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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
Giochi di coppia
 


 
 


Sono le sei del pomeriggio, Renato entra in casa, va di fretta, poggia chiavi e telefono sulla mensola dell’ingresso, la ventiquattrore in salotto e saluta sua moglie. Giovanna è seduta sulla poltrona, si sta mettendo lo smalto rosso con estrema cura. Saluta suo marito senza alzare lo sguardo.

Giovanna: Ciao tesoro, come stai?
Renato: Bene amore, sono in ritardo, oggi c’era un traffico pazzesco. Ho dovuto lasciare l’auto vicino alla stazione e sono venuto a piedi. Ora faccio una doccia veloce ed esco.
Giovanna: Che programmi hai per la serata?
Renato: Vado con Dolly alla prima del Macbeth all’Eliseo.
Giovanna: Che bello! Mi avrebbe fatto piacere venirci sai.
Renato: Beh dai sarà per un’altra volta.

La donna alza lo sguardo.
Giovanna: Come sta Dolly?
Renato: Bene, direi in forma! Si è tagliata i capelli e ultimamente ha messo su un fisico da paura. Diciamo formosa nei punti giusti.
Giovanna: Anche io mi sono tagliata i capelli, ma non mi hai detto nulla, neanche un complimento. Forse non te ne sei neanche accorto!
Renato: E dai lo sai che sei bella… per caso sei gelosa?
Giovanna: Assolutamente no, in fin dei conti lo abbiamo deciso insieme ricordi?
Renato: È stato un modo per rinvigorire il nostro rapporto.
Giovanna: Avere una rivale in amore è sempre sfidante.
Renato: E per quanto mi riguarda non ci trovo nulla di male avere due donne, tra l’altro belle e affascinanti come voi. Moglie e amante si completano alla grande. Hanno due ruoli diversi ed io non finisco mai per annoiarmi.
Giovanna: Sono d’accordo con te, l’importante è non fare disparità. Le donne in quel caso diventato delle belve. Non tollerano di essere messe da parte.
Renato: Ti senti messa da parte amore? Dimmi se c’è qualcosa che non ti garba, sai potrei non accorgermi…
Giovanna: Assolutamente no, stai andando alla grande. Ci dai il giusto che ci spetta.
Renato: Giuro che non ho preferenze, ricevo il meglio da ognuna di voi due e restituisco altrettanto. Non posso che considerarmi un uomo felice.
Giovanna: Cosa avete previsto per il dopo teatro?
Renato: Lei non sa nulla, è una sorpresa. Ho acquistato i biglietti online di nascosto, ma so che adora Shakespeare. Dopo andremo a cena al solito ristorante e poi la porterò al Belvedere.
Giovanna: Quell’albergo è sempre pieno il venerdì sera, del resto è frequentato da coppie clandestine… Amore ricordati di prenotare altrimenti rischi di fare un buco nell’acqua. A quell’ora sarebbe scocciante andare in giro in cerca di una stanza.
Renato: Oh tesoro che sbadato… grazie per avermelo ricordato. Lo faccio subito.
Giovanna: Voglio che tu stia bene… e poi esci una sola volta a settimana… devi goderti la serata.
Renato: Eh già sarebbero insopportabili dei contrattempi.

L’uomo prende il telefono e prenota la stanza.
Renato: Oh che bello è disponibile la stanza vista Colosseo, e poi con quella tappezzeria rosa antico è incantevole!
Giovanna: Direi anche molto romantica, non lasciartela scappare. Fare l’amore lì è sublime.
Renato: Stasera mi sento in forma, faremo fuochi di artificio io e Dolly.
Giovanna: Te lo auguro tesoro, ma a proposito di Dolly, non me ne parli da tempo, come va con lei?
Renato: Alti e bassi come una normale coppia di amanti che si vede una sera alla settimana, ma tutto sommato non mi lamento.
Giovanna: Non mi sembri entusiasta. I primi tempi non stavi nella pelle prima di incontrarla.
Renato: No tesoro tranquilla, va tutto bene, anche se con te è diverso. Lo sai che adoro essere avvolto dal tuo calore.
Giovanna: Ma il mio è un calore materno, invece lei dovrebbe rappresentare il diversivo alla coppia, lo svago, la pazzia, la distrazione, in fin dei conti è la tua amante. E poi è bionda, si veste sexy. Non ti dà leggerezza?
Renato: È frivola quanto basta ed è meravigliosamente erotica.
Giovanna: Quindi? Rispetto a me che sono ordinariamente mora, avrà indubbiamente dei pregi.
Renato: Dai tesoro non mettermi in imbarazzo, non è carino fare troppi elogi ad un’altra donna davanti a te.
Giovanna: Vedi perché ti ho sposato? Sei un uomo estremamente sensibile. La tua anima è di una tenerezza disarmante ed ha qualcosa di fanciullesco.
Renato: Sono ancora il tuo bambino vero?
Giovanna: Non so se è un complimento, ma credo che tu non sia cresciuto in questi anni. Però dimmelo se ti accontenta in tutto e per tutto.
Renato: Se lo vuoi proprio sapere lei mi soddisfa eccome, non potevo scegliere di meglio.
Giovanna: Hai scelto il meglio sulla piazza, sposata, bella, insoddisfatta e disponibile.
Renato: Le giuste caratteristiche di un’amante.
Giovanna: Purtroppo l’ho vista solo in foto. Un giorno me la farai conoscere vero?
Renato: Mi piacerebbe un tuo giudizio, sai ci tengo molto. Che dici un thè insieme da Babington's?
Giovanna: Potresti sempre portarla qui a casa. Preparerò dei gustosi dolcetti al miele e pistacchio.
Renato: Però devi essere bella, ti voglio incantevole e piena di fascino.
Giovanna: Dobbiamo essere belle ambedue per te.
Renato: Non chiedo di meglio.
Giovanna: Comunque tranquillo non ti faccio sfigurare…
Renato: Chiederò la stessa cosa a lei…
Giovanna: Ora dov’è?
Renato: È qui sotto al Cafè Greco che mi aspetta gustandosi una cioccolata calda. Se ti affacci alla finestra del bagno dovresti vederla, porta un cappello rosso e un tubino nero attillato corto con delle frange. Con la sua fluente chioma bionda non passa inosservata.
Giovanna: No, no, meglio di no, mi sembra di rubarle qualcosa. Voglio vederla quando lei saprà di essere vista.
Renato: Voi donne date il meglio quando sapete di essere osservate.
Giovanna: Siamo tutte un po’ esibizioniste, non trovi?
Renato: Allora se ti fa piacere organizzerò a breve l’incontro.
Giovanna: Ti sentiresti in imbarazzo?
Renato: Beh un po’ sì, in fin dei conti siete le due donne della mia vita. Non è facile essere disinvolti, chiamarvi “Amore” indifferentemente e soprattutto con la stessa enfasi.
Giovanna: Sai che spasso! E se ti capitasse di baciarmi sarebbe gelosa.
Renato: Credo esattamente quanto te.
Giovanna: Posso chiederti come la chiami nell’intimità?
Renato: La chiamo Picca.
Giovanna: Bel vezzeggiativo, mi piacerebbe essere chiamata così anche a me.
Renato: Vorresti? Pensa quanto sarebbe comodo per me, rischierei di non sbagliarmi.
Giovanna: E da dove viene Picca?
Renato: Dalla sua patatina liscia e morbida che ha esattamente la stessa forma.
Giovanna: Ti piace vero?
Renato: Mi inebria e mi disseta…

Giovanna: Da quanto tempo è sposata Picca?
Renato: Dodici anni, ma suo marito la tradisce con un’altra.
Giovanna: E lei lo sa?
Renato: Certo. Del resto anche tu sai che ti tradisco.
Giovanna: No tesoro, tu non mi tradisci perché io so che hai un’amante.
Renato: Hai ragione, ma forse non è neanche un’amante, ma semplicemente il tuo alter ego.
Giovanna: Ecco bravo, senza di lei mi sentirei in difetto, mi mancherebbe qualcosa.

La donna rimane per un attimo in silenzio a pensare. Lui intanto si è tolto la giacca e la cravatta.
Giovanna: Senti non prendermi per una donna troppo curiosa, ma a letto come va?
Renato: È molto passionale, diciamo che quando ci vediamo non si risparmia affatto.
Giovanna: Che intendi che non si risparmia?
Renato: Intendo che è focosa, calda, fantasticamente istintiva e poi in questo periodo è in preda ad una tempesta ormonale per via della menopausa. Durante l’atto sessuale gode ripetutamente e per un maschio è una cosa a dir poco sublime.
Giovanna: Anche io sono in menopausa! Ma scusa con suo marito non ha più rapporti?
Renato: I matrimoni sono la morte del desiderio tesoro, un po’ come è successo a noi.
Giovanna: Eh già sono anni ormai…
Renato: Però io sono testardo… A volte penso che si potrebbe riprovare…
Giovanna: Scusa e per fare cosa? Per sentirci ridicoli e constatare il nostro fallimento in fatto di sesso? Gli uomini ad una certa età si fanno l’amante per sentirsi ancora maschi no?
Renato: Tu sei ancora molto attraente, sei una femmina e mi spiace che solo altri ne approfittino…
Giovanna: Non ne approfittano, anzi sono io che offro le mie grazie.
Renato: Anche tu sei una donna passionale…
Giovanna: Tutte le donne hanno le proprie esigenze. Quindi non ci vedo nulla di male che Dolly sia bollente a letto.

Renato: Scusa tesoro, ma ora devo andare a prepararmi. Altrimenti rischio di fare tardi e lei si irrita, non sopporta aspettare.
Giovanna: Esigente la signora! Ma tu hai tutti i mezzi per calmarla dopo.
Renato: Vorresti vedermi in quei momenti?
Giovanna: Preferirei sentirti.
Renato: Non me lo dire due volte che disdico tutto, teatro, ristorante e suite e rimango con te. Dopo tanto tempo sarebbe favoloso fare l’amore con te.
Giovanna: Non ci credo, lo dici perché senti dentro di te qualche senso di colpa.
Renato: Guarda che disdico tutto!
Giovanna: Ma io non rimango a casa stasera.
Renato: Che fai esci?
Giovanna: Lo sai benissimo che il venerdì è il giorno dedicato allo svago per entrambi. Non potrei rimanere in casa pensando che tu stai con l’amante. Anzi scusa devo prepararmi anche io.
Renato: E dove vai?
Giovanna: Non so… lui mi ha detto che mi farà una sorpresa. Ed io adoro le sorprese, lo sai.
Renato: Cena e dopocena?
Giovanna: Credo di sì, intanto mi preparo.
Renato: Cosa ti metti?
Giovanna: Avevo pensato di indossare il tubino nero quello corto con le frange. Poi metto il cappello rosso e come al solito la parrucca bionda che mi dà quell’aria frivola da amante che a lui piace tanto.
Renato: Starai sicuramente bene tesoro, vedrai che non ti toglierà gli occhi di dosso.
Giovanna: Lo spero, voglio farlo impazzire quanto meno.
Renato: Non c’è miglior momento di quando una donna si lascia andare e invita il proprio uomo nella sua grazia.
Giovanna: Quella liscia e morbida vero?
Renato: Sì quella che affama e sazia nello stesso tempo.
Giovanna: Sento che passeremo un meraviglioso venerdì notte…
Renato: Peccato che non lo passeremo insieme. Un giorno, e scusa se insisto, mi piacerebbe trascorrere un venerdì io e te qui in casa, buttare la chiave dalla finestra e comportarci da amanti.
Giovanna: Tesoro non sarebbe la stessa cosa.
Renato: Ma sarebbe un gioco di coppia più che divertente.
Giovanna: Mi vorresti vestita come mi vesto per lui?
Renato: Non ho mai incontrato una donna che sappia essere sexy come te.
Giovanna: Neanche Dolly?
Renato: Dolly ti assomiglia molto, tanto che alle volte non riesco a distinguervi.
Giovanna: Dai sorrido. Confondi anche i nomi?
Renato: Il nome sarebbe il minimo… Confondo baci, carezze, alle volte quando siamo a letto mi chiedo di chi sia di voi due quella bella patatina così accogliente.
Giovanna: Beh forse un tempo, comunque per tua informazione anche la mia è liscia e depilata.
Renato: Lui apprezza vero?
Giovanna: Altroché…

La donna si alza. L’uomo sta andando verso la doccia.
Giovanna: Tesoro ora fammi andare, devo sbrigarmi. Il bagno è tutto tuo, puoi fare con comodo la doccia.
Renato: Allora ci salutiamo qui.
Giovanna: Sì amore dammi un bacio, ti auguro una meravigliosa serata.
Renato: Anche tu tesoro passa una splendida serata…
Giovanna: Tra un po’ esco e aspetterò il mio lui seduta ai tavolini del Cafè Greco. Nell’attesa prenderò una cioccolata calda con panna e spero che lui non faccia ritardo, sai mi irrita aspettare!


 





Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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Photo Aleksey Malyshev











 
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