Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Maria
Anna Bonaparte, sono nata ad Ajaccio e sono la sorella minore
dell'imperatore Napoleone. All’età di sei anni mio padre riuscì a farmi
entrare nella prestigiosa scuola reale di Saint-Cyr, dove restai per dieci
anni. Poi tornai ad Ajaccio e vissi con mia madre. Alcuni anni dopo però
fummo costrette a trasferirci a Marsiglia per sfuggire alle persecuzioni
scoppiate nell'isola contro i fautori della Francia rivoluzionaria.
A Marsiglia si sposò…
Mi sposai civilmente il 1º
maggio 1797, avevo venti anni e mi ero innamorata del capitano corso,
Felice Baciocchi e ci unimmo in matrimonio contro il volere di mio
fratello, il quale considerava Felice un uomo dotato di scialba
personalità. Napoleone mi perdonò a fatica, ma con mia grande gioia non
mancò di presenziare al rito religioso a Mombello.
Poi
Parigi…
A Parigi mi fermai non avendo più intenzione di
seguire mio marito nei suoi frequenti spostamenti. Mi dedicai alla
letteratura e alla scienza ed iniziai a frequentare letterati, artisti,
scienziati. Purtroppo con il poeta Luis de Fontanes, assiduo frequentatore
del mio salotto nacquero delle spiacevoli dicerie riguardo ai nostri
rapporti personali.
Quindi accetta la proposta di suo
fratello…
Mi affidò il Principato di Lucca e con quella nomina
divenni principessa di Lucca e Piombino e l'anno dopo, Napoleone vi unì
anche il ducato di Massa e Carrara. I tre dipartimenti toscani vennero
affidati ad un unico governo posto in Firenze. Così di fatto acquisii il
titolo onorifico di Granduchessa di Toscana.
Più che su
marito fu lei la governatrice del Principato.
Questa nomina
dimostrava il fatto che Napoleone riconosceva in me le doti necessarie nel
governare con perspicacia e non esitò affidarmi incarichi delicati. Mi
considerava una donna attiva, capace di amministrare con prudenza e
lungimiranza. Anche se la popolazione dei territori, nostalgica e fedele
alla vecchia aristocrazia, non ebbe mai grande simpatia nei miei
confronti.
Durante il suo regno intrattenne rapporti intimi
con Bartolomeo Cenami…
Bartolomeo era il Grande Scudiero e
capo delle guardie reali. La nostra relazione durò ben sette anni poi lui
mi abbandonò in modo oltraggioso. Pensi che si fece sorprendere in
rapporti intimi in un villino fuori porta con la Contessa Mozzi.
Cosa ci dice dei suoi rapporti con il celebre violinista Niccolò
Paganini?
Lo incontrati per la prima volta alla festa di Santa
Croce, durante una sua esibizione in San Martino. Rimasi colpita dal
virtuosismo e quattro anni dopo io e mio marito lo invitammo a trattenersi
nella città come violinista della nuova Cappella da Camera.
Successivamente lo nominai primo violinista di Corte. Nei suoi soggiorni
lucchesi, Paganini ebbe l'occasione di scrivere anche varie composizioni
violinistiche divenute poi celebri.
Da quanto dicono le
cronache del tempo lei e il musicista genovese eravate in rapporti molto
intimi… Tra l’altro Paganini era famoso non solo per la grandiosità della
sua arte di suonare il violino, ma anche per un dono assai generoso della
natura, che lo aveva dotato di un virile organo di considerevoli
dimensioni.
Più che le dimensioni del suo organo, venni
completamente stregata dal suo violino, al tempo aveva composto la "Grande
sonata in la maggiore per chitarra e violino". Stravolta dalla sua musica
spesso ci trattenevamo fino alle prime ore dell’alba. Nacque tra noi
un’intensa passione e Niccolò divenne il mio amante ufficiale.
Purtroppo la nostra relazione fu di breve durata perché mi tradì dapprima
con mia sorella Paolina e poi con la giovanissima contessina Adele.
Con suo marito ebbe quattro figli vero?
Dopo un
anno di matrimonio nacque Felice Napoleone Baciocchi, ma se ne andò l’anno
dopo, poi nacque Elisa Napoleona Baciocchi nel 1806. Nel 1810 fu la volta
di Girolamo Carlo Baciocchi e nel 1813 di Federico Napoleone Baciocchi .
Dopo la caduta di Napoleone, nel 1814, cosa fece?
Cercai un accordo con il comandante delle truppe britanniche Lord Bentink
per dissuaderlo dall'attaccare lo Stato di Lucca. Le mie preghiere
rimasero inascoltate e prima dell’attacco fui costretta a fuggire
nonostante fossi incinta di Federico. Fui catturata e fatta prigioniera.
Venni imprigionata nella fortezza dello Spielberg.
Quando fu
liberata Elisa si ritirò, prima a Bologna, quindi a Villa Vicentina non
lontano da Gorizia, ove morì di cancro a 43 anni. È stata la prima dei
fratelli Bonaparte a morire. Fu sepolta nella basilica di San Petronio a
Bologna, dove ancora riposa accanto al marito.
FINE