Adamo mi parli del brano Caruso?
Caruso è una canzone di Lucio Dalla, incisa
nel 1986 e tratta dall'album live DallAmeriCaruso
registrato negli Stati Uniti, presso il Village Gate
di New York il 23 marzo 1986.
Fu un
successo vero?
Raggiunse la seconda
posizione in classifica per due settimane. Divenne
disco di platino e ottenne la Targa Tenco come
migliore canzone dell’anno. Il successo fu
planetario perché venne ripresa da innumerevoli
interpreti in decine di versioni tradotte in
altrettante lingue, e arrivando a vendere quasi 40
milioni di copie.
Qual è la genesi
della canzone?
Lo stesso Dalla ha
rivelato la genesi e il significato della canzone.
Praticamente mentre stava navigando tra Capri e
Sorrento ha un guasto alla propria imbarcazione, a
quel punto, dopo aver navigato a vela per qualche
miglio, il cantautore bolognese si trovò costretto a
soggiornare in un albergo di Sorrento, il famoso
Hotel Excelsior, proprio nella stanza che anni prima
aveva ospitato il tenero Enrico Caruso poco prima
della morte.
Quindi gli è venuta
l’ispirazione…
Quella sera al bar La
Scogliera il barista Angelo, la cui zia era stata la
cameriera di Caruso, gli racconta la storia degli
ultimi giorni del tenore e della sua passione per
una giovane a cui dava lezioni di canto. Una sera
aveva fatto portare il pianoforte in terrazza e
ispirato dal magnifico panorama aveva cantato per
quella fanciulla.
Il genio di Dalla
ha fatto il resto…
Dalla si immedesimò
in quella storia così tanto che immaginò la scena
nel momento in cui il maestro cantava alla ragazza
il ritornello “Te voglio bene assaje” di
Dicitencello vuje, canzone composta nel 1930 da
Rodolfo Falvo (musica) e Enzo Fusco (testo). La
scrisse di getto la sera stessa contemplando lo
stesso panorama che aveva ispirato Caruso e suonando
lo stesso pianoforte ormai scordato.
Un racconto intimo…
Qui si
intrecciano passione e malinconia, amore e
solitudine, un brano che racconta la passione di
Dalla per quei posti e Sorrento diventa protagonista
del racconto: "Qui dove il mare luccica, e tira
forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al
golfo di Surriento.” Immagini come l’uomo che
abbraccia la ragazza, dopo aver pianto. L'unione tra
la musica e i sentimenti, il pianoforte e le lacrime
della donna, diventano immagini fisse, incatenate,
come canta Lucio Dalla nel ritornello: "Te voglio
bene assaje, ma tanto tanto bene sai, è una catena
ormai, che scioglie il sangue dint' ‘e ‘vvene sai".
Insomma quello che canta Dalla è un amore diventato
forte e resistente come una catena, una catena che
non fa male ma bene, perché i sentimenti ispirati
dalla ragazza nell’uomo “sciolgono il sangue nelle
vene”!
L’amore che salva…
L’amore di un uomo che si rende conto di
essere alla fine della sua carriera e della sua
vita. Un uomo malinconico. “Potenza della lirica,
dove ogni dramma è un falso, che con un po’ di
trucco e con la mimica puoi diventare un altro”,
canta Lucio Dalla, perché Caruso per tutta la vita,
a causa del suo lavoro, è stato costretto a
indossare infinite maschere. Di contro l’amore per
quella ragazza è vero e sincero al punto che “Gli
sembrò più dolce anche la morte!”
Cover?
Tra i diversi artisti che l’hanno
riproposta citiamo Michael Bolton, Lara Fabian,
Mina, Julio Iglesias, Pino Daniele, Luciano
Pavarotti, Ricchi e Poveri, Al Bano, Gianna Nannini,
Ornello Vanoni e Jovanotti.
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