Adamo di che parliamo?
Di un
brano del 1970 presentato a Sanremo da Nicola Di
Bari e i Ricchi e Poveri. Gli autori erano lo stesso
Nicola Di Bari e Mogol.
Fu un
successo vero?
Al Festival di Sanremo si
classificò seconda dietro a “Chi non lavora non fa
l'amore” di Adriano Celentano, ma il successo di
vendite fu nettamente superiore. Il brano precedette
L'arca di Noè di Sergio Endrigo e Iva Zanicchi che
si classificarono terzi. Al quarto posto Eternità
dei Camaleonti e Ornella Vanoni e al quinto La spada
nel cuore, scritta da Mogol e Carlo Donida per Patty
Pravo e Little Tony.
Come andarono le
vendite?
La versione di Nicola di Bari
raggiunse il primo posto nella hit parade italiana.
Nella classifica annuale risultò quarta dietro solo
a La Lontananza di Domenico Modugno, Insieme di
Mina, Venus degli Shocking Blue.
Di
che si tratta?
Si tratta di uno dei
pezzi più melodici e orecchiabili della musica
italiana del periodo. È una ballata in stile folk:
pochi accordi di chitarra, un testo essenziale e
chiaro scritto da Mogol, un ritornello cantabile ma
non banale. La versione dei I Ricchi e Poveri è
arricchita di impasti vocali in stile spiritual.
È una canzone d’amore vero?
Christian Calabrese su Hit Parade Italia afferma che
Nicola Di Bari aveva composto questo brano in
occasione della nascita della sua primogenita Ketty.
Ed in effetti la canzone è un inno di stupore
(“Amore amore amore è quello che so dire, ma tu mi
capirai”) e gratitudine per aver ricevuto in dono la
sua bambina: la cosa più bella ricevuta in regalo
dalla vita è “il tuo sorriso giovane, sei tu”. Un
dono inestimabile, più prezioso di qualunque altra
cosa.
Come nacque il brano?
Lucio Battisti, dopo aver ascoltato la
canzone, registrò una demo con la sua chitarra
accompagnato da Franz Di Cioccio, Damiano Dattoli,
Andrea Sacchi e Flavio Premoli. Nicola Di Bari e
l'arrangiatore Gianfranco Reverberi decisero di
usare questa versione come base.
Sanremo era alle porte…
Esatto, la RCA
propose a Di Bari di presentare il brano a Sanremo
in coppia con Gianni Morandi, ma quest'ultimo
rinunciò e la casa discografica assegnò il brano ai
Ricchi e Poveri.
Cover?
Nel 1971 Dalida cantò una cover in lingua francese
del brano, dal titolo Si c'était à refaire. Ne
interpretò anche una versione in italiano,
pubblicata solamente postuma nel 1991 ed un'edizione
in duetto con Massimo Ranieri. Nel 2010 il brano
venne rilanciato dal film all'omonimo di Paolo Virzì
con l’interpretazione di Malika Ayane. Riscosse
nuovamente un incredibile successo e si classificò
quinta nella hit parade aggiudicandosi il Disco
d’oro.
Ma chi è Nicola Di Bari?
Il suo vero nome è Michele Scommegna. Nato
a Zapponeta da padre agricoltore e madre cardatrice,
lascia la Puglia per trasferirsi a Milano in cerca
di affermazione come cantante e comincia a esibirsi
in alcuni locali di Milano. Dopo aver ottenuto in
contratto con la Jolly partecipa nel 1964 al
Cantagiro con Amore ritorna a casa e l'anno
successivo si presenta al Festival di Sanremo con
Amici miei in coppia con Gene Pitney. Dopo varie
partecipazioni ancora al Festival e al Cantagiro
firma un contratto con la Rca che gli fa incidere
una serie di cover: Se mai ti parlassero di me,
versione italiana di Smile scritta da Charlie
Chaplin per Luci della ribalta; Il mondo è grigio il
mondo è blu, versione italiana di una canzone di
Éric Charden ed Eternamente, ancora dal film Luci
della ribalta.
Il 1970 è l’anno della
svolta…
Esatto. Gianni Morandi dovrebbe
portare al Festival di Sanremo la canzone La prima
cosa bella, ma il bolognese rinuncia poco prima del
festival e la RCA sceglie il cantautore foggiano da
affiancare ai Ricchi e Poveri. Dopo quel secondo
posto Nicola Di Bari esce in estate con un nuovo
pezzo di grande successo, Vagabondo, che conquista
le classifiche anche in Sudamerica e in Spagna.
Ormai è un cantante famoso e vince consecutivamente
due edizioni di Sanremo con Il cuore è uno zingaro e
I giorni dell'arcobaleno nonché Canzonissima con
Chitarra suona più piano.