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Adamo Bencivenga
Tra
moglie e marito
Photo Krzystzof Marciniak
Dopo le fatiche del ricevimento serale
moglie e marito si rilassano seduti sul morbido divano
di pelle bianca nella grande sala da pranzo.
Martina: Come è andata la serata tesoro?
Giulio: Si poteva fare di meglio non
credi? Martina: Pensi che gli ospiti
non siano rimasti soddisfatti? Giulio:
Io stavo pensando al mio direttore… Martina:
Dai non temere, io credo di sì, in fin dei conti è un
uomo alla mano, da come me lo avevi descritto lo
immaginavo diverso… Severo, arcigno… Giulio:
Ma scherzi? Non è affatto un uomo semplice. Tu davvero
non ti rendi conto chi sia quell'uomo! E che importanza
abbia avuto per me riceverlo a casa nostra. Non hai
idea… Martina: Me lo hai detto tu, è
un uomo importante. Giulio:
Importante e potente… Lui può decidere il destino di
migliaia di persone, famiglie comprese.
Martina: Comunque è una persona a modo ed ha
delle bellissime mani. Non sempre si incontrano uomini
così eleganti… Giulio: Altro che! Lo
puoi dire ben forte, ha tutte le qualità di questo
mondo. Ma hai notato il Rolex che portava al polso?
Martina: Gli dava un tono prestigioso!
Giulio: Un uomo affascinante…
Martina: Tesoro ne parli come se fossi
tu a dover essere sedotto. Giulio:
Beh veramente avrei desiderato che fossi stata tu a
sedurlo. Martina: Credi non l’abbia
fatto? Giulio: Non credere che tu
sia la prima donna che gli capita a tiro.
Martina: Penso di essermi comportata come una
vera padrona di casa… Giulio: Devo
dire che sei stata anche brillante nel conversare…
Martina: Ed anche disponibile ad
ascoltarlo… Giulio: Ma sai per lui
quel tipo di disponibilità non è assolutamente un
pregio. Martina: Non solo quello…
Non hai notato come mi guardava? Non mi staccava gli
occhi di dosso! Sono sicura che domani mi manderà dei
fiori… Anzi dodici rose rosse, il colore della passione!
Giulio: Ma allora non mi ascolti? Non
ti manderà proprio niente, in caso sei tu che dovresti
mandargli dei fiori. Martina: Io? Ma
sei matto? Giulio: Guarda che sei tu
che devi corteggiarlo, lui non si abbasserebbe mai al
tuo livello. Martina: Già in fin dei
conti sono solo la moglie di un suo impiegato di banca.
Giulio: Futuro vice capoufficio se le
cose vanno come dovrebbero andare, ma questo non dipende
solo da me. Martina: Mi dai un
enorme responsabilità, sai? Ma sono convinta che la
passione azzera i ruoli e mette le persone allo stesso
livello. Guarda ad esempio una prostituta con un uomo
ricco in fin dei conti condividono lo stesso letto.
Giulio: Ecco appunto.
La
donna fissa suo marito per cercare delle risposte.
Martina: Credi che avrei dovuto osare
di più? Tu come mi hai vista? Impacciata? Dai per favore
dimmi cosa pensi, non mi tenere sulle spine!
Giulio: Da quanto ho visto credo che tu abbia
dato il meglio di te stessa, ma ovviamente non so cosa
abbiate fatto quando siete andati in terrazza insieme.
Martina: Abbiamo parlato del più e del
meno, anche di te. Giulio: E cosa ha
detto di me? Come mi comporto sul lavoro o cosa?
Martina: Calmati tesoro. No no niente
lavoro. Mi ha semplicemente domandato come andasse il
nostro rapporto. Giulio: Spero che
tu non mi abbia fatto fare brutte figure.
Martina: Assolutamente no, gli ho detto che tra
noi c’è un’ottima complicità… Giulio:
Ma nooo, non era questo quello che avresti dovuto dire!
Martina: Tranquillo gli ho detto anche
che sei un buon marito, ma che dopo tanti anni di
matrimonio alla coppia serve del sale per ravvivare il
rapporto. Giulio: Bravissima amore!
Martina: Poi i discorsi si sono fatti
più intimi, mi ha domandato se sessualmente mi sentivo
una donna appagata. Giulio: E tu?
Martina: Non ho risposto, ma dalla mia
espressione si intuiva chiaramente quanto non lo fossi.
A quel punto ha iniziato a tempestarmi di complimenti e
mi ha chiesto se avessi messo in conto di tradirti
segretamente. Giulio: Dai dimmi cosa
ha detto di preciso! Martina: Mi ha
domandato se avessi avuto qualche scrupolo di coscienza
a farti cornuto. Giulio: Bene! E
poi? Martina: Credo si sia reso
conto di essere andato oltre, allora guardandosi intono
mi ha detto che era una festa noiosa, persone più o meno
ordinarie, ma io ero la stella che dava la giusta luce
alla serata. Giulio: Beh sei bella
amore, sei una donna affascinante e so che lui non
disdegna affatto le signore eleganti e mature.
Martina: Oh meno male, un punto a
favore! Non sopporta le ragazzine vero?
Giulio: Per lui l’esperienza è tutto.
Martina: Dici che il fatto che sia
venuto da solo e non accompagnato dalla moglie sia un
segnale più che eloquente? Giulio:
Altro che, forse voleva divertirsi, fare degli incontri
piacevoli e per fortuna ha incontrato te!
Martina: Gli inviti sono stati fatti a regola
d’arte no? Giulio: Sei stata brava
anche in questo! Martina: Dovevo
assolutamente essere l’unica stella a brillare…
L’uomo la guarda. Giulio: E
poi vestita così! Ma scusa non ti ha fatto capire
niente? Nessuna avances? Martina:
Più di quelle che mi ha fatto? Del resto non era la
serata per affondare il colpo, non credi?
Giulio: Alle volte basta poco. Un sorriso
ammiccante, una mano furtiva. Martina:
Mi ha dato il biglietto da visita di un hotel e mentre
scriveva a penna il suo numero privato, mi ha detto che
avrebbe avuto piacere di prendere un drink insieme a me,
lontani dalla pazza folla. Giulio:
Ha detto proprio così? Quindi in un certo senso ci ha
provato! E scusa non ti ha detto di chiamarlo?
Martina: No questo non me lo ha detto
esplicitamente. Giulio: E tu cosa
hai fatto? Martina: Eravamo seduti
sulla panchina, guardavamo il panorama dei tetti di
Roma, in quel momento mi è venuto spontaneo accavallare
le gambe. Giulio: Dici che abbia
apprezzato? Martina: Beh la gonna è
salita un po’. Giulio: Dai fammi
vedere come… Mettiti nella stessa posizione.
Martina: Tesoro sembra quasi che sia eccitato
tu per lui… Giulio: Dai vieni fuori,
voglio vedere, la luce, le ombre… la piega della calza,
il pizzo.
Lui le prende la mano, si alza e la
trascina. Escono in terrazza. La donna si siede sulla
panchina e accavalla le gambe. L’uomo in piedi la guarda
attentamente. Giulio: Eri messa
esattamente così? Dai tesoro è importante, ricordati
bene come eri seduta. Martina: Così
tesoro. Giulio: Non c’è che dire…
uno spettacolo meraviglioso. Però non credo che abbia
potuto ammirare il tuo meraviglioso pizzo. Vedi avresti
dovuto accendere le luci dei lampioncini laterali!
Oppure indossare un tubino leggermente più corto.
Martina: Tesoro tranquillo, l’ha visto
eccome. Giulio: E come fai ad
esserne sicura? Martina: Non mi
staccava più gli occhi dalle gambe, ha smesso di parlare
ed è stato in quel momento che mi ha dato il suo
biglietto da visita.
L’uomo si siede sulla
panchina accanto a sua moglie. Giulio:
Tesoro sei bellissima! Non si incontrano spesso donne
come te! Martina: Spero di avergli
fatto lo stesso effetto. Giulio:
Questo non lo so ma visto che sei la moglie di un suo
impiegato hai sicuramente una carica erotica in più.
Martina: Ha un'amante?
Giulio: Perché vuoi saperlo? Martina:
Per rendermi conto quanto sia dura la lotta.
Giulio: Se è per questo sarà durissima! Le
donne non gli mancano, anzi gli sbavano dietro. Immagina
solo che quando è seduto dietro quella scrivania, le
segretarie fanno a gara per portargli il caffe, le ho
viste con i miei occhi. Martina: Sì
in effetti è affascinante ed ha l’aria di essere un
tombeur de femme. Si vede che è un uomo di potere. Ma io
volevo sapere se avesse un’amante ufficiale.
Giulio: Sarebbe fantastico se fossi tu.
Martina: Com’è la moglie, l’hai mai
vista? Giulio: Sì, due volte, ha
charme, ma all’apparenza è una donna senza sesso.
Martina: Almeno questo mi conforta.
Giulio: Tranquilla avrai la tua
occasione! Martina: E tu la tua! E
comunque essere scelta da un uomo così non capita tutti
i giorni, no? Giulio: Dai racconta,
dopo che è successo. Martina: Tutto
qui, non è successo altro. Poi è uscita Giovanna e si è
messa a parlare di suo figlio che è a New York…
Giulio: Tua sorella trova sempre il
modo di rompere le palle. È sempre inopportuna! Mai una
volta che si faccia i cazzi propri! Martina:
Tesoro che dovevo fare? Ho cercato di farle capire con
gli occhi che non era il caso, ma non ci sono riuscita.
L’uomo è decisamente contrariato.
Martina: Ti ho deluso?
Giulio: Ma no, il fatto è che le cose non vanno
mai nel verso giusto! La prossima settimana daranno le
promozioni. Capisci ora? Martina:
Dovevo osare di più? Giulio: Tesoro
non staremo qui a parlarne se la serata fosse andata in
modo diverso. Martina: Capiscimi
dai, in quella situazione è il massimo che potevo fare,
del resto così c’è più intrigo. Se gliel’avessi fatta
toccare ora non ci sarebbe più gusto, non credi?
Giulio: Oh certo devi sempre apparire
come una buona moglie… e poi lui non deve sapere che io
so. Già penso quando mi chiamerà nella sua stanza per
darmi la promozione, sicuramente dovrò fingere di essere
sorpreso. Martina: Tesoro ti giuro…
io voglio il meglio per te. La promozione te la meriti
ed il mio sarà stato solo un piccolo aiutino.
Giulio: Domani lo chiami?
Martina: Beh il fatto che mi abbia dato il
numero privato penso che sia un invito più che
esplicito. Giulio: Ovvio, non
aspetta altro. Poi lascia fare a lui, è esperto di
queste cose. Martina: Mi aspetto
cena e dopo cena in questo albergo di lusso.
La donna fa leggere il biglietto da visita al marito.
Giulio: Hotel della Ville! Tesoro, ma è
fantastico! E poi qui c’è il suo numero privato, pensa
che sei una delle pochissime persone ad averlo!
Martina: Sarò bellissima, vedrai non ti
deluderò. Giulio: Voglio scegliere
con te vestito e intimo. Lui adora il trucco forte e le
scarpe col tacco altissimo. Martina:
Ho capito, gli piacciono le troie. Giulio:
Tesoro tu pensa a me che in ufficio dovrò fare finta di
non sapere nulla. Martina: Oh sì
amore ti sentirai a disagio e non poco. Ma cosa ti
importa? Ora devi solo concentrarti sulla promozione.
L’uomo rimane un attimo in silenzio. Pensa.
Martina: Che c’è tesoro, un pensiero
cattivo? Un ripensamento? Giulio: No
tranquilla amore, ma sai cosa pensavo… Voglio che tu
abbia la massima sollecitazione sessuale, perché non
voglio prevaricarti. Martina: Ma che
dici amore? Io voglio il tuo bene ed io il mio. Essere
corteggiata è già un piacere, sei poi c’è dell’altro
sarà il massimo. Giulio: Non lo
farai solo per la mia carriera, vero? Anche tu lo vuoi,
o sbaglio? Martina: No, non sbagli,
mi intriga davvero, è un uomo affascinante, non potevi
scegliere di meglio. Giulio: Ma è il
mio direttore, non l’ho scelto. Martina:
Comunque ha uno sguardo penetrante, mi spogliava con gli
occhi. Giulio: Ti piaceva vero?
Martina: C’è stato un momento… quando i
suoi occhi si sono persi nel mio seno ed eravamo ancora
soli, che ho pensato: “Ora glielo offro su un vassoio
d’argento.” Giulio: Sarebbe stato
magnifico. Avrebbe sicuramente apprezzato. Non conosco
donna della tua età che possa vantare un seno così sodo
e perfetto. Martina: Non faccio per
vantarmi, ma credo che sia ancora la mia arma migliore.
Giulio: Lo puoi dire forte amore, è
fantastico cavolo! E lui sarebbe rimasto a bocca aperta.
Cavolo se penso a quella stronza di tua sorella!
Martina: Non credo che sarebbe rimasto
a bocca aperta! Del resto non sarebbe il primo che
desidererebbe baciarmelo. Giulio:
Ammirare un paio di tette non farebbe male a nessuno.
Martina: E tu non ne saresti stato
geloso? Giulio: Ma mia cara, io le
conosco a memoria le tue tette. Martina:
Cosa c’entra scusa? Giulio: A me non
fanno lo stesso effetto che farebbero a lui…
Martina: Oh ne sono certa, quanto meno
perderebbe la ragione. Giulio: Dai
fammi vedere… come avresti fatto? Martina:
Ecco, avrei slacciato questi due bottoni…
Giulio: Sì… fallo dai… Martina:
Vuoi vedere? Tieni le mani apposto però… lo sai vero che
queste tette da domani non saranno solo tue…
Giulio: Lo so amore, ti guardo soltanto, non
temere. Martina: Giura?
Giulio: È difficile resisterti, lo hai detto tu
prima che nessuno ti resiste. Martina:
E tu hai detto che sei mio marito, che le conosci a
memoria e che non avrebbe senso.
La donna
slaccia lentamente i bottoni ed apre il vestito.
Giulio: Dio sei bellissima.
Martina: Lo sai vero che saranno del tuo
direttore forse già domani? Giulio:
Oh sì, bisogna fare in fretta, prima della prossima
settimana! Martina: Solo a lui
permetterò di baciarmele, succhiarmele… e poi
stringermele nei momenti più intensi dell’amore.
Giulio: Anche mordere vero?
Martina: In amore se la donna vuole nulla è
proibito. Giulio: Dai continua,
fammi vedere. Mostralo nella sua intera bellezza.
Martina: Così tesoro, immagina la sua
bocca avida ed io che impazzisco e mi perdo nei sensi.
Giulio: Dai continua, fai conto che ci
sia lui qui ora. Martina: Muori dal
desiderio che me le accarezzi lui, vero? Più di quanto
ecciterebbe te ora… Giulio: Tesoro
non c’è paragone. Martina: Certo
amore, con te sono due banali tette che nutrono un bimbo
cresciuto mentre con lui sanno di proibito, di peccato….
Giulio: Di troia amore!
Martina: Ecco la parola magica che volevo
sentire! Giulio: Ti amo Martina.
Martina: Vuoi nutrirti?
Giulio: Impazzisco… ma non credo sia la stessa
cosa… Tu hai bisogno di altro. Sei una donna all’apice
della tua sensualità. Martina: La
mia fantasia non ha limiti. Giulio:
Intendi la nostra, vero? Martina:
Allora prova ad accarezzarmele dai, anzi avvicina le
labbra, proviamo, vediamo se ti fanno lo stesso effetto.
Intanto io penso alla suite, a come sono vestita, alla
sua passione, la sua mano, la bocca, il desiderio, a
quando sarà sopra di me, a come gemo, urlo, godo…
Giulio: Ok le tocco, le bacio, ma penso
che lo faccia lui… Martina: Sì bravo
così ancora… Giulio: Amore non
resisto. Martina: Continua, non
smettere… Giulio: Ti fa impazzire di
più pensare di offriti o di essere presa?
Martina: Mi fai morire tu! Giulio:
Entriamo? Martina: Vuoi prendermi
qui sotto le stelle? Giulio: Sei tu
la stella che illumina questa serata! Martina:
Dai fammi pensare al portiere, al pizzicagnolo, al
postino, all’addetto all’ascensore… Giulio:
Ti amo! Martina: Stasera mi scoperai
vero? Giulio: Non io tesoro, non io…
Martina: Ah giusto che scema, stasera è
la volta del direttore di banca!
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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