Secondo uno studio delle Nazioni
Unite nel mondo sono 650 milioni le giovani che si
sono sposate da minorenni, o addirittura bambine e
nella stragrande maggioranza dei casi i matrimoni sono
combinati dalle famiglie. Il fenomeno non si arresta
anzi secondo le previsioni nel 2030 il numero di
questi matrimoni aumenterà di 150 milioni. Riguardano
bambine private dei loro diritti che ogni giorno
vengono date in sposa, senza che abbiano la
possibilità di opporsi, spesso a persone molto più
grandi di loro.
Questi matrimoni causano
abbandono scolastico, favoriscono casi di violenza e
abusi domestici, isolamento sociale e mancanza di
indipendenza ed emancipazione. Le gravidanze precoci
inoltre hanno elevati rischi di mortalità sia per la
madre che per il bambino: le complicanze legate a
gravidanza o parto sono la prima causa di morte per le
adolescenti tra i 15 e i 19 anni, in tutto il mondo.
Purtroppo ACCADE ANCHE IN ITALIA dove è stato
introdotto il reato di matrimonio forzato attraverso
il codice rosso, ma la legge permette ancora, anche se
in casi eccezionali, il matrimonio minorile a partire
dai 16 anni. Si pensa spesso che le spose bambine, i
matrimoni combinati e quelli forzati siano qualcosa
distante da noi, che riguardi solo Paese distanti
dalla nostra cultura ma non è così. Il fenomeno trova
spazio anche all’interno di comunità di immigrati
provenienti da Paesi in cui la pratica è tuttora
diffusa. In Italia, i dati mancano. Le unioni non
vengono registrate e quando sono celebrate all'estero
non vengono comunicate alle autorità italiane. Il 41%
delle vittime di matrimonio forzato ha cittadinanza
italiana
«È necessaria una legislazione
specifica», spiegano le associazioni Non c'è Pace
Senza Giustizia e The Circle Italia Onlus. «Agire su
più fronti per prevenire e contrastare questa grave
violazione dei diritti umani dei minori e assistere le
vittime».
«Non edulcoriamo la realtà: i matrimoni
giovanili e forzati sono un'autorizzazione allo
stupro». Ha dichiarato la senatrice Emma Bonino.