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AMARSI? CHE CASINO!
VIAGGIO NEL PIACERE 
IL MESTIERE ANTICO
Marrakech
La città che non dorme mai
Finalmente Marrakech! La città dalle case e
dalle mura color ocra è una delle quattro
città imperiali del Marocco con la sua
caratteristica Jamaa el Fna, la piazza più
frequentata di tutta l'Africa..
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Finalmente Marrakech! La
città dalle case e dalle mura color ocra è una delle
quattro città imperiali del Marocco con la sua
caratteristica Jamaa el Fna, la piazza più frequentata
di tutta l'Africa. Come molte città del Marocco,
Marrakech comprende una vecchia cittadina fortificata
chiamata medina, circondata da quartieri più moderni, il
più importante dei quali è Gueliz. E noi ci troviamo
proprio qui, nel quartiere della movida notturna
precisamente al Grand Café de la Poste, un bar in stile
coloniale che esiste dal 1925. L’atmosfera è elegante,
animata e allegra, le luci soffuse. Accanto a me, mentre
sorseggiamo un thè bollente alla menta, c’è Monique, una
graziosa giornalista francese, capelli neri lisci a
caschetto e sorriso accattivante, che si è prestata a
farmi da guida. Innamorata del Marocco e laureata alla
Sorbona in Hospitality & Tourism Management, ogni anno
passa le sue vacanze da queste parti.
Ci siamo
conosciuti tramite un gruppo di studio su Facebook ed
ogni è la prima volta che ci incontriamo dal vivo. Sa
che la rubrica per cui scrivo si chiama Viaggi nel
Piacere per cui esordisce dicendomi: “Può sembrarti
strano che una città di una nazione islamica possa
essere tra le cinque mete più ambite dagli amanti del
turismo sessuale, ma la legge marocchina è tra le più
liberali dei paesi islamici. Marrakech poi è il motore
di tutta la nazione sia per il turismo che per il
commercio. Tieni anche conto che durante il dominio
coloniale francese, le autorità furono costrette a
regolamentare la prostituzione in quanto preoccupate per
la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili,
in particolare della sifilide, tra le truppe di stanza
nella colonia. Allora vennero istituiti dei "Quartiers
réservés" dove era consentita, regolamentata e limitata
la prostituzione. All'interno di questi quartieri a luci
rosse le prostitute dovevano essere registrate e
sottoporsi a regolari controlli sanitari obbligatori.
Dovevano portare sempre con sé la tessera di
registrazione e i loro spostamenti fuori dal quartiere
erano consentiti solo sotto autorizzazione
dell’autorità. Solo in seguito fuori dai quartieri
furono allestite le maison de tolérance praticamente dei
bordelli ad uso degli europei.”
Il bar si sta
riempiendo, Monique beve con difficoltà il suo thè
troppo bollente. Poi riprende: “Come vedi qui gli
abitanti, specialmente il Giovedì e il Venerdì sera
amano svagarsi ed uscire di casa e dopo essersi saziati
di carne speziate in una delle tante terrazze di piazza
Jemaa El Fna, vengono in questo quartiere per divagarsi.
Qui a Gueliz abita tutta gente benestante ed è
considerato il quartiere più europeo della città. Non di
rado, se stai camminando da solo ed hai l’aspetto
occidentale, ti si avvicina qualcuno che, scrutando le
tue intenzioni, ti chiede se stai cercando un
appartamento. Una volta che ha deciso di fidarsi di te
ti chiede se hai bisogno di una casa con delle ragazze a
pagamento. Qui non esistono magnaccia, di solito chi fa
pubblicità alle ragazze e favoriscono questi incontri
sono gli stessi proprietari degli appartamenti ed il
loro guadagno è solo l’affitto della casa.”
Poi
sorridendo e abbassando la voce mi dice che questo è
solo uno dei tanti episodi che possono capitare ad un
turista. “Di solito il business della prostituzione
scarta gli uomini del posto e si concentra su catarioti,
libici, pakistani, inglesi, francesi, ma soprattutto
sauditi, ovvero quelli con ampie possibilità economiche
e con le tasche gonfie di valuta pregiata.” Le chiedo
di parlarmi delle ragazze che svolgono questa attività e
delle differenze rispetto alle escort occidentali. “Qui
è tutto diverso, la prostituzione ha mantenuto riti e
sacralità del passato: le ragazze di solito iniziano a
prepararsi nel pomeriggio: trucchi, vestiti, estetista e
parrucchiere per poi presentarsi belle e disponibili nei
vari locali notturni. Di giorno i punti di raccolta sono
negozi alla moda, fast food e brasserie, mentre di notte
i bar e i ristoranti più frequentati. Sono ragazze
avvenenti vestite in maniera inequivocabile e dagli
sguardi sfrontati ed una volta adocchiato il possibile
cliente fanno in modo che sia il cliente stesso a fare
il primo passo. Tutto avviene nella massima discrezione
e solo dopo provvedono a scambiarsi i numeri di
telefono. In questi bar non succede altro. L'approccio
non è comodissimo, e la vera e propria trattativa
avviene tramite messaggi per poi fissare luogo e ora per
incontrarsi la sera stessa. La polizia è sempre in
agguato e rende complicata la conoscenza soprattutto
quando comincia a fare tardi. Di solito queste ragazze
preferiscono gli uomini anziani perché sono più
affidabili, hanno sicuramente più denaro in tasca e non
è esclusa, almeno nelle loro intenzioni, la remota
possibilità di trovare un compagno che le porti via dal
Marocco. Qualcuna addirittura è vergine e vuole rimanere
tale fino al matrimonio per cui la loro attività
sessuale è limitata laddove è consentito. Non di rado
infatti pongono le loro condizioni durante lo scambio di
messaggi specificando cosa è possibile fare durante
l’incontro.”
Monique smette di parlare e si
guarda intorno: “Vedi quella ragazza vestita di bianco
al telefono? Ecco sta parlando con un possibile cliente.
Tra poco si alzerà e se non si fida darà un altro
appuntamento al cliente in un altro locale più riservato
e lontano dagli occhi indiscreti dei poliziotti. Lì
scoprirà le sue carte e non tarderà a mettere in chiaro
le sue tariffe che vanno dalle 150 alle 400 euro più
l’affitto dell’appartamento per tutta la notte. Tieni
conto che gli hotel sono sorvegliati dalla polizia per
cui le ragazze svolgono la loro attività in case sicure
perché proprio per evitare il diffondersi della
prostituzione una legge del regno vieta ai marocchini di
soggiornare con altri che non siano i legittimi
consorti. Chi non esibisce il certificato di matrimonio
è passibile di arresto e mette nei guai anche
l'albergatore che rischia di chiudere l'attività. Di
solito viene raccomandato al cliente di turno di non
salire sullo stesso taxi della ragazza, di stabilire il
prezzo e la prestazione prima di uscire dal locale e
soprattutto di tenere sempre a portata di mano un po’ di
denaro per le mance, poliziotti compresi.”
Le
chiedo se la prostituzione è diffusa quanto in
Occidente. “Si stima che in tutto il Marocco le
prostitute siano almeno 50 mila. Marrakech ovviamente la
fa da padrona. Ripeto qui non ci sono intermediari e le
ragazze si offrono liberamente. Anche se poi gli attori
che partecipano al business sono molti tipo i
parrucchieri che non chiudono mai, estetiste a
disposizione fino alle 5 del mattino, taxisti, titolari
di bar, ristoranti, locali e padroni di case. Ti prego
non pensare all’occidentale, qui non c’è il concetto di
una botta e via e di solito prima della prestazione le
ragazze si fanno invitare al ristorante. Come ti ho
detto prima i clienti più attesi sono quelli che
arrivano dall'Arabia saudita, ma anche un europeo è ben
visto. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica ed
esiste anche l’altra faccia della medaglia, ovvero chi
pratica la prostituzione nell’antico quartiere ebraico,
il Mellah. Qui le donne hanno tutte un’età avanzata e
non sono propriamente belle, la maggior parte sono
analfabete, divorziate o vedove con figli a carico da
mantenere. Le loro tariffe scendono vertiginosamente
fino alla miseria di 20 Dirham: 2 euro per un rapporto
sessuale consumato alla svelta a due passi dal suk.”
Mentre parliamo il locale ormai si è riempito di
belle ragazze in cerca di un incontro per la sera.
Guardo l’ora sul telefono, si è fatto tardi, dico a
Monique che è stato piacevolissimo parlare con lei. Poi
istintivamente aggiungo che in mezzo a quel giardino
fiorito la rosa più bella è senz’altro lei. Lei abbassa
gli occhi, per la prima volta la vedo imbarazzata, poi,
dopo aver mandato giù tutto in un fiato il suo thè ormai
freddo mi dice che domani se lo desidero possiamo
vederci alle sei di sera sempre lì al Grand Café de la
Poste. Percepisco che non sarà solo un incontro di
lavoro per cui tra una cosa e l’altra mi sento in dovere
di dirle che sono sposato. Lei mi guarda sorridendo e
dopo un veloce giro di pensieri nella sua testa mi
risponde: “Lo avevo sospettato, ma anche io sono
sposata, mio caro…” Ci fissiamo negli occhi per una
decina di interminabili secondi, non so che dire e alla
fine è lei a rompere il giacchio: “Tua moglie è qui con
te a Marrakech?” Quando le dico che per lavoro viaggio
sempre da solo, lei si alza, prende la borsa e prima di
salutarmi mi dice: “E allora non vedo quale sia il
problema… A domani!”
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
WEB REPORTAGE
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