Madame le sue origini?
Il mio vero nome è Carolina
Fracci, mio padre Luigi era un alpino che fece la campagna di Russia e mia
madre Rocca Santina era un’operaia alla Innocenti di Milano.
La sua adolescenza madame?
Con l’inizio della guerra
insieme alla mia famiglia fummo costretti a lasciare la città e andammo in
campagna a Volongo presso la casa di mia nonna materna Argelide. Solo dopo
la fine della guerra tornai a Milano e mio padre fu assunto dall’azienda
tranviaria come bigliettaio.
Come arrivò a frequentare la
scuola di ballo del teatro alla Scala di Milano?
Spesso i miei
genitori mi portavano al Circolo ricreativo dell’azienda dove lavorava mio
padre, e fu lì che qualcuno convinse i miei genitori a farmi fare
un’audizione al Teatro alla Scala.
Come andò?
Superai l’esame più per la mia presenza che per la mia bravura ma poi fu
davvero dura abituarmi alla disciplina dell’ambiente e della maestra che
continuamente mi rimproverava perché mi giudicava svogliata.
A diciotto anni si diploma.
Era il 1954, ma accade
nelle migliori occasioni avvenne il colpo di fortuna. Alla Scala era in
scena Cenerentola ma Violette Verdy, l’ètoile dell’Opera di Parigi,
rinunciò ad alcune recite ed io la sostituii. Debuttai il 31 dicembre del
1955. Quel Capodanno non lo scordai mai. Due anni dopo diventai ballerina
solista, quindi nel 1958 prima ballerina che mi aprì le porte alle grandi
compagnie internazionali come il London Festival Ballet, il Sadler's Wells
Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet, il Royal Swedish
Ballet e l'American Ballet Theatre.
Divenne una delle
ballerine classiche più famose del mondo.
Ebbi la fortuna di
danzare insieme a ballerini famosi tipo Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev,
Henning Kronstam, Erik Bruhn, Roberto Bolle, passando per Vladimir
Vasiliev e Alexander Godunov, ma credo che la mia popolarità sia dovuta
soprattutto alle mie interpretazioni di ruoli drammatici tra cui: Giselle,
Francesca da Rimini e Medea. Il mio repertorio si allargò sempre di più: i
tre classici di Ciakovskji (Lago dei cigni, La bella addormentata, Lo
schiaccianoci), i tre di Prokofiev (Romeo e Giulietta, Cenerentola, Il
fiore di pietra), oltre grandi titoli romantici e tardo romantici (La
Sylphide, La gitana, La Pèri), Coppelia. In tutto nella mia carriera ho
interpretato oltre 200 personaggi.
Nel 1964 sposò il
regista Beppe Menegatti
Avevo ventotto anni, mi sposai a
Firenze, lui era l’aiuto regista di Visconti, sei anni dopo dalla nostra
unione nacque nostro Francesco.
Alla fine degli anni ottanta
dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Dal 1996 al
1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro
dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente
dell'associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene
nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Dal novembre del 2000
al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di
Roma., inserita nel Diario del '71 e del '72, uscito nel 1973. Nel
dicembre 2013 Arnoldo Mondadori pubblica la sua autobiografia Passo dopo
passo a cura di Enrico Rotelli. Il 19 settembre 2020 ha ricevuto il premio
alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana. Dal giugno
2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze. È
stata Ambasciatrice di Expo Milano 2015.
Eugenio Montale le dedicò
una poesia, La danzatrice stanca definendola: «Eterna fanciulla danzante».
Diventa negli anni: Cavaliere della Repubblica, Commendatore,
Grand’ufficiale della repubblica. Praticamente un mito, una diva assoluta,
nata così, semplicemente dalla fatica quotidiana. Nel 1981 il New York
Times la definì la migliore nel mondo.
Carla Fracci muore il 27 maggio
2021 all’età di 84 anni nella sua casa di Milano, dopo una lunga lotta
contro un tumore.