Dopo le insegnanti e le poliziotte ora è la volta dei
membri di famiglia, un sotto sotto genere basato
esclusivamente sulle relazioni erotiche in famiglia,
spesso in ambienti benestanti e borghesi. L'origine
del filone viene fatta ricondurre a qualche anno
prima, alla pellicola Grazie zia del
1968 di Salvatore Samperi incentrata su un rapporto
incestuoso tra zia e nipote. Tuttavia fu
Malizia del 1973 che sdoganò tali tematiche e
fece di Laura Antonelli l'interprete principale di
queste pellicole. Tali relazioni vedevano spesso
protagonisti adolescenti iniziati al sesso da
componenti adulti della famiglia o dalla servitù. Da
notare come con il passare degli anni, da semplici
aspetti provocanti la commedia erotica familiare virò
sempre più verso l'esplicito scadendo nel porno più
diretto.
Nel 1970, prima di Samperi con
Malizia ci aveva provato Francesco Prosperi dirigendo
Barbara Bouchet nel film Il debito coniugale
e raccontando la storia di un benzinaio apparentemente
morto, ma in realtà solo svenuto, e di un suo amico,
il quale dopo aver comunicato la vedovanza alla ricca
moglie si accasa da lei nel giro di pochi giorni.
La cugina, è un film del 1974
diretto da Aldo Lado e tratto dal romanzo omonimo di
Ercole Patti. Le interpreti femminili sono Dayle
Haddon, Cristina Airoldi, Stefania Casini e narra di
due cugini che s'abbandonano fin dalla fanciullezza e
poi durante l'adolescenza, a una serie di giochetti
erotici. Finiranno per diventare amanti, giacché lei,
per convenienza, ha sposato un ricco barone. Ancora
nel 1974 Massimo Dallamano dirige Edwige Fenech nel
film Innocenza e turbamento e parla
di un giovane seminarista che tornato in famiglia per
riflettere sulla sua vocazione trova un ambiente pieno
di tentazioni e il più accanito in questo senso è suo
nonno don Salvatore. Quando l'uomo muore, sarà la
bella Edwige, la matrigna, a dissuadere il giovane
seminarista dall'idea religiosa. Sempre nel 1974
La nipote diretto da Nello Rossati
con Francesca Muzio e narra le vicende della nipote
Adele che seduce il cugino e lo zio causandogli un
primo attacco di cuore. Continuando nella sua opera di
seduzione lo zio subisce un secondo attacco di cuore
che gli sarà fatale. Dopo la morte dello zio, Adele
sposa il cugino diventando così la padrona di casa.
Nel 1975 Mauro Ivaldi dirige L'amica di
mia madre con protagoniste Barbara Bouchet e
Carmen Villani e narra le vicende di un diciassettenne
balbuziente attratto da una ventisettenne già
impegnata. Dato che lei non si concede, lui vira le
sue attenzioni verso un’attraente amica della madre,
ma senza successo perché lei lo considera troppo
giovane. Quando ormai pensa di non avere più speranze,
riesce ad averla perdendo finalmente la sua balbuzie.
Grazie... nonna del 1975 è diretto da
Marino Girolami con lo pseudonimo di Franco
Martinelli. La protagonista è sempre Edwige Fenech
nelle vesti di un’affascinante nonna. Un ingegner
apprende che il proprio padre, emigrato diversi anni
prima a Caracas, è morto e che la sua seconda moglie
sta arrivando per conoscerlo. Tutti si aspettano
l'arrivo di una donna anziana, invece si presenta una
bellissima donna. L’uomo cerca di approfittare delle
grazie della donna ma in realtà sarà suo figlio ovvero
il nipote a raggiungere l’agognato scopo. Sempre dello
stesso anno esce La moglie vergine un
film diretto da Marino Girolami accreditato come
Franco Martinelli con Edwige Fenech, il cui consorte,
alle prese con un blocco psicologico, non riesce a
consumare. Urge un'operazione di fiducia e a tal
proposito ci penserà la giovanile suocera. La
nuora giovane sempre del 1975 diretto da
Luigi Russo con Simonetta Stefanelli, parla di un
ricco e affascinante imprenditore in crisi con la
moglie, che cede alla passione con la nuora Flora. Nel
frattempo il marito di Flora, Sandro, ha una relazione
con la cognata, e tutti i membri della famiglia
finiscono per avere delle tresche. Il vizio di
famiglia è un film italiano del 1975 diretto
da Mariano Laurenti e interpretato da Edwige Fenech.
La storia è ambientata nella campagna veneta. Un
industriale degli spaghetti sta per morire e la
sorella, la moglie e la figlia cercano di accaparrarsi
l'ingente eredità, scatenando una guerra fatta
esclusivamente di colpi bassi. Una vergine in
famiglia sempre del 1975, con Femi Benussi
diretto da Luca Delli Azzeri (alias Mario Siciliano)
racconta di una ragazza appartenente ad una famiglia
borghese, che viene raccomandata insistentemente
soprattutto dal padre a rimanere vergine fino al
matrimonio. Ma quando scopre che lo stesso padre con
la segretaria e la madre con il prete si lasciando
andare ad effusioni amorose ne rimane sconvolta e si
scatena, abbandonandosi a svariate esperienze
sessuali.
La figliastra
(Storia di corna e di passioni) invece è un film del
1976 con Sonja Jeannine e Lucretia Love diretto da
Edoardo Mulargia e narra le vicende di un barone
siciliano, la cui moglie muore di attacco cardiaco
mentre è intenta ad avere un rapporto sessuale con il
giardiniere. Il barone si risposa con una vedova del
nord madre di un’avvenente ragazza. La situazione si
complica quando si insinua il problema di una grossa
eredità, di cui il barone potrà entrare in possesso
solamente se dotato di prole, che la sua prima moglie
non ha fatto in tempo a dargli mentre la seconda non
può più avere. Sempre nel 1976 Mino Guerrini dirige
Gloria Guida nel film La ragazza alla pari
in cui la falsa ingenua cameriera viene prestata ai
coinquilini dai suoi datori di lavoro. Naturalmente i
servizi domestici resi saranno di ben altra natura.
Nello stesso anno esce Stangata in famiglia
con Femi Benussi, diretto da Franco Nucci, e racconta
le vicende di un ragioniere incaricato di accertare le
rendite delle prostitute che si spacciano per
estetiste e massaggiatrici, il protagonista della
vicenda scopre che tutti i membri della sua numerosa
famiglia hanno a che fare con la redditizia
organizzazione. Si riprenderà a fatica da un infarto.
Barbara Bouchet è protagonista nel 1978 del film
Come perdere una moglie... e trovare un'amante
diretto da Pasquale Festa Campanile e narra la storia
di un dirigente pubblicitario che, rientrato a casa in
anticipo a causa d'un incidente automobilistico
sorprende la moglie americana in intimità con
l'idraulico. Il dirigente si consolerà dopo numerosi
equivoci con la bella Eleonora Rubens, giovane
olandese abbandonata dal marito.
Mia
moglie torna a scuola del 1979 di Giuliano
Carnimeo invece vede protagonista Carmen Russo nei
panni di una casalinga che decide, contro il parere
del marito, un commerciante alimentare benestante, di
iscriversi ad un collegio privato per ottenere la
licenza liceale. Arrivata nel collegio diventa
l'oggetto del desiderio dei giovani studenti maschi e
del suo professore. Nello stesso anno esce La
zia di Monica di Giorgio Mille con Karine
Well. La Monica in questione è una liceale allegra,
giovane e soprattutto sveglia: sa cosa vuole dagli
uomini. Le sue amiche, invece, hanno un po' meno
esperienza in materia. Così lei le invita alla
fattoria della zia durante le vacanze per divertirsi
insieme.
La moglie in vacanza...
l'amante in città è un film commedia del 1980
diretto da Sergio Martino con Edwige Fenech e Barbara
Bouchet. La bella Giulia è l'amante di Andrea, un
ricco industriale parmigiano sposato con Valeria che a
sua volta è attratta dal sedicente conte Giovanni.
Durante una vacanza a Courmayeur molti nodi verranno
al pettine. Sempre nel 1980 esce nelle sale
Una moglie, quattro amici, due amanti,
diretto dal regista Michele Massimo Tarantini con Olga
Karlatos e Marina Frajese: Nel corso di un pranzo di
ex studenti, il dottor Lavetti comunica ai colleghi di
aver scoperto in un'isola tropicale il 'pomango', un
frutto il cui succo è un irrefrenabile afrodisiaco. La
circostanza darà il via a una serie di guai a catena
con i presenti incapaci di controllare la loro
esuberanza sessuale.
Lili Carati nel 1981 è la
protagonista di Il marito in vacanza
di Maurizio Lucidi: In un grande albergo è in corso il
congresso del sindacato dei maestri per l'elezione del
nuovo presidente. Tra i candidati, la favorita appare
la professoressa Corradini, che deve però competere
con il professor Liberati, aiutato nella caccia ai
voti dalla bella e disponibile moglie.
L'onorevole con l'amante sotto il letto
diretto da Mariano Laurenti con Janet Agren nelle
vesti di un'insegnante in una scuola privata di
Milano. A causa di alcuni alunni la ragazza viene
licenziata dal preside. Per farsi riassumere va a Roma
a trovare l'onorevole Battistoni con il quale aveva
avuto una relazione. A causa di un malinteso
l'insegnante viene inviata nella villa dell'onorevole,
da dove lo stesso cercherà di nasconderla alla rigida
moglie. Ancora nel 1980 esce Prestami tua
moglie un film diretto da Giuliano Carnimeo
con Janet Agren: un meridionale a Milano vive alle
spalle dell'amante che possiede un'agenzia di
pubblicità. Ricompare la moglie di lui che se ne era
andata cinque anni prima e il poveraccio, temendo che
voglia chiedergli il divorzio e gli alimenti, si mette
senza volerlo in un mare di guai. Sempre nel 1981 esce
La moglie in bianco... l'amante al pepe
un film diretto da Michele Massimo Tarantini con
Pamela Prati e narra le vicende di un rampollo di una
famiglia siciliana che torna a casa dopo un viaggio di
studio a Londra e manifesta tendenze omosessuali. Pur
di salvare l'onore, la famiglia farà in modo che il
giovane sposi una spogliarellista.
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