi quanto chiedevano
non avevano problemi a salire in macchina e a dirti di voltare a destra o
a sinistra per poi ritrovarti in qualche viottolo di campagna o in qualche
spiazzo pieno di cartacce e fazzoletti usati.
Non c’era bisogno di
presentarsi, di essere quello che non eri, di trovare a tutti i costi uno
straccio di motivo perché fossi lì a quell’ora. Non c’era alcun bisogno che
per qualche strano motivo, tu dovessi spiegare perché avevi preferito lei
ad un’altra, o farle i complimenti o dirle addirittura che era una bella
donna per conquistarla. Come non c’era alcun bisogno di raccontare la tua
vita o quando tua moglie ti aveva tradito l’ultima volta e quante volte
nell’ultimo mese. Niente di tutto ciò, a loro bastava un sorriso
rassicurante perché
l’amore lo facevano in modo semplice, rispettando i ruoli di maschio e
femmina, senza lasciare spazio a pratiche artefatte, andavano
immediatamente al sodo, slacciandoti i pantaloni, alzando la gonna,
scoprendo il seno, offrendo la bocca e l’essenziale che serviva per quei
dieci minuti di sano sesso. Come un’agenzia di viaggi mostravano il loro
itinerario e tu viaggiavi a cinque stelle immergendoti in posti e fondali
sconosciuti. Poi tutto tornava come prima, nessuno strascico, nessun
dovuto oltre il compenso, semplicemente si parlava abbassando i finestrini
e fumando una sigaretta insieme.
Perché vi scrivo? Perché da un
mese a questa parte è tutto cambiato. Quelle strade che percorrevo di
solito, quelle stazioni, quei parcheggi sono penosamente deserti. Su
quelle piazzole giacciono miseramente sedie di plastica e bidoni di latta
vuoti. Tutti i giornali sono concordi nel dire che questa specie di
epidemia sta cambiano le nostre abitudini, i bar, i ristoranti, i cinema,
gli alberghi, gli aerei, i treni, i musei sono vuoti, le piazze deserte, ma nessuno
finora ha fatto caso che le belle signorine sono scomparse ai bordi delle
strade per mancanza di clienti.
Perché vi scrivo? Perché per forza
di cose io e mia moglie rimaniamo in casa evitando di uscire se non per
motivi urgenti ed essenziali. Entrambi da due settimane lavoriamo in casa
in Smart Work con l’aiuto di internet. E ieri, dopo anni, incredibilmente
è successo! Ho fatto l’amore con mia moglie. Forse anche lei, per motivi
che fingo di ignorare, sentiva l’impellente voglia di fare sesso. È stata
lei a farsi avanti. Ha preparato la tavola elegantemente con tanto di
candela profumata e un vino rosso d’annata. Un tocco di seta, due gocce di
Chanel, una musica soft e subito dopo cena ci siamo ritrovati a scambiarci
dei piccoli baci finché l’uragano del desiderio ci ha travolti finendo
dritti nel nostro letto praticamente immacolato.
Forse sarà stato
proprio il suo evidente e non celato desiderio, messo lì su quella tavola
senza mezzi termini e così chiaro da farmi pensare che fosse frutto della
mancanza di sesso che evidentemente in tempi normali trova fuori da queste
quattro mura. Forse sarà stata proprio questa consapevolezza di
immaginarla vogliosa ed appagata nei letti degli altri o tra le lenzuola
disfatte di qualche pensione di periferia come del resto anch’io lo trovo
ai bordi delle strade. Forse sarà stato tutto questo o il fatto che
nessuno dei due si è sentito in dovere di spiegare il come e il perché.
Comunque è successo ed è stato semplicemente sublime, così coinvolgente e
inaspettato che posso senz’altro affermare che l’amore ai tempi del
CoronaVirus è meraviglioso!
..
.. |
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
© All rights
reserved
TUTTI I
RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
Il presente racconto è tutelato dai diritti d'autore.
L'utilizzo è limitato ad un ambito esclusivamente personale.
Ne è vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, senza il consenso
dell'autore
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|