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Adamo Bencivenga
La Cena
Photo Alexey Kartashova
...
.LUNEDI’ 26 MARZO 2018.
ORE 5:15 P.M.
Gad è in ufficio, sta per
uscire, manda un messaggio a Ellen, la collega del
terzo piano. I due hanno una relazione da circa sei
mesi.
Gad: “Amore come stai?”
Ellen: “Male.”
Gad:
“Ti prego vediamoci alla stazione.”
Ellen:
“A cosa servirebbe?”
Gad: “Ti
voglio parlare.”
Ellen: “Ok sono
lì tra dieci minuti, ma non sopporto altre scene di
gelosia ok?”
Gad: Tranquilla,
non voglio più bisticciare con te.
Ellen:
Promesso Gad?
Gad: Promesso.
Solo baci e coccole.
I due si incontrano al
Binario 4 della Grand Central Station. Lei porta un
soprabito verde mela corto, un cappello a cloche e
un paio di Chanel dello stesso colore del soprabito.
Lui un paltò grigio topo e un cappello nero.
Gad: Sei meravigliosa amore.
Ellen: Perché volevi vedermi?
Gad: Non riesco a stare in questa
situazione senza sentirti.
Ellen:
Cosa vuoi fare?
Gad: Voglio
stare insieme a te, mi manchi tanto.
Ellen: Anche tu mi manchi, ma purtroppo
vediamo la vita in modo diverso.
Gad:
È stato solo un bisticcio.
Ellen:
No Gad. Tra l’altro credevo che ci fossimo lasciati.
Gad: Non ci siamo detti:
“Addio!”
Ellen: Tra amanti non
serve. Le cose vanno come vanno, le storie non
finiscono, ma si sgonfiano come palloni, perdono
aria, energia, anima.
Gad: Ma
che dici? Io ti amo! Possiamo superare quelle
incomprensioni?
Ellen: Non sono
solo incomprensioni o bisticci, tu sei diverso da
me. Sei geloso, soffocante, pesante, per un nonnulla
fai una tragedia.
Gad: Ma io
l’altro giorno ti ho vista insieme a quel tizio, non
mi sembra una cosa da niente.
Ellen:
Oddio che fai ricominci? Mi avevi detto che avresti
fatto il bravo… Dio non ti sopporto più! Come te lo
devo ripetere che era un amico di vecchia data, che
mi ha contattata su Facebook e aveva desiderio di
rivedermi? Del resto ci sono andata solo a pranzo.
Gad: Ti ho chiamato per tutto
il pomeriggio, ma non mi hai risposto. Il vostro
atteggiamento mi ha fatto pensare… Non ci sei andata
a letto vero?
Ellen: E se fosse?
Mica sei mio marito!
Gad: Ma io
e te stiamo insieme…
Ellen:
Tesoro io e te siamo andati a letto una volta, tutto
qui.
Gad: Beh per me è stato
fantastico.
Ellen: Anche per me.
Gad: Ma io alle volte ti sento
distaccata, non so, come se avessi qualcosa da
nascondere. Per questo reagisco così. Comunque
avresti dovuto dirmelo dell’incontro col tuo amico.
Ellen: Non te l’ho detto perché
conosco la tua reazione.
Gad: Ci
sei stata insieme? Insomma hai avuto una storia con
lui?
Ellen: Non sono cose che ti
riguardano.
Gad: Io voglio
stare insieme a te. Lo capisci?
Ellen:
Senti Gad… Tu vuoi quello che non posso darti. Sono
una donna sposata, come te lo devo dire?
Gad: Anche io lo sono eppure tengo a te,
non faccio altro che pensare al giorno in cui
staremo insieme.
Ellen: Ecco
vedi? Vai oltre, mi spiazzi. Potevi sceglierti
un’amante non impegnata e ora non avresti problemi a
fantasticare una vita insieme a lei.
Gad:
Io non fantastico, ti voglio veramente. Tu sei una
donna speciale. La donna della mia vita!
Ellen: Non è colpa mia se tua moglie non lo
è.
Gad: Non essere cinica.
Ellen: Più che cinica dico le cose
come stanno, tu ti sei innamorato di me perché non
trovi in casa quello che vorresti. Ed io da amica te
lo dico.
Gad: Amica è riduttivo.
Scusa, ma come dovrei essere, cosa dovrei fare per
averti totalmente?
Ellen: Nulla
Gad, tu sei fatto così. Comunque ascolta, io avrei
qualcosa da dirti…
Gad: Dai
allora, cosa aspetti?
Ellen: Non
qui. Hai tempo?
Gad: Non molto,
Clara mi aspetta a casa, ma per te ne trovo quanto
ne vuoi.
Ellen: Allora saliamo
sul treno dai.
Gad: Ok.
I due salgono sul treno. La carrozza è stranamente
vuota. Si siedono nell’ultima fila.
Ellen:
Ti guardi intorno, cos’hai?
Gad:
Beh il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Ellen: Sempre gelosa la
mogliettina?
Gad: Credo che
abbia intuito qualcosa…
Ellen:
Meglio per te no? Così finalmente ti libererai di
lei.
Gad: Per te immagino di no.
Ellen: Dobbiamo essere più accorti
mio caro.
Gad: Sì hai ragione.
Ellen: Ah proposito era proprio
questo che volevo dirti. L’altra sera mio marito ci
ha visti.
Gad: Oddio no!!! E
dove? Quando?
Ellen: Eravamo
seduti qui, al bar della stazione, ma non stavamo
facendo nulla, qualche santo ci avrà protetto!
Gad: Se ti riferisci al pomeriggio
quando mi hai invitato tu, abbiamo semplicemente
preso il thè da buoni colleghi…
Ellen:
Sì esatto. Ora però tieniti forte!
Gad:
Non mi dire che è andato su tutte le furie…
Ellen: Beh me lo sarei aspettato
anch’io, invece ha mantenuto la calma ed ha voluto
sapere chi fossi.
Gad: E tu?
Cosa gli hai detto?
Ellen: Tutto
quello che era lecito dire, ovvero che sei un
collega e che tra noi c’è una certa innocua
simpatia. Insomma la verità!
Gad:
Non tutta direi!
Ellen: Alle
volte le bugie plateali non fanno che peggiorare le
situazioni, quindi meglio le mezze verità, almeno
quelle raccontabili…
Gad: Come
ti sei sentita tesoro?
Ellen:
All’inizio tesa come una corda di violino, ma poi
leggera come una farfalla.
Gad:
Ellen mi sembra incredibile! Ma gli hai detto che
tra noi c’è una relazione?
Ellen:
Ma sei pazzo!
Gad: Peccato.
Ellen: Non scherzare. Ho detto di
te che sei un tipo comprensivo, che sai ascoltare ed
è per questo motivo che durante uno dei nostri
viaggi in treno, mi sono confidata con te.
Gad: E poi?
Ellen:
Beh, dato che tra me e lui ultimamente non va, tu mi
hai consigliata come affrontare la situazione.
Gad: Quindi lui pensa, visto che mi
preoccupo della salute del vostro rapporto, che io
non abbia mire su di te.
Ellen:
Esatto Gad, alle volte mi sorprende la sua
perspicacia! Ovviamente per fugare ogni dubbio ti ho
descritto come un bancario grigio, poco passionale,
lontano mille miglia dal mio prototipo di uomo.
Gad: E come sarebbe il tuo
prototipo di uomo?
Ellen: Non te
lo dico altrimenti ricominci con la gelosia.
Gad: Vabbè dai alla fine è andata
bene.
Ellen: Aspetta… non so per
quale motivo, ma mi sono sentita in dovere di dirgli
che avrei avuto desidero che lui ti conoscesse.
Gad: Tu sei folle, ma allo stesso
tempo mi affascina il tuo modo di districarti dalle
situazioni più complicate.
Ellen:
È stato un modo per scansare ogni dubbio.
Gad: Scusa e lui cosa ti ha
risposto?
Ellen: Io te la sto
raccontando in pochi secondi e facile facile, ma è
stata dura! Mi ha fatto mille domande, chi fossi,
cosa facessi, se hai allungato le mani, se ti ho
baciato, se te la avessi data, insomma era a dir
poco diffidente, ma poi la ragione ha prevalso.
Gad: Quindi è geloso!
Ellen: No, non lo è, ha solo paura di
perdermi. Ma c’è un risvolto inquietante, non so
come dirtelo.
Gad: Dai dimmi.
Ellen: Ha immediatamente accettato
la mia proposta e quindi vuole conoscerti.
Gad: E per quale motivo?
Ellen: Non potevo stare lì a
chiederglielo capisci vero? Ma ho pensato che se mi
vuoi davvero bene devi prendere tutto il pacchetto e
quindi sobbarcarti anche le mie ansie e le fragilità
di mio marito!
Gad: Chissà
perché le persone tradite hanno bisogno di conoscere
gli assassini della propria tranquillità?
Ellen: Forse hanno solo bisogno di
confrontarsi col proprio alter ego.
Gad:
Beh sì forse anch’io… se Clara avesse un amante
sarei curioso di conoscerlo.
Ellen:
E se lo avessi io un amante?
Gad:
Ti ammazzerei!
I due ridono
Ellen:
A parte gli scherzi, io penso che finora tu ed io
abbiamo cercato di nasconderci, credendo di essere
più tranquilli.
Gad: Ed invece
si sono create diffidenze e sospetti. Questo vuoi
dire?
Ellen: Voglio dire che
dobbiamo rendere partecipi della nostra amicizia, e
bada bene dico amicizia, i nostri rispettivi
partner, ovviamente riservando per noi i momenti
intimi.
Gad: Tesoro, ma così
facendo diventeremo una fabbrica di menzogne.
Ellen: Non bugie, ma mezze verità!
Gad: Quindi? Cosa intendi fare?
Ellen: Domani sera devi
assolutamente venire a cena da noi. Per il momento
con tua moglie inventa una cena di lavoro o quello
che vuoi… Ne vale della nostra tranquillità!
Gad: Tesoro, ma non mi sento
pronto…
Ellen: Pensa che mi ha
chiesto se fossi sposato e di invitare anche tua
moglie. Gli ho detto che non era il caso di
coinvolgere altre persone. Alla fine ha convenuto
con me che sarebbe stata un’idea malsana.
Gad: Grazie, ma la cosa non mi
entusiasma ugualmente.
Ellen:
Tranquillo è la persona più innocua di questo mondo…
Ha solo bisogno di certezze e sapere che tra noi non
ci sia un legame sentimentale.
Gad:
Solo quello? E non vuole sapere se per caso, una
volta per sbaglio siamo finiti a letto? E se me lo
dovesse chiedere?
Ellen: Te l’ho
detto, l’ho già tranquillizzato su questo. Senti
Gad, sei tu che mi dici sempre che vuoi vivere una
vita insieme a me e per questo litighiamo. Ora non
ti tirare indietro. A parer mio questo potrebbe
essere il primo passo. Almeno avremo più libertà di
movimento.
Gad: Tu pensi che
sia un’idea giusta vero?
Ellen:
Non lo so, ma lo faccio per lui e tu inevitabilmente
per me!
Gad: E se scoprisse
qualcosa? Del resto due amanti hanno un loro
linguaggio intimo e per forza di cose tendono a
tradirsi.
Ellen: Tesoro, non c’è
peggior sordo di chi non vuole sentire…
Gad: A me sembra una pazzia.
Ellen: In un certo senso lo è, in fin dei
conti vieni a conoscere il marito della tua amante,
ma non abbiamo altra scelta… Gad ci ha visti! E se
ci pensi bene, dato che gli ho detto che sei un
amico, non è assurdo che lui voglia conoscere un
amico di sua moglie.
Gad: A dir
poco assurdo! Ma se dovessi accettare le cose tra
noi cambieranno? Ti amo Ellen.
Ellen:
Gad, è l’occasione che aspettavamo. La dimostrazione
che con me vuoi andare oltre questo rapporto
segreto. Da domani diventerà semiclandestino. Non ci
hai pensato?
Gad: Ci penserò…
Ellen: Pensaci ora, ti prego.
Domani non sarò in ufficio ho bisogno di una
risposta adesso.
Gad: Dove vai?
Ellen: Ho una visita medica.
Gad: Ma come posso deluderti? La
risposta è che ti amo immensamente.
Ellen:
Allora vieni vero?
Gad: Vengo.
Ellen: Allora a domani sera tesoro.
Gad: A domani.
Ellen:
Non mi dare buca. Otto e trenta in punto! Lui non
tollera ritardi.
Gad: Agli
ordini mio meraviglioso amore.
Ellen:
Buona serata Gad. Scendo alla prossima.
Gad: Sera Ellen.
MARTEDI’ 27
MARZO 2018. ORE 8:29 P.M.
IL GIORNO DOPO.
Gad con il suo impeccabile
soprabito grigio topo e con in mano una bottiglia di
pregiato Pinot Nero Californiano suona alla porta
dei signori Richmond. Ellen apre.
Ellen:
Ben arrivato Gad!
Gad: Salve!
Ellen: Puntuale come un bancario!
Gad: Nonostante il traffico!
Ellen: Dai non stare lì sulla
porta, accomodati…
Gad piuttosto impacciato
entra in casa. George è in piedi alle spalle della
moglie sul corridoio. Ellen si fa da parte.
Ellen: Gad ti presento mio marito
George.
I due si stringono la mano.
Gad: Piacere di conoscerla George.
George: Piacere mio.
Gad:
Finalmente ha smesso di piovere, ma l’inverno non
vuole lasciarci in pace quest’anno.
George: Oh sì, stasera fa particolarmente
freddo! C’era molto traffico sulla Middle Avenue?
Gad: Direi come al solito, ma io
avevo la mia fedele Katrin, la navigatrice
personale, stasera era un po’ infreddolita, ma
sempre efficace.
George: Le ha
fatto compagnia immagino.
Gad:
Non conosco donne così pazienti come lei.
Ridono. Gad si toglie il soprabito.
Ellen:
Dai a me Gad.
Gad: Complimenti
per la casa.
George: Conosceva
la zona? Lei abita distante?
Gad:
Trenta miglia da qui… ed è la prima volta che vengo
da queste parti.
George: Le
piace il quartiere?
Gad: Ellen
me ne aveva parlato, ma non immaginavo che fosse un
posto così incantevole e davvero tranquillo. Da
quanto ho avuto modo di vedere mi sembra pulito e
ordinato. Queste villette a schiera sono
incantevoli.
George: A dire il
vero neanche noi lo conoscevamo… Pensi che mia
moglie lo ha scovato sulla mappa di Google.
Attraversano il corridoio, poi entrano in sala.
Ellen: Ok, dopo le dovute formalità
vi prego di accomodarvi. Tra cinque minuti è pronta
la cena.
Gad: Finalmente avrò il
piacere di apprezzare l’arte culinaria della
signora…
George: Vedrà è
un’ottima cuoca e devo dire una perfetta padrona di
casa…
Gad: Non lo metto in
dubbio.
Ellen: Troppo buono
George… Ma più che cucinare sono brava ad
organizzare… Se non ci fosse Maria non saprei
davvero dove cominciare.
George:
Brindiamo?
George versa un rosso d’annata nei
calici. Poi appena si siedono la domestica porta in
tavola un agnello al forno con patate e rughetta.
Ellen si rivolge alla donna in spagnolo.
Ellen: Maria può servire a tavola.
Gad: Mmm il profumo è ottimo…
Ellen: Spero ti piaccia, è una
ricetta che ho preso da internet nel pomeriggio e la
brava Maria l’ha cucinata a dovere.
George: Lei deve sapere che la
caratteristica fondamentale di mia moglie è quella
di sperimentare e non ha assolutamente timore di
fare brutte figure…
Gad: Ma è
davvero ottimo l’agnello! Questa cremina è a base di
ciliegie vero?
Ellen: Ciliegie,
senape e maraschino. Davvero è di tuo gradimento?
Gad enfatizza di nuovo l’assaggio chiudendo gli
occhi.
Gad: Deliziosa… E poi
questo vino…
Ellen: Gad, per il
vino devi fare i complimenti a George. È un vero
intenditore! Pensa che nel locale qui sotto ha
allestito una vera cantina con ottimi vini pregiati.
Gad: Sono curioso di vederla...
George: Volentieri, ne sarei
onorato.
Gad: Davvero ottimo
questo vino!
Ellen: Beh, vista
la situazione, non credo che tu possa dire
diversamente.
I tre ridono. Poi
inevitabilmente la situazione richiede
necessariamente un chiarimento.
George:
Lei si starà chiedendo perché abbia avuto il
desiderio di incontrarla, immagino.
Gad:
Sì in effetti sono rimasto abbastanza sorpreso
quando Ellen mi ha parlato dell’invito…
George: Sorpreso? Non crederà di essere
seduto nel banco degli imputati, vero?
Gad: Spero di no, ma devo dire che è
davvero insolito questo incontro. Anzi se posso
direi imbarazzante per certi versi… almeno per me.
George: Oh no tranquillo Gad, la
mia è pura curiosità. Si rilassi la prego!
Gad: Quindi non ho bisogno di un
avvocato?
George: Per il momento
no…
Gad: Allora proverò a
rilassarmi…
George: È stata
Ellen a convincermi e comunque credo non ci sia
nulla di male in un’amicizia tra uomo e donna purché
i rispettivi partner ne siano ovviamente al
corrente.
Gad: Questa è la
premessa… poi vengono le note dolenti.…
George: Tranquillo… dopo che vi ho visti in
quella piacevole conversazione al bar della
stazione… le sembrerà strano, ma il primo impulso è
stato quello di volerla conoscere! Mi sono chiesto
più volte cosa mai avesse di speciale l’amico
segreto di mia moglie!
Gad:
L’amico segreto suona male…
George:
Ma fino ad oggi lo era, no?
Gad:
Allora spero di aver soddisfatto positivamente la
sua curiosità.
George: Non corra
la prego, al momento posso solo dire che lei è una
persona gradevole.
Ellen: Oh
Gad accetta subito il complimento, non fartelo
scappare perché non è poco detto da mio marito!
George: A parte gli scherzi direi
comunque che è molto semplice il motivo di questo
incontro visto che lei conosce molto bene la causa
per la quale mia moglie si è confidata con lei. Del
resto non conosco coppia che non abbia avuto un
periodo di crisi…
Gad: Ellen
aveva solo bisogno di parlare con qualcuno che
l’ascoltasse, non credo di avere altri meriti.
George: Gad non parlo dei suoi
meriti, ma del fatto che dopo la prima domanda mi è
venuta spontanea la seconda.
Gad:
Ovvero?
George: È stata una
conseguenza… vale a dire cosa avesse spinto mia
moglie a confidarsi con uomo conosciuto così da poco
tempo e per giunta un collega! Ecco il perché di
questa cena.
Ellen: Tesoro
visto che tu eri parte in causa, non ci sarebbe
stata ragione…
George: Mia cara
non è questo il punto! Come primo impulso avresti
potuto pensare di confidarti con tua sorella ad
esempio…
Ellen: Tu non avresti
voluto! Non credo che ti avrebbe fatto piacere far
sapere alla mia famiglia che tra noi le cose non
andavano nel migliore dei modi.
George:
Ho apprezzato il tuo gesto, lo sai. Ma visto che
fino a poco tempo fa non conoscevo neppure
l’esistenza del tuo amico mi sono domandato chi
fosse questa persona così fortunata o sfortunata,
dipende dai punti di vista, da poter avere la totale
fiducia di mia moglie.
Ellen:
Tesoro non si tratta di fiducia. È proprio con una
persona sconosciuta che riesci ad aprirti…
Gad: Ed io mi sono sforzato solo di
essere il più razionale possibile.
George
riempie il calice di Gad.
George:
Quindi lei si è preoccupato del nostro rapporto.
Gad: Beh sono sposato anche io e
conosco certe dinamiche. Quando le situazioni si
incancreniscono invece di accorciare distanze
scavano voragini.
George: Questo
le fa onore. Purtroppo però alle volte quello che
vediamo è solo apparenza.
Un attimo di
silenzio, poi George incalza l’ospite.
George: E mi scusi sua moglie è al corrente
della vostra amicizia?
Ellen:
George, sua moglie, come hai fatto tu, ha
manifestato il desiderio di conoscermi. Del resto
non avendo nulla da nascondere è solo questione di
tempo.
George: E lei che ne
pensa Gad?
Gad: Beh non è
proprio così… mia moglie è una persona molto
apprensiva e la sua gelosia la porta ad andare oltre
e costruirsi dei film inverosimili nella sua testa.
George: Quindi mi sta dicendo
che la sua consorte è gelosa di mia moglie?
Gad: Beh lei conosce le donne…
Ellen: Gad non capisco, ma cosa
significa “conosce le donne”? Vuoi dire che siamo
diverse da voi?
Gad: Voglio dire
che vivete certe situazioni con uno stato d’animo
diverso, più coinvolgente e passionale.
George: A parte l’interessante
disquisizione sulla diversità di genere, sono
costretto a ripeterle la domanda… Sua moglie è
gelosa di Ellen?
Gad: Lei non
concepisce un’amicizia disinteressata tra uomo e
donna. Crede che tra me e sua moglie ci sia altro
che una semplice amicizia e mi ha intimato di porre
fine a questa amicizia.
George:
Quindi teme qualcosa, vero?
Gad:
Credo sia più che comprensibile.
George:
Beh io sono una persona un po’ diversa da sua
moglie. Il mio approccio è meno teorico e più
empirico. A me non costa nulla accettare la vostra
amicizia, salvo prova contraria.
Gad:
Lei non pensa che sia così?
George:
Non ha importanza ciò che penso io, Gad. Ho
accettato di incontrarla per pura curiosità e
comunque a me preoccupa solo che il motivo per cui
Ellen si sia confidata con lei non vada oltre le
mura di questa casa. Lei conosce il motivo della
nostra crisi?
Gad: I motivi
possono essere tanti in una coppia, alle volte
incomprensibili agli altri, alle volte troppo intimi
per essere confessati anche ad un amico.
George: Quindi non lo sa. Lo immaginavo.
Gad: La sminuirebbe come persona se
sapessi il motivo e che gli altri sapessero che lei
e sua moglie avete passato un periodo di crisi?
George: Mi sminuirebbe se
sapessero… il fatto che mia moglie si è confidata
con uno sconosciuto.
Gad:
Capisco. Allora può stare tranquillo…
Ellen: George tesoro ne abbiamo già
parlato, pensa solo a quanto io possa essere
sollevata. Ho vissuto dei momenti infernali. Ed ora
sono qui, come vedi, esclusivamente per recuperare e
per dimostrarti la mia buona fede.
Alle
parole di Ellen George sembra infastidito.
George: Avremmo potuto risolvere in
altro modo e magari non davanti a sconosciuti. Mi
perdoni Gad.
Gad: Non posso che
comprendere le sue ragioni, ma a parer mio quelle
confidenze non hanno minimamente messo in
discussione il suo ruolo di marito, anzi lo hanno
rafforzato.
George: Mi perdoni,
ma in questo momento pensavo ad altro… che lei non
può sapere…
Ellen: Ti prego
George non fare così. Mi sono lasciata trasportare
dagli eventi, senza pensare ho agito ritrovandomi
completamente sola. Credo davvero che senza il
supporto di Gad non avrei risolto i miei conflitti
interiori.
George: Non credo che
tu li abbia risolti, mia cara…
Ellen prende
la mano di suo marito. George la fissa negli occhi.
Gad è in evidente imbarazzo.
Gad:
Comunque apprezzo il suo modo di gestire la
situazione. Non so realmente quanti altri uomini
avrebbero agito così.
George: Le
sembra strano?
Gad: Forse
insolito.
George rimane un attimo a pensare,
poi domanda a bruciapelo.
George:
Gad lei è attratto da sua moglie? Mi spiego, scopate
regolarmente?
Ellen: George… ma
che dici?
Gad: Non comprendo il
nesso, comunque sì, tra alti e bassi, come succede
in tutte le coppie.
George: E
lei ha mai pensato che sua moglie potrebbe avere
un’altra relazione?
Gad:
Sinceramente no, non me ne dà modo, però tutto è
possibile!
George: E lei ha mai
pensato di tradirla?
Gad: Siamo
uomini, penso che anche a lei siano capitati i
cattivi pensieri…
George: E
anche su Ellen ha fatto cattivi pensieri? Insomma
Gad lei è attratto da mia moglie?
Gad:
Ah ora capisco, diciamo che l’ha presa alla larga…
George: La vedo in difficoltà…
Ellen: Tesoro… ma cosa vuoi che ti
risponda? Anche se lo pensasse non credo sarebbe una
risposta opportuna in questo momento.
George: Ti sbagli mia cara, fino a prova
contraria io confido sempre nella sincerità delle
persone anche a costo di mordersi le labbra subito
dopo. Vero Gad?
Gad: Apprezzo la
sua schiettezza, ma non parlerei di attrazione. È
una bellissima donna, sensuale ed elegante, lo
ammetto, ha classe da vendere. Posso solo dire che
lei è una persona fortunata e farle i complimenti
per averla sposata.
George: … ma
non ha risposto alla mia domanda.
Gad:
Non lo nego, ma è stato solo un pensiero quando l’ho
conosciuta, ma poi frequentandola è nata una tenera
amicizia.
George: L’aggettivo
tenera può essere oggetto di svariate
interpretazioni.
Gad: La prego…
se ci fosse dell’altro… non sarei qui stasera.
George: E perché mai? Sarebbe in
fin dei conti un lasciapassare per il vostro
rapporto. Uscire dalla clandestinità è il desiderio
primario di ogni coppia di amanti.
Gad:
Non la vedrei in questi termini…
George:
Gad parliamoci chiaro, se lei non avesse accettato
questo invito a cena, mi avrebbe dato modo
indirettamente di sospettare di lei.
Ellen: Tesoro, la mia preoccupazione è
stata quella di metterti al corrente di ogni cosa.
Come vedi, pur nelle difficoltà oggettive, l’ho
fatto! Come fai a parlare di clandestinità e
sospetti?
George: Sto solo
cercando di capire… come un giocatore di scacchi sto
interpretando le tue mosse, tu non fai mai nulla per
nulla.
Ellen: E invece io credo
che ora stia a te fare un piccolo sforzo e se non ci
riuscirai per me va bene lo stesso. Ovvio che se tu
non volessi io e Gad non ci frequenteremo più.
George: Lei che ne pensa Gad?
Gad: Concordo con Ellen, anche se a
malincuore penso che un’amicizia si possa sempre
interrompere in nome della tranquillità di tutti.
George: E mettiamo invece che io
impazzissi dandovi il mio consenso, lei come si
comporterebbe?
Ellen: George, ma
perché devi essere sempre così provocatorio?
George: Ellen cavolo, lascialo
rispondere!
Gad: Forse per sua moglie cambierebbe
molto, sarebbe più libera.
George:
Quindi indirettamente mi sta confessando che tra
voi…
Gad: Intendevo che
l’equivoco è sempre dietro l’angolo.
George: E per lei? Cambierebbe qualcosa?
Gad: Non credo che un innamoramento
abbia bisogno di consenso.
George:
Ma io non parlavo di innamoramento, ma di semplice
attrazione o per meglio dire una sana scopata qui al
Madison Hotel con camere vista piscina.
Gad: Non credo di poter andare con una
donna per il semplice motivo di esserne attratto.
George: Prima mi parlava di cattivi
pensieri…
Gad: Ellen merita di
più di un incontro clandestino al Madison…
George: Lei dice? Posso chiederle
il suo tipo di donna?
Gad:
Esattamente come Ellen!
Dopo un instante di
sconcerto i tre ridono.
George:
Evviva la sincerità! Vedi cara che avevo ragione?
Dobbiamo assolutamente brindare! Gad, mi creda, per
un istante ho temuto che lei optasse per una
risposta miseramente ipocrita. Tipo, la mia donna
preferita, è mia moglie.
Gad:
Non sono il tipo.
George: Mia
moglie è oggettivamente bella! E qualsiasi altra
cosa lei avesse detto non ci avrei creduto!
Ellen: Oh George ti prego…
A
quel punto George alza il calice, poi si alza e
invita gli altri due a seguirlo.
George:
Passiamo in salotto? Ho uno stravecchio scozzese
d’annata niente male…
Gad: Non
più di un dito però non sono abituato a bere…
George: Ma lei possiede solo virtù…
Avrà qualche vizio no?
Ellen:
Gad fai attenzione questo uomo ti porta sulla
cattiva strada…
Gad: All’inferno
dici?
Ellen: All’inferno o
qualcosa di equivalente…
George:
Mah, io sono convinto invece che, lungo la via
dell’inferno, preferirebbe essere guidato dalla tua
manina… Ha detto or ora che sei il suo tipo…
George in piedi si riempie il bicchiere e ingurgita
in un fiato tutto il contenuto.
George:
Anche tu cara ne vuoi?
Ellen: Un
dito davvero.
George: Stessa
risposta, ma allora è vero che siete due anime
gemelle!
Ellen: Tesoro vai piano
con quella roba.
Ellen si siede sul grande
divano al centro della sala, mentre Gad si accomoda
di fronte a lei sulla poltrona. George senza
ascoltare la moglie si riempie di nuovo il
bicchiere. Poi la guarda e dice:
George:
Davvero Gad è attratto da mia moglie?
Ellen: George per favore…
George:
Cosa avrò detto mai! In fin dei conti sei una
bellissima signora! Vesti in modo così provocante
che anche un cieco sarebbe attratto dalla tua
sensualità. Mi risponda Gad. Cos’è che l’attrae
maggiormente?
Gad: È una donna
mentalmente libera, disinibita e sicuramente sa come
farsi corteggiare.
George:
Grazie, ma conosco le sue qualità, io intendevo
fisicamente…
Gad: Possiede tutto
ciò che possa far girare la testa ad un uomo.
George: Peccato per lei, ma le
comunico ufficialmente che è una donna sposata e che
comunque non è il solo a desiderarla.
Ellen: George, ma che dici?
George: So quello che dico.
*****
Passano alcuni minuti, George si
assenta un attimo, Gad ed Ellen iniziano a parlare
di questioni di lavoro. George, quando torna dal
bagno, riprende ad ingurgitare tutto d’un fiato
diversi bicchieri di stravecchio.
George:
Smettetela di parlare di lavoro, vi prego stasera
voglio che sia una serata leggera.
Ellen:
George perdonaci, tu eri andato in bagno e noi ne
abbiamo approfittato, domani abbiamo un’importante
riunione con il capo.
Lui, in evidente stato
di ebbrezza, barcollando si avvicina a sua moglie e
la bacia.
Ellen: George ti
prego…
George: Baciami amore,
non vorrei che il tuo amico ti considerasse una
donna fredda che parla solo di lavoro.
Ellen: George ti avevo detto di non bere.
George: Ti senti a disagio davanti
al tuo amico? O forse lui ha avuto modo di
conoscerti in altre circostanze?
Ellen:
Ma che dici George!
George: Beh
non sarebbe la prima e non mi scandalizzerebbe
affatto!
George bacia di nuovo Ellen poi le
solleva la gonna scoprendo le sue gambe.
George: Vedi amico mio? Posso darti del tu
vero? Non dico stupidaggini! Guarda tu stesso! Ha
bellissime gambe e guarda come le aggrazia! Questa è
classe mio caro, ma non sono per te!
Ellen: Smettila George! Stai sorpassando
ogni limite!
George: Amore, alle
volte non è così scandaloso mostrare la propria
bellezza.
Gad a quel punto imbarazzato si
alza.
Gad: Ora dovrei andare…
George: Ma non hai risposto alla
mia domanda…
Gad: Oh sì… le
avevo risposto prima. Sono un uomo anche io e so
distinguere la bellezza di una donna dal resto…
George: Mi piaci Gad, riesci sempre
a dare risposte giuste, schiette e non
compromettenti. Si vede che fai il bancario.
Gad: È la verità.
George:
Non puoi immaginare quanto io possa essere
orgoglioso di starle accanto e di godere dei suoi
momenti intimi. Anche il solo pensiero immagino che
ti renderebbe felice.
Gad:
Immaginare non costa nulla.
George:
Mia moglie sembra una persona piena di sé, ma non lo
è affatto. Dai toglimi una curiosità… ci hai
provato?
Ellen: Tesoro ti prego,
mi imbarazzi, sembra che tu mi stia vendendo al
miglior offerente.
George:
Zitta, fai rispondere il tuo amico.
Gad:
Non ci ho provato.
George: Forse
grazie a me stasera la stai conoscendo meglio. Vuoi
rivedere le cosce?
Gad: La prego
George non sono qui per questo.
George si
allontana, si mette al centro della sala, barcolla.
George: Allora senti amico mio,
ascoltami bene per favore. Sai cosa ti dico? Stasera
ho capito una cosa… Tu questa donna non la conosci
affatto. Non ti è sembrata strana questa cena? Ora
rispondimi sinceramente per favore. Credi davvero
che sia stato io ad invitarti?
Gad:
Beh so, che lei ci ha visti parlare al bar della
stazione e ha espresso il desiderio di conoscermi…
Ovviamente non sono nato ieri, di certo voleva
conoscere quale rapporto ci fosse tra me e sua
moglie.
George: Sarai pure un bancario, ma di
donne ne sai ben poco.
Ellen:
George per favore, è ora di andare, si è fatto tardi
e Gad per tornare a casa deve fare oltre trenta
miglia.
George: Il tuo amico
sarà ben contento di sapere ciò che sto per dirgli.
E ti prego non mi far perdere il filo… Allora
dicevo, chi ha voluto questo incontro non sono io
Gad, a me di certo non me ne frega niente chi sei,
in che rapporti sei e se te la sei già scopata.
Perché non sei tu il mio problema! O meglio non
ancora.
Ellen: George ti prego!
George: Tra tutti e tre presenti
ora qui, solo una persona desiderava questa cena!
Ellen: George…
George:
Allora amico mio, te lo dico senza farci tanti
ricami, Ellen la bella Ellen, quella che tu
consideri meravigliosa, ha un amante da oltre dieci
anni, lo sapevi?
Gad: No non lo
sapevo.
George: Come sospettavo…
ecco perché ero certo che non ti avesse detto il
motivo per cui siamo in crisi!
Ellen:
Ma che dici George?
George:
Tempo fa mi aveva promesso che non lo avrebbe più
visto il suo amante e invece continua a
frequentarlo.
Ellen: Ma che
c’entra tutto questo con Gad?
George:
C’entra mia cara, perché tu volevi che ti vedessi
insieme a Gad. Sapevi benissimo che quel giorno
sarei passato a quell’ora per la stazione e guarda
caso voi eravate seduti ben in vista in vetrina!
Ellen: E per quale motivo scusa?
George: Mascherina io ti
conosco troppo bene, tu volevi una copertura, sviare
i miei sospetti, quindi un amico e per giunta
collega come Gad era più veritiero e credibile di
qualsiasi altra amicizia femminile ed avrebbe fugato
ogni mio dubbio in relazione alle tue frequenti
assenze.
Ellen: Tu stai
farneticando!
George: No tesoro,
credi che non sappia cosa fai quando ti assenti? Ad
esempio oggi che non sei andata in ufficio ti ho
seguita.
Ellen: Sei un essere
ripugnante! L’alcol ti ha dato alla testa e ti stai
inventando tutto.
George prende dalla tasca
il suo telefono e mostra alcune foto.
George: Ecco vedi che non farnetico? Guarda
Gad, la riconosci? Guarda l’uomo, ovviamente non sei
tu, ma il suo amante storico, e vedi l’insegna in
fondo? Madison Motel. Quindi come vedi la mia
mogliettina se la spassa in un motel col suo amante.
Tu lo sapevi?
Gad guarda le foto, riconosce
l’uomo, il tizio che ha visto insieme ad Ellen nei
giorni scorsi.
George: Guarda,
guarda, fai con comodo! Sai cosa penso amico mio?
Che tu proprio non lo sapessi perché tu sei
innamorato di questa donna e stasera ti sei
comportato come un fedele cagnolino e ti sei
sottoposto malvolentieri a questa messinscena. Ti ha
istruito bene lei? Ma ti assicuro che per lei sei
solo una copertura. Voleva concentrare su di te
tutti i miei sospetti, per cui alla fine se le
avessi imposto di non vederti il suo rapporto con
l’amante sarebbe stato salvo. Ora capisci perché ho
accettato di conoscerti?
Ellen:
Sei falso George, quelle non sono foto recenti!
Perché vuoi a tutti i costi confondere le acque,
parli di oggi e poi fai vedere foto di sei mesi fa.
Che gusto ci trovi? Vuoi solo che Gad si faccia
un’opinione sbagliata su di me, vero?
George: Amore mio, ma se Gad è solo un
amico avrete modo di chiarirvi.
Ellen:
Lo sai benissimo che quella è una storia passata.
George: Ok lo ammetto le foto non
sono recenti, ma ti ho sentito io oggi al telefono
che parlavi col tuo amante e ti mettevi d’accordo
per vederlo.
Ellen: Sei falso
non è vero!
George: Vuoi negare
che oggi non sei andata in ufficio ed hai visto il
tuo amante?
Gad in evidente imbarazzo va
verso il corridoio. Ellen rimane seduta sul divano a
mani giunte con lo sguardo rivolto verso il
pavimento.
Gad: Ora si è fatto
davvero tardi. Devo proprio andare.
George: Oh sì Gad, comprendo il tuo
sgomento e non ti trattengo.
Gad:
Grazie per la cena.
George: Ti
chiedo scusa se ho esagerato.
Gad:
Non si preoccupi, per me è stato un piacere
conoscerla.
George: Risposta
troppo formale. Se sei qui lo hai fatto
esclusivamente per mia moglie. E da come sono andate
le cose e da quello che hai saputo non credo che tu
abbia il desiderio di accettare un altro invito.
Gad: Lo faccio perché lei è il
marito di una cara amica.
George:
Oh da oggi in poi lo sarà davvero! Beh allora spero
di diventare anche io tuo amico, magari impugnando
le racchette. Tu giochi a tennis Gad?
Gad: Purtroppo no...
I due uomini si
stringono la mano.
George: Ellen
fai gli onori di casa, accompagna il tuo amico alla
porta.
Ellen è costretta ad alzarsi.
Gad: Arrivederci.
George:
A presto.
Ellen: Grazie Gad… Mi
spiace che sia andata così.
Gad:
Grazie voi.
Fuori piove, Ellen accompagna Gad
lungo il vialetto.
Ellen: Tesoro
mi spiace tanto… come stai?
Gad:
Male.
Ellen: Domani ti spiego
tutto, ok?
Gad: Non serve Ellen,
buonanotte.
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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